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Caso "Rosarella", Per Serra insieme: "Affermare che il vivaio non è in vendita è una falsità"

“Non dobbiamo tranciare le gambe al nostro futuro, pertanto ribadiamo la richiesta, già avanzata in Consiglio comunale, di stralciare dal piano delle alienazioni il vivaio ‘Rosarella’”.

Non usa giri di parole, il consigliere comunale Biagio Figliucci durante la conferenza stampa tenuta oggi,  per rimarcare la posizione di  “assoluta contrarietà” alla vendita di un patrimonio “naturale, culturale e sociale” che appartiene a tutta la comunità serrese”.

Il capogruppo del movimento “Per Serra Insieme”, esprime inoltre forti perplessità in merito all’intera vicenda, poiché, dice: “ad oggi non è ancora chiaro cosa si voglia vendere”.

“Qualcuno – aggiunge Figliucci, con chiaro riferimento al sindaco Barillari – fa confusione tra fabbricati e terreni. In ogni caso, qualunque sia l’oggetto della vendita, dalla documentazione in nostro possesso, si evince in maniera chiara che il vivaio rischia di essere smembrato”.

“ Siamo ben consapevoli –ha poi concluso Figliucci - che Serra si trova in una situazione finanziaria difficile, ma non possiamo accettare che si metta in vendita il nostro patrimonio. Pertanto, se necessario, si abbia il coraggio di dichiarare il dissesto”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, l’intervento del consigliere comunale Vito Regio il quale, dopo aver denunciato il “comportamento  anti-istituzionale tenuto dal sindaco durante l’ultima seduta del Consiglio comunale”, ha rimarcato: “l’amministrazione continua a negare l’evidenza, forse perché c’è qualcuno che non comprende il contenuto dei documenti che approva”.

Regio ha quindi rincarato la dose: “il sindaco in Consiglio comunale ha affermato una cosa gravissima, ovvero che non è in vendita il vivaio, ma solo il lotto boschivo. Se il bando parla di vivaio – ha aggiunto l’esponente di Per Serra insieme - o c'è un errore o siamo di fronte ad un atto fraudolento, poiché il bene messo in vendita ha un valore inferiore rispetto a quello indicato nell’avviso di gara”.

Un “valore”, ha osservato Regio, che rischia di “falsare il bilancio”, dal momento che si è "sovrastimato un bene, il cui prezzo di vendita dovrebbe essere decisamente più basso".

Dopo aver rilevato il “rischio contenzioso” che può nascere per il Comune, Regio ha chiosato: “chiediamo all’amministrazione di dirci cosa è stato messo in vendita; se ci fosse un errore, ne prenderemmo atto, ma continuare ad insistere che il vivaio non è in vendita è una clamorosa falsità”.

E’ stata poi la volta di Walter Lagrotteria, per il quale: “l’amministrazione comunale è in difficoltà e si arrampica su uno specchio reso ancor più scivoloso dall’inadeguatezza e dall’impreparazione”.

L’ex candidato a consigliere comunale ha poi aggiunto: “capiamo le difficoltà di bilancio, ma chi si è candidato per amministrare era cosciente del problema”.

“In campagna elettorale – ha rincarato Lagrotteria – gli attuali amministratori dicevano di avere una soluzione per ogni problema, ora è il momento di mettere in pratica quanto promesso. Noi non possiamo fare altro che vigilare”.

Al vetriolo la stoccata conclusiva di Lagrotteria: “noi ci siamo proposti – ha detto -per amministrare, ma siamo stati bocciati, l’elettorato ha scelto l’attuale maggioranza che ora ha il dovere di trovare le soluzioni e le risposte ai problemi del Comune. Certo la vendita del vivaio ‘Rosarella’ non va nella direzione né del futuro né del bene della nostra comunità”.

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Serra, vendita vivaio "Rosarella": Fratelli d'Italia chiede l'annullamento in auto-tutela del bando di gara"

"In questi giorni divampa la polemica tra la maggioranza e parte dell'opposizione sul bando relativo alla vendita del vivaio / orto botanico "Rosarella".

Come circolo cittadino di Fratelli d'Italia non è nostra intenzione entrare nella polemica anche perchè, al di là delle facili battute che hanno il solo scopo di far ottenere più like sui social, la realtà è scritta nero su bianco nelle varie deliberazioni e nella documentazione alle stesse allegata o magari, ad essere più pignoli, può essere facilmente sancita da una visita, tra l'altro obbligatoria per come prevede l'avviso d'asta pubblica, al sito stesso.
 
Detto ciò, ci preme mettere in evidenza alcune delle molteplici incongruenze che, a nostro avviso, si riscontrano nei vari passaggi che hanno preceduto la pubblicazione del bando di gara, e cioè:
 
1) nella delibera di giusta n. 88/2020 si evince chiaramente che è stata impartita la direttiva per l'alienazione del vivaio / orto botanico "Rosarella";
 
2) nella determina n. 318/2020 del responsabile dell'area interessata si evince altrettanto chiaramente l'intento di alienare il vivaio / orto botanico "Rosarella";
 
3) il vivaio / orto botanico "Rosarella" ricade su tre fogli di mappa ed interessa la particella 237 del foglio 20, parte della particella n. 35 del foglio 21 (sulla quale dovrebbero ricadere, salvo errori, sia i fabbricati sia l'area pic-nic e forse anche il laghetto) e parte delle particelle n. 12 e n. 48 (su quest'ultima, forse, potrebbe ricadere il laghetto) del foglio 25;
 
4) nel piano delle alienazioni è stata inserita la particella n. 35 del foglio 21 la quale, quasi certamente, dovrebbero includere, come detto, sia i fabbricati sia l'area pic-nic se non addirittura anche il laghetto; ci domandiamo: gli uffici preposti hanno verificato attentamente l'ubicazione di tali beni?;
 
5) se dovesse essere come indicato ai punti 3 e 4 ci sarebbe la quasi certezza che nella disponibilità del Comune rimarrebbe, se tutto andrà bene, il solo laghetto, forse;
 
6) se non fosse inserito nella parte posta in vendita l'intero vivaio / orto botanico "Rosarella" quale dovrebbe essere la motivazione valida per indurre un ipotetico acquirente privato ad investire oltre 430.000 €(quattrocentotrentamila) per acquistare un bosco da destinare ad uso e finalità di pubblico interesse per come previsto dal bando? E quale potrebbe e dovrebbe essere la finalità di pubblico interesse ?
 
7) è molto probabile che l'immobile posto in vendita ricada in zona gravata da Uso Civico; se così fosse, non ci soffermiamo sulla parte burocratica relativa alla legittimazione, ci domandiamo come può essere possibile che il Comune metta in vendita un immobile senza precisare nel bando che lo stesso è gravato da Uso Civico e, quindi, successivamente lo stesso dovrà essere affrancato a cura e spese dell'acquirente ?
 
Sulla base di quanto sopra evidenziato ci sentiamo in dovere di lanciare un appello al Sindaco, ma anche ai responsabili del procedimento, affinchè, dopo un attento ed accurato approfondimento della pratica, qualora dovessero emergere le criticità da noi evidenziate, procedano all'annullamento in auto-tutela del bando di gara relativo alla vendita del vivaio / orto botanico "Rosarella".
 
Quanto sopra, come detto, non vuole rappresentare una polemica o un motivo di scontro con nessuno, ha il solo scopo di tutelare il Comune da eventuali controversie giudiziarie; ha lo scopo di tutelare un bene comune che, al di là degli equilibri finanziari, dovrebbe rimanere di proprietà del Comune e diventarne il fiore all'occhiello e, sopratutto, ha lo scopo di mettere in guardia dal fatto che se la famosa particella 35 del foglio 21 dovesse includere sia i fabbricati, sia l'area pic-nic e sia il laghetto il prezzo di 430.000 €(quattrocentotrentamila) euro non rappresenterebbe nemmeno la metà del reale valore dell'immobile".
 
E' quanto si legge in una nota del circolo Fratelli d'Italia di Serra San Bruno.

 

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Serra San Bruno: sulle alienazioni l'amministrazione comunale bacchetta parte della minoranza

“Il rispetto che nutriamo verso i nostri concittadini e le serie problematiche che ci stiamo trovando ad affrontare, ci impongono di non dare ‘spalla’ a chi, oggi fuori dal contesto istituzionale, cerca un palcoscenico dal quale esibirsi in vista, forse, di prossime competizioni elettorali di amici e/o compari”.

Inizia così, una nota stampa diffusa dall’amministrazione comunale di Serra San Bruno.

“La serietà e la trasparenza - prosegue la nota -  che ci hanno sempre contraddistinto, comunque, ci inducono a fare chiarezza nei confronti della comunità.

Anche se qualcuno non lo sa e qualcun altro fa finta di non saperlo, è un dato di fatto che il nostro Comune si trovi sottoposto ad un piano di riequilibrio pluriennale ventennale per rientrare da una passività di circa 7.300.000 euro, così come è un dato di fatto che il bilancio di previsione finanziario 2020/22 sia stato approvato da parte del Commissario prefettizio.

La messa in vendita della zona Pip, del mercato coperto, di alcuni terreni e della particella inerente al Vivaio di Rosarella (e i relativi valori indicativi) rientrano nel piano delle alienazioni predisposto già da agosto, e mai prima da alcuno contestato.

Solo le relative previsioni di entrata hanno permesso di approvare dal Commissario il bilancio, nonostante le condizioni critiche esistenti.

Condizioni che, ricordiamo, sono state determinate anche dal contributo di qualcuno che oggi si erge a cattedratico e che ancora, pur essendo consapevole della cantonata presa, persevera in una critica sterile e faziosa.

È doveroso – continua il comunicato - sottolineare che nel corso dei lavori del consiglio comunale, la tavola relativa alla particella in vendita è stata messa sotto gli occhi dei consiglieri di "Per Serra insieme" che, senza avanzare alcuna controreplica, hanno preso visivamente atto che né il laghetto, né la casetta siti in località Rosarella erano ricompresi nell'immobile messo a bando.

Così come urge chiarire che l'immobile medesimo possa essere utilizzato, in caso di vendita, solo per un progetto ritenuto di interesse pubblico o sociale.

Di certo non era pensabile, salvo che non si sia in assoluta malafede, trovare in soli due mesi un’entrata alternativa alle alienazioni previste per oltre 1.300.000 euro.

E di certo non la hanno trovata coloro che predicano "l'opposizione costruttiva" e poi, pur di attaccarci politicamente, avanzano critiche che dimostrano l’assoluta disconoscenza della differenza tra un bilancio di previsione e un riequilibrio e che, cosa ancor più grave, pensavano di poter attualmente assestare il bilancio con le entrate di un PSC ancora agli albori o, ancora peggio, con un condono edilizio “comunale".

Per quanto ci riguarda – conclude la compagine guidata dal sindaco Barillari - non daremo più ulteriori risposte a rilievi insensati e faziosi, né visibilità a chi, pur di tornare in sala giunta, fa richieste a nome di consiglieri che poi di fatto delegittima con conferenze stampa che mostrano chiaramente chi muove le fila del movimento politico in questione.

Abbiamo, infatti, da pensare a come tutelare Serra ed i Serresi da questa pandemia e come rimediare ai danni che qualcuno, prima di noi, ha fatto”.

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Per Serra Insieme ribalta lo scenario: “Barillari non sa di cosa parla, l’orto botanico di Rosarella è stato messo in vendita”

“Sono assolutamente inaccettabili e da rispedire con forza al mittente le parole del sindaco, pronunciate in Consiglio comunale, che ha accusato i consiglieri di ‘Per Serra insieme’ di non aver studiato gli atti. È, invece, evidente che chi non ha proprio studiato ed ha approvato atti pubblici disconoscendone il contenuto è proprio il Sindaco”.

Il Movimento Politico Per Serra Insieme ribalta quanto venuto fuori dal civico consesso e smentisce il primo cittadino sostenendo che “ci sono 4 atti specifici, tra cui una delibera di Giunta, in cui si parla a chiare lettere del vivaio Rosarella senza fare distinzioni. Anzi, viene indicato in maniera addirittura esplicita l’orto botanico come oggetto di vendita e questo conferma inequivocabilmente ciò che abbiamo sostenuto nella conferenza stampa”.

“Visto che, per come emerge dagli atti, - aggiungono - non vi è il minimo dubbio sul fatto che sia stato messo in vendita il vivaio Rosarella, per come tutti lo intendiamo, viene da porsi delle domande: chi deve essere consapevole di ciò che dice? Chi ha preso un clamoroso abbaglio? Chi è lo sprovveduto? Chi approva atti senza conoscerne il contenuto?”.

“L’Amministrazione comunale – proseguono – deve trovare delle soluzioni, evitando di muovere accuse ridicole sulla minoranza per confondere le acque, visto che è per questo che è stata eletta. La nostra idea chiara: il vivaio Rosarella non si tocca...il vivaio Rosarella è dei Serresi”.

Infine usano l'ironia per muovere ulteriori critiche: “dal Consiglio comunale di ieri abbiamo appreso che sono state istituite ‘le deleghe in prova’. Ora vorremmo sapere se chi aveva ‘la delega in prova’ a questo settore sarà sostituito con qualcuno più adatto al ruolo”.

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Serra, il comune mette in vendita il vivaio "Rosarella"

Insieme al mercato coperto di piazza Calipari, il cui tentativo di vendita non fa più notizia, il Comune di Serra San Bruno tenta di alienare anche il vivaio "Rosarella".

L'area, ubicata nell’omonima località, è stata messa in vendita con un prezzo a base d'asta di 430 mila euro.

Nell'avviso d'asta pubblica affisso oggi all'albo pretorio del Comune si legge, tra l'altro, che: "L'immobile dovrà essere utilizzato dall’acquirente esclusivamente con finalità sociale e/o di pubblico interesse, a  tal  fine  unitamente  all’offerta  dovrà  essere  presentata  una  progettazione  preliminare  con  allegata  scheda  tecnica delle attività proposte".

Gli interessati dovranno “far pervenire all’Ufficio Protocollo del Comune di Serra San Bruno entro le ore 12,00 del giorno 28/12/2020 le offerte in busta chiusa e sigillata”

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Serra “Lascia correre”: eccellenze di un territorio unico in TV

Ciak, si gira. In onda, sulle frequenze televisive di Viva Voce (canale 90), va Serra San Bruno. Il cerchietto rosso sul calendario è da apporre sul 20 agosto, l’appuntamento è alle ore 21. Sul piccolo schermo ci sono le eccellenze di un territorio dalle immense potenzialità che vanno trasformate in occasioni di sviluppo. Le telecamere dell’emittente regionale si sono inizialmente concentrate sulle chiese dell’Addolorata, Matrice, dell’Assunta di Terravecchia e di Spinetto. A rispondere alle domande del giornalista Fabio Benincasa è stato lo studioso Marco Primerano, sempre puntuale interprete della vita religiosa. È seguito il “viaggio” nel Museo della Certosa con le successive attente puntualizzazioni dello storico Tonino Ceravolo, abile maestro nello spiegare le scelte di San Brunone di Colonia e nel descrivere le vicende concernenti quanto accaduto entro la cinta turrita. La splendida cornice di Santa Maria del Bosco ha ospitato gli stand gastronomici di alcune realtà produttive di successo: le produzioni di Fiorindo Franco, Serfunghi e Stingi Group. Siparietto con il boscaiolo Bruno Malvaso che ha “estratto” uno zampillo ligneo da un tronco. Meravigliose poi le specie botaniche del vivaio Rosarella descritte con sapienza dal professor Maurizio Siviglia. Nel mezzo le interviste del conduttore Ugo Floro al sindaco Bruno Rosi e al presidente del consiglio comunale Giuseppe De Raffele. La parte finale della puntata di “Lascia correre” è stata dedicata ai motori del 4X4 ("I fanatici delle Serre") e alle pallavoliste under 13 e under 14 di “Serra nel Volley”, fra le più competitive a livello regionale. Un ottimo spot per una terra dotata di bellezze uniche che, attraverso il turismo, può aprirsi una strada verso un futuro di crescita economica e sociale.

 

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Il vivaio “Rosarella” aperto alle visite di bimbi ed adulti

Il Parco Naturale Regionale delle Serre, in occasione dell’arrivo della buona stagione, ricorda che il vivaio “Rosarella” – affidato all’Area protetta della Regione Calabria dal Comune di Serra San Bruno dal 2012 - è aperto per le visite al pubblico tutti i giorni dalla 9.00 alle 19.00. Il vivaio, dopo una situazione di degrado e d’incuria che lo ha visto protagonista in negativo negli anni passati, è stato completamente riqualificato grazie all’attenta e oculata  gestione del Parco e all’esperienza degli operatori che si sono dedicati con dedizione e sacrificio alla sua cura, per risollevarne le sorti. Oggi, grazie a questa importante opera di rilancio, il vivaio rappresenta un autentico giardino botanico nel quale, sotto l’occhio vigile e competente di operai specializzati, vengono messe in campo tecniche di riproduzione e di allevamento di piante e piantine autoctone.  La preferenza, a favore delle specie indigene non ha escluso, tuttavia, la sperimentazione di specie provenienti anche da un clima esterno a quello mediterraneo ma che in quello calabrese, ed in particolare in quello montano del comprensorio delle Serre, possono trovare condizioni favorevoli di sviluppo. Le piantine prodotte nel vivaio vengono variamente destinate: sono prima di tutto utilizzate nei cantieri di forestazione gestiti direttamente dall’Ente Parco delle Serre, e per l’educazione ambientale. Proprio in quest’ottica il vivaio “Rosarella” rappresenta un punto d’interesse di straordinaria importanza. Nei prossimi mesi, il Parco delle Serre, metterà in campo, proprio all’interno del vivaio “Rosarella” un laboratorio adeguato la cui funzione sarà quella della ricerca nella direzione dello sviluppo sostenibile diventando, in questo senso, una importante sede di attività di educazione ambientale che il Parco rivolge soprattutto agli alunni delle scuole. La palude, il laghetto, i campi coltivati e la stazione di compostaggio del verde infatti sono spazi in cui si svolgeranno i laboratori ed iniziative indirizzate sia ai bambini ma anche agli adulti, perché c’è sempre un’età giusta per imparare il rispetto dell’ambiente e del vivere nella natura.

 

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