Aeroporto di Crotone, pronto il decreto per l'affidamento a Sacal. La soddisfazione di Barbuto (M5s)

Riceviamo e pubblichiamo 

"Se lo diciamo lo facciamo. E non è uno slogan, ma una constatazione. Il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con quale si intende affidare per i prossimi trent’anni alla Sacal l’aeroporto Pitagora, è un ennesimo segno di come il governo del cambiamento presti attenzione a Crotone e ai suoi cittadini. Ci sono ancora dei passaggi da espletare, ma il testo del decreto di affidamento è pronto ed è stato controfirmato dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Il decreto interministeriale, quindi, debitamente bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato verrà mandato in registrazione per essere esecutivo a tutti gli effetti. È un passo fondamentale che garantirà stabilità e futuro allo scalo e ai cittadini che aspettavano da tempo risposte all’isolamento nel quale è stata costretta dai governi precedenti e dalla malapolitica. Nei mesi scorsi, infatti, l’Enac aveva ulteriormente precisato come la società Sacal, vincitrice della gara per la gestione dello scalo, era stata autorizzata all’anticipata occupazione e gestione dello stesso proprio in attesa dell'emissione del Decreto per la gestione completa. Ora lo scenario è cambiato e la Sacal è definitivamente tenuta a garantire, assicurare e tutelare il diritto alla mobilità dei cittadini con l’obiettivo di ripristinare, nel più breve tempo possibile, la completa operatività dell’Aeroporto di Crotone, che per lungo, troppo, tempo è stato mortificato come tutti i cittadini della fascia jonica. Il decreto interministeriale segue lo stanziamento in legge di bilancio di nove milioni in favore dell’aeroporto per garantire la continuità territoriale. Vi sono tutti i presupposti per far ripartire il nostro scalo. Auspichiamo che tutti gli enti interessati facciano la loro parte, ma dobbiamo registrare che, ad oggi, non risulta ancora depositata presso il Ministero la richiesta della Regione mirata ad ottenere la delega per indire la conferenza dei servizi nella quale verranno determinate le caratteristiche degli oneri di servizio pubblico da imporre, conferenza prodromica ai bandi che verranno espletati per garantire i voli da e per Crotone. Non vorremmo che tutti i nostri sforzi, mirati a concretizzare il pieno diritto alla mobilità dei cittadini vengano frustrati da queste inspiegabili omissioni e/o ritardi e per tale motivo sorveglieremo attentamente anche questo aspetto".

Elisabetta Barbuto – Deputata del M5s

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FIT-CISL Calabria sul mancato decollo del Sistema Aeroportuale Calabrese

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa da parte del Segretario Regionale della FIT CISL Calabria, Annibale Fiorenza, in merito al mancato decollo del sistema aeroportuale calabrese.

Vogliamo capire il perché a distanza di oltre sei mesi dell’insediamento del nuovo C.d.A. della SACAL S.p.A., la nomina del Presidente e la successiva assegnazione da parte di ENAC della relativa gestione dei tre aeroporti calabresi, non sono ancora del tutto rimosse le questioni ostative che limitano l’azione di SA.CAL. S.p.A., quale società per la gestione unica dell’annunciato “Sistema Aeroportuale Calabrese”. Un sistema che ancora a oggi si presenta sconnesso e fortemente condizionato da una realtà che vede:

  • L’aeroporto di Crotone ancora non operativo con servizi di linea, a causa dell’inattesa rinuncia della compagnia aerea “Fly Servus”;
  • L’aeroporto di Reggio Calabria resta ancora privo di servizi volativi rispondenti alla domanda territoriale e quindi ai bisogni di mobilità dei cittadini;
  • L’aeroporto di Lamezia Terme che pur mantenendo importanti flussi di passeggeri non presenta un’offerta di servizi volativi adeguatamente assortita e non ha sviluppato un’organizzazione operativa idonea alla funzione internazionale dello scalo medesimo.

Queste erano e sono gli elementi cardine delle tre priorità che attendono soluzioni immediate e non più rinviabili. Certamente non sono stati di aiuto i tempi e i modi di una politica che pur dimostrandosi volenterosa, allo stesso tempo, si rivela inadeguata a dare risposte concrete e trasparenti ai bisogni di mobilità della comunità calabrese e ai lavoratori che operano e che potrebbero lavorare nei tre scali aeroportuali.

L’unicità di gestione del “Sistema Aeroportuale Calabrese” deve andare oltre i retorici annunci e gli interessi di campanile. Essa deve dare risposte tangibili per il rilancio dei servizi volativi idonei a collocare la Calabria nel sistema dei collegamenti nazionali e internazionali.

Per quanto ci riguarda i tre aeroporti, non sono concorrenti ma complementari nell’insieme della rete infrastrutturale e dei servizi utili a sviluppare integrazione infrastrutturale e territoriale.

Essi, per la FIT CISL, rappresentano una leva di servizi strutturali a sostegno delle attese sinergie di crescita sociale ed economica nei comparti strategici dell’intera Calabria. In questo scenario, come abbiamo sempre sostenuto, assume rilevanza un’adeguata programmazione dei servizi volativi sui tutti e tre aeroporti.

A tal fine abbiamo avanzato richiesta, al Presidente della SA.CAL. S.p.A. Dott. Arturo De Felice, per un tempestivo incontro sindacale di livello regionale, sollecitando la presentazione, da parte della “Società unica per la gestione del sistema aeroportuale calabrese” di un “Piano Industriale” finalizzato a sviluppare, per i tre aeroporti calabresi, un’organica programmazione d’investimenti infrastrutturali, di servizi volativi e di scalo che dovranno essere funzionalmente collegati e supportati da un’efficiente integrazione con i vettori del sistema di mobilità territoriale.

Aeroporti calabresi, Mangialavori attacca il centrosinistra: “Regione pressappochista, Governo nemico”

"Mentre in Italia si discute di ‘industria 4.0’ il fatto che gli aeroporti calabresi siano continuamente minacciati da crisi gestionali e disattenzioni regionali e nazionali, ha davvero dell’incredibile.

È la dimostrazione - afferma il consigliere regionale della Casa delle libertà Giuseppe Mangialavori - che sui temi dello sviluppo ci si muove alla giornata e senza alcuna progettualità complessiva. Quale turismo si può immaginare, infatti, senza un sistema aeroportuale efficace ed efficiente? Ma ancora più incredibile, è non sapere qual è il punto di vista della Regione sulle singole vertenze aperte, alcune delle quali, come quella di Crotone, avvertono la Regione non come un interlocutore leale e attento alle esigenze del territorio, ma come il nemico numero uno. Una Regione che - spiega Mangialavori - da un lato annuncia un piano dei trasporti avveniristico e, dall’altro, non è in grado neppure di difendere l’esistente e lascia che l’aeroporto di Reggio brancoli nel buio e quello di Crotone addirittura chiuda.

È stato più volte chiesto alla Regione di uscire dal vago e di esporre una sua idea puntuale sul sistema aeroportuale, invece si assiste ad interventi-tampone messi in atto col cappello in mano quasi che il funzionamento del sistema aeroportuale calabrese non fosse interesse del Paese. Con la rete stradale e quella ferroviaria in continua sofferenza a cui si aggiungono i rischi che gravano sugli aeroporti, si percepisce non solo la negligenza di chi governa la Regione, ma anche la disattenzione colpevole del governo-Renzi in perenne campagna elettorale”.

Conclude Mangialavori: “Se ci fosse un governo disposto a rompere sul serio e non solo a chiacchiere i vincoli e le barriere che frenano ed ostacolano sviluppo e innovazione nel Mezzogiorno, non si avrebbe un giorno sì e l’altro pure la messa in discussione delle nostre infrastrutture fondamentali. L’impressione che si coglie è che se a parole si annuncia la  volontà di lavorare per fare uscire la Calabria dal tunnel, nei fatti invece si percepisce nettamente la volontà politica nazionale che, con l’aiuto del pressappochismo della Regione, si adopera per tenere ai margini territori interi del Sud”.

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Aeroporti calabresi, Nicolò: “Convocare una seduta del Consiglio regionale alla presenza del ministro Delrio”

“Ma l’on. Dorina Bianchi la lettera al ministro Delrio per segnalargli che nel Paese due scali aeroportuali sono al collasso, uno chiuso e l’altro quasi, l’ha inviata via mail o con tanto di francobollo?”.

Lo chiede il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò, che aggiunge: “È l’unica curiosità che rimane da soddisfare, dopo aver perfettamente intuito che la Regione e il Governo Renzi stanno letteralmente prendendo in giro i calabresi. Siamo, dunque, su una questione fondamentale come il funzionamento di due aeroporti che insistono in due aree del Sud che senza di essi rimarrebbero isolate, al ridicolo e al grottesco. Come direbbe William Shakespeare al ‘molto rumore per nulla’. Oppure, al rumore dei cappelli in mano e delle auree lettere propalate per giustificare, agli occhi dei cittadini che per fortuna non la bevono, inadempienze macroscopiche  del Governo del Paese più antimeridionale della Repubblica e un’assenza di capacità di soluzione delle emergenze calabresi da parte della Giunta regionale più parolaia del storia del regionalismo”.

Spiega Nicolò: “I calabresi sono, dopo aver appreso della lettera inviata da un sottosegretario a un Ministro, semplicemente sconcertati. Si stanno chiedendo: ma l’on. Dorina Bianchi e l’on. Graziano Delrio fanno parte dello stesso Governo, oppure  lei è sottosegretario ai Beni culturali con delega al Turismo del piccolo Stato del Burundi? Così distante e lontana, al punto da non poter mai incontrare il ministro per indurlo a occuparsi seriamente di una questione fondamentale per la Calabria,  né durante le sedute del Consiglio dei ministri o magari  nei corridoi del Parlamento? E sono, i calabresi,  altresì sconcertati dal contenuto della stessa lettera, in cui il sottosegretario sottolinea, come fosse una riflessione originale e sorprendente, che i due scali sono di vitale importanza per l’economia del territorio”.

Conclude il capogruppo di Forza Italia: “Se non fosse tragica, la questione degli aeroporti di Crotone e Reggio, ci sarebbe da ridere, visti gli sproloqui e le gaffe di questi esponenti del centrosinistra. Tuttavia, mentre assicuriamo da parte nostra di impegnare ogni strumento a  disposizione per impedire questo ennesimo misfatto, chiediamo al presidente Nicola Irto, anche per mettere fine ai tavoli e tavolini romani, di convocare, sulla specifica questione degli aeroporti, un’apposita seduta del Consiglio regionale alla presenza del ministro Delrio. Al presidente della Regione, invece, rivolgiamo l’invito di attivare ogni sua prerogativa per esigere dal Governo Renzi il rispetto dell’impegno assunto a Reggio e fin qui platealmente disatteso,  quando sostenne che lo sviluppo della Calabria è la madre di tutte le battaglie”.

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Sistema aeroportuale calabrese, Sculco: “Senza trasparenza non si concretizzano i piani industriali”

“Chiediamo, sul sistema aeroportuale calabrese, sulle sue  criticità e sulle sue enormi potenzialità, un impegno forte, diretto e trasparente del Governo e la piena concertazione, sulle scelte da farsi, con le istanze più rappresentative dei territori interessati, a partire dai comuni, dalle forze imprenditoriali e dai sindacati”. È quanto sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco che aggiunge: “La trasparenza è ciò di cui si sente al momento la mancanza, e che, invece, riteniamo essere indispensabile, per addivenire alla concretizzazione di piani industriali concreti, formulati con cognizione di causa e atti a garantire sia la spesa fin qui erogata, con grandi sacrifici, dalle realtà in cui insistono gli scali che quella futura. La premessa indiscutibile, in ogni caso, è che  i calabresi hanno diritto ad avere un dignitoso sistema aeroportuale e che senza un organico, efficiente e ben strutturato  sistema aeroportuale, la Calabria non uscirà dalla preoccupante crisi economica e sociale di questi tempi difficili”. Sottolinea Flora Sculco: “Non è certo con gli slogan sulla gestione unica dei tre scali che si può fare affidamento, posto che nessuno è pregiudizialmente contrario ad una soluzione siffatta, qualora fosse frutto di piena condivisione e fornisse le necessarie  certezze che al momento neppure s’intravedono. Ciò che occorre è ascoltare le istanze dei singoli territori, valutare ‘sine ira et studio’, la progettualità proposta e rispettarne l’autonomia istituzionale e delle scelte. Le scorciatoie, specie su questo versante dei problemi, magari dettate dal desiderio di sovrapporsi ai soggetti direttamente coinvolti, sarebbero oltre modo inopportune e pericolose”.

Aeroporto di Crotone, Salerno: “La Regione sia l’attore principale nella nuova gestione”

“Lo scalo aeroportuale di Crotone assume una particolare importanza per tutto il territorio regionale non solo dal punto di vista dei servizi offerti ma anche per l’occupazione e l’economia”. È quanto afferma il consigliere regionale Nazzareno Salerno, ad avviso del quale “il compito che ha avuto e che avrà nel processo di sviluppo lo rende un elemento essenziale su cui puntare evitando la concretizzazione di fenomeni di marginalizzazione. Per tali motivi – spiega l’esponente di Forza Italia - condivido l’intervento che verrà posto in essere con la costituzione di una società per azioni volta ad assumerne la gestione e di cui faranno parte la Regione e gli Enti locali. Il fallimento della società ‘Aeroporto S. Anna Spa’ impone infatti dei provvedimenti risolutivi che cancellino ogni tipo di dubbi ed incertezze. Ben venga anche l’ingresso di soci privati, ma ritengo che, in ogni caso, il ruolo della Regione debba essere quello di attore principale in considerazione della rilevanza strategica dell’aeroporto e della necessità di garantire la prosecuzione delle attività. La Regione – puntualizza il rappresentante azzurro - deve proporsi, in questo processo, come guida indicando la strada più esatta per il futuro dell’aeroporto e predisponendo quanto necessario affinché si realizzino le azioni più incisive. La quota di partecipazione della Regione deve essere maggioritaria poiché va assicurata la presenza di una posizione forte che funga da aggregatore e ispiri fiducia. Va, in sostanza, perseguito l’interesse collettivo – conclude Salerno - che è quello di facilitare una crescita economica e sociale armonica di tutto il territorio attraverso il potenziamento dei collegamenti e dunque con un impulso ai flussi turistici e agli scambi culturali e commerciali”.

Consiglio regionale contro smantellamento degli aeroporti di Crotone e Reggio

Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sul rilancio degli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria-  di cui è prima firmataria la presidente di Calabria in rete Flora Sculco - condiviso da tutti i capigruppo consiliari.  Nel documento, il Consiglio regionale “ribadisce il proprio deciso e forte convincimento sull’importanza delle due infrastrutture aeroportuali, fondamentali per perseguire e realizzare qualunque ipotesi di crescita e di sviluppo, e l’irrinunciabilità non solo del mantenimento ma anche e soprattutto del potenziamento e del rilancio dei due aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria". L’ordine del giorno "impegna la Giunta regionale ad attivare urgentemente ogni azione utile e necessaria a scongiurare lo smantellamento dei due scali calabresi ed a respingere, in ogni sede istituzionale, ogni intenzione che, remando contro la stessa volontà del Governo Renzi, mira a realizzare la definitiva spoliazione e desertificazione economica e sociale di quest’area del Paese, piuttosto che dare alla Calabria, com’è invece necessario, l’opportunità di inserirsi dignitosamente nei processi di sviluppo in corso". "Tutto questo anche alla luce del 'Rapporto Svimez' che ha evidenziato condizioni di grave dislivello del Paese con un Mezzogiorno che arranca e presenta gravi criticità strutturali. Analisi allarmanti condivise dal Capo del Governo Matteo Renzi, leader del Pd, il quale si è impegnato a presentare un Masterplan per l’abbattimento del ‘gap’ Nord Sud attraverso politiche di investimento per il rilancio del Mezzogiorno e della Calabria”. "A fronte del manifestato impegno del Governo a favore del Mezzogiorno,  si registrano, in questi giorni e incredibilmente, dichiarazioni estemporanee ed improvvisate, rilasciate nei talk-show e in alcune manifestazioni di partito, da parte di parlamentari ed esponenti del Governo, con cui si mette in discussione la sopravvivenza di tali infrastrutture strategiche per la crescita della Calabria, inneggiando addirittura alla chiusura. Esternazioni che contraddicono, da un lato, la reale necessità del territorio di puntare sulle infrastrutture per rompere l’isolamento della Calabria e per riagganciarla non solo e riduttivamente sotto il profilo fisico, ma anche in termini di sviluppo complessivo, al resto del Paese e dell’Europa e, dall’altro, suscitano tensione sociale, allarme e forte preoccupazione". 

 

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