Chiusura Prefettura Vibo, Lo Schiavo: "Politica unita contro spoliazione territorio"

"Il provvedimento di chiusura della Prefettura di Vibo Valentia contenuto nel progetto di riorganizzazione voluto dal ministero dell'Interno, rappresenta - secondo Antonio Lo Schiavo, capogruppo dell'opposizione al Consiglio Comunale di Vibo Valentia - un preoccupante segnale di disattenzione verso un territorio, quello vibonese, ad alta densità mafiosa, segnato da sempre maggiori difficoltà economiche e occupazionali. La decisione di sopprimere proprio l’ufficio territoriale di Vibo (peraltro l’unico calabrese tra i 23 che chiuderanno in tutta Italia) accorpandolo a quello di Catanzaro, deve necessariamente comportare l'unione di tutte le forze politiche e di tutti i riferimenti istituzionali e parlamentari del territorio, verso una grande mobilitazione il cui significato non può essere ridimensionato a questione puramente locale, ma che, in realtà, attiene al ruolo e alla presenza dello Stato e dei suoi presidi democratici nel Mezzogiorno e, in particolare, nei territori maggiormente esposti a storiche debolezze economiche e sociali. La politica deve, in questa vicenda, dimostrare maturità superando ogni divisione e riacquistando quell’autorevolezza che in passato ha consentito a Vibo Valentia di acquisire il rango di Provincia". Da parte mia - assicura Lo Schiavo - sarò al fianco di quanti, a prescindere dal colore politico, si batteranno per non far penalizzare, ancora una volta, il territorio vibonese".

Vibo, Lo Schiavo boccia senz'appello il Bilancio: "Carente e contraddittorio"

"Ritengo che il Bilancio sia il massimo atto di indirizzo politico di cui un’Amministrazione dispone e che forse, in questo caso, era necessaria una maggiore attenzione nelle scelte politiche che hanno orientano questo documento programmatico". e' questo il pensiero di Antonio Lo Schiavo, capogruppo dell'opposizione in Consiglio Comunale a Vibo Valentia. "L'impressione, invece, è che si sia scelta - secondo l'ex candidato sindaco del centrosinistra - la continuità con la precedente Amministrazione comunale. In tal senso avrei voluto già vedere alcuni segnali di una nuova strategia politica e che questo Bilancio potesse, quindi, tradurre in numeri quanto sentito in campagna elettorale. Ma niente di tutto questo ho visto né sentito. Ho ascoltato  solo una ripetizione di numeri e ho verificato la carenza di quegli impegni programmatici presi con gli elettori. Vorrei capire quali sono stati gli investimenti e le priorità che questa Amministrazione ha seguito per ciò che riguarda la promozione turistica; quante risorse ha destinato alla cultura; quante all’assistenza e alla spesa sociale; quante all'innovazione tecnologica. Avrei voluto comprendere come l’impostazione politica della Giunta Costa si è tradotta, in questo documento contabile, in quell’annunciato cambio di rotta rispetto al passato. Dalla lettura dei dati non risulta nulla di tutto ciò e manca, soprattutto, un orizzonte cui questa città deve tendere, una visione strategica, una progettualità nel recupero delle risorse. Si continua a far valere la leva fiscale come elemento di centralità del Bilancio, mentre nessuna strategia viene posta in essere per abbassare le tasse ai cittadini che si trovano a pagare per servizi di scarsa qualità e molte volte non erogati. Mi sarei aspettato una previsione di riduzione dei tributi per la raccolta dei rifiuti, prevedendo l'avvio della raccolta differenziata che comporta tra l'altro minori costi di conferimento in discarica e quindi minori spese per i cittadini. Ma neanche di tutto questo vi è traccia. Il Bilancio si regge solo sui tributi locali e, per come rilevato dall'organo di revisione, il suo equilibrio sarà facilmente messo in discussione se non saranno esigibili gli oltre 7 milioni di euro che si spera di recuperare dalla riscossione delle somme dovute per il servizio idrico. Nessuna valutazione strategica è stata fatta sulle società partecipate dal Comune, questione che avrebbe meritato un maggior approfondimento. Sulle singoli voci di spesa, poi, emergono tutte le contraddizioni fin qui segnalate. La Giunta Costa prevede di impegnare più risorse per il taglio di alberi pericolosi (80.000 euro) e per la lotta al punteruolo rosso (27.000 euro) che per la manutenzione delle scuole materne (1.300 euro), per la manutenzione delle scuole elementari (circa 13.000 euro), per la manutenzione delle scuole medie (circa 15.000), per il mantenimento e funzionamento degli asili nido comunali (40.000 euro). Inoltre apprendiamo che si prevede di spendere per la manutenzione ordinaria della biblioteca la somma di 16.900 euro, nonché 8.500 euro di spese Enel e 10.000 euro di gasolio per riscaldamento, benché la struttura sia inagibile e non utilizzata. Ancora, 250.000 euro per la gestione del canile comunale, oltre 141.000 euro per spese di mantenimento del verde pubblico, 210.000 euro per custodia e manutenzione delle ville e dei parchi comunali, oltre 135 mila euro per gestione del verde pubblico e oltre 46.000 euro per la convenzione con il Consorzio di bonifica che si riteneva fosse gratuita". "Da questi numeri - sostiene il consigliere comunale di minoranza - si evince come il verde pubblico di Vibo Valentia, nel solo 2015, sarà curato come i giardini di Versailles, mentre i cittadini che frequentano i nostri parchi ne conoscono bene le reali condizioni. Come temevamo non c'è nulla per la cultura, nulla per la stagione teatrale, ma soprattutto non vi sono risorse per i più poveri e per le politiche il sociali, dove gli unici investimenti saranno quelli già previsti da precedenti finanziamenti. Un plauso particolare va poi fatto ai Vigili Urbani che riescono ad effettuare il loro gravoso servizio, benché al settore siano destinate poche risorse, visto che in Bilancio ci sono appena 7.600 euro per le spese del parco mezzi e si prevedono per manutenzione e spese di funzionamento dell’ufficio appena 9.000 euro, più 14.000 euro per le spese di manutenzione degli automezzi. Invito tutti a verificare qual è lo stato dei mezzi in dotazione alla Polizia Municipale e a considerare come e in che misura si possa dare il senso della presenza dell’autorità e dell’Amministrazione comunale in questa città. Occorre capire  che discutendo di Bilancio non si discute solo di numeri, ma della vita dei cittadini. Esso non è un mero atto ragionieristico, ma è un atto politico a tutti gli effetti che va discusso, analizzato e reso noto ai cittadini che possono così avere contezza della totale incoerenza di fondo rispetto a quanto espresso in campagna elettorale dall’attuale Amministrazione comunale".

Rifiuti a Vibo, Lo Schiavo: “Attendismo pericoloso per la città”

“Sulla grave emergenza rifiuti che interessa la nostra città mi chiedo se davvero nulla sia possibile fare per invertire questo amaro declino. La risposta che mi do, al netto delle questioni burocratiche, della contesa tra Comune e ditta, delle legittime rivendicazioni dei lavoratori, dei problemi derivanti da un conferimento in discarica che conosce alterne fortune, è che non si stia facendo tutto il necessario”. Lo afferma il consigliere comunale di Vibo Valentia Antonio Lo Schiavo che aggiunge “anzi, la sensazione, e mi spiace dirlo, è che nulla sia cambiato malgrado il rinnovo dell’Amministrazione comunale e che, cosa ancor più inquietante, stia prendendo il sopravvento un certo fatalismo, un attendismo pericoloso non solo per il decoro della città, ma soprattutto per la salute dei cittadini e l’immagine stessa di Vibo Valentia. Un attendismo, laddove, al contrario, date le circostanze del tutto emergenziali del problema, sarebbe stato più logico aspettarsi risposte decise e straordinarie. Mi stupisce, per dirla chiaramente, l’assenza di un piano straordinario per fronteggiare l’emergenza – sottolinea l’esponente del Pd - ma sopratutto non riesco a comprendere le ragioni per le quali ancora oggi si temporeggi sull'avvio della raccolta differenziata, che è l'unico strumento, come comprovato da tante esperienze amministrative, utile ed indispensabile per avviare un percorso virtuoso in tema di raccolta di rifiuti. La prima e inderogabile condizione per evitare l’emergenza permanente è, infatti, l’avvio della raccolta differenziata ‘porta a porta’in tutta la città e nelle frazioni, servizio che i cittadini vibonesi, tra l'altro, continuano a pagare inutilmente. Sui rifiuti bisogna avere una strategia e, perché no, copiare l'esperienza dei Comuni in cui si è riuscito a trasformare il problema in opportunità economica e di lavoro, in particolare grazie alla raccolta del Raee e del vetro. Per fare questo però – conclude Lo Schiavo - serve più coraggio e idee moderne e innovative, caratteristiche che ancora non si intravedono nella nuova Amministrazione comunale”.

 

Carenza d'acqua a Vibo: Lo Schiavo pretende chiarezza dall'Amministrazione

«La vicenda della carenza idrica che interessa alcune zone della città sta assumendo contorni a dir poco preoccupanti". A lanciare l'allarme è Antonio Lo Schiavo, capogruppo dell'opposizione in Consiglio comunale a Vibo Valentia. "Senza entrare nel merito della valutazioni politiche, che pure si possono facilmente trarre dalle varie richieste di chiarimento indirizzate a sindaco e assessore anche dai banchi della maggioranza, mi preme sottolineare - afferma preoccupato Lo Schiavo - come il problema dell’approvvigionamento idrico debba oggi rappresentare un’assoluta priorità nell’azione amministrativa. Il tema dell’acqua, della sua qualità ma anche della sua fruibilità, insieme a quello dei rifiuti, è il grande banco di prova sul quale si misura la capacità di dare risposte ai cittadini sulle questioni più serie e urgenti, rispetto alle quali non sono più ammesse indecisioni e incertezze. E se in campagna elettorale, sull’argomento, abbiamo registrato le posizioni più disparate, invitando peraltro sempre alla cautela e ad un approccio pragmatico al problema, oggi siamo tuttavia costretti a constatare che a quella confusione non si è ancora posto rimedio. Non si spiega altrimenti il fatto che, mentre la Giunta rassicura sulla corretta erogazione dell’acqua, riprendendo le comunicazioni ufficiali della società che gestisce le risorse idriche, centinaia di residenti e turisti debbano fare quotidianamente i conti con la mancanza d’acqua e con tutti i gravi disagi che ne conseguono. Non solo a Vibo Marina, come raccontano le cronache di questi giorni, ma anche in altre zone della città e specie nelle frazioni. Da Triparni, ad esempio, giungono segnalazioni che testimoniano come l’acqua arrivi nelle case con il contagocce e solo a tarda sera. È il caso, a mio avviso, che l’Amministrazione comunale  dica chiaramente, anche alla luce delle dichiarazioni di Sorical, quale sono le cause della mancata erogazione e quali soluzioni, anche in via emergenziale, s’intendono adottare. Da parte nostra preannuncio che, come gruppo d’opposizione “Pd e indipendenti”, presenteremo a settembre un ordine del giorno sullo stato delle infrastrutture idriche nella nostra città e sul loro monitoraggio e, soprattutto, chiederemo a tutte le autorità competenti una risposta sulla potabilità dell’acqua e se vi sono rischi per la salute dei cittadini. Sul tema dell’acqua pubblica nella nostra città cercheremo di aprire un ampio dibattito non solo in Consiglio comunale, ma in tutta la società vibonese, coinvolgendo in primis, le associazioni e i movimenti che da sempre - ricorda lo Schiavo - portano avanti questo tema con grande competenza e serietà».

 

Lo Schiavo costruisce un laboratorio politico "per ricostruire centrosinistra vibonese"

Si è svolta nel pomeriggio di ieri, presso la segreteria politica di Antonio Lo Schiavo, una riunione alla quale hanno preso parte numerosi tra sostenitori e già candidati al Consiglio Comunale della coalizione a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra alle Amministrative dello scorso 31 maggio. Al centro dell’incontro, la discussione circa le modalità della prosecuzione del progetto politico avviato con le recenti consultazioni comunali. L’assemblea ha espresso in maniera unanime la volontà di proseguire l’esperienza politica e dare vita ad un “laboratorio politico” la cui ufficializzazione e organizzazione è stata rinviata ad un’apposita assemblea costitutiva che si terrà nelle prossime settimane. Di seguito l’intervento del già candidato sindaco Antonio Lo Schiavo:   "Il nostro progetto non poteva nascere e finire con il voto. Avevamo già chiarito come, al di là del risultato, noi saremmo rimasti in campo e avremmo portato avanti quelle idee che hanno caratterizzato la nostra campagna elettorale. Ora tocca a noi decidere come dare continuità al progetto lanciato in occasione delle amministrative, consapevoli che tra gli elementi positivi restituiti dal voto, vi è l’affermazione della nostra lista civica che rappresenta un patrimonio da non disperdere. Al tempo stesso però  la lista civica non  deve rappresentare uno steccato, bensì lo spunto per riproporre alcuni concetti e parole chiave utilizzate in campagna elettorale e lavorare per ricostruire il centrosinistra, non solo nella città di Vibo ma in tutta la provincia. La mia idea è che la presenza di questo mondo civico, di questo entusiasmo, si debba organizzare, radicare e debba proseguire con una proposta rivolta alla nostra area politica di riferimento, pur mantenendo ciascuno la propria identità. Io non vorrò fondare un movimento che si contrapponga ai partiti politici. Non è questo l’intento. Non faremo un movimento civico che si contrappone al Partito democratico. Ma, al tempo stesso, bisogna riconoscere che, così com’è, il Pd oggi non va bene, non può crescere se non si apre realmente a istanze diverse, con una discussione vera su come riorganizzarsi nel territorio provinciale. Oggi è arrivato il momento di investire in quelle forze che sono state al fianco dei partiti, di aprire un dibattito vero nel centrosinistra. Per questo vogliamo creare un laboratorio politico che dia proposte e contenuti e che aiuti i partiti a riorganizzare il centrosinistra vibonese aprendo le porte a chi, fino ad oggi, è stato tenuto ai margini». E sul suo impegno personale, Lo Schiavo ha aggiunto: «Io intendo andare avanti nel mio percorso. Abbiamo avuto la forza di costituire un gruppo unitario in consiglio comunale, concretizzando un’apertura di credito molto forte in funzione dell’unità del centrosinistra. Oggi però spetta anche e soprattutto ai partiti politici aprire una discussione con forze che tradizionalmente non sono state al loro interno ma che oggi chiedono con determinazione di entrare nel dibattito. Non è possibile che io, partito, chieda alla società civile di spendersi in campagna elettorale e poi dica: “attenzione, abbiamo scherzato. Da oggi ritorniamo noi con il nostro dibattito cristallizzato su correnti precostituite”. Questo non mi sta più bene. Non mi sta più bene, e lo dico da iscritto al Pd, che il partito a Vibo si avviti su una discussione autoreferenziale incentrata solo sui nomi. A me non interessano i nomi. Rispetto i ruoli istituzionali, li riconosco, ma al tempo stesso dico che oggi non si può più ragionare pensando che nulla di nuovo sia accaduto. Perché possiamo dire con certezza che dopo le elezioni amministrative il centrosinistra può avere a disposizione un capitale umano da mettere in gioco per la sua ricostruzione nella provincia di Vibo. Ora, ripeto, spetta ai partiti capire se andare avanti su questo percorso di rinnovamento che noi abbiamo lanciato. E su questo sarò molto netto, perché i primi segnali che ci sono stati non mi hanno fatto intravedere grande volontà di affrontare questo discorso, anzi. Ho visto alzarsi degli steccati che vanno in tutt’altra direzione. Per questo oggi chiedo a voi di darmi una mano, non in contrapposizione ma con un’organizzazione propositiva che si strutturerà sul territorio provinciale e offrirà contenuti e uomini al dibattito che si aprirà nei prossimi giorni, mantenendo sempre la nostra identità politica e programmatica conquistata sul campo con voti veri e senza alchimie".

Vibo, l'opposizione costituisce gruppo unico e designa Lo Schiavo capogruppo

Si è svolta oggi, presso l’aula consiliare del Comune di Vibo Valentia, la prima seduta del nuovo Consiglio comunale insediatosi a seguito delle elezioni del 31 maggio scorso. Nel corso dei lavori, tra gli altri punti all’Ordine del giorno, si è proceduto alla costituzione dei gruppi consiliari. Gli undici consiglieri eletti nella coalizione a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra, Antonio Lo Schiavo, si sono costituiti in un unico gruppo sotto la denominazione “Pd e indipendenti” designando il già candidato sindaco quale capogruppo. Di seguito l’intervento di Antonio Lo Schiavo: «Ringrazio i consiglieri del mio gruppo che hanno nuovamente accordato fiducia alla mia persona, investendomi di questo importante compito. Questa consiliatura sarà, a mio avviso, una delle più difficili della storia della città, viste le grandi questioni ed emergenze che sono ancora davanti ai nostri occhi. Mi associo alla solidarietà che il sindaco ha espresso nei confronti dei lavoratori della Provincia che stanno lottando non per avere diritto ad una retribuzione mancante, bensì per la dignità stessa della persona. Di fronte a queste vertenze, e all’assenza della politica a tutti i livelli, abbiamo l’obbligo di stare uniti, senza distinzioni. Al tempo stesso dico, però, che la solidarietà non basta: il consiglio comunale dovrà ragionare concretamente su come dare prospettive lavorative a quest’emergenza. Come gruppo d’opposizione siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità e a contribuire alla risoluzione delle grandi questioni strategiche che andranno affrontate. Ma, al tempo stesso, dico che non spetta a noi, bensì a questa maggioranza, decidere i modi del coinvolgimento dell’opposizione. Nel senso che, se quest’aula ritornerà ad essere luogo di dibattito e non di mera ratifica di decisioni precostituite, allora l’opposizione ci sarà e darà il suo contributo. Se si pensa, al contrario, che quest’aula serva solo ad approvare scelte fatte altrove, o scelte individuali o di singoli gruppi, allora noi non ci saremo ed eserciteremo fino in fondo il nostro ruolo. Ma io penso che di fronte ad un quadro elettorale che restituisce una città quasi diametralmente divisa tra chi ha votato questa maggioranza e chi ha scelto altri soggetti politici, e di fronte alle grandi emergenze, nessuno possa avere la presunzione di poter fare a meno degli altri. Oggi non ci sono più attenuanti. I cittadini sanno che il Comune è in dissesto, conoscono le problematiche e le emergenze, dalla spazzatura all’acqua. Se la maggioranza vorrà affrontare da subito questi temi, ci troverà disponibili a dare una mano. L’emergenza ambientale prima di tutto. Oggi si ripresentano le stesse debolezze da noi segnalate già in campagna elettorale e bisogna far chiarezza fino in fondo sull’erogazione del servizio: questa società è in grado di erogarlo? Qual è lo stato delle inadempienze? Vorremmo poi capire quale impostazione s’intende seguire sulla gestione del verde pubblico, quale sull’emergenza lavorativa legata ai servizi di nettezza urbana, perché non intendiamo accettare che le controversie tra Comune e ditta vengano pagate dai lavoratori. E, ancora, dobbiamo essere chiari sulla potabilità dell’acqua: vorremo conoscere fin da subito, e far sapere ai cittadini, se l’acqua è potabile o se ci sono problemi. E, ancora, le questioni della raccolta differenziata, dei tributi locali, delle zone defiscalizzate, del consumo del suolo e della rigenerazione urbana, delle risposte che le frazioni attendono. Infine, una questione oggi di grande attualità che ci impone di ragionare sui costi del funzionamento del consiglio comunale e delle sue strutture. Le vicende della Regione Calabria ci dicono che la “questione morale” è attualissima e deve essere affrontata anche in questo consiglio comunale ragionando sui costi della politica, delle commissioni, sulla loro efficienza e produttività. Queste dovranno essere questioni prioritarie. La “questione morale” esiste da tempo, ma oggi è diventata - per dirla con Berlinguer - la “questione essenziale” perché da essa dipende la fiducia nelle istituzioni, l’effettiva governabilità e la tenuta del sistema democratico. Su questi presupposti noi possiamo ritrovarci e discutere, sempre tenendo ben presente che bisogna puntare oltre l’ordinaria amministrazione e innalzare il livello della proposta politica. Da parte nostra intendiamo portare avanti una battaglia sulla trasparenza dell’azione amministrativa, proponendo fin da adesso che tutti gli atti che il consiglio e la giunta produrranno, siano disponibili on-line per realizzare il pieno controllo da parte dei cittadini. E, ancora sulla trasparenza, intendiamo rimarcare l’importanza di rendere tangibile il concetto di uguaglianza tra i cittadini: gli amministratori, i componenti della giunta, possono ovviamente aderire, nelle prerogative della Costituzione, a qualunque tipo di associazione. Quello che però chiediamo è che, di fronte all’azione amministrativa, tutti i cittadini siano uguali, indipendentemente dal cognome che si porta o dalle associazioni alle quali si appartiene. Perciò chiediamo che il sindaco adotti prassi amministrative tali da far emergere eventuali conflitti d’interesse e preveda meccanismi di astensione dal voto e di controllo. Come consiglio comunale abbiamo di fronte una grande sfida: possiamo decidere se essere spettatori silenti e inermi, limitandoci a ratificare le decisioni, o, invece, decidere di riportare in questa assemblea un vero dibattito politico-amministrativo della città, riscoprendo il ruolo del consigliere comunale che negli ultimi anni è stato, in alcuni casi, svilito e contribuire così a scrivere una nuova pagina di storia amministrativa della città di Vibo Valentia».

Vibo, Lo Schiavo: "Convinto dell'estraneità di Elio Costa alle vicende giudiziarie"

In riferimento a quanto emerso circa il possibile coinvolgimento del candidato a sindaco di Vibo Elio Costa in vicende giudiziarie il suo antagonista Antonio Lo Schiavo dichiara quanto segue:

“Sono convinto che il dottor Costa sia estraneo alle vicende giudiziarie aperte presso la Procura di Monza e, sin d’ora, posso assicurare che questa vicenda non sarà da me utilizzata come argomento di campagna elettorale, essendo convinto che i cittadini sapranno scegliere sulla base dei programmi e dei contenuti. D’altronde questa mia posizione è coerente con ciò che ho sempre affermato, e cioè che bisogna evitare, in campagna elettorale, di affidare ai mass media frettolosi giudizi attinenti vicende giudiziarie ancora in corso, e che prima di giudicare bisogna conoscere a fondo i fatti, valutare gli stessi con equilibrio e trattarli con il necessario ‘garantismo’ che deve contraddistinguere ogni società democratica”.

 

Vibo, Guerini a sostegno di Lo Schiavo: "È un investimento coraggioso"

Si è svolta oggi pomeriggio, nella sede della federazione provinciale del Partito democratico di Vibo Valentia, una conferenza stampa che ha registrato la partecipazione del candidato sindaco del centrosinistra, Antonio Lo Schiavo, del vicesegretario nazionale del partito, Lorenzo Guerini, del segretario regionale Pd, Ernesto Magorno, del presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo, del capogruppo Pd in consiglio regionale Seby Romeo, del consigliere regionale Michele Mirabello, del sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, del segretario cittadino Stefano Soriano e di numerosi esponenti locali del partito. “Il nostro – ha affermato Lo Schiavo - è un progetto di discontinuità vera e non solo enunciata, a partire dai metodi di selezione del candidato sindaco avvenuta attraverso le primarie e la scelta democratica di 2500 cittadini che hanno deciso che in questa città bisognava spingere l’acceleratore sui contenuti e che una politica di compromesso non andava più bene. Ma quello che è partito come un percorso naturale del centrosinistra, in questa città si è inceppato su un’anomalia tutta locale. Nonostante le primarie siano state un momento di vera democrazia e trasparenza, il candidato sconfitto è andato direttamente a sostenere il nostro principale avversario. Questo non può più accadere nel centrosinistra; il Pd non può essere un albergo dal quale entrare ed uscire quando si vuole. Io sono alla guida di una coalizione fatta di tante energie che hanno dimostrato di avere le competenze per mettersi alla guida del Comune, e sono soddisfatto delle mie liste, che difenderò a spada tratta perché non si possono disconoscere le proprie liste alla prima difficoltà o alla prima contestazione, né dire che non sono state viste prima. Io le ho vagliate prima le mie liste, e ritengo che un candidato a sindaco non possa non conoscere la composizione delle proprie liste ma anzi debba fare un controllo adeguato. Noi – ha aggiunto - abbiamo dalla nostra parte grandissime professionalità, competenze, energie che metteremo in campo dopo la vittoria elettorale rappresentando, rispetto agli altri, una vera rottura con il passato. Da un lato c’è la conservazione di alcuni meccanismi, alcune stagioni politiche già vissute. Il nostro maggior competitor è già stato sindaco di questa città, non per un giorno ma per anni, e quell’esperienza non ha prodotto risultati. Oggi bisogna guardare al futuro, ripartendo dai servizi essenziali ma soprattutto dalla speranza. Da questa città il 30 per cento dei giovani scappa, e quando viene meno un’intera fascia generazionale allora una città rinuncia al suo futuro. Servono segnali decisi affinché la mia generazione possa ritornare in città e per fare questo dobbiamo lanciare un programma concreto, pragmatico, forte. Attuare una politica che abbia la forza per decidere ed agire e, soprattutto, di governare questa città senza condizionamenti. Nella società vibonese insistono ancora troppe disuguaglianze, e, specie su questo, chiediamo aiuto ai governi regionale e nazionale. Ma non serve una politica autoreferenziale o i soliti piagnistei, servono incentivi che premino il merito e la possibilità di mettere in gioco le energie che qui esistono. Se avremo questa opportunità faremo in modo che a Roma, Vibo sia conosciuta per le sue eccellenze, per la sua classe dirigente e che questa città sia una risorsa per la regione e per il Paese”. A dargli manforte è stato soprattutto Guerini per il quale “questo voto ci vede impegnati in una campagna elettorale generosa, vissuta con passione, dalla quale viene fuori un’immagine del Partito democratico diversa, di un partito che vuole essere protagonista del rilancio di questa terra e vuole esserlo partendo dall’esperienza del governo regionale, dall’interlocuzione con il governo nazionale e dal lavoro delle amministrazioni locali. È questo lo spirito giusto, perché parte dalla consapevolezza dei problemi ma anche delle potenzialità che si possono esprimere. Vedo, poi, un partito che scommette su se stesso e sono contento che ci sia il simbolo del Partito democratico sulla scheda elettorale a Vibo, perché penso che abbiamo bisogno di dire alla gente cosa siamo, chi siamo. Personalmente – ha precisato - credo molto nel valore delle liste civiche a patto che siano realmente civiche e non uno strumento per spostare pacchetti di voti verso questo o quel candidato o, ancora,  il camuffamento di partiti che hanno vergogna di presentarsi per quello che sono. Valuto positivamente la scelta delle primarie a Vibo, io ho sempre scommesso su questo strumento in Calabria anche quando me lo avevano sconsigliato. Ma ho voluto scommettere sulla forza e sulla capacità di fare primarie vere in questa regione, ed è stata una scommessa vinta. Un fatto positivo che esalta uno strumento grazie al quale si corre, si propone la propria idea e poi si rispetta il verdetto. Qui ha vinto Lo Schiavo, e chi ha partecipato alle primarie aveva il dovere di rimboccarsi le maniche e lavorare per far vincere la coalizione. Se qualcuno ha fatto altro, dico che ha sbagliato a presentarsi alle primarie perché non ha capito di cosa si stava parlando. Il partito non è un autobus sul quale qualcuno sale per andare ad inseguire i suoi sogni, le sue aspirazioni, le sue traiettorie, la sua carriera. Il Pd è una comunità di persone libere che condividono la medesima passione e in cui la dialettica è un valore. Sono convinto – ha concluso Guerini - che questo percorso porterà il partito a fare anche un investimento sull’età di Lo Schiavo, che ha 37 anni, unendo la competenza e la passione al coraggio della sua proposta che consente di rompere le liturgie della politica, quello stesso coraggio che è richiesto a chi vuol fare il sindaco della propria città”.

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