Covid in Calabria: il contagio continua ad arretrare

Sette decessi, 1.681 guariti e 1.416 nuovi positivi.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria.

Complessivamente, su 3.503.585 (+5.904) tamponi eseguiti dall'inizio della pandemia, 496.355 hanno dato esito positivo.

Il tasso di positività si attesta, quindi, al 23,98 per cento.

Dalla lettura del bollettino regionale si evince che allo stato ci sono 304 (-18) pazienti ricoverati nei reparti ordinari e 14 (+2) in terapia intensiva.

Scende a 74.877 (-272) il dato degli attualmente positivi e a 74.559 (-256) quello delle persone in quarantena.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: casi attivi 5511 (67 in reparto, 9 in terapia intensiva, 5435 in isolamento domiciliare); casi chiusi 77060 (76704 guariti, 356 deceduti).

– Cosenza: casi attivi 49224 (117 in reparto, 3 in terapia intensiva, 49104 in isolamento domiciliare); casi chiusi 90935 (89731 guariti, 1204 deceduti).

– Crotone: casi attivi 2739 (21 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2718 in isolamento domiciliare); casi chiusi 46190 (45941 guariti, 249 deceduti).

– Reggio Calabria: casi attivi 12612 (85 in reparto, 0 in terapia intensiva, 12527 in isolamento domiciliare); casi chiusi 163324 (162500 guariti, 824 deceduti).

– Vibo Valentia: casi attivi 2552 (12 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2540 in isolamento domiciliare); casi chiusi 41352 (41175 guariti, 177 deceduti).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 325 in provincia di Catanzaro, 584 in provincia di Cosenza, 3 in provincia di Crotone, 404 in provincia di Reggio Calabria, 37 in quella di Vibo Valentia, 63 altra regione o Stato estero.

Covid in Calabria, il bollettino di oggi: 3 decessi, 1.956 guariti e 1.843 nuovi positivi

Tre decessi, 1.956 guariti e 1.843 nuovi positivi.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria.

Complessivamente, su 3.497.681 (+7.155) tamponi eseguiti dall'inizio della pandemia, 494.939 hanno dato esito positivo.

Il tasso di positività si attesta, quindi, al 25,76 per cento.

Dalla lettura del bollettino regionale si evince che allo stato ci sono 322 (-8) pazienti ricoverati nei reparti ordinari e 12 (+2) in terapia intensiva.

Scende a 75.149 (-116) il dato degli attualmente positivi e a 74.815 (-110) quello delle persone in quarantena.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: casi attivi 5711 (74 in reparto, 8 in terapia intensiva, 5629 in isolamento domiciliare); casi chiusi 76535 (76179 guariti, 356 deceduti).

– Cosenza: casi attivi 48650 (124 in reparto, 3 in terapia intensiva, 48523 in isolamento domiciliare); casi chiusi 90925 (89726 guariti, 1199 deceduti).

– Crotone: casi attivi 2931 (21 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2910 in isolamento domiciliare); casi chiusi 45995 (45746 guariti, 249 deceduti).

– Reggio Calabria: casi attivi 13116 (88 in reparto, 1 in terapia intensiva, 13027 in isolamento domiciliare); casi chiusi 162416 (161594 guariti, 822 deceduti).

– Vibo Valentia: casi attivi 2539 (12 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2527 in isolamento domiciliare); casi chiusi 41328 (41151 guariti, 177 deceduti).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 390 in provincia di Catanzaro, 586 in provincia di Cosenza, 40 in provincia di Crotone, 698 in provincia di Reggio Calabria, 63 in quella di Vibo Valentia, 66 altra regione o Stato estero.

La Regione Calabria aumenta gli stipendi ai manager della sanità, Lo Schiavo: "Provvedimento scollegato dalla realtà"

«L’aumento del 20 per cento delle indennità per le figure apicali delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, approvato ieri dalla maggioranza in Consiglio regionale, è un provvedimento sbagliato nei tempi e nel messaggio politico che si dà ai cittadini calabresi che quotidianamente sono alle prese con la carenze di una sanità in perenne emergenza, nonché ai tanti professionisti sanitari che ogni giorno sono in prima linea per garantire il diritto alle cure in condizioni oggettivamente proibitive».

È quanto afferma, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, a proposito dell’aumento del 20 per cento dei compensi ai direttori generali, sanitari e amministrativi delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi passato ieri a maggioranza attraverso la “Modifica all’articolo 65 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2009)”.

«Un provvedimento - aggiunge Lo Schiavo - che il presidente della Giunta, nel suo intervento di risposta alle mie perplessità espresse in aula, ha giustificato come incentivo per attrarre in Calabria “il meglio del meglio” del management sanitario che oggi, a suo dire, sarebbe scoraggiato da stipendi inferiori rispetto ad altre regioni. Ritengo che tale argomentazione sia del tutto scollegata dalla realtà oltre che inefficace nel merito. A che serve pagare il 20 per cento in più alle figure apicali, per una spesa che lieviterà ancora di un milione di euro l’anno, se le aziende amministrate continueranno a boccheggiare nelle carenze di cui sono ostaggio? Se infermieri, medici, operatori sanitari saranno ancora costretti a turni di lavoro estenuanti per le carenze di organico? Se le ambulanze (quando disponibili) continueranno a viaggiare senza medici a bordo? A che servirà avere i migliori manager in circolazione in un quadro in cui molti concorsi continueranno ad andare deserti perché nessun medico vuol venire a lavorare in un contesto così critico? Sarebbe forse il caso di ribaltare la prospettiva, subordinando gli aumenti dei compensi a meccanismi di premialità legati ai risultati raggiunti in termini di efficienza del sistema sanitario, di raggiungimento dei Livelli essenziali di assistenza, di garanzia del diritto costituzionale alla salute dei cittadini calabresi. E questa non è demagogia - conclude Lo Schiavo -, è mettere in sintonia la politica con la vita vera delle persone».

Covid in Calabria: lieve flessione del contagio

Sei decessi, 2.781 guariti e 2.109 nuovi positivi.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria.

Complessivamente, su 3.490.526 (+8.286) tamponi eseguiti dall'inizio della pandemia, 493.096 hanno dato esito positivo.

Il tasso di positività si attesta, quindi, al 25,45 per cento.

Dalla lettura del bollettino regionale si evince che allo stato ci sono 330 (-21) pazienti ricoverati nei reparti ordinari e 10 (-2) in terapia intensiva.

Scende a 75.275 (-678) il dato degli attualmente positivi e a 74.925 (-655) quello delle persone in quarantena.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: casi attivi 5.897 (78 in reparto, 7 in terapia intensiva, 5.812 in isolamento domiciliare); casi chiusi 75.959 (75.603 guariti, 356 deceduti).

– Cosenza: casi attivi 48.322 (123 in reparto, 2 in terapia intensiva, 48.197 in isolamento domiciliare); casi chiusi 90.667 (89.469 guariti, 1198 deceduti).

– Crotone: casi attivi 2.962 (21 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2.941 in isolamento domiciliare); casi chiusi 45.924 (45.676 guariti, 248 deceduti).

– Reggio Calabria: casi attivi 13.353 (93 in reparto, 1 in terapia intensiva, 13.259 in isolamento domiciliare); casi chiusi 161.481 (160.660 guariti, 821 deceduti).

– Vibo Valentia: casi attivi 2.574 (12 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2.562 in isolamento domiciliare); casi chiusi 41.230 (41.053 guariti, 177 deceduti).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 412 in provincia di Catanzaro, 781 in provincia di Cosenza, 183 in provincia di Crotone, 555 in provincia di Reggio Calabria, 94 in quella di Vibo Valentia, 84 altra regione o Stato estero.

Casa di cura abusiva sequestrata in Calabria

I carabinieri del Nas hanno sequestrato a Reggio Calabria una struttura adibita a casa famiglia per anziani che era stata trasformata abusivamente in casa di cura, denunciando in stato di libertà il titolare 55enne ed una sua dipendente 47enne di origine romena.

La struttura era già stata sottoposta a controlli fin dall'estate del 2020 dai quali erano emerse una serie di irregolarità strutturali e organizzative, tanto da indurre il Comune a disporre la sospensione dell'attività.

Gli accertamenti successivi hanno dimostrato che la casa famiglia continuava invece ad ospitare anziani. Situazione che ha fatto scattare l'intervento immediato dei carabinieri del Nas.

I militari, guidati dal maggiore Giacomo Claudio Moschella, nel momento in cui hanno avviato il controllo della struttura, hanno bloccato uno dei dipendenti che alla loro vista, portando in braccio un'anziana non autosufficiente e provvista di catetere, tentava di allontanarsi dall'immobile tramite un'uscita secondaria.

Dalle indagini è emerso che nella casa di cura abusiva, malgrado l'ordinanza di sospensione dell'attività da parte del Comune, erano presenti ancora 11 anziani, dieci dei quali con gravi patologie fisiche e psichiche. Gli ospiti, tra l'altro, erano costretti a trascinarsi in catetere e venivano ospitati in camere vetuste, prive di mobili ed in letti senza barriere e con i climatizzatori non funzionanti. Ad accudire gli anziani c'erano due persone prive di titoli professionali per l'assistenza sanitaria e che non indossavano le protezioni anti contagio Covid.

Dai controlli è emerso inoltre che agli anziani venivano somministrati farmaci senza seguire precisi piani terapeutici.
Gli ospiti della struttura, con l'ausilio del personale del settore Welfare del Comune, sono stati trasferiti dai carabinieri in case di parenti o in altre strutture socio-assistenziali autorizzate.
Il titolare della struttura e la dipendente sono stati denunciati con l'accusa, tra l'altro, di abbandono di persone incapaci e di esercizio abusivo della professione sanitaria.

Covid in Calabria: contagi e ricoveri in crescita

Cinque decessi, 1.433 guariti e 2.201 nuovi positivi.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria.

Complessivamente, su 3.482.240 (+7.876) tamponi eseguiti dall'inizio della pandemia, 490.987 hanno dato esito positivo.

Il tasso di positività si attesta, quindi, al 27,95 per cento.

Dalla lettura del bollettino regionale si evince che allo stato ci sono 351 (+20) pazienti ricoverati nei reparti ordinari e 12 (+2) in terapia intensiva.

Sale a 75.943 (+763) il dato degli attualmente positivi e a 75.580 (+741) quello delle persone in quarantena.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: casi attivi 6.001 (83 in reparto, 7 in terapia intensiva, 5.911 in isolamento domiciliare); casi chiusi 75.443 (75.088 guariti, 355 deceduti).

– Cosenza: casi attivi 47.899 (135 in reparto, 2 in terapia intensiva, 47.762 in isolamento domiciliare); casi chiusi 90.309 (89.114 guariti, 1195 deceduti).

– Crotone: casi attivi 2.991 (22 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2.969 in isolamento domiciliare); casi chiusi 45.712 (45.465 guariti, 247 deceduti).

– Reggio Calabria: casi attivi 14.277 (93 in reparto, 3 in terapia intensiva, 14.181 in isolamento domiciliare); casi chiusi 160.002 (159.182 guariti, 820 deceduti).

– Vibo Valentia: casi attivi 2.678 (16 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2.662 in isolamento domiciliare); casi chiusi 41.032 (40.855 guariti, 177 deceduti).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 451 in provincia di Catanzaro, 707 in provincia di Cosenza, 234 in provincia di Crotone, 679 in provincia di Reggio Calabria, 88 in quella di Vibo Valentia, 42 altra regione o Stato estero.

Il Covid fa altre 13 vittime in Calabria

Tredici decessi, 1.822 guariti e 2.566 nuovi positivi.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria.

Complessivamente, su 3.474.364 (+9.281) tamponi eseguiti dall'inizio della pandemia, 488.786 hanno dato esito positivo.

Il tasso di positività si attesta, quindi, al 27,65 per cento.

Dalla lettura del bollettino regionale si evince che allo stato ci sono 331 pazienti ricoverati nei reparti ordinari e 10 (-5) in terapia intensiva.

Sale a 75.180 (+731) il dato degli attualmente positivi e a 74.839 (+736) quello delle persone in quarantena.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: casi attivi 6127 (75 in reparto, 7 in terapia intensiva, 6045 in isolamento domiciliare); casi chiusi 74866 (74512 guariti, 354 deceduti).

– Cosenza: casi attivi 47402 (124 in reparto, 1 in terapia intensiva, 47277 in isolamento domiciliare); casi chiusi 90099 (88905 guariti, 1194 deceduti).

– Crotone: casi attivi 2992 (25 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2967 in isolamento domiciliare); casi chiusi 45477 (45232 guariti, 245 deceduti).

– Reggio Calabria: casi attivi 13928 (89 in reparto, 2 in terapia intensiva, 13837 in isolamento domiciliare); casi chiusi 159672 (158853 guariti, 819 deceduti).

– Vibo Valentia: casi attivi 2649 (16 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2633 in isolamento domiciliare); casi chiusi 40973 (40796 guariti, 177 deceduti).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 487 in provincia di Catanzaro, 882 in provincia di Cosenza, 234 in provincia di Crotone, 744 in provincia di Reggio Calabria, 149 in quella di Vibo Valentia, 70 altra regione o Stato estero.

 

Truffa sui fondi europei per l'agricoltura, sequestrati beni per 163 mila euro

I carabinieri del Reparto tutela agroalimentare di Messina hanno eseguito un'ordinanza emessa dal Gip di Palmi su richiesta della Procura europea - Ufficio dei procuratori europei delegati per Sicilia e Calabria - con la quale è stato disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di denaro e beni immobili per 163 mila euro nei confronti di due coniugi residenti nel Reggino.

Il provvedimento ha disposto anche il sequestro di 39 titoli di pagamento (i cosiddetti diritti all'aiuto) di norma assegnati dall'Agea agli aventi diritto in base agli ettari di terreno agricolo dichiarati in conduzione.

Secondo l'accusa dei pm della Procura Europea, gli indagati avrebbero commesso reiterate condotte illecite volte al conseguimento di erogazioni pubbliche nel settore degli aiuti alle imprese agricole, concessi nell'ambito della Politica agricola comune (Pac). Il provvedimento scaturisce dalle investigazioni svolte dal Reparto carabinieri Tutela agroalimentare di Messina, competente per le regioni Sicilia e Calabria, che hanno permesso di accertare la truffa aggravata finalizzata a conseguire fraudolentemente sia i "Titoli di Pagamento" (necessari per accedere al regime di Pagamento Unico previsto dalla Pac) sia ingenti contributi pubblici destinati al settore agricolo ed erogati dall'Arcea (Agenzia della Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura).

La truffa sarebbe stata perpetrata dai coniugi dichiarando in conduzione fondi agricoli di cui non avevano alcuna legittima disponibilità poiché i relativi contratti di acquisto con patto di riservato dominio stipulati con l'Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) erano stati successivamente risolti, uno per morosità dell'acquirente e l'altro a seguito dell'emissione dell'interdittiva antimafia nei confronti del contraente.

  • Published in Cronaca
Subscribe to this RSS feed