Liberamente sottolinea la sconfitta del PD locale ed invita i serresi al prossimo consiglio comunale

"Il risultato delle elezioni politiche a livello comunale dimostra un'inesorabile bocciatura da parte dei cittadini serresi dell'operato del Dominus dell'attuale maggioranza targata PD e di tutto il suo progetto amministrativo". Esordisce così in una nota stampa Liberamente, movimento civico Serrese.

"I serresi hanno saputo dare la risposta - continuano i firmatari del comunicato, Alfredo Barillari, Rosanna Federico, Cosimo Polito, Carmine Franzè, Franco Bonazza, Daniele Galeano, Salvatore Zaffino, Giusi Pupo, Andrea Rosi, Rosalba Calabretta, Davide Schiavello e Bruno Tassone - da noi auspicata a chi da anni, pur ricoprendo le più alte cariche istituzionali, non ha saputo cogliere ed affrontare le problematicità del territorio che avrebbe avuto l'onere di rappresentare e tutelare.

Questa volta i soliti annunci ad orologeria, le solite promesse pre-elettorali, le finte dimostrazioni di forza non sono state sufficienti ad illudere i cittadini, ormai consapevoli che dietro quegli annunci, dietro quelle promesse e dietro quelle foto di folle estasiate, si nascondeva in realtà il mero intento di mantenere i privilegi e le postazioni di potere acquisite e costruite sfruttando la fiducia e la buona fede degli elettori. E mentre tutti si affannano a rivendicare risultati elettorali, noi rivendichiamo con orgoglio il semplice merito di aver puntato i riflettori contro quella politica clientelare che approfitta dei bisogni della gente per costruire carriere personali e che oggi è stata sonoramente respinta. Così come rivendichiamo le battaglie di civismo che ci vedono uniti nella difesa dei nostri diritti e del nostro territorio; continueremo ad onorare il ruolo di opposizione che 1696 serresi hanno conferito al nostro movimento civico alle scorse elezioni amministrative, mantenendo l'obiettivo di amministrare e far progredire Serra il prima possibile.

Siamo certi, infatti, che quel consenso ottenuto nel 2016 sia cresciuto nell'opinione pubblica. Una certezza che deriva dal nostro modo di fare politica: vivere quotidianamente in mezzo alla gente, considerando i cittadini come i veri protagonisti della politica locale. Ciò ci permette di guardare con ottimismo e fiducia al futuro del nostro paese, e ci dà forza nel proseguire il progetto civico di cui siamo fieri.

Prossima tappa sarà il Consiglio comunale del prossimo 12 marzo nel quale si discuterà della petizione popolare per il ritorno alla provincia di Catanzaro. Nonostante l’orario proibitivo,  segno della solita insofferenza dell'Amministrazione verso gli oltre 2200 sottoscrittori, - esortano in chiusura i rappresentanti del movimento - invitiamo tutte le serresi e tutti i serresi a far sentire ancora una volta la loro voce partecipando numerosi alla seduta".

SLAI COBAS sull'ospedale "San Bruno": l' amministrazione regionale Loiero/Censore e il commissario Scopelliti artefici dello smantellamento

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa da parte dello SLAI-COBAS Serre Calabre sulla sala mortuaria del presidio ospedaliero di Serra San Bruno.

"L’ospedale di Serra San Bruno – prima che fosse svenduto a favore del presidio sanitario di Tropea grazie all’operato dell’amministrazione regionale Loiero/Censore – ha sempre dato risposte di ottima sanità. Oggi invece i media nazionali ci deridono, descrivono episodi da terzo mondo come accaduto qualche settimana fa.

«Non c’è posto nell’obitorio e i cadaveri restano in corsia», titolava infatti la stampa nazionale a metà gennaio scorso portando all’attenzione di tutta Italia il caso delle salme sistemate nel corridoio al piano seminterrato della struttura. Un episodio da non considerare però né casuale né isolato, ma che di contro si ripresenta tutte le volte in cui si registra la contestuale dipartita di più pazienti del presidio. Spentosi il clamore mediatico, infatti, ancora in questi giorni persiste la grave condizione organizzativa che interessa i servizi ubicati proprio al seminterrato dell’ospedale.

La collocazione della sala mortuaria, da anni crea disagi non solo per gli spazi angusti in cui vengono sistemati i defunti, ma anche per i servizi offerti dalla struttura. Numerosi sono infatti i dipendenti dell’ospedale che, per vari motivi, devono obbligatoriamente attraversare il corridoio dove si trova la sala mortuaria e addirittura diverse stanze attigue sono state adibite ad uffici. Come per il caso dei magazzini del reparto Dialisi (dove più volte nell’arco della giornata il personale del servizio si reca per prelevare il materiale necessario ad erogare le prestazioni ai pazienti dializzati) o la stanza/spogliatoio degli infermieri del Pronto Soccorso o quella degli autisti del Suem 118 (chiamati a muoversi in maniera celere per via dei molti casi di emergenza). Ebbene, in questi casi ed anche in altri, per svolgere il proprio servizio i dipendenti sono costretti ad attraversare il corridoio antistante la sala mortuaria dove si trovano i parenti dei defunti e, tal volta, anche le salme stesse. Una condizione questa che crea chiaramente un grosso disagio e imbarazzo per tutti, e che lede anche la dignità della persona scomparsa, la cui dipartita dovrebbe essere partecipata dai familiari senza dover sopportare disagi o disservizi di alcun genere.

La grave condizione di disagio, come se non bastasse, interessa però anche i dipendenti del Centralino, del servizio riabilitazione, del servizio Cucina e degli addetti alle pulizie, con questi ultimi costretti a trasportare la mole consistente di rifiuti verso l’area di deposito esterna attraversando proprio il corridoio in questione.

Più volte è stata sollecitata a riguardo una riorganizzazione del piano seminterrato dell’ospedale, cosa che sarebbe stata possibile con la semplice destinazione della sala mortuaria nei locali – molto più ampi e oggi del tutto inutilizzati – destinati in passato agli esami autoptici. Soluzione questa che permetterebbe di riorganizzare l’intera pianta del seminterrato rispetto alla collocazione di uffici e servizi e, soprattutto, di predisporre due accessi esterni diversi: uno per la sala mortuaria, l’altro per i dipendenti. Così come appare necessaria la collocazione di tutto il personale del Suem 118 sullo stesso piano e non come adesso in spazi e piani diversi.

L’ospedale di Serra San Bruno in questi giorni è divenuto, per l’ennesima volta, oggetto di campagna elettorale, ma prima di proporre altri nuovi “miracolosi interventi risolutivi”, chi di dovere dovrebbe rendere conto alla cittadinanza sul perché la pioggia di milioni adoperata per la progettazione e l’esecuzione dei recenti interventi di miglioramento abbia invece per molti aspetti determinato un netto passo indietro dal punto di vista strutturale, mentre dal punto di vista sanitario il presidio è ormai ridotto ad un hospice in cui ci si limita a erogare cure palliative a pazienti in condizioni terminali. Lo Slai Cobas non potrà esaurire il proprio impegno e la propria lotta finché non verranno nuovamente ripristinati i servizi e i reparti soppressi a partire dalla gestione devastante che ha condotto allo smantellamento della sanità calabrese avviata dall’amministrazione regionale Loiero/Censore, distintasi per un nanismo politico senza precedenti, e proseguita poi dall’ex commissario ad acta Giuseppe Scopelliti".

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Trasversale delle Serre: le differenti linee di pensiero tra il Comitato e Censore

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa da parte di Francesco Pungitore, giornalista,  che nella giornata di ieri ha incontrato a Satriano il candidato di collegio del PD alla Camera, in merito alla questione "Trasversale delle Serre". Tra il Comitato e Censore "punti di vista ancora lontani":

"Più differenze che punti di contatto. La seconda tappa del “tour elettorale” promosso dal ComitatoTrasversale delle Serre - 50 anni di sviluppo negato” ha evidenziato le distanze che, in questo momento, separano il sodalizio che lotta per vedere finalmente realizzata la superstrada Jonio-Tirreno dal candidato del Pd alla Camera dei Deputati, nel collegio uninominale Vibo-Soverato: il parlamentare uscente Bruno Censore. L'incontro si è tenuto a Satriano, presso la sede della Fondazione Buozzi, alla presenza, tra gli altri, del presidente provinciale del Partito democratico, Michele Drosi.

In rappresentanza del Comitato è intervenuto il presidente, Francesco Pungitore. Il parlamentare renziano ha esordito elencando gli sforzi compiuti, nell'ultima legislatura e non solo, per portare a termine la Trasversale delle Serre, “storica” incompiuta calabrese. Censore ha anche richiamato i risultati ottenuti, i passi in avanti, i finanziamenti stanziati del Cipe, l'impegno del governo regionale ed ha elogiato l'attuale management dell'Anas “per l'attenzione e la concretezza” con cui sta trattando il tema della Trasversale.

Una narrazione dei fatti che Pungitore non ha condiviso, contestando alla politica, in particolare, “cinquant'anni di promesse mai realizzate”. Altrettanto duro il giudizio nei confronti dell'Anas definita “responsabile di un evidente fallimento gestionale e progettuale che sta causato danni incalcolabili al territorio”. In tal senso, Francesco Pungitore ha ribadito la posizione molto esplicita del Comitato: “Il compartimento calabrese dell'Anas va commissariato, al fine di accertare definitivamente tutte le cause che hanno prodotto questa scandalosa incompiuta”.

“Lo stato attuale dei cantieri è desolante - ha affermato il presidente - e il cronoprogramma futuro ci proietta verso altri cinquant'anni di inutile attesa”. Censore ha controreplicato e i due punti di vista sono apparsi, fino alla fine, molto lontani. Pungitore ha concluso invitando Censore a sostenere un pubblico confronto, sui temi delle infrastrutture e dello sviluppo delle aree interne, aperto alle domande dei cittadini. L'esponente del Pd ha dichiarato la propria disponibilità, così come aveva già fatto, nei giorni scorsi, il candidato di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori."

Albanese (Cd):"Il Pd serrese si liberi dai cordoni"

"Prendiamo atto, per l'ennesima volta dalla scelta della Segreteria del PD di Serra San Bruno di avviare con gli altri Partiti e Movimenti della Coalizione di Centro Sinistra un sano ed aperto confronto sui problemi che attanagliano la comunità di Serra San Bruno eludendo, di fatto, Centro democratico in una visione programmatica anche in vista delle elezioni Comunali.". Non le manda a dire Vincenzo Albanese, esponente di punta del partito che su scala nazionale fa riferimento a Bruno Tabacci. In una nota, con riferimento alle vere o presunte manovre avviate in vista delle comunali del prossimo anno, Albanese stigmatizza il " silenzio della Segreteria del PD Serrese verso il Centro democratico".  Un atteggiamento, quello del PD che sarebbe  "dettato dalla difficoltà di  indire una Assemblea allargata, dovuta ai tanti impegni Istituzionali dell' On. Bruno Censore che ovviamente non gli consentono di seguire personalmente l'evoluzione politica locale. D'altra parte - prosegue la nota - cii rendiamo conto che senza l' On. Bruno Censore, la Segreteria PD di Serra San Bruno ha scarsa presa su tutti gli alleati di centro sinistra. Mai in passato si è resa protagonista di questa iniziativa segno forse che senza il potere non si è nessuno. Auspichiamo pertanto che se di vero rinnovamento si tratta, ci liberi seriamente dei tanti cordoni ombelicali che legano la Segreteria PD Serrese all'On. Censore e di camminare da solo con le proprie gambe dimostrando di essere in grado di trascinare la Coalizione in questo delicato percorso politico di riunificazione del centro sinistra. Centro Democratico- conclude Albanese-  è ora pronto ad aprirsi alle forze moderate che siano cariche di intraprendenza ed attivismo politico non essendo mai stati legati alle aspettative o promesse di avere, non abbiamo mai avuto un fisso pensiero agli incarichi ma sappiamo con certezza che il prezzo dell'ideologia e della liberta' è la cosa più grande che si possa ottenere rispetto alle illusioni che la politica usa per mettere in ostaggio o zittire i giovani".

Serra verso le comunali, tra rinnovamento e ritorno al passato

«Rinnovamento». E’ questa la parola d’ordine con la quale, il deputato del Partito democratico, Bruno Censore, indica la strada maestra per la riconquista di palazzo Tucci. E nonostante ammetta che «l’esperienza della lista “La Serra” è morta e sepolta» annuncia la rinascita del centrosinistra serresse anche con il contributo di big quali l’ex consigliere provinciale Pino Raffele e l’ex sindaco Raffaele Lo Iacono. I due fratelli coltelli, nonostante i veti incrociati dell’uno sull’altro, hanno dato il via libera alla resurrezione. Il mantra, dunque, è «rinnovamento» e la lista che il centrosinistra starebbe mettendo a punto dovrebbe comprendere giovani alla prima esperienza. Bruno Censore, Raffaele Lo Iacono e Pino Raffele, non dovrebbero ricandidarsi. Mentre un passo indietro lo farebbero anche Vincenzo Damiani che aveva avanzato la propria candidatura a sindaco in termini perentori e l’ex assessore provinciale Domenico Dominelli, sponsorizzato dalla sinistra interna del Pd. Il principale nodo da sciogliere rimane quello della candidatura a primo cittadino e del metodo per la sua individuazione. Una cosa è certa, nelle intenzioni di Censore, deve trattarsi di un candidato Pd. Lo stesso deputato si era detto favorevole alle primarie: «abbiamo più aspiranti a sindaco che candidati» per questo «siamo favorevoli alle primarie». Ma ora che gli aspiranti a sindaco sono diminuiti le primarie potrebbero sfumare. Se dovessimo prendere alla lettera il termine «rinnovamento», esso potrebbe essere incarnato da due persone: dal consigliere comunale di minoranza Pd, Rosanna Federico, o dal segretario del circolo cittadino, Paolo Reitano. A meno che Censore non abbia già identificato un candidato diverso e lo proponga subito dopo l’estate. Sul versante opposto, cioè quello del centrodestra, anzi Forza Italia, le cose non vanno bene, anzi vanno piuttosto male. Cosi male che nessuno ne fa più mistero. Il sindaco, Bruno Rosi, non è riuscito nemmeno per Pasqua a dare le deleghe ai nuovi assessori che in questo modo rimangono privi di ambiti di competenza ma in compenso pieni d’incomprensione. Quello che non comprendono è il motivo di questa inerzia. Il primo cittadino vuole essere ricandidato e lega questa legittima aspirazione alla soluzione del problema dell’acqua potabile e dello sblocco del taglio dei lotti boschivi sospesi dalla Regione, ma manca un anno alle elezioni e le possibilità di sciogliere questi nodi si affievoliscono sempre di più. Il sindaco, Bruno Rosi, ha ribadito, tra le altre cose, che non esiste nessun attrito con il consigliere regionale Nazzareno Salerno. «Sosterrò chi mi ha sostenuto» ha detto e comunque vadano le cose, rispetto alla propria candidatura, «farò sempre parte della coalizione di Forza Italia». 

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