Coronavirus, Calabria: boom di guariti, ma ci sono 6 morti e 207 nuovi positivi

Sei morti, 506 guariti e 207 nuovi casi positivi.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria.

Complessivamente, quindi, su 475.339 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 31.279 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 4.521 (56 in reparto Azienda ospedaliera di Cosenza; 15 in reparto al presidio di Rossano;14 al presidio ospedaliero di Acri; 14 al presidio ospedaliero di Cetraro; 12 all'ospedale da Campo; 11 in terapia intensiva, 4.399 in isolamento domiciliare); casi chiusi 4.675 (4.432 guariti, 243 deceduti).

- Catanzaro: casi attivi 2.111 (22 in reparto all’azienda ospedaliera di Catanzaro; 8 in reparto al presidio di Lamezia Terme; 20 in reparto all’azienda ospedaliera universitaria Mater Domini; 5 in terapia intensiva; 2056 in isolamento domiciliare); casi chiusi 2.539 (2.452 guariti, 87 deceduti).

- Crotone: casi attivi 307 (18 in reparto; 289 in isolamento domiciliare); casi chiusi 2.258 (2.218 guariti, 40 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 673 (15 ricoverati, 658 in isolamento domiciliare); casi chiusi 1.953 (1916 guariti, 37 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 2.398 (82 in reparto all’azienda ospedaliera di Reggio Calabria; 2 in reparto al presidio ospedaliero di Gioia Tauro; 6 in terapia intensiva; 2.308 in isolamento domiciliare); casi chiusi 9.485 (9.320 guariti, 165 deceduti).

 
- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 93 (93 in isolamento domiciliare); casi chiusi 266 (266 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 83 in provincia di Reggio Calabria, 102 in provincia di Cosenza, 1 in provincia di Catanzaro, 6 in provincia di Crotone e 15 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 104.

 

Vibo, Covid nella struttura sanitaria di Moderata Durant: le misure adottate dall'Asp

“A seguito del riscontro della positività al Sars-CoV-2 di personale operante nella struttura sanitaria di Moderata Durant del comune di Vibo Valentia, il Dipartimento di prevenzione e la direzione del Distretto sanitario unico in collaborazione con la direzione sanitaria aziendale, ha disposto, al fine di mettere in sicurezza il personale sanitario e gli utenti, le seguenti misure preventive:

sanificazione in data 23 gennaio 2021 di tutta la struttura sanitaria Moderata Durant;

screening con tampone antigenico rapido a tutti i dipendenti della struttura che ha dato esito negativo;

tampone molecolare in data odierna, per la ricerca del Sars-CoV-2, a tutti i dipendenti;

preventiva sospensione delle attività vaccinali pediatriche fino al 27/01/2021.

Tutte le altre attività ambulatoriali effettuate nella sede di Moderata Durant, nel massimo rispetto delle norme di prevenzione della diffusione dell’infezione da COVID19, continueranno ad essere espletate”.

E’quanto si legge in una nota dell’Asp di Vibo Valentia.

“Cure negate a causa della pandemia ai pazienti non Covid”, la denuncia di Guccione

“Dal 30 settembre 2019 al 30 settembre 2020 sono stati erogati dall’Asp di Cosenza (compresi i tre presidi Spoke) oltre 1,5 milioni in meno di prestazioni sanitarie sia territoriali che ospedaliere. Nel dettaglio si sono registrati 5.930 ricoveri in meno, 2.917 interventi chirurgici, 368.468 prestazioni di specialistica ambulatoriale ospedaliera, 365.819 prestazioni di specialistica ambulatoriale dei Distretti, 13.233 attività ambulatoriale riferite al Dipartimento salute mentale, 30.504 di diagnostica per immagini dell’Asp, 410.491 prestazioni di laboratorio analisi Asp, 3.569 prestazioni Apapac in meno e una riduzione di 200.918 prestazioni di pronto soccorso e di punto di primo intervento”.

E’ quanto denuncia in una nota, il consigliere regionale Carlo Guccione (Pd)

“Un dato drammatico – prosegue il comunicato - dovuto alla emergenza Covid ma che ci segnala un nuovo e inquietante pericolo per tanti pazienti che in questo periodo non hanno ricevuto prestazioni adeguate per una serie di diverse patologie e non sono stati messi nelle condizioni di curarsi.

Tutto ciò è dovuto al fatto che ancora oggi non esiste un piano di contrasto al Covid. La situazione è grave e il rischio è di lasciare tutti questi pazienti abbandonati a se stessi in un momento di gravissima crisi sanitaria. Il quadro che emerge è di grande preoccupazione e di allarme per i malati non Covid della provincia di Cosenza a causa della riduzione dell’assistenza sanitaria e della mancata erogazione dei Livelli essenziali di assistenza. E ancora non abbiamo contezza dei dati dell’Azienda ospedaliera con riferimento al numero di prestazioni erogate ambulatoriali e operatorie e di accessi al Pronto soccorso.

Occorre predisporre subito un piano straordinario concertato con il commissario alla Sanità e gli uffici dell’Asp di Cosenza per dare a tutti la possibilità di curarsi anche durante la pandemia e si devono avviare le procedure per rendere subito operativo il servizio di tele – medicina.

Servono misure ad hoc –conclude Guccione - per evitare di mettere in pericolo tutti i pazienti che per il Coronavirus non si sono potuti curare”.

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Asp Vibo: il commissario Bernardi incontra la rappresentanza dei sindaci. L’ospedale di Soriano potrebbe diventare Unità di post-Covid

Si è tenuto presso i locali della Direzione generale dell’Asp di Vibo Valentia, un incontro tra i rappresentanti del Comitato ristretto della Conferenza dei sindaci e il nuovo commissario dell’Asp Maria Bernardi.

All’appuntamento hanno partecipato: il presidente Maria Limardo e i componenti Antonio Lampasi, Raffaele Scaturchio e Giuseppe Condello.

Nel corso della riunione sono stati evidenziati i quotidiani problemi emergenziali che attanagliano i sindaci sul territorio ed è stata sottolineata la necessità di avviare un proficuo confronto tra Conferenza dei sindaci e Asp.

Sullo sfondo la costruzione del nuovo ospedale, per il quale i sindaci e il commissario hanno auspicato massimo impulso accelerarne la realizzazione.

Il commissario ha quindi annunciato la predisposizione, a breve, di linee guida per affrontare, in modo omogeneo la gestione del problema pandemico sul territorio.

In un’ottica di superamento della parcellizzazione dell’attività delle Usca, è stata annunciata la già avviata riorganizzazione per meglio rispondere ai bisogni dei cittadini, mentre si sta pensando alla struttura di Soriano quale Unità di post-covid.

La riunione è stata aggiornata ad altra data per la programmazione complessiva su tutto il territorio.

Il sindaco della città capoluogo, Maria Limardo ha ringraziato il commissario dell’Asp manifestando nel contempo, la sua piena disponibilità e quella della Conferenza dei sindaci per proseguire nel percorso di collaborazione.

“E’ sempre più urgente andare incontro ai bisogni dei cittadini in materia di assistenza sanitaria. In questa direzione offriamo la nostra capacità di approccio con la gente per operare in piena sintonia con l’Asp” ha commentato Maria Limardo.

Il commissario straordinario Maria Bernardi, nel prendere atto della consapevolezza dei sindaci rispetto alle problematiche che interessano la sanità vibonese, ha voluto “ringraziare il presidente Limardo ed il Comitato di rappresentanza per l’attenzione e la disponibilità dimostrata”.

“Le conclamate e ataviche criticità che affliggono il mondo della sanità vibonese, impongono un coinvolgimento immediato di tutti i Sindaci della Provincia. Esistono i presupposti  per propiziare le condizioni per realizzare una inversione capace di infondere nuova fiducia e speranza nella popolazione vibonese” ha concluso Maria Bernardi.

Calabria, Di Natale: " Ristori Covid inadeguati, non bastano nemmeno per 15 giorni

"Al fine di generare una doverosa riflessione, avendo appreso delle misure di sostegno messe in campo dalla Regione Calabria, e destinate alle palestre, alle piscine, alle scuole di danza, ai cinema, ai teatri, ai centri benessere, e a tutte quelle attività commerciali limitate dalle restrizioni, esprimo tutta la mia preoccupazione denunciando l’inadeguatezza dei ristori".

È quanto afferma, a seguito di diversi incontri con esercenti della Provincia di Cosenza, il segretario-questore dell'assemblea regionale, Graziano Di Natale, che prosegue nella propria disamina: "Bisognava intervenire, sin da subito, con degli imponenti ristori alle attività maggiormente colpite ma così, finora, non è stato. Parlo di settori che non possono totalmente operare, completamente impossibilitati a svolgere le proprie attività da diversi mesi. Palestre, piscine, scuole di danza, cinema, teatri, centri benessere. Le irrisorie risorse messe a disposizione dalla Regione Calabria non bastano nemmeno a coprire 15 giorni di spese o di mancati incassi da parte delle attività commerciali. Quanto si sta verificando -continua Di Natale- è uno scenario  di grande incertezza e che certifica l'assoluta incapacità amministrativa della maggioranza di Palazzo Campanella. La giunta è troppo impegnata a promuovere iniziative sui social che non trovano però riscontro nella realtà".

Di Natale, poi aggiunge: "Non parlo mai per partito preso e spesso ho fatto scelte opposte a quelle del mio partito perché mi importa solo dei cittadini. Anche il Governo centrale ha commesso i suoi errori ma alla gente non interessa di chi siano le responsabilità politiche. Le persone hanno bisogno di aiuti e se non fosse stato per il prezioso contributo dei sindaci e degli amministratori calabresi, capaci di mettere in campo iniziative concrete ed attuabili, il bilancio sarebbe ben peggiore. La Giunta ha dimostrato, nei mesi, di non avere un’oculata visione delle misure da adottare, e di non conoscere i problemi dei cittadini. In Calabria  interi comparti che generano importanti indotti sono in ginocchio.
I danni che stanno subendo queste categorie sono incalcolabili, e queste indennità unatantum sono degli specchi per le allodole".
Di Natale, infine, chiede "alla giunta regionale di mettere in campo ulteriori misure al fine di aiutare concretamente il livello imprenditoriale calabrese che da 12 mesi soffre gli effetti di una crisi sanitaria ed economica. È tra i doveri della politica, intesa quale arte nobile, servire il popolo. Dal mio canto - conclude- continuerò ad ascoltare i cittadini e monitorerò l'operato della giunta con la speranza che non vi siano pericolose zone d'ombra nel loro operato a pochi mesi dalle elezioni".

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Violazione delle norme anti Covid, chiuso un circolo ricreativo

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, intensificati con particolare riguardo al rispetto delle norme anti Covid, la Polizia di Stato ha chiuso un circolo ricreativo con sede a Reggio Calabria. 

In particolare, gli agenti hanno sorpreso nel locale nove persone intente a giocare a carte, senza alcun rispetto delle misure previste per il mantenimento del distanziamento sociale.

Inevitabile, quindi, la sanzione amministrativa e la chiusura del circolo.

Altre 17 persone sono state sanzionate, invece, a Villa San Giovanni, perché trovate in un locale, in violazione delle disposizioni anti Covid.

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Violazione norme anti Covid, chiusi 5 locali

A Sinopoli e Sant’ Eufemia d’Aspromonte (Rc), i carabinieri hanno intimato la chiusura a 5 esercizi pubblici.

Nello specifico, in tutti i casi, tra le varie irregolarità, i militari dell’ Arma hanno riscontrato che i titolari somministravano bevande ed alimenti, permettendo ai clienti di trattenersi all’interno dei locali, nonostante il divieto imposto dalla vigente normativa.

Per tali violazioni, a tutti i locali controllati, sono state contestate dai carabinieri, la chiusura delle attività per 5 giorni, oltre che comminate sanzioni amministrative per i titolari e gli avventori.

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Violazione delle norme anti Covid, sanzioni e denunce

Durante la settimana che si è appena conclusa, i poliziotti della Questura di Reggio Calabria, nell’ambito dei servizi predisposti per verificare il rispetto delle prescrizioni in materia di distanziamento sociale e di chiusura degli esercizi commerciali, hanno sanzionato 5 persone trovate a pranzo in un ristorante, nonostante il divieto previsto nelle “zone arancioni”.

Altre quattro persone sono state denunciate presso l’aeroporto “Tito Minniti” per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

In particolare, durante un controllo, gli agenti hanno notato le dichiarazioni dei quattro passeggeri che avevano indicato sull’autocertificazione di “lavorare per Skai”. Visto il grossolano errore, i poliziotti hanno effettuato gli accertamenti del caso, scoprendo che i quattro non avevano alcun rapporto lavorativo con Sky.

Infine, un uomo ed una donna, sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio ed inosservanza dei provvedimenti di autorità, poiché si sono opposti al controllo di polizia svolto nei pressi del porto di Villa San Giovanni.

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