Emergenza idrica, Lo Schiavo al Consiglio comunale di Vibo: "La Regione deve dare risposte"

«La questione dell'emergenza idrica nella città di Vibo Valentia affonda nel tempo le sue radici ed è particolarmente sentita dall'opinione pubblica. Oggi la discussione, peraltro, si ripropone esattamente nei termini di una mozione che presentai qualche anno fa quando ero consigliere comunale. Il punto, come allora, è capire in che modo ottenere una forma di autonomia quando si verificano le gravi emergenze che ciclicamente riguardano la nostra comunità e non solo».

Lo ha affermato il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo intervenendo in videoconferenza nel corso del Consiglio comunale di Vibo Valentia, convocato nella giornata di ieri, in seduta straordinaria, a seguito della crisi idrica che ha interessato la città capoluogo di provincia e diversi comuni dell'hinterland nei primi giorni dell'anno. Crisi dovuta alla rottura della condotta adduttrice dell'acquedotto Alaco gestito da Sorical.

«Quella idrica - ha detto Lo Schiavo - è un'emergenza che tocca uno dei diritti essenziali della comunità e sul tema dell'acqua non può essere consentita alcuna forma di speculazione privata, come sancito anche da un referendum popolare. Ho presentato un'interrogazione al presidente della Regione per chiedere che s’intervenga sulla ristrutturazione e sul potenziamento dello schema acquedottistico dell’Alaco, perché ritengo che non sia più rinviabile una riflessione sull’adeguatezza di infrastrutture evidentemente desuete e senza manutenzione. Inoltre ritengo sia oggi indispensabile capire se una società come Sorical, attualmente in liquidazione, sia ancora nelle condizioni di gestire in maniera efficiente ed efficace il sistema. Continuerò a chiedere al presidente Occhiuto cosa pensa di fare riguardo alla gestione delle risorse idriche calabresi; come pensa di mandare avanti il sistema delle acque intese come bene pubblico e collettivo affinché ai cittadini calabresi venga garantita la possibilità di fruire di un servizio essenziale, di qualità adeguata e senza più disagi e difficoltà a carico dei cittadini».

 

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Serra, crisi idrica: completati i lavori di ripristino della condotta, domattina il rilascio dell'acqua

La Direzione dei lavori della Sorical ha comunicato alla Prefettura di Vibo Valentia "che i lavori di ripristino della seconda condotta dell’acquedotto Alaco, ramo entroterra per la Piana di Gioia Tauro, sono stati completati".

Alle 18.50 di oggi è stata effettuata "la gettata di calcestruzzo di un ulteriore blocco di ancoraggio e, rispettando i tempi tecnici minimi di presa del cemento, alle prime luci del giorno di domani mattina si procederà all’avvio graduale delle operazioni di carico della condotta dall’impianto di potabilizzazione.

Nei prossimi giorni, invece, saranno completati "i lavori di costruzione delle opere complementari finalizzati al ripristino dello stato originario dei luoghi e alla regimentazione delle acque piovane".

 

Serra, crisi idrica: venerdì o sabato il ritorno alla normalità

Non è destinata a rientrare neppure domani, la crisi idrica che si sta abbattendo su Serra San Bruno e sugli altri comuni serviti dalla “condotta DN 700” dell’acquedotto Alaco.

Nella giornata di oggi, infatti, dopo aver proceduto alla rimozione della vecchia condotta “perché – come si legge in una comunicazione di Sorical -  risultata danneggiata in più punti”, le ditte attive sul cantiere hanno “posato la nuova condotta e proceduto ad effettuare le saldature e a costruire il più importante blocco di ancoraggio posizionato a valle del tratto interamente rifatto che si sviluppa per circa 100 metri”.

Allo stato, quindi, “resta da eseguire il collegamento della nuova condotta con quella esistente” che, verosimilmente, dovrebbe avvenire “nella giornata di domani, unitamente ad un ulteriore blocco di ancoraggio”.

Al netto di eventuali imprevisti, nella serata di domani “saranno avviate le graduali operazioni di carico della condotta con l’erogazione verso i serbatoi dei Comuni serviti”.

Pertanto, sembra di capire che il ritorno alla normalità non avverrà prima di venerdì o sabato.

Brognaturo: revocata l'ordinanza della discordia. Tassone: "Commenti ed esternazioni inopportunamente fomentati"

Arriva la precisazione del sindaco di Brognaturo, Rossana Tassone, in merito alle polemiche scaturite in seguito all'ordinanza con la quale il primo cittadino brognaturese aveva vietato l'accesso ai non resideneti alle fontanelle pubbliche presenti nel suo comune.
 
"Quanto accaduto nella giornata di ieri - scrive Tassone in una nota - merita un chiarimento ed una doverosa precisazione. L’adozione dell’ordinanza n. 3 è stata la conseguenza immediata e tempestiva dovuta a pericolosi assembramenti verificatesi nella piazza del comune di Brognaturo presso le fontanelle. 
In particolare la stessa è stata adottata anche per la carenza di personale di cui soffre questo ente da utilizzare per regolamentare il flusso di persone per l’approvvigionamento idrico, nel rispetto delle norme Covid-19; nonostante la richiesta di questa Amministrazione ad altri Enti per acquisire personale, la stessa è rimasta purtroppo inevasa a causa del Covid-19 e della carenza idrica". 
 
"Il comune di Brognaturo - precisa il sindaco - che pure da diversi anni, assicura il prelievo dell’acqua a tutti i cittadini, anche non residenti, per aver assicurato una corretta manutenzione ed aver consentito la fruibilità di acqua potabile, sconta, in questa vicenda, gli errori imputabili non certamente ai propri amministratori bensì, ad una cattiva manutenzione degli impianti, alla negligenza e superficialità di tutti coloro che avrebbero dovuto assicurare la corretta manutenzione delle reti idriche ed una buona gestione delle fontane pubbliche su tutti i territori comunali. 
Le pubblicazioni, i commenti e le esternazioni, anche offensive, apparse sui social nella giornata del 7 gennaio sono state, per tanto, anche verosimilmente e inopportunamente fomentate. Desta stupore la rapidità mediatica che ha spostato l’attenzione dal problema principale, ovvero, la carenza idrica, già di per sé grave, e resa ancor più pesante, dalla pandemia in atto; desta, inoltre, grande meraviglia la facilità con cui si esprimono idee personali superando qualsiasi forma di decoro ed educazione menzionando anche l’Amministratore di Brognaturo che non può più difendersi e che ha speso la propria vita al servizio della popolazione garantendo l’utilizzo di acqua potabile a tutti i cittadini senza alcuna distinzione. Si precisa che a causa del Covid in data 06.01.2022 i sindaci dei comuni di Brognaturo, Simbario e Spadola, per il tramite di un comunicato stampa, avevano chiesto ai cittadini di limitare la circolazione nei paesi limitrofi a causa della forte impennata dei casi Covid. Questo comunicato - conclude la nota - segue la revoca dell’ordinanza n.3/2022 adottata alla data di ieri 7/01/2022 al solo scopo di assicurare che il prelievo dell’acqua avvenisse nel rispetto della normativa anti Covid".

 

Crisi idrica, a Vibo arrivano le autobotti

“Un guasto improvviso ed imprevedibile su una importante condotta a servizio della città di Vibo Valentia. Ci scusiamo con i cittadini per i disagi arrecati. E bene, comunque, sapere che la macchina comunale è stata subito messa in moto non appena informata di quanto stava accadendo e continuerà a monitorare attentamente gli eventi direttamente”.

 Il sindaco Maria Limardo, precisa quanto accaduto alla condotta dell’acqua.

“Il Comune di Vibo Valentia è stato informato dalla società Sorical del fatto che una frana ha danneggiato una tubatura di adduzione e che pertanto da ieri non è in grado di rifornire la rete idrica della città. La stessa Sorical ha informato che i lavori di riparazione sono già stati avviati ma al momento non è ancora possibile fare previsioni e comunicare quando l’alimentazione della rete dovrebbe riprendere, stante la gravità della situazione.

Già dalla mattina i competenti uffici comunali addetti al servizio idrico e alla Protezione civile comunale si sono adoperati per individuare delle misure per attenuare i disagi agli utenti. Oggi comunque si è provato a dare sollievo ai nostri cittadini facendo arrivare in città 2 autobotti: una a piazza Municipio e una a piazza San Leoluca.

Sono state attivati i pozzi alla piscina comunale e al parco urbano e a Vibo Marina allo stadio comunale. Inoltre è stata attivata una mail e il numero whatsapp per stare vicino ai cittadini più fragili che non possono uscire (covid, disabilità) e sono state portate loro delle casse di acqua per l’emergenza.

Nel pomeriggio di ieri si è tenuto un vertice in Prefettura alla presenza del Prefetto Roberta Lulli a cui ha preso parte il Sindaco Maria Limardo e, purtroppo, la Sorical non è stata in grado di assicurare la ripresa del servizio nell’immediatezza. È stata attivata la Protezione civile regionale.

A tal fine sono state predisposte ulteriori misure per la giornata di oggi 7 gennaio e di seguito rappresentate: 

- presenza di quattro autobotti in città dislocate in piazza Municipio, San Leoluca, piazza Spogliatore e Sacra famiglia;

- Attivazione di n.3 postazioni di plurimi rubinetti nei pressi della Piscina, del Parco Urbano e Parco delle Rimembranze;

Nella frazione di Vibo Marina:

- presenza autobotte al porto;

- Apertura fontanina al campo sportivo 

Frazione Vena Superiore:

- presenza autobotte Piazza San Nicola e località Vaccaro;

Frazione Portosalvo:

- presenza autobotte Villetta.

Si ricorda che l’acqua è solo per fini igienico-sanitari e che le autobotti della Protezione Civile non possono riempire le cisterne.

Eventuali ulteriori informazioni saranno tempestivamente comunicate con ogni mezzo”.

 

Serra, crisi idrica: attivato il servizio di fornitura a domicilio

Da ieri, la crisi idrica che sta interessando diversi centri della Calabria, si è estesa anche a Serra San Bruno.
 
La cittadina della Certosa, quindi, è stata investita dalle conseguenze della frana che ha danneggiato la conduttura dell'acquedotto Alaco.
 
"Già dalla tarda serata - si legge in una nota diffusa dal Comune - nel momento in cui siamo stati informati dalla Sorical, ci siamo prontamente attivati per richiedere, tanto alla Prefettura quanto al Dipartimento regionale della Protezione civile, l’attivazione di tutte le misure necessarie per far fronte all’emergenza che si è venuta a creare anche con l’invio di autobotti per la distribuzione di acqua ai cittadini.
Dalle informazioni giunte la portata del problema è tale che non è ancora possibile fare previsioni sui tempi di risoluzione.
Da subito e fino a risoluzione del problema, è disponibile dalle ore 9,00 alle ore 17,00, il numero 328/6294332 per le segnalazioni di eventuali situazioni di necessità relative a soggetti anziani, disabili, non autosufficienti e/o in isolamento causa Covid-19 privi di sostegno familiare per i quali si predisporrà la fornitura a domicilio".
 

 

Reggio Calabria, crisi idrica e degrado: la dura presa di posizione del Movimento nazionale per la sovranità

Riceviamo e pubblichiamo

"Questa sarà l'ultima estate di crisi idrica patita dai reggini.... finalmente avrete l'acqua nelle vostre case". Con queste parole il Sindaco Falcomatà, nel giugno del 2016, con tanto di video dai toni "messianici", annunciava la ripresa dei lavori della diga del Menta, in compagnia del suo collega del Partito Democratico Oliverio, anch'egli cultore della politica degli annunci mai seguiti da fatti concreti. Questo altro non era che l'ennesimo spot per "lavarsi le mani" al cospetto di una città che ormai da diversi mesi è in una situazione di crisi idrica senza precedenti. Ci si chiede cosa abbiano fatto in questo ultimo anno Falcomatà e soci. Un anno trascorso senza che si sia realizzato nulla di quanto promesso.

Il primo cittadino non solo non spiega alla città i motivi per i quali anche questo annuncio si sia rivelato un bluff, ma arriva soltanto ad estate inoltrata ad adottare una delibera emergenziale dal sapore di beffa, accampando le solite scuse a difesa dell'indifendibile. Indifendibile come il resto del suo operato in tutti i settori della vita cittadina, dalla quotidianità alla prospettiva programmatica, che forse si rivela essere il punto più critico da addebitare alla amministrazione comunale a targa PD

E poiché le reti sono nuove per gran parte del territorio comunale, il problema non può non essere ricondotto ad una evidente incapacità di gestione e programmazione. Grottesca nei contenuti si dimostra l'ordinanza, con le sue 3 ore al giorno di erogazione i suoi raccapriccianti non più di 20 litri da attingere dalle fontane pubbliche, sembra di leggere un romanzo settecentesco. Mentre nessuna indicazione su come affrontare seriamente almeno l'emergenza si riesce a scorgere tra le righe di quell'atto. Noi, invece, molto più concretamente ci chiediamo chi gestisca le manovre e le deviazioni dell'acqua, chi controlli la equa distribuzione, la corretta fruizione e i sicuri abusi perpetrati sul perimetro comunale.

È vero, Reggio non ha mai avuto un'estate così, ma non soltanto per il caldo. Un'estate senza programmazione ed eventi, senza controlli e vigilanza sul territorio, senza turisti ed introiti per l'economia cittadina. Un'estate record per il centro storico, tagliato fuori anche dall'approvvigionamento idrico, sommerso dai rifiuti e persino pericoloso per l'incolumità personale di reggini ed avventori, tra voragini aperte nell'asfalto ed alberi che cadono perché privi della necessaria programmazione manutentiva e conseguente cura annuale.

Davvero preoccupante si rivela il dato registrato sui voli da e per la nostra città, con lo storico Tito Minniti regalato alla gestione lametina, nell'indifferenza complice degli attuali amministratori. Reggio torna, dopo la reggenza Scopelliti, suddita dei poteri regionali che da oltre un lustro la emarginano al ruolo di comprimaria, nonostante si parli della città più antica, grande ed importante della Calabria. Né questi amministratori possono dirsi in grado di provare ad elevare il livello di vivibilità, facendo leva sullo straordinario riconoscimento di Città Metropolitana, rimasto finora vuoto contenitore per colpa della incapacità di sfruttarne i molteplici vantaggi economici che potrebbero derivare da una gestione oculata e prospettica.

Altre estati sono ancora negli occhi di tutti noi e nei ricordi degli operatori economici dell'indotto, ricordi ormai sfocati, appannati da una propaganda fasulla che finalmente però sta dissolvendosi per rivelare la cruda realtà a coloro che hanno creduto alle promesse da marinaio di una sinistra le cui gesta, invece, andrebbero dimenticate e in fretta. Falcomatà e la sua inadeguatezza, con "l'acqua annunciata e mai arrivata" non è riuscito nemmeno a "lavarsi" la coscienza per sollevarsi dalle sue responsabilità di Sindaco Metropolitano, restando viceversa intrappolato in fondo al mare del degrado in cui ha ridotto la nostra città, alla cui comunità sta facendo mancare i servizi essenziali e persino l'erogazione di un bene primario come l'acqua.

A ringraziare per l'ennesima disfatta amministrativa del Partito Democratico ci penseranno gli elettori semplicemente facendo due più due sulla prossima scheda elettorale.

Ernesto Siclari Commissario provinciale Reggio Calabria - Movimento nazionale per la sovranità

Franco Germanò Commissario cittadino Reggio Calabria - Movimento nazionale per la sovranità

 

Chiaravalle Centrale, il gruppo GiovaMenti: misure inefficaci contro la carenza idrica

“La grave carenza d’acqua che ci affligge, oramai, si è trasformata in una vera e propria emergenza che non può più essere affrontata con le solite, inefficaci, misure”.
 
Lo sostiene, in una nota, il movimento politico chiaravallese “GiovaMenti”.
 
“Ovviamente - prosegue il comunicato - nell’immediatezza e vista la mancanza di politiche virtuose a monte, l’unica via percorribile sembra essere quella della chiusura dell’erogazione ad orari prestabiliti. Non dimenticando però, di avvertire per tempo la popolazione. A tal proposito ricordiamo l’ordinanza n. 34 del 01.06.2017 con la quale la cittadinanza è stata informata che l’erogazione dell’acqua sarebbe stata interrotta dalle ore 24,00 alle ore 5,30. Invitiamo l’Amministrazione a verificare se questi orari vengano rispettati dal momento che i cittadini lamentano la chiusura ben prima delle ore 24,00. Nell’attesa che le forze politiche tutte, lavorino insieme per trovare una soluzione adeguata, il gruppo GiovaMenti auspica che la politica dell’emergenza non venga più affrontata esclusivamente con la formula della somma urgenza, metodo che le amministrazioni in generale, molto spesso, hanno usato per saldare tributi elettorali piuttosto che per affrontare seriamente i problemi. Sarebbe infatti, più appropriato prevenire le emergenze con la programmazione ordinaria che garantisce soluzioni meglio ponderate, più trasparenti e alla lunga più efficaci ed economicamente vantaggiose. Ad oggi, però nulla di tutto questo”. “Da sempre, infatti – ribadisce GiovaMenti - l’amministrazione di turno (e quella in carica non fa eccezione) si è limitata a sottolineare il pessimo stato della rete idrica comunale senza mai affrontare il problema in maniera organica ma, al più, si è accontentata di circoscritti interventi di manutenzione straordinaria, magari deliberati in somma urgenza. Dal momento che i cambiamenti climatici non sono più soltanto uno spauracchio e che l’emergenza siccità in estate (al pari di quella alluvionale che vi sarà nei mesi successivi) non cesserà, diventa essenziale se non vitale intervenire radicalmente sulla rete idrica per azzerare gli sprechi, sensibilizzando i cittadini ad un uso più razionale delle risorse idriche e punire gli utilizzi sconsiderati. In tempi non sospetti, noi del gruppo GiovaMenti, avevamo esposto le nostre perplessità sulla gestione emergenziale della rete idrica ed avevamo invitato chi di dovere ad un’attenta riflessione. Cogliamo anche l’occasione di ricordare all’amministrazione che il periodo delle alluvioni è alle porte e sarebbe auspicabile programmare interventi che tutelino l’incolumità pubblica e che evitino danni al territorio. Fa, infine, una certa rabbia pensare che la montagna di debiti che schiaccia il nostro Comune, non sia servita, quantomeno, a realizzare alcuna opera duratura che oggi ci sarebbe tornata veramente utile. Ma che serva soltanto a giustificare l’immobilismo nella programmazione e l’inefficacia delle scelte politiche”.
 

 

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