Cessaniti, crisi idrica: ordinanza del sindaco Mazzeo

"Con l'emanazione della ordinanza n° 21 avente ad oggetto la requisizione di un pozzo di proprietà privata e l'ordinanza n° 22 avente ad oggetto la diffida nei confronti della Sorical di ripristinare l'erogazione idrica, ho inteso passare dalle parole ai fatti intervenendo concretamente su un problema che sta attanagliando tutti i Cittadini del Comune di Cessaniti."

È quanto scrive in una nota il sindaco di Cessaniti, Francesco Mazzeo.

"Questa Amministrazione - prosegue Mazzeo - non ha mai tollerato e mai tollererà situazioni che possano minimamente ledere i diritti dei nostri Concittadini. Da parte nostra continueremo a difendere sempre i beni comuni come l’acqua, per la cui corretta fornitura tanto ci stiamo spendendo in ordine di ammodernamento della rete. L’interesse per la buona qualità della vita delle persone, non ci stancheremo di ripeterlo, è in cima alle priorità di questa Amministrazione perché l’interesse dei cittadini è preminente rispetto a tutto”.

 

Reggio Calabria, problema idrico: dura presa di posizione del Movimento nazionale per la sovranità

Riceviamo e pubblichiamo

"La città è a secco. A secco come le tasche dei reggini, prosciugate da una aliquota ingiustificata, inadeguata, sproporzionata rispetto ad un servizio degno di una città del terzo mondo, altro che metropolitana.
Agli atavici problemi idrici cittadini il Sindaco e la sua giunta hanno aggiunto il loro record personale: lasciare senza acqua persino il centro storico.

Le proteste della cittadinanza assumono contorni preoccupanti in queste ore perché l'esasperazione ha raggiunto livelli massimi di attenzione.

Lo scaricabarile, sport praticato dalla sinistra reggina, non regge più, nemmeno quello tentato da ultimo verso Sorical, poiché i cittadini sanno di avere diritto di protestare nei confronti di chi hanno scelto al governo della propria città e poco importa loro chi gestisce il servizio, ma solo come questo viene reso.

Le notizie relative a non meglio precisati lavori in corso in vari punti del territorio urbano lasciano presagire solo ulteriori disagi per chi lavora e torna a casa la sera stanco e bisognoso di lavarsi in questi giorni di caldo soffocante.

Questo stato di cose non è più tollerabile da una comunità che ha perso ogni punto di riferimento e che vede violati quotidianamente i diritti civici più elementari. Da quello alla mobilità, ormai negato, per finire ai servizi essenziali per potersi dire cittadino italiano.

In una città dove il normale diventa straordinario, perché l'assuefazione ad uno stato di degrado rende una elargizione tutto ciò che in una società civile andrebbe preteso e che un comune dovrebbe regolarmente erogare.

Tra promesse da campagna elettorale reiterate a quasi tre anni dalle elezioni e selfies scattati accanto a cestini dell'immondizia e dighe, il mandato di questa amministrazione si avvia a consacrarsi tra i più nefasti che la città abbia mai registrato. Con buona pace delle aspettative di crescita dei reggini ancora una volta mortificati e disillusi".

Roberto Pagano Dirigente provinciale Movimento nazionale per la sovranità - Reggio Calabria

Vibo, problema acqua: il Pd denuncia "l'inadeguatezza" dell'Amministrazione comunale

“E’ come un refrain che puntualmente si ripresenta, solo che questa volta ad un’ordinanza, la n.20, ne è seguita una successiva di modifica della precedente. Ma la pezza è peggio del buco, a meno che l’attuale amministrazione comunale non sia riuscita a fare il miracolo. Già perché la nuova ordinanza vieta l’utilizzo esclusivamente dell’acqua per uso alimentare ecc. proveniente dalle fontanine poste sul molo Bengasi, molo Proserpina (inesistente, poiché nessun molo del nostro porto ha tale denominazione) e via Roma in Vibo Marina. Bene, dunque apprendiamo che tali fontanelle hanno una rete dedicata con una condotta di adduzione autonoma”.

E’ questo l’incipit di una nota stampa del gruppo consiliare del Partito democratico al Comune di Vibo Valentia.

“Anche in situazioni come queste – proseguono gli esponenti dem - appare evidente la totale inadeguatezza di chi è stato chiamato ad amministrare la nostra città.

Vogliamo segnalare, nella speranza che la prossima volta si agisca in tal senso,  che  la popolazione non è stata avvertita tempestivamente a mezzo strillone ad esempio. O ancora che visti i contenuti dell’ordinanza 'di non utilizzare l’acqua per  uso alimentare, il lavaggio e la preparazione degli alimenti, igiene orale, lavaggio stoviglie o utensili da cucina, lavaggio apparecchiature sanitarie, lavaggio oggetti per l’infanzia….', non sono state predisposte delle autobotti, da cui far rifornire la popolazione di Vibo Marina.

Siamo coscienti  - continua la nota - del fatto che la problematica inerente la potabilità dell’acqua nella nostra città non è di facile risoluzione e che essa richieda consistenti somme di denaro. A tal riguardo si attendono risposte dalla Regione del finanziamento sulla rete idrica, che la città potrebbe ottenere dal presidente Oliverio, dopo che Scopelliti fece un bando senza copertura finanziaria. Certo è però che la tipologia di interventi previsti da detto bando, non saranno sufficienti a risolvere il problema nella sua interezza, dunque auspichiamo che l’attuale amministrazione si attivi, attraverso un progetto specifico a reperire anche altri fondi.

Il tutto senza dimenticare che attraverso l’ordinanza n°41 del 17 maggio 2011(mai revocata), si dichiarava l’assoluto divieto dell’utilizzo per consumo alimentare ed umano dell’acqua domestica e delle pubbliche fontane delle frazioni di Vibo Marina e Bivona ed ad oggi, tale ordinanza non solo non è stata revocata perché il problema non è stato ancora risolto, ma paradosso dei paradossi si continua comunque a chiedere ai cittadini di Vibo Marina di pagare, seppur con una riduzione del 50% agli aventi diritto, comunque il canone dell’acqua.

Insomma, i cittadini vibonesi, nel 2017 non possono usufruire di uno dei beni essenziali, l’acqua, e questa amministrazione nella migliore delle ipotesi cerca di mettere delle toppe con delle ordinanze non sempre tempestive, e tal volta inesatte ( nella n. 20 non era specificato in maniera chiara nel corpo dell’ordinanza che il territorio interessato fosse solo quello di Vibo Marina) arrivando finanche – concluono i consiglieri Pd -  ad inventarsi nuove denominazioni di uno dei moli del nostro porto( molo Proserpina…)”.

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