Pizzo: fondi Por per rinnovare la pubblica illuminazione

Sostituire gran parte dell’illuminazione pubblica di Pizzo con lampade a led. Un obiettivo che richiede un notevole investimento, ma che potrebbe essere finalmente raggiungile grazie ai fondi Por 2014-2020, erogati attraverso un bando regionale al quale l’Amministrazione napitina ha recentemente partecipato.

La misura comunitaria si riferisce, in particolare, all’adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici. Com’è noto, infatti, la luce a Led abbatte drasticamente i consumi e, dunque, costi dell’illuminazione pubblica, oltre ad assicurare un sicuro vantaggio per l’ambiente grazie alla minore immissione di gas serra, a fronte però di una considerevole spesa iniziale necessaria alla sostituzione delle vecchie infrastrutture. 

Il progetto proposto dal Comune di Pizzo riguarda, in particolare, l’illuminazione lungo le vie Nazionale, Marcello Salomone, Antonino Anile, Pietà, traversa villa Comunale, piazzale del Municipio e Largo San Francesco. In prossimità della villa, inoltre, è prevista anche la realizzazione di una colonnina per la ricarica delle auto elettriche, nell’ottica di una mobilità cittadina più sostenibile e comunque tarata sulla sempre maggiore diffusione di veicoli di questo tipo.

Lungo le strade oggetto dell’intervento per il quale è stato chiesto il finanziamento, gli attuali lampioni saranno sostituiti con 245 nuove armature illuminanti a Led, che permetteranno di ottenere fino a circa il 60 per cento di risparmio energetico rispetto alle lampade tradizionali a vapori di sodio. Ma anche i costi di manutenzione saranno più bassi, con ulteriore vantaggio per le casse comunali. 

L’intervento prevede una spesa complessiva di 170 mila euro, di cui 150 mila derivanti dal finanziamento richiesto e 20 mila euro a carico del Comune.

 

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Trasversale delle Serre, lo svincolo “fantasma” costato 21 milioni di euro.

Ill Comitato  “Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato” replica all'Anas: i ritardi dei lavori non addebitabili alle inchieste.
Del comunicato Anas sulla Trasversale delle Serre, prendiamo per buona solo la parte relativa all'impegno di aprire i nuovi tratti di Vazzano e Monte Cucco entro il prossimo mese di settembre. Tutto il resto, inclusa la paternale sulla missione dell'azienda per lo sviluppo dei territori, lo consideriamo, in verità, un arrampicarsi sugli specchi che lascia il tempo che trova.
L'idea che sia stata una recentissima inchiesta della magistratura a far slittare i tempi di consegna dello svincolo di Vazzano, ad esempio, stride con quanto viene riportato sulla cartellonistica ormai arrugginita che la stessa Anas ha affisso sui cantieri in questione. Leggiamo: data inizio lavori, 23 dicembre 2013; data fine lavori, 12 novembre 2015. Sono passati due anni, sono stati spesi 21.647.198 euro di fondi Por, ma quello di Vazzano resta ancora uno svincolo “fantasma”, sbarrato da un muro di cemento.
Due anni di ritardi. E la magistratura, direbbe Di Pietro, che ci azzecca? Magari il responsabile del procedimento, ing. Carlo Luongo, e il direttore dei lavori, arch. Domenico Curcio, saprebbero dirci qualcosa in più rispetto al comunicato stampa diffuso ieri che aveva un sottotitolo occulto: il classico dei classici “è tuttapposto”. A posto non c'è niente, né sui cantieri della Trasversale né lungo le strade dell'entroterra, abbandonate a se stesse da lungo tempo.
Raggiungere i comuni delle Preserre e delle Serre è praticamente impossibile, soprattutto per i mezzi pesanti. Né l'apertura del suddetto svincolo “fantasma” risolverà un granché. Il tragitto di prossima inaugurazione finisce, infatti, in un imbuto a una sola corsia. Una piccola stradina comunale che, certamente, non consentirà il transito di camion e pullman. A proposito, l'Anas dovrebbe anche spiegarci la mancata manutenzione del tratto di Trasversale datato 1985, realizzato sempre a Vazzano. Quale inchiesta ha, finora, impedito la messa in sicurezza del lotto in questione?

 

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Guardia di Finanza nella sede di Calabria Verde per acquisire atti dei fondi Por

Stamane i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro si sono presentati presso gli uffici di "Calabria Verde" per acquisire documenti relativi all'uso delle risorse finanziarie previste dai Por Calabria 2007-2013. Tra le carte prelevate anche quelle che indicano lo stato di avanzamento dei lavori in relazione alle opere di messa in sicurezza dei letti dei fiumi e quelli funzionali ad arginare il pericolo di smottamenti franosi. Le Fiamme Gialle hanno agito su disposizione di Alessandro Prontera,  sostituto procuratore della Repubblica del capoluogo, il quale già da qualche mese ha avviato le indagini per verificare l'eventuale sussistenza di condotte illecite nell'ambito della conduzione gestionale di "Calabria Verde". Gli inquirenti sarebbero intenzionati ad appurare la circostanza che le cifre distribuite siano state impiegate in modo congruo rispetto ai fini originari. Gli investigatori sospettano che le somme in oggetto abbiano avuto destinazione diversa contribuendo, tra l'altro, all'erogazione delle mensilità ai dipendenti. 

    

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