Vitalizi, Di Natale cambia idea "Propongo di abrogare la legge appena approvata"

“L’approvazione delle modifiche alla Legge regionale 31 maggio 2019, n. 13 ‘Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento al d.l. n. 174/2012’ è stata frutto di in un chiaro errore a cui bisogna rimediare correndo ai ripari nella prossima seduta consiliare”. E’ quanto afferma in una dichiarazione pubblica il consigliere Graziano Di Natale (IRIC), Segretario-Questore dell’Assemblea regionale, aggiungendo: “La mia storia politica, sempre dedita all’impegno, al sacrificio e alla passione, parla da sé come la mia vita, orientata da sempre al lavoro e puntata verso esempi di onestà e correttezza e  non sono certo intenzionato a discostarmene neanche di un millimetro”.

“Chi mi conosce – aggiunge l’esponente politico – sa che ho ricoperto gli incarichi assegnatemi dagli elettori con grande senso di responsabilità. Dal 2017 ricopro l’incarico di Presidente del Consiglio Comunale di Paola, la mia Città, e ho  devoluto la relativa indennità in iniziative volte allo sviluppo del territorio. Sono alla mia prima esperienza in Consiglio Regionale e non voglio assolutamente che passi il messaggio del conformismo e del pressappochismo rispetto a uno spirito ‘di casta’ che è lontano anni luce dal mio pensiero e dal mio agire”.

“Nella scorsa seduta del Consiglio regionale – aggiunge Di Natale - la discussione-lampo del punto illustrato come atto dovuto, con per di più la sottolineatura che non comportasse costi aggiuntivi, giunta alla fine di lavori consiliari che hanno impegnato l’aula per molte ore, ha determinato sicuramente una sottovalutazione della portata e del reale contenuto del provvedimento. Perciò, personalmente dichiaro sin da subito di rinunciare ai benefici della legge in questione e ancora di più propongo che la stessa legge venga abrogata dal consiglio regionale nella prossima seduta utile”.

Coronavirus: "Nessun controllo nelle stazioni ferroviarie calabresi". La denuncia di Di Natale (Iric)

“Rimango basito da quanto apprendo in queste ore. Nelle stazioni ferroviarie della nostra regione pare che non ci siano più controlli su gli arrivi dal Nord come se tutto fosse finito”.

È quanto dichiara il consigliere Graziano Di Natale (Io Resto In Calabria), Segretario-Questore dell’Assemblea regionale, aggiungendo: “Ieri sono stato contattato da alcuni macchinisti in servizio i quali, rientrati in Calabria dal Nord, mi riferiscono che mentre le altre stazioni lungo il percorso erano presenziate da controlli, arrivati in Calabria, come per miracolo non veniva più effettuato nessun servizio di controllo dei passeggeri in arrivo”.

Ancora Di Natale: “Mi risulta pure che è stato anche sospeso il servizio di screening con i tamponi presso la stazione di Paola. Forse non ci rendiamo conto che l’emergenza non è finita e se vogliamo far ripartire il Paese in sicurezza, e la nostra regione in particolare, la sicurezza bisogna saperla garantire”.

“I sacrifici dei calabresi di questi mesi – conclude l’esponente politico – rischiano di essere buttati al vento con grave danno per chi giustamente vuole riprendere la sua vita e la sua attività lavorativa. Chiedo, quindi, alla presidente Jole Santelli e al governo regionale di intervenire al più presto per rimuovere le lacune segnalate e ripristinare subito le misure di sicurezza”. 

“Ecco la verità: 1500 tamponi in attesa di essere processati”, la denuncia di Di Natale (Iric)

“Anticipo quanto sto per trasferire a livello istituzionale con un’interrogazione urgente rivolta alla Presidente Jole Santelli perché venga riferito subito al Consiglio regionale ciò che sta accadendo in Calabria”.

E’ quanto scrive in una nota il consigliere regionale Graziano Di Natale (Iric).

“ Ritengo – aggiunge Di Natale - sia troppo facile dire che avevo ragione, e certamente non ne sono contento, anzi avrei preferito essere smentito e invece ho le prove inoppugnabili che i dati in Calabria sono falsati fin quando non verranno processati tutti quanti i tamponi arretrati.

Apprendo, infatti, della nota del Dottor Antonio Belcastro, direttore generale del Dipartimento Salute e Politiche sanitarie della Regione Calabria, datata 12/5/2020 con la quale si conferma che i miei timori espressi pubblicamente erano tutt’altro che infondati: sono ben 1500 tamponi che devono ancora essere ’processati’, cioè esaminati, analizzati e definiti con un regolare responso. Ben 500 sono relativi solo all’Asp di Cosenza.

Sono davvero sbalordito per quanto sta succedendo in Calabria qui c’è in gioco la salute dei cittadini e non si può scherzare. Devo mio malgrado rilevare che, invece di implementare lo screening, siamo impanati perché c’è una approssimazione generale su come affrontare le indagini epidemiologiche.

Sto preparando – conclude - una interrogazione al Presidente della Regione con richiesta di inserimento urgente all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio Regionale affinché dalla presidenza della Regione si riferisca subito di fronte alla massima Assemblea istituzionale, ovvero l’Aula del Consiglio Regionale, su ciò che sta accadendo in Calabria in tema di tamponi e indagini epidemiologiche”.

Sulla “questione-tamponi in Calabria occorre fare chiarezza”: Di Natale (Iric) torna a lanciare l'allarme

“La questione-tamponi in Calabria continua ad infittirsi ed è ormai indispensabile che facciano definitivamente chiarezza, fornendo informazioni e dati certi e verificabili, l’onorevole Jole Santelli, Presidente della Regione e gli organi competenti per materia”.

Torna a lanciare un allarme sulla gestione sanitaria dell’emergenza Covid-19, il consigliere Graziano Di Natale, Segretario-Questore dell’Assemblea regionale, esponendo dati – sottolinea in una nota – “a dir poco inquietanti”.

“Apprendo –  asserisce – che la Protezione Civile nazionale ha consegnato in Calabria, dati ufficiali online, 135.600 tamponi mentre la Regione Calabria ne ha effettuato soltanto, dati ufficiali, 45.438. Ne restano ancora disponibili 90.162”.

“Chiedo pertanto – aggiunge l’esponente politico – di fare chiarezza e, a questo punto, credo sia doveroso ripristinare il piano organizzativo sanitario”.

Ancora Di Natale: “Non è concepibile che ad oggi, dopo mesi di emergenza, la Calabria si trovi in difficoltà ‘nell’affrontare, la gestione di smistamento dei tamponi, reso ancor più grave dalle notevoli difficoltà che i laboratori di microbiologia e virologia della Regione stanno incontrando nel processarli. Oltre al mancato utilizzo dei tamponi, dunque, come mai i laboratori deputati a processarli non sono stati dotati, per tempo, delle giuste e adeguate attrezzature atte a supportare un tale quantitativo di lavoro? Credo e ritengo opportuno che venga riorganizzato quanto prima il sistema sanitario, non si può assistere ancora oggi, nonostante la grave emergenza, a situazioni di tale insufficienza. Ce n’è quanto basta, insomma, per chiedere, come sto facendo, di intervenire tempestivamente nel ripristinare e garantire gli adeguati servizi, nel rispetto dovuto ai Cittadini Calabresi. E non è certo un caso che li indico con le lettere maiuscole”.

Calabria: tamponi covid, Di Natale (Iric) chiede di "Fare subito chiarezza su gravi dubbi e circostanze inquietanti"

“Quello che sta accadendo in Calabria per quanto riguarda gli esami per l’identificazione del Covid 19, ovvero per meglio dire i tamponi, è a dir poco preoccupante. Mi viene spontaneo chiedere alla Presidente della Regione, da cittadino prima e da Consigliere regionale poi, perché l’esame dei tamponi è fermo e come mai non vengono processati quelli effettuati nelle ultime settimane riguardanti i rientri”.

Esprime pubblicamente con queste parole le sue preoccupazioni il consigliere Graziano Di Natale (Iris), segretario-questore dell’Assemblea regionale, rilevando:”Per di più ho appreso da fonti certe che alcuni, se non tutti i tamponi effettuati e non processati sono tenuti in condizioni non adeguate, addirittura chiusi in magazzini, e questa circostanza mi pare davvero molto grave e inquietante”.

“E’ inutile far finta di niente – incalza Di Natale – se non si chiarisce subito questo quadro molto fosco che profila grave pregiudizio per la tutela della salute dei calabresi, si intaccano profondamente e si vanificano anche tutti gli sforzi e i sacrifici finora affrontati.  E non solo, l’accertamento delle circostanze denunciate falserebbe tutta l’analisi finora ritenuta attendibile e certa, e gli stessi dato fondati su analisi evidentemente non conformi alla realtà”.

Di Natale (Iric): "I tamponi per chi rientra in Calabria non possono essere facoltativi, la Regione chiarisca"

“I tamponi non possono essere un’opzione facoltativa: è assolutamente necessario che la Regione chiarisca subito”.

Lancia un preciso allarme il consigliere Graziano Di Natale (Iric), Segretario-questore dell’Assemblea regionale, sulla gestione del rientro nei luoghi di residenza dei calabresi finora bloccati fuori regione.

L’esponente politico si dichiara “a dir poco preoccupato per quanto sta succedendo in Calabria in queste ore” rivolgendosi con una secca nota alla presidente onorevole Jole Santelli ed ai vertici dell’Esecutivo regionale.

“Potrei dire – aggiunge Di Natale – che avevo ragione a chiedere l’obbligo dei tamponi. Ma non è certo questo il momento di sterili polemiche. Chiedo l’adozione di immediate misure chiarificatrici perchè alcuni sanitari mi riferiscono che i soggetti rientranti si stanno rifiutando di sottoporsi a tampone perché lo stesso sarebbe facoltativo”. “Così – continua – si delineano nuove ombre e nuovi pericoli: una gestione di questo tipo potrebbe aumentare i rischi di ulteriori contagi trasformando un evento significativo e tanto auspicato in un incontrollato fattore di circolazione del virus”.

“E’ per questi motivi – conclude il Segretario-questore dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale – che pongo il problema della sicurezza dei rientri chiedendo  un intervento urgente della Presidente Santelli e della Giunta Regione che hanno il dovere di fare chiarezza.”

 

Coronavirus, Callipo-Di Natale-Anastasi: "Dalla Regione nessuna strategia, si naviga a vista"

«Ringraziamo la presidente della Regione Jole Santelli per la risposta all’interrogazione presentata lo scorso 23 marzo dal gruppo consiliare “Io resto in Calabria”, ma non possiamo non rilevare come la stessa sia nel complesso non soddisfacente, imprecisa e poco coerente».

È quanto dichiarano in una nota congiunta i consiglieri regionali di “Io resto in Calabria” Pippo Callipo, Graziano Di Natale, e Marcello Anastasi. «Nello stesso documento – proseguono – si specifica infatti come in una prima fase siano state “individuate le strutture ospedaliere, articolate per area (Nord, Centro e Sud) da destinare a Covid 19”, mentre in una seconda fase la gestione dell’emergenza sia stata invece concentrata sugli “ospedali Hub delle tre aree” dotati di reparti di Malattie infettive e Terapia intensiva. Nella risposta della presidente della Regione, insomma, si ammette come le strutture sanitarie che si occupano del Coronavirus in Calabria non siano intervenute “secondo uno schema cristallizzato, ma secondo una logica adattiva, che si adegua alla rapida e mutevole epidemiologia, ed al mutamento degli scenari sia nazionali che regionali”».

Secondo Callipo, Di Natale e Anastasi «si tratta, di fatto, della conferma che non sia stata seguita finora una strategia precisa e programmata e che la Regione abbia fin qui navigato a vista cambiando più volte impostazione nel fronteggiare l’emergenza. Tale situazione – rilevano i componenti del gruppo consiliare di Iric – ha prodotto ordinanze che, come quella recente sulle mascherine, impongono obblighi ma non forniscono ai calabresi gli strumenti per osservarli, oltre a generare anche contrasti istituzionali con le singole Asp che in alcuni casi si sono determinate in maniera diversa rispetto alle direttive della Regione. Senza dimenticare il gravissimo caso verificatosi in una Rsa di Chiaravalle e quello, incredibilmente ancora tutto da chiarire, di un’altra struttura a Torano Castello».

«Al fine di rendere maggiormente trasparente l’azione della Regione rispetto all’emergenza Covid-19 – è la posizione dei tre consiglieri regionali – si ribadisce dunque l’importanza di sapere, innanzitutto, come mai negli ultimi giorni si sia verificato un brusco calo dei tamponi effettuati (nei bollettini di lunedì 13 e martedì 14 aprile se ne riportano circa la metà di quelli effettuati nei giorni precedenti). Inoltre sarebbe utile avere un prospetto che complessivamente riporti tutti i dati aggiornati dell’emergenza (con il numero di casi positivi riscontrati in ogni Comune e con il numero di tamponi effettuati giornalmente per provincia), tutte le strutture dedicate, nonché tutte le azioni messe in atto per l’assunzione del personale e per l’approvvigionamento del materiale necessario alle strutture sanitarie».

«Essendo auspicabile che a breve si apra la “fase 2”, inoltre, è opportuno che la Regione – aggiungono Callipo, Di Natale e Anastasi – renda noto quali azioni e quale strategia sia stata pianificata per far fronte alla necessaria, benché graduale, ripartenza delle attività economiche e come intenderà far fronte alla richiesta dei dispositivi di protezione individuale necessari affinché tutto avvenga nella massima sicurezza possibile. È inoltre utile conoscere i programmi, le attività e i risultati dell’Unità di Crisi regionale per l’emergenza Covid-19 e della Task force istituita a suo supporto. Riteniamo doveroso – concludono i consiglieri di IRIC – che di tali importanti questioni inerenti ad ogni aspetto della gestione dell’emergenza Coronavirus si discuta in un apposito dibattito da tenersi al più presto in Consiglio regionale». 

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