Wanda Ferro sollecita l'attenzione della Regione sull'emergenza cinghiali

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa da parte del consigliere regionale Wanda Ferro (Gruppo Misto), nella quale sprona la giunta regionale a non sottovalutare l'emergenza cinghiali presente su tutto il territorio calabro, e soprattutto sui territori del vibonese e del catanzarese.

La Regione Calabria non deve sottovalutare l’allarme lanciato dal Comitato costituito per affrontare l’emergenza cinghiali sul territorio. Condivido in pieno le ragioni che hanno portato centinaia di aderenti al comitato a mobilitarsi e a manifestare davanti alla Cittadella. Occorre un piano straordinario per contenere la presenza di cinghiali sul territorio, che ha ormai le dimensioni di una vera e propria calamità, soprattutto nel Catanzarese e nel Vibonese. Oltre ai danni per migliaia di euro alle coltivazioni, emerge un serio problema di natura sanitaria, per la presenza di focolai di tubercolosi”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Wanda Ferro (Gruppo Misto), che già qualche settimana fa è intervenuta sull’argomento accogliendo gli appelli da parte di molti sindaci del Vibonese e del Catanzarese, oltre che dal Comitato costituito dai tanti cittadini che vivono quotidianamente gli effetti devastanti dell’eccessiva presenza degli ungulati.

“E’ utile riunire un tavolo tecnico con i rappresentanti del comitato, le organizzazioni professionali agricole, i sindaci, le autorità sanitarie. Come minoranza possiamo contribuire con alcune nostre proposte”. “Intanto - prosegue Wanda Ferro - è necessario avviare un censimento dei cinghiali, anche, come propone il comitato, si può realizzare rapidamente attraverso l’utilizzo dei droni come avviene nel resto d’Italia. Bisogna procedere all’abbattimento dei capi che il territorio non riesce a sostenere, e avviare interventi mirati nelle aree protette, nelle quali gli ungulati si rifugiano e prolificano.

E’ necessario quindi modificare il calendario venatorio, anticipando ed estendendo il periodo di caccia, ma anche aumentare i controlli di tipo veterinario e individuare le risorse necessarie a risarcire le attività agricole per i danni subiti in questi mesi nella totale indifferenza della Regione. Molte realtà a vocazione agricola della Calabria rischiano di essere messe in ginocchio se non si interverrà tempestivamente per arginare il fenomeno”.

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Wanda Ferro (Grupo Misto) sulle nuove tariffe per il conferimenti dei rifiuti: "Penalizzati i comuni virtuosi"

Di seguito una dichiarazione del Consigliere regionale Wanda Ferro (Gruppo Misto).

“Ritengo che il presidente Oliverio debba fornire precise spiegazioni rispetto al contenuto della delibera di giunta regionale, la 344 del 25 luglio scorso, con la quale viene aumentato in maniera notevole il costo del conferimento dei rifiuti per i comuni virtuosi, cioè per quelli che hanno raggiunto la soglia del 65% di raccolta differenziata. La nuova tariffa, di 165 euro a tonnellata, penalizza proprio quei comuni che si sono impegnati in questi anni, con notevoli sforzi organizzativi e finanziari e la collaborazione dei cittadini, a raggiungere alte percentuali di raccolta differenziata.

Proprio su questi comuni la regione pensa di far gravare il costo del servizio per il 2018, con un aumento della tariffa rispetto allo scorso anno del 54%, che si traduce in un aumento del costo medio per abitante di oltre 20 euro. La ‘premialità’, per questi comuni, sarà affidata ad eventuali bandi futuri. Ad essere premiati sono, invece, i comuni meno diligenti, che ancora devono raggiungere gli obiettivi ottimali di raccolta differenziata, e per i quali è previsto un minore aumento dei costi, solo il 21%, ad esempio, per chi non ha ancora raggiunto il 25% di differenziata.

Una vera e propria beffa, oltre alla stangata, quella che la giunta Oliverio ha riservato ai comuni che hanno avuto le migliori performance sulla raccolta differenziata. Le uniche vere premialità previste dalla delibera riguardano l’aumento delle royalty destinate ai comuni che ospitano gli impianti di trattamento in prossimità di aree di particolare valore paesaggistico, naturalistico e ambientale e per i comuni confinanti. Segno di una politica della gestione del ciclo dei rifiuti che non segna alcuna rottura con il passato, e non favorisce quelle comunità che da tempo ormai hanno fatto un salto di qualità, anche culturale, per tutelare l’ambiente anche attraverso la collaborazione per il  corretto smaltimento e il riciclo dei rifiuti.

In questo scenario, la Regione, con la sua ormai consueta indolenza, sembra non voler dare soluzione alla vertenza che riguarda i lavoratori della discarica di Alli, che continuano ad avanzare diverse mensilità dalla Daneco, oltre al riconoscimento di altre spettanze come i buoni mensa, e che da tempo denunciano l’insostenibilità delle condizioni lavorative all’interno dell’impianto. La Regione Calabria, quale ente committente, deve assumersi le proprie responsabilità senza perdere altro tempo nelle pastoie burocratiche, per assicurare la dignità e la serenità a decine di famiglie che vivono di quello stipendio, scongiurando un fermo dell’impianto che avrebbe conseguenze gravissime per il territorio della provincia di Catanzaro”.

Wanda Ferro su scuole di specializzazioni UMG: "Il governatore Oliverio deve fare le barricate per difenderle"

Riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione del consigliere regionale Wanda Ferro (Gruppo Misto), riguardo il rischio di perdere le Scuole di Specializzazione Medica dell'Univesità Magna Graecia di Catanzaro.

Il governatore Oliverio deve fare le barricate contro il governo per difendere l’attività delle Scuole di Specializzazione medica dell’Ateneo catanzarese -Così esordisce il consigliere Ferro-.  Non è accettabile che, nel silenzio più assoluto della Regione, agli studenti calabresi venga sottratta la possibilità di specializzarsi nella loro università.  Le scuole a rischio -continua la Ferro-  riguardano specialità importanti come la Cardiochirurgia, l’Ortopedia e la Microbiologia Clinica, settori della sanità in cui è forte la carenza di figure professionali e che, quindi, offrono concrete opportunità lavorative per i giovani professionisti. Paradossale soprattutto il caso della cardiochirurgia: a fronte delle tre realtà presenti in Calabria, ci si troverà costretti a reclutare fuori regione gli specialisti necessari al loro funzionamento.

Auspico che l’Università e la Regione intervengano, ciascuna per le proprie competenze, per intervenire sulle criticità che hanno inciso sul giudizio dell’Osservatorio, ma occorre soprattutto che dalla Cittadella parta un intervento deciso sul governo, e in particolare sui ministeri dell’Università e della Salute, affinché venga scongiurata la chiusura delle Scuole di specializzazione e i giovani medici calabresi non vengano quindi  privati della possibilità di proseguire il proprio percorso formativo e lavorativo nella propria terra”.

Wanda Ferro sul "caos" provincie: "necessario rafforzamento del ruolo e delle competenze"

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Consigliere Regionale, Wanda Ferro (Gruppo Misto), sull'abolizione delle provincie prevista dalla legge Delrio 

"I dati riportati dalla stampa nazionale in questi giorni dimostrano come la riforma delle province introdotta dalla legge Delrio - afferma la Ferro - si sia trasformata in un boomerang." 

"Si è verificato esattamente quello che avevamo previsto e denunciato anche come Upi Calabria: le province non hanno i soldi per garantire i servizi essenziali in particolare su viabilità ed edilizia scolastica, mentre continuano a proliferare una miriade di organismi intermedi, consorzi e autorità varie. Insomma, la spending review voluta dal governo di centrosinistra si è tradotta in un aumento della spesa e in un peggioramento dei servizi offerti ai cittadini, privati persino del diritto ad eleggere i loro rappresentanti.

Le province sono state sacrificate nel nome dell’anti-politica, svuotate di ruolo e risorse, ma in realtà la riforma si è rivelata un disastro, perché  anziché perseguire la semplificazione ha complicato il quadro istituzionale, con gli organismi intermedi che dai 90 previsti dalla norma passano a 500 - tra province, città metropolitane, ambiti territoriali e autorità che si occupano di rifiuti, acque e bonifiche - con costi di milioni di euro tra spese di funzionamento e stipendi per revisori contabili e dipendenti, per non parlare dei circa 3 mila enti tra consorzi e partecipate che con i loro consigli di amministrazione costano 7 miliardi di euro all’anno.

Nel caos che si è determinato le Regioni a statuto speciale seguono percorsi autonomi, alcune tornando al passato, altre dando vita a decine di unioni dei comuni, mentre le Regioni a statuto ordinario chiedono sostegno finanziario perché non riescono a garantire i servizi essenziali, tenuto conto che nelle Finanziarie del 2015 e del 2016 le province hanno subito un taglio di risorse pari a due miliardi. In Calabria, poi, si aggiunge la mancata applicazione della legge che prevede il trasferimento di deleghe e funzioni, e relative risorse, agli enti intermedi.

Resto convinta che l’unica strada da percorrere è quella della razionalizzazione del sistema, con il rafforzamento del ruolo e delle competenze delle province, tagliando la spesa intervenendo sul numero degli eletti e sulle indennità, ma senza pregiudicare i servizi offerti ai cittadini. Ciò a cui non si può rinunciare è l’elezione diretta da parte dei cittadini dei propri rappresentanti all’interno degli enti intermedi: l’attuale sistema indiretto ha creato una grande distanza tra i cittadini e le amministrazioni provinciali, che sono percepite come istituzioni autoreferenziali, espressione dei giochi di partito anziché della volontà popolare. Consentire ai cittadini di tornare al voto per eleggere i propri rappresentanti consentirebbe di riparare, almeno in parte, alla dissennata e rovinosa campagna di denigrazione delle Province sfociata nella riforma Delrio, ma soprattutto di ricucire una grave ferita che il centrosinistra ha inferto alla democrazia del nostro Paese."

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