Serra, Walter Lagrotteria scrive a Longo: “Con il Piano di rientro, le aree montane sono diventate sempre più marginali”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dall'ex vice sindaco di Serra San Bruno, Walter Lagrotteria al commissario della sanità calabrese, Guido Longo.
 
"A dispetto di promesse, buone intenzioni, propositi di cambiamento ed annunci talvolta azzardati, susseguitisi negli anni, in Calabria lo stato della Sanità non migliora, anzi si registrano severe criticità, teoricamente risolvibili con semplici azioni, che si incancreniscono alimentando la sfiducia nel sistema e la convinzione che per questa terra non ci sia futuro. I calabresi non possono accettare supinamente questa prospettiva di decadenza e degrado e continueranno a denunciare ciò che non va rimanendo, nello stesso tempo, disponibili a fornire il loro apporto per gli interventi che potranno essere posti in essere.
 
La tendenza degli ultimi due decenni è quella di procedere con una fredda spoliazione, spesso attuata partendo da circostanze contingenti utilizzate a mo’ di pretesto, in tutti i settori, impoverendo il territorio e spingendo la popolazione a trasferirsi nelle zone più dotate di servizi e di occasioni di lavoro. In particolare, il Piano di rientro ha ridotto notevolmente i servizi sanitari rendendo le aree montane sempre più marginali e inappetibili. È stato un cinico percorso di ingiustizia sociale che ha generato un ulteriore impoverimento di risorse umane e finanziarie.
 
Sono tantissime le situazioni quasi paradossali che si verificano assumendo i contorni della beffa. Ad esempio, l’impossibilità di garantire posti di Dialisi per chi vorrebbe stabilirsi, almeno nel periodo estivo, nelle Serre vibonesi, costituisce una barriera insormontabile e trasmette un messaggio di incapacità organizzativa e di assenza di prestazioni che lede, ancora una volta, la già compromessa immagine della Calabria. E pensare che basterebbero poche assunzioni per dare una risposta, un segnale di presenza dello Stato e della volontà di invertire la rotta. Invece, prevalgono un disinteresse e una sensazione di vaghezza che porta l’agonia ad acuirsi. Non è certo demerito degli operatori sanitari che con mirabile abnegazione si spendono per garantire prestazioni all’altezza nonostante la carenza dì strumentazione e carichi di lavoro impressionanti. È semmai un’impostazione dirigenziale svogliata e anonima – abbinata ad un controllo politico pressappochista - che non consente di rendersi realmente conto delle bisogni, delle difficoltà e della necessità di intervenire per correggere storture e squilibri. Sembra mancare, in questo senso, un sistema di supervisione atto a prevenire il lassismo e l’inefficienza e a consentire un meccanismo di rimozione delle cause di ritardi e di rivitalizzazione di servizi oggi mancanti o inadeguati.
 
Il caso della Dialisi è inoltre emblematico delle negative ripercussioni economiche perché priva di possibili entrate le attività presenti sul territorio che devono fare i conti con un minor bacino d’utenza. S’innesca così una spirale perversa per cui a una minor affluenza conseguono minori entrate che a loro volta fanno derivare minori occasioni di lavoro. Il tutto senza contare le privazioni affettive imposte dai mancati ricongiungimenti familiari. Come è facile notare, si tratta di uno stato di cose inaccettabile e non degno di un Paese che voglia definirsi civile. Riprova di ciò è quanto illustrato dalla stampa riguardo addirittura l’indisponibilità di barelle e di medici sulle ambulanze.
 
Tutelare la salute dovrebbe essere una priorità per le Istituzioni e per chi le rappresenta, ma sembrano prevalere visioni di corto respiro e scelte dettate dalla sufficienza e dall’insensibilità verso la comunità. Di sicuro i calabresi non accetteranno in maniera supina le pratiche di colonizzazione che impongono dipendenza e impediscono lo sviluppo e si batteranno per far valere i loro diritti. Serve una svolta – qui ed ora – senza accampare pretesti di equilibri di bilancio: la gente ha diritto di vivere e di scegliere e non di subire".
 
 
 

 

Covid in Calabria, Spirlì e Longo: "Dati corretti, basta allarmismi"

«I professionisti del territorio, delle strutture sanitarie e della Regione, stanno operando quotidianamente per arginare al più presto la curva dei contagi ed estendere al massimo l’immunità vaccinale. Questo lavoro ha consentito alla Calabria, pur con le note difficoltà, di essere oggi, in assoluto, la regione d’Italia in cui, dall’inizio della pandemia, si registra il minor numero di casi (3.332) e di decessi (57) per 100mila abitanti (dati al 10 maggio 2021). Anche i dati della settimana appena trascorsa sono confortanti, con quasi tutti i parametri che confermano il trend dei contagi in diminuzione e con il sistema vaccinale che ha preso il ritmo adeguato, superando i target giornalieri».

È quanto dichiarano, in una nota congiunta, il presidente della Regione, Nino Spirlì, e il commissario della Sanità, Guido Longo.

«È necessario – prosegue la nota – porre un chiarimento in merito al valore degli indicatori assegnati alla Calabria, nell’analisi settimanale dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, poi verificati nell’ambito della Cabina di regia nazionale. Preliminarmente, deve essere evidenziato che il flusso dei dati dal quale scaturisce il bollettino quotidiano regionale, riportato anche nel rendiconto giornaliero del ministero della Salute (attraverso Protezione civile nazionale), deriva dalle informazioni fornite dalle Aziende sanitarie e ospedaliere e viene supervisionato, aggregato e inviato dalla Regione. Per i soggetti risultati positivi al Covid-19, sempre le Aziende che hanno in carico i pazienti, siano essi ospedalizzati o in isolamento domiciliare, inseriscono, in una piattaforma di monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, i relativi dati sanitari ed epidemiologici. Tali dati, essendo giocoforza non contestuali all’avvenuta diagnosi di positività, possono essere disallineati rispetto al dato in numero assoluto comunicato giornalmente al ministero della Salute/Protezione civile».

«Il sistema di monitoraggio, però, entro specifici margini di disallineamento, considera ugualmente affidabile il dato, che, pertanto – è spiegato ancora –, non incide negativamente né sul calcolo dell’indice di trasmissibilità, né sull’assegnazione del “colore” alla Regione. Qualora il livello di non allineamento fosse considerato non accettabile, sarebbe puntualmente segnalato come “alert”, essendo comunque disponibile il dato di riferimento, perché comunicato con il flusso giornaliero. Inoltre, l’affidabilità/attendibilità dei dati presenti in quella piattaforma, non deriva da una mera comparazione numerica, ma da un complesso esame settimanale della qualità e della completezza delle informazioni inserite. Nel report settimanale del ministero della Salute/Iss/Cabina di regia, i dati in esso presenti includono sia il dato derivante dal flusso ministero della Salute/Protezione civile, che il dato derivante dalla piattaforma Iss».

«Nessuna omissione di dati – precisano Spirlì e Longo – è quindi presente ma, semplicemente, il sistema degli indicatori trae la sua fonte da database e flussi diversi. Ai due già citati si devono aggiungere quello Agenas (per i posti letto) e quello della survey settimanale (per focolai e catene di trasmissione). È noto che l’analisi del rischio non si basa su un singolo parametro, ma sulla valutazione complessiva di 21 indicatori, dalla quale si attribuisce, settimanalmente, una determinata classificazione del rischio alla Regione. È per tali motivi che, ad esempio, nella settimana 19-25 aprile 2021, pur in presenza di un indice di trasmissione (Rt) ampiamente inferiore al valore 1, l’analisi combinata di tutti gli indicatori (tra cui il livello di saturazione dei posti letto) ha determinato per la Calabria l’attribuzione di un rischio “moderato” e la conferma della “zona arancione”, anziché un rischio basso e il passaggio in “zona gialla”».

«Riguardo all’indice Rt – evidenziano il presidente e il commissario – questo indicatore rappresenta una stima statistica a posteriori su cui non incidono i casi della settimana di monitoraggio, ma quelli della settimana ancora precedente. Inoltre, in questi giorni si tenta di diffondere notizie fuorvianti anche sul numero di tamponi giornalmente effettuati. Il dato giornaliero tiene conto del numero dei soggetti a cui è stato eseguito un tampone (molecolare o rapido antigenico) e del numero totale dei tamponi eseguiti su queste persone. Allo stesso soggetto, a puro titolo d’esempio, può essere effettuato più di un tampone: uno screening iniziale con il test antigenico rapido, seguito da una conferma con un tampone molecolare e da un successivo tampone effettuato per dichiararne la guarigione. Ovviamente, il numero dei soggetti testati sarà inferiore al totale dei test eseguiti. Basta visionare il bollettino quotidiano del ministero della Salute per accorgersi che, proprio per questo motivo, non nella Regione Calabria, ma in tutte le Regioni d’Italia, il totale delle persone sottoposte a test è ovviamente di gran lunga inferiore al numero complessivo dei tamponi eseguiti ma che, in ogni caso, tutti i dati, figurano correttamente nei riepiloghi».

«I falsi allarmismi e le polemiche sterili – concludono Spirlì e Longo – non hanno senso in un momento in cui, grazie alla collaborazione e all’attenzione di tutti, si possono prospettare mesi migliori per il nostro territorio».

Sanità, Spirlì e Longo firmano l'intesa sui nuovi commissari delle Aziende sanitarie

Firmata l’intesa tra il presidente facente funzioni della Giunta regionale della Calabria, Nino Spirlì, e il commissario ad acta della Sanità, Guido Longo, per la nomina dei nuovi commissari delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria. Spirlì ha confermato formalmente tutte le scelte, peraltro condivise, dei neo responsabili.

«Ai nuovi commissari, insieme all’augurio di buon lavoro - commenta il presidente della Regione -, viene consegnata la speranza di un totale cambiamento dell’organizzazione sanitaria nelle sue parti ancora deboli o indebolite, al fine di consegnare alla gente di Calabria un apparato pubblico nobile e dignitoso, capace di garantire la fine della migrazione sanitaria e il massimo incremento dei Livelli essenziali di assistenza».

Spirlì incontra il commissario alla sanità Longo: "Ora lavoriamo insieme"

«Il Governo ha fatto un’ottima scelta e noi siamo assolutamente disponibili alla collaborazione».

È quanto ha affermato il presidente facente funzioni della Giunta regionale della Calabria, Nino Spirlì, al termine dell’incontro con il neo commissario ad acta della Sanità, il prefetto Guido Longo, avvenuto questo pomeriggio nella Cittadella di Catanzaro.

«Comincia oggi la mia avventura in Calabria. Ho sentito di incontrare subito il presidente Spirlì perché – ha detto Longo – senza la collaborazione di tutti non si va da nessuna parte. È ovvio che ci confronteremo sempre e che ci aiuteremo a vicenda».

«La priorità – ha chiarito il commissario, in riferimento al suo nuovo incarico – è la territorializzazione delle prestazioni sanitarie, con i dovuti approfondimenti. Non vogliamo che siano solo di facciata. Vogliamo un reale aumento del target della qualità delle prestazioni sanitarie».

«L’incontro con il prefetto Longo – ha spiegato ancora il presidente Spirlì – è stato soddisfacente. Ci siamo capiti subito perché abbiamo lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di risolvere questo annoso problema. La sanità, in questo momento, non è in emergenza solo per il Covid, ma anche per quanto riguarda tutte le altre patologie. Il prefetto mi ha rassicurato sulla sua voglia di condividere il percorso, e questo è molto importante. Bisogna che si lavori tutti quanti insieme».

«So – ha aggiunto Spirlì – che la gente di Calabria apprezzerà quello che si andrà a fare nelle prossime settimane, perché c’è la voglia di far finire un periodo tristissimo per la sanità. Le novità saranno bene accette, quel che chiedo è disponibilità da parte di tutti. Quello stesso atto di coraggio dimostrato dal personale sanitario della Calabria deve essere replicato dalla nostra gente, che deve affiancarsi alle istituzioni, al commissario ad acta, al presidente della Regione e alla Giunta per costruire, passo dopo passo, con pazienza e attenzione, un nuovo cammino verso la tutela della salute».

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Commissario alla sanità in Calabria, Arruzzolo dà il benvenuto a Longo

“Dal neo Commissario alla sanità, oggi in Calabria, a cui diamo il benvenuto e l’augurio di buon lavoro, i cittadini  si attendono che faccia, in tempi rapidi, chiarezza sulle tante vicende da cui dipende l’esito del contrasto efficace  al Covid-19 e il diritto alla salute dei calabresi previsto dalla Costituzione”.

Lo dice il presidente del Consiglio regionale Giovanni Arruzzolo, che aggiunge: “Lasciamoci alle spalle le troppe polemiche che negli ultimi tempi hanno generato confusione e disorientato i calabresi e sperando che da parte del governo vi sia finalmente un’attenzione puntuale, corroborata da  segnali concreti anche in relazione agli stanziamenti pubblici di cui le infrastrutture materiali ed immateriali della sanità calabrese hanno urgenza,  apriamo una stagione nuova, d’impegno leale e serrato, che veda tutti i livelli di responsabilità cooperare esclusivamente per il bene comune”.

Conclude il presidente Arruzzolo: “Il Consiglio regionale che mi onoro di rappresentare, pur   nei limiti derivanti dall’agire nell’ultima fase della legislatura, è pronto all’ascolto e alla massima collaborazione con il nuovo  Commissario dottor Guido Longo,  cosi come fin qui non ha mai mancato di sostenere l’egregio lavoro di tutti gli operatori sanitari che, con sacrificio e abnegazione, si sono adoperati per fronteggiare la pandemia ed a cui non finiremo mai di essere grati”.

 

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Vibo, domani in piazza la Polizia con il progetto "una vita da social"

Dalle 9.30 alle 16.00 di domani 19 aprile farà tappa in piazza Martiri d’Ungheria di Vibo Valentia la campagna itinerante della Polizia di Stato relativa al progetto “Una vita da social”, sulla sicurezza nell’uso della rete internet.

L’iniziativa, curata a livello nazionale dall’Ufficio Relazioni Esterne e Cerimoniale della Segreteria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dal Servizio Polizia Postale, si avvale della collaborazione del M.I.U.R. ed è patrocinata dal Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.

Il progetto è rivolto agli utilizzatori dei social network e in particolare agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado ed ai loro insegnanti, e permetterà agli operatori della Polizia Postale, nell’arco orario sopra indicato, di accogliere circa 350 studenti di vari Istituti cittadini presso il truck “brandizzato” itinerante, allestito con tecnologie di ultima generazione per illustrare ai visitatori le principali insidie del web.

 

Alle ore 13.30 il Questore dr. Filippo Bonfiglio accompagnerà il Prefetto dr. Guido Longo e il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale dr. Diego Bouché ad effettuare una visita al truck itinerante. Ad accoglierli, illustrando loro le dotazioni e le potenzialità del mezzo, il Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria dr. Enzo Cimino.

Vibo Valentia, lunedì 10 aprile la Polizia di Stato celebrerà il 165° anniversario della sua fondazione

Nella mattinata di lunedì 10 aprile si svolgeranno in a Vibo Valentia, come in tutta Italia, le celebrazioni per il 165° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Anche quest’anno la cerimonia si svolgerà all’insegna del motto “Esserci sempre”, per ribadire, ancora una volta, la vicinanza dell’Istituzione ai cittadini.

Alle 9.00, presso la Scuola Allievi Agenti, il Questore dr. Filippo Bonfiglio alla presenza del Prefetto dr. Guido Longo deporrà una corona d’alloro al monumento ai caduti.

La celebrazione si svolgerà alle ore 11.00 presso i locali del Valentianum, presenti le massime Autorità della provincia, i vertici di tutte le Forze dell’ordine nonché vari rappresentanti del mondo scolastico e dell’associazionismo.

Dopo la consueta lettura dei messaggi fatti pervenire dal Presidente della Repubblica, dal Ministro dell’Interno e dal Capo della Polizia, il Questore rivolgerà il proprio saluto ai presenti.

La successiva fase della consegna delle ricompense al personale che si è particolarmente distinto nella propria attività concluderà la cerimonia, alla quale sarà gradito l’intervento dei familiari degli appartenenti alla Polizia di Stato e della cittadinanza che nell’Istituzione ripone la sua fiducia. 

Franco Cavallaro, leader della Cisal, saluta l’arrivo del nuovo Prefetto di Vibo Valentia

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa trasmessa dal Segretario Generale Cisal, Francesco Cavallaro.

Prima a Reggio Calabria poi a Palermo come Questore, oggi a Vibo Valentia nella altrettanta prestigiosa funzione di Prefetto.

L’arrivo del Prefetto Guido Longo al vertice dell’Ufficio Territoriale di Governo di Vibo Valentia, così come nelle previsioni, è stato salutato con grande attenzione da istituzioni, sindacati, professioni, associazionismo e opinione pubblica.

La convinzione che il massimo responsabile del governo della provincia sia in grado di scrivere una pagina importante e di grande impegno sul piano della cultura del rispetto soprattutto della legalità, è molto diffusa.     

I motivi sono tanti e tutti eloquenti. Vibo Valentia è alle prese con una fase storica particolarmente complessa, in un quadro più generale di enormi cambiamenti sociali e istituzionali.

In questo scenario la collaborazione tra istituzioni e sindacati  si configura come presidio di sicurezza, civiltà, tolleranza, efficienza e buonsenso, anche davanti a problematiche particolari come quelle che si trova quotidianamente ad affrontare  ormai da tempo la provincia di Vibo Valentia.

Ecco perché la Cisal continuerà a garantire la stessa massima disponibilità affinché questo metodo continui a tutelare le nostre comunità, anche e soprattutto in questo periodo di profonde modifiche  che portano con sé anche timori, paure, chiusure.

Il rispetto tra istituzioni e sindacati è anche  garanzia per tutti, cittadini, forze sociali, imprese. Un territorio di questo tipo chiede una grande collaborazione e rispetto che intende, con forza e determinazione, continuare a portare avanti nei prossimi anni. L'alto profilo della esperienza acquisita dal dott. Guido Longo  è un segnale importante per Vibo Valentia che va colto considerata l'alta complessità del  territorio. Resta centrale l’obiettivo del nuovo Prefetto secondo cui la  mafia si combatte con le confische e i sequestri di patrimonio, ma soprattutto con la lotta alla corruzione, che è l’alimento numero uno.

Va, altresì, condivisa l’idea secondo cui i fenomeni corruttivi vanno gestiti a livello nazionale con un’autorità anti corruzione. Dietro i grandi fatti criminali c’è la corruzione, che va assolutamente emarginata. Non lo si dimentichi: questa città ha dovuto fare i conti con problemi consueti ma anche con  alcune situazioni particolarmente delicate. Una per tutte l’emergenza migranti.

Il porto di Vibo Valentia  in questi anni è diventato uno dei luoghi in cui dalle navi sono sbarcate decine di migliaia di persone: minori non accompagnati, donne e uomini, affrontando  anche altre delicate questioni, a partire dalla presenza di inquinamenti anche di tipo mafioso nell’economia del territorio.

 

La Prefettura di Vibo Valentia  è stata in prima linea, naturalmente con la piena collaborazione della Magistratura e delle Forze di Polizia, nel fare rispettare i principi di legalità senza i quali la comunità non può affrontare un normale sviluppo. 

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