Manovra, Lega: "Ok a nostra proposta da 40 mln per danni incendi in Calabria, Molise, Sardegna, Sicilia"
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L’osservazione satellitare, nell’arco temporale che va da metà giugno sino alla metà di agosto, ha permesso di ricostruire, in un report fotografico e in un’animazione video delle immagini, l’evoluzione degli incendi che hanno interessato l’area dell’Aspromonte.
L'elaborazione, realizzata su richiesta della Direzione scientifica dell’Arpacal dal geologo Luigi Dattola del Centro regionale geologia e amianto, sarà trasmessa alla Regione ed agli enti territoriali competenti come elemento conoscitivo utile per le pianificazioni territoriali future visto che, in base alla legislazione nazionale, i Comuni interessati dagli incendi, nella loro pianificazione territoriale, dovranno interdire da qualsivoglia attività urbanistica, per molti anni, le aree interessate dal fuoco. Ciò non solo per pianificare una riqualificazione del territorio incendiato, ma anche per evitare speculazioni urbanistiche future.
“Grazie alla visualizzazione di ampie porzioni di territorio con buona risoluzione spaziale – commenta il geologo Luigi Dattola - i satelliti sono ormai ampiamente utilizzati per il monitoraggio del territorio. Tali capacità hanno reso possibile, in tempi molto rapidi anche se non in tempo reale, la visualizzazione dell’evoluzione che hanno avuto gli incendi in Aspromonte nella prima metà di agosto. Utilizzando i satelliti Sentinel 2, facenti parte del progetto Copernicus, programma ESA per l’osservazione della terra, si è elaborata una sequenza di immagini che va dal 18 giugno al 12 agosto”.
La sequenza mette in evidenza la rapida evoluzione degli incendi in particolare nella settimana che va dal 5 al 12 agosto, nella quale, oltre la perdita di vite umane, sono state devastate aree vegetate per una superficie stimata di circa 5400 ettari, considerando esclusivamente l’area più vasta interessata dal fuoco.
“Le immagini – continua Dattola - raffigurano bene la tragica sequenza degli eventi e permettono una rapida visualizzazione del fronte reale del fuoco e della sua evoluzione nel tempo. Ulteriori elaborazioni, basate sulla bande dell’infrarosso, permettono una rapida visualizzazione delle aree percorse dal fuoco tramite il calcolo dell’indice “Nbr (Normalized burn ratio)”, in tali rappresentazioni si può riconoscere, a primo colpo d’occhio, come gli incendi si siano propagati interessando aree sempre più ampie”.
Il consigliere regionale Luigi Tassone mostra soddisfazione per l’iniziativa promossa dalla Federazione del Pd di Vibo Valentia a Bivona alla quale hanno preso parte, fra gli altri, la candidata alla Presidenza della Regione Calabria Amalia Bruni, il presidente del Wwf Calabria Angelo Calzone e il direttore della sede romana e calabrese della stazione zoologica ‘Anton Dorhn’ Silvio Greco.
Nel commentare l’evento Tassone rimarca “i ritardi della Regione rispetto a situazioni che invece meriterebbero di essere affrontate con determinazione” ed evidenzia “i rischi del dissesto idrogeologico, che destano grave preoccupazione, ma anche la mancanza di una linea chiara da parte della Regione nel far fronte all’emergenza Covid”.
“Nella fase pandemica – rileva - è emersa in tutta la sua drammaticità la mancanza di assistenza sanitaria territoriale, ma reali provvedimenti per rispondere alla richiesta di tutela della salute dei calabresi non se ne sono visti. Anzi, abbiamo registrato atteggiamenti ondivaghi, se non addirittura volti a finalità meramente propagandistiche. Anche rispetto al problema degli incendi è stata sin troppo palese la disorganizzazione della Regione, tanto è vero che l’atto aziendale di Calabria Verde, che è l’azienda che dovrebbe occuparsi della tutela dell’ambiente a cominciare dalla sistemazione e messa in sicurezza delle aree boschive, è stato adottato solo di recente.
Quindi – conclude Tassone – c’è un non rinviabile bisogno di voltare pagina e restituire ai calabresi un governo capace di superare le criticità e programmare lo sviluppo”.
«La regione Calabria – sottolineano – sta impegnando nelle attività di prevenzione, di mitigazione e di contrasto agli incendi tutte le proprie strutture. L’Azienda Calabria verde (delegata per l’attuazione del piano Aib regionale dalla legge regionale 25/2013) è impegnata nelle attività di avvistamento, di presidio, di pattugliamento e di lotta attiva con circa 40 Dos e 900 addetti Aib e con 35 pick-up con modulo Aib da 400 lt, 3 Unimog Aib da 800/2000 lt e 27 autobotti Aib da 4000 lt. Inoltre, sono state sottoscritte: 42 convenzioni con altrettante associazioni di volontariato, di cui 25 per lo spegnimento, incrementando così l’assetto terrestre regionale di 300 unità e 30 mezzi, dotati di modulo Aib e 17 per l’avvistamento e il pattugliamento con 150 unità».
«È in corso – è scritto ancora nella missiva – anche la convenzione con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, che per 10 settimane incrementano l’assetto terrestre, fornendo la presenza giornaliera sul territorio di 7/13 squadre e altrettanti Dos. Per quanto riguarda l’assetto aereo, sono schierati 4 elicotteri attrezzati per lo spegnimento degli incendi con benne da 1000 lt. Tuttavia, il numero degli eventi e la loro intensità hanno travalicato le capacità operative di risposta dell’intero sistema regionale. L’impatto sul territorio delle altissima temperature e degli incendi, con il protrarsi dei fenomeni, diventa ogni giorno più rilevante e di difficile gestione con le risorse ordinarie di cui la Regione dispone. Ad oggi, sono state dispiegate tutte le risorse umane e strumentali esistenti sul territorio regionale».
"La Calabria, purtroppo, continua a bruciare nonostante l’impegno incessante dei Vigili del fuoco, dei lavoratori AIB di Calabria Verde e della Protezione civile. Una vera catastrofe e l’emergenza di questi giorni dovrebbe farci riflettere anche su alcune scelte fatte nei mesi precedenti".
Questo l'incipit di una nota vergata dal consigliere regionale, Carlo Guccione(Pd).
L'esponente dem attribuisce "Gravi responsabilità" a "chi non ha fatto nulla in materia di prevenzione, come ad esempio la cura e la pulitura dei boschi, le strisce antincendio e tutto ciò che era necessario a contenere i danni provocati dai numerosi roghi di questi giorni".
Guccione, quindi, chiama in causa "Calabria verde" che "pur disponendo di 500 mila euro, stanziati nel 2018 dalla Regione" non avrebbe "provveduto all’acquisto e al potenziamento dei mezzi antincendio".
Il consigliere regionale richiama, poi, come lo "scorso mese di giugno" avesse denunciato i ritardi nell'assegnazione agli operatorio dei "dispositivi di protezione individuale (Dpi) per svolgere il proprio lavoro in sicurezza", tant'è, rincara Guccione che "ad oggi non tutto il personale è dotato dei Dpi necessari a svolgere l’attività di estinzione degli incendi boschivi".
A detta dell'esponente dem la situazione potrebbe diventare ancor più preoccupante, dal momento che "il commissario straordinario di Calabria Verde, Giuseppe Oliva" avrebbe disposto "con decorrenza immediata che 'il personale di cantiere impegnato in attività ordinarie di forestazione sia adibito, all’occorrenza, a supporto nelle attività di bonifica degli incendi'".
Proseguono ormai da giorni le operazioni di spegnimento degli incendi che stanno devastando l’intera Calabria.
In particolare, nelle province di Cosenza, Reggio Calabria e Crotone, i vigili del fuoco hanno effettuato ben 65 interventi nelle ultime 12 ore.
Tra i fronti di fuoco più impegnativi, quelli tra Bagaladi, Condofuri (Rc) e Badolato (Cz), dove è stato necessario far intervenire cinque Canadair.
Situazione critica anche a Gizzeria, nel Lametino, dove i pompieri hanno lavorato tutta la notte scorsa.
Favoriti dalle alte temperature sono numerosi gli incendi boschivi che da giorni stanno interessando gran parte del territorio calabrese.
Nella sola giornata di ieri, sono stati più di 170 gli interventi effettuati dai Vigili del fuoco in tutta la regione.
Nelle province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria è stato necessario ricorrere a 10 Canadair e due elicotteri.
Le maggiori criticità si sono registrate tra Lamezia Terme (Cz) e Gizzeria Lido, a Petilia Policastro (Kr), sul litorale tirrenico cosentino e ad Acri dove, a scopo precauzionale, sono state evacuate sei famiglie.
Per far fronte alla situazione - con 27 roghi ancora attivi - su richiesta della Direzione regionale Vvf Calabria, il Centro operativo nazionale ha disposto l'invio di rinforzi che arriveranno dalle regioni Marche e Abruzzo.
Sono oltre 20 gli interventi effettuati oggi dai vigili del fuoco del Comando provinciale di Vibo Valentia, per fronteggiare l’ondata d’incendi boschivi che ha interessato il Vibonese.
I pompieri, coordinati dal funzionario di servizio Domenico Ferito, sono intervenuti nei comuni di Sant’Onofrio, Filandari, Mileto, Francavilla Angitola, Vazzano, San Gregorio, Spilinga, Vazzano, Nicotera, Zungri e nelle frazioni Bivona e Triparni di Vibo Valentia.
Particolarmente complessi gli intereventi eseguiti nelle vicinanze del sito archeologico di Mileto, dei cimiteri di Sant’Onofrio e Francavilla Angitola e in prossimità dell’A2 del Mediterraneo, dove è stato necessario sospendere temporaneamente la circolazione stradale sulla corsia Nord .