Sospesa l'inibizione di Oliverio

Un decreto emesso da Francesco Corsaro, presidente del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, restituisce a Mario Oliverio i più ampi margini di manovra in ordine alla possibilità di effettuare nomine. Un provvedimento, quello assunto dal Tar, che è stato adottato in accoglimento alla richiesta cautelare monocratica avanzata con procedura urgente dagli avvocati del presidente della Regione, Alfredo Gualtieri e Oreste Morcavallo. E' stata così sospesa l'inibizione di 90 giorni inflittagli dall'Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Gli effetti del pronunciamento si esplicano fino al prossimo 4 novembre, data in cui il Collegio Giudicante tratterà il caso.  

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Inibizione di Oliverio: il ricorso trasferito al Tar del Lazio

I magistrati del Tar di Catanzaro hanno stabilito che saranno i colleghi del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio a dirimere la controversia sorta attorno all'inibizione di novanta giorni comminata dall'Autorità Anticorruzione a Mario Oliverio,  presidente della Regione Calabria. Il provvedimento era stato adottato a seguito della decisione, assunta dall'organismo presieduto da Raffaele Cantone, di punire l'assegnazione dell'incarico di Commissario dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria a Santo Gioffrè. La scelta di affidare il ricorso al Tar del Lazio è arrivata al termine dell'udienza celebrata giovedì. Nell'occasione gli avvocati dello Stato avevano fatto esplicita richiesta in merito. Un'istanza a cui si erano opposti Alfredo Gualtieri ed Oreste Morcavallo, difensori del capo dell'Esecutivo regionale, i quali si erano battuti affinché la misura oggetto del contendere fosse sospesa o annullata. 

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Nomina Asp, Cantone bastona Oliverio: "Avrebbe prima dovuto chiedere lumi"

Una bocciatura che nulla concede all'interlocutore, uno schiaffo in pieno volto a Mario Oliverio: è questo il sunto delle motivazioni fornite da Raffaele Cantone, rispondendo alla alla richiesta di parere inoltrata al presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione da Gabriella Rizzo responsabile del settore per la Regione Calabria. Secondo quanto spiegato dal magistrato voluto da Matteo Renzi alla guida della struttura che mira ad arginare, prevenire e stroncare abusi ed illeciti commessi da pubbliche amministrazioni, società controllate e partecipate, la Giunta regionale calabrese "non ha esperito le necessarie verifiche" e si sarebbe dovuta attrezzare di "particolare cautela" conferendo la carica "anche eventualmente mediante una richiesta di parere urgente all’Anac". Oggetto della reprimenda è la nomina di Santo Gioffrè, che il 27 marzo l'Esecutivo presieduto da Mario Oliverio designò commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. Gabriella Rizzo si era rivolta all'Autorità Nazionale Anticorruzione per capire le concrete modalità di attuazione dell'inibizione inflitta al capo del governo calabrese. Il presidente della Regione, ha chiarito inequivocabilmente Raffaele Cantone, è impossibilitato ad effettuare nomine per novanta giorni. Dunque, una stretta camicia di forza che non vale, come in modo superficiale aveva sostenuto qualche superficiale esponente della maggioranza, esclusivamente per il comparto sanitario, ma per tutte quelle amministrative. A questo si aggiunga che saranno adesso verificati eventuali profili colposi o dolosi in merito all'assegnazione dell'incarico: una decisione cui si arriverà all'epilogo di un regolare confronto fra le due parti in cui saranno messe sul tavolo deduzioni e controdeduzioni. 

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