Serra, l’Amministrazione incontra sindacati e rappresentanti dei lavoratori. Federico: “Ex Lsu/Lpu equiparati anche nei tempi di pagamento ai dipendenti storici”

Si è svolta venerdì mattina la riunione promossa, in accordo con il sindaco Alfredo Barillari, dal vicesindaco con delega al Personale Rosanna Federico, con le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori nella quale è stata discussa la proposta dell’Amministrazione comunale di procedere con il pagamento contemporaneo degli stipendi dei dipendenti comunali storici e degli ex Lsu/Lpu, compatibilmente con le risorse disponibili del Comune.
 
La responsabile dell’Area finanziaria Brunella Tripodi ha preliminarmente illustrato le problematiche di carattere tecnico e di cassa. Le organizzazioni sindacali hanno sin da subito accolto favorevolmente la proposta.
 
“Ancora una volta – ha commentato il vicesindaco Federico a margine dell’incontro – abbiamo dimostrato l’attenzione verso gli ex Lsu/Lpu, che avevamo in precedenza provveduto a stabilizzare, equiparandoli anche nella sostanza ai lavoratori storici dell’Ente con la predisposizione delle stesse modalità e tempistiche di pagamento. Doveva essere un’operazione scontata, ma che prima di questa Amministrazione nessuno aveva mai messo in atto. Attraverso le anticipazioni, abbiamo ‘livellato’ la condizione retributiva di tutti i lavoratori per ripartire con la necessaria uguaglianza nel nuovo anno. Sappiamo che questo ulteriore passo potrebbe implicare difficoltà in termini di cassa, ma siamo pronti ad affrontare eventuali criticità in tal senso agendo sulla base dei criteri di equità e trasparenza. Con questo sistema, inoltre, gli ex Lsu/Lpu non dovranno più sobbarcarsi da soli il peso dei mesi di ritardo dei trasferimenti dei fondi”. 
 
Federico, che assicura che “l’impegno in favore di questi lavoratori proseguirà e sarà diretto ad ottenere un’ulteriore integrazione oraria”, precisa infine di aver “voluto l'iniziativa per porre in essere un cammino di condivisione delle scelte”.
Al fine di prevenire ed evitare occasioni di disagio, l’Amministrazione comunale si è impegnata, unitamente alle organizzazioni sindacali, a “rappresentare la questione ai competenti uffici regionali”. Pertanto, “sarà avviata una battaglia per ottenere la puntualità dei trasferimenti”.

 

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Serra, 38 ex Lpu firmano il contratto a tempo indeterminato

Un lungo e difficile cammino partito 23 anni fa si è concluso oggi con la firma del contratto a tempo indeterminato a 18 ore settimanali. I 38 ex Lpu in servizio al Comune di Serra San Bruno hanno visto dileguarsi gran parte delle loro tensioni e preoccupazioni con una firma attesa e sospirata, per la quale hanno combattuto su più fronti.

Prima della stipula, il sindaco Alfredo Barillari li ha voluti incontrare per “condividere” questo “risultato” ottenuto in un momento reso ancor più complicato dalla situazione pandemica e dai problemi finanziari dell’Ente, dovuti alla massa debitoria accumulata nel tempo e che porterà alla dichiarazione di dissesto.

“Ora – ha affermato il primo cittadino – dovremmo concentrarci sulla fase di ripresa, minacciata dal ritorno del Covid, e ognuno dovrà adempiere ai propri compiti. Saremo guidati dall’unico faro che è quello dell’interesse della comunità”.

Un “momento storico” e un pensiero condivisi dagli assessori Raffaella Ariganello e Carmine Franzè, oltre che dal vicesindaco, che ha la delega al Personale, Rosanna Federico che ha spiegato come “sin dall’insediamento il nostro impegno è stato rivolto a raggiungere questo obiettivo e a porre fine a quel precariato che ha condizionato la vita di tante famiglie”.

Federico ha rammentato i numerosi ostacoli che sono stati superati fra cui “i vincoli del Piano di riequilibrio che ci ha imposto di richiedere l’autorizzazione della Cosfel e che ci hanno impedito di incrementare il monte orario” per poi rivolgere lo sguardo al futuro: “i nostri sforzi proseguiranno e ci porteranno ad interloquire con le autorità competenti per sollecitare i pagamenti delle mensilità arretrate e sfruttare, qualora possibile, ogni possibilità di integrazione oraria. Vogliamo dimostrare con i fatti – ha concluso la nostra vicinanza ai lavoratori”.

Serra: mancata stabilizzazione dei lavoratori Lpu, lo Slai cobas sul piede di guerra

Serra San Bruno - In vista della scadenza – prevista per il 31 marzo prossimo -  del contratto dei Lavoratori di pubblica utilità in forza al Comune di Serra San Bruno, lo Slai cobas ha inviato agli enti interessati una comunicazione di diffida e messa in mora.

Nella missiva, il sindacato chiede “l'immediata stabilizzazione” dei lavoratori i quali “dopo un servizio di oltre vent'anni e dopo un percorso lavorativo particolarmente accidentato e sofferto, rischiano ora seriamente di rimanere fuori dal circuito lavorativo con possibilità pressoché nulle di ricollocamento occupazionale”.

“Per questi motivi – prosegue la lettera -  chiediamo l'immediata stabilizzazione di tutti i lavoratori nostri assistiti che ne abbiano diritto, chiedendo di essere informati con tempestività dello stato dell'arte che, comunque, purtroppo, ad oggi sembra ben lungi dall'arrivare a compimento. In caso contrario, tutti i lavoratori accompagnati dalle loro famiglie, che insieme a loro stanno vivendo con grande ansia e preoccupazione questo momento, indiranno un sit-in di protesta permanente innanzi alla sede comunale al fine di sensibilizzare verso la loro situazione chi doveva e poteva fare e, fino ad ora, non ha invece fatto. Sarebbe veramente paradossale che, in un momento come quello che stiamo vivendo in cui addirittura i licenziamenti vengono bloccati per legge, a perdere il lavoro per l'inefficienza e l'inerzia di qualcuno fossero proprio lavoratori di P.U. di Serra San Bruno proprio quando ormai pensavano di poter mettere la parola fine al loro calvario lavorativo e alle incertezze sul proprio futuro che li accompagnano da oltre vent'anni”.

Contestualmente, il sindacato “coglie l'occasione per protestare anche contro l'incomprensibile riduzione di ore - 18 ore settimanali - con cui sono stati stabilizzati gli L.S.U. e con cui, se mai ciò avverrà, verranno stabilizzati i lavoratori di P.U. laddove da anni gli stessi risultano assunti a 30 ore settimanali prima ed a 26 ore sempre settimanali poi. A parte gli ovvi interrogativi su come potranno i servizi comunali e le attività cui gli stessi sono adibiti essere svolti in maniera adeguata alle necessità della collettività con un così ridotto numero di ore lavorate, si sottolinea come la drastica riduzione della retribuzione che gli stessi andranno a percepire - non più di € 600,00/700,00 mensili - risulta assolutamente inadeguato a garantire a loro e alle loro famiglie (essendo la maggior parte coniugati con figli a carico) un'esistenza libera e dignitosa per come previsto dalla nostra Carta Costituzionale. Basti pensare al fatto che i soggetti che possono usufruire del reddito di cittadinanza, e quindi persone prive di occupazione, finirebbero con il poter contare mensilmente su risorse economiche superiori a questi lavoratori che invece un'occupazione ce l'hanno”.

Infine, i rappresentanti del Cobas segnalano: “che tutti, L.P.U. e L.S.U., ormai da tre mesi non percepiscono alcuna retribuzione, a tanto ammontando ormai il ritardo nei pagamenti accumulato da tale Amministrazione. Anche in relazione a tale ultima rivendicazione, pertanto, in mancanza di pagamenti immediati o nel caso in cui non arrivassero riscontri positivi o notizie certe sulle tempistiche di pagamento inevitabilmente brevi, i lavoratori, trascorsi 7 giorni dal ricevimento della presente, protesteranno innanzi alla sede comunale o regionale per dar voce alla propria indignazione ed al proprio disagio”.

Ex Lsu/Lpu prorogati fino al 31 marzo, Tassone: “Sono essenziali, adesso vanno stabilizzati”

"L’intervento del Governo, che ha prorogato i contratti degli Lsu\Lpu fino al 31 marzo, ha evitato la creazione di un problema di ordine sociale consentendo agli Enti di mettere in campo le azioni necessarie per stabilizzare questi lavoratori che svolgono un ruolo di primaria importanza”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone saluta con soddisfazione il comma inserito nel Decreto Milleproroghe che permette la continuazione delle attività ed il completamento delle procedure di assunzione a tempo indeterminato.

“Come ho spesso sottolineato – spiega Tassone - risponde ad un criterio di giustizia sociale dare certezze a questi lavoratori che per circa 20 anni hanno vissuto in una sorta di limbo e che hanno bisogno di punti fermi per il futuro. Inoltre, sono divenuti fondamentali per gli Enti perché grazie a loro possono essere forniti servizi essenziali. Da sindaco, ho avuto modo di capire a pieno quanto siano rilevanti e di apprezzarne lo spirito di abnegazione. Prorogarli e stabilizzarli era ed è l’unica via possibile”.

“Nei limiti delle mie competenze – conclude Tassone – condurrò sempre e con il massimo impegno le battaglie che riguardano i lavoratori, soprattutto quelli che vivono il precariato, rispetto al quale dobbiamo spenderci per sostituirlo con condizioni di lavoro stabile”.

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Serra, l’amministrazione si muove per gli ex Lsu/Lpu: “Attiviamo i percorsi necessari per la stabilizzazione”

“Attivare tutte le azioni necessarie per rendere possibile la stabilizzazione dei 52 lavoratori a tempo determinato (ex Lsu ed ex Lpu) in servizio presso l’ente, fermo restando la sussistenza delle condizioni di legge ed il rispetto dei requisiti e dei vincoli di finanza pubblica”.

È questo lo scopo dichiarato dall’amministrazione comunale di Serra San Bruno che, con apposita deliberazione di giunta, ha autorizzato il primo cittadino Luigi Tassone “alla formulazione e all’inoltro al competente Dipartimento regionale dell’istanza di ammissione al finanziamento ministeriale e regionale per assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori socialmente e di pubblica utilità”.

Dunque, sarà attivata un’interlocuzione con gli uffici regionali e statali al fine di individuare una strada percorribile per la risoluzione definitiva della problematica.

“Abbiamo intenzione – ha infatti affermato il sindaco – di arrivare ad una conclusione positiva per questi lavoratori che da oltre tre lustri prestano servizio con generosità consentendo di erogare servizi essenziali. La nostra volontà è quella di dare certezze individuando, unitamente e secondo le indicazioni dei livelli superiori di governo, la via che possa portare a quella stabilizzazione che garantirebbe serenità alle loro famiglie. Siamo e saremo – ha concluso Tassone - sempre accanto ai lavoratori, consapevoli dei sacrifici che compiono quotidianamente per svolgere in maniera professionale i loro compiti”.

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Stabilizzazione lavoratori Lsu - Lpu, la soddisfazione della Cgil

Riceviamo e pubblichiamo

"La Cgil Reggio Calabria – Locri esprime apprezzamento per l’evoluzione della vertenza che riguarda i lavoratori Lsu/Lpu calabresi. La Regione Calabria, in applicazione della normativa nazionale, ha adottato il percorso che prevede la stabilizzazione nel triennio 2018/2020 di tutti i lavoratori Lsu/Lpu in servizio negli enti locali del territorio regionale. Per quanto riguarda invece gli enti in dissesto o in riequilibrio finanziario, a seguito dell’invio da parte dell’Amministrazione regionale delle somme necessarie per l’anno in corso, è giunto il parere positivo per 39 amministrazioni da parte della commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali del Ministero dell’Interno.

Ciò significa che dal prossimo primo febbraio, i lavoratori, attualmente in utilizzo presso gli enti locali, vedranno automaticamente prorogato il loro contratto a tempo determinato. “Il percorso di regolarizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che ha condotto al risultato odierno – dichiara il segretario generale della Cgil Reggio Calabria – Locri Gregorio Pititto  – è sempre stato un obiettivo della nostra organizzazione sindacale e riconosciamo alla politica regionale che, dal giorno del suo insediamento, ha effettuato scelte precise insieme ai sindaci e agli amministratori locali, che hanno consentito di raggiungere questo risultato, attraverso la costante proroga dei contratti. Un altro passo in direzione della tanto agognata stabilizzazione è stato percorso - sostiene Pititto - pur nella piena consapevolezza che, Costituzione alla mano, l’accesso alle pubbliche amministrazioni si basa su pubblici concorsi. Era inevitabile – conclude il segretario - dover riconoscere a queste migliaia di lavoratori, di cui tantissimi operano nel territorio reggino e locrideo e che da decenni spendono la propria professionalità a vantaggio di tantissimi comuni calabresi, una prospettiva di futuro, liberandoli dal gioco del ricatto permanente della politica”.

Il segretario generale della Cgil Reggio Calabria-Locri - Gregorio Pititto

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Acquaro, il sindaco incontra gli LSU-LPU e si affida al presidente Oliverio

Riceviamo e pubblichiamo una breve nota stampa da parte di Giuseppe Barilaro, sindaco di Acquaro, sulla vicenda degli LSU-LPU.

"La vicenda della proroga degli LSU-LPU in forza ai nostri comuni ci preoccupa e non poco. Oggi, insieme ai colleghi di Dasà, Arena e Pizzoni, abbiamo responsabilmente incontrato i lavoratori ai quali abbiamo trasferito il nostro coinvolgimento nella loro battaglia di vita per il lavoro. 

Per un amministratore è sempre triste fare scelte che ledono la tenuta sociale ed economica delle famiglie. È stata una giornata difficile ma abbiamo cercato di essere seri e responsabili nei nostri deliberati. Non penso ci sia bisogno della sponsorizzazione di deputati populisti oltremodo parolai . 

Grazie a Dio alla guida della Calabria c’è una persona responsabile, umanamente sensibile, per storia e cultura personale, ai problemi del lavoro e dei lavoratori. Sarà il Presidente Oliverio il faro, la guida, dalla quale nemmeno per un attimo intenderemo discostarci nella difficile battaglia che ci attende al fianco dei lavoratori. Le esigenze e le ragioni dei comuni che hanno deciso di seguire la strada della "non proroga" sono sicuro saranno le "sue ragioni".

Maierato: il sindaco nel mirino dei consiglieri di minoranza per il mancato rinnovo del contratto ai dipendenti ex Lsu/Lpu

“Il sogno di un posto di lavoro nel settore pubblico per i lavoratori ex Lsu/Lpu di Maierato si è volatilizzato la Notte di San Silvestro!”.

E’ quanto scrivono in una nota i consiglieri comunali del gruppo “Maierato democratica - Lista Campana”

“I nove lavoratori ex Lsu/Lpu del Comune di Maierato che il 29 dicembre 2014 avevano sottoscritto un contratto a tempo determinato con il Comune, nella speranza di mettere la parola fine ad una situazione di precariato che durava da quasi 20 anni, oggi si ritrovano a casa e senza la certezza di un futuro. Il Sindaco – continua il comunicato -, a differenza della maggior parte dei primi cittadini dei comuni calabresi interessati, ha scelto, scientemente e consapevolmente, di non prorogare, né stabilizzare i nove lavoratori, trincerandosi dietro un muro di codici e codicilli che di fatto dicono una sola cosa: niente proroga per il 2018 e rischio serio del posto di lavoro anche per il futuro! Infatti – aggiungono i consiglieri - nonostante le esortazioni e gli inviti a procedere alla stipula dei contratti del presidente della Giunta regionale, di parlamentari nonché di innumerevoli esponenti del mondo sindacale, il sindaco di Maierato non ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità amministrativa di effettuare una scelta forte a favore di nove lavoratori, provando inoltre ad addebitare ad altri le responsabilità di una sua incapacità amministrativa e politica! Vorremmo ricordare a tutti che la precedente amministrazione comunale, oltre ad aver effettuato la stabilizzazione di 7 lavoratori Lsu, ha proceduto senza indugio nel 2014 alla contrattualizzazione di questi 9 lavoratori con l’obiettivo di stabilizzarli nel futuro prossimo, sfruttando tutte le risorse e gli incentivi economici messi a disposizione da Regione e Governo ma soprattutto assumendosi responsabilità in prima persona! Il Comune di Maierato – prosegue la nota - alla data odierna, pur avendo condizioni favorevoli per procedere alla proroga e ad una valutazione anche della futura stabilizzazione dei 9 lavoratri ex Lsu/Lpu, ha scelto di non rinnovare i contratti lasciando i lavoratori e le loro famiglie in balia delle incertezze sul loro futuro! Sebbene possano essere rappresentati dubbi e perplessità nell’interpretazione della riforma Madia, non si può scegliere la via più facile per la soluzione del problema e cioè quella di “lavarsi le mani” sulla pelle di tanti lavoratori che con il loro riconosciuto impegno quotidiano hanno garantito il regolare funzionamento di uffici e servizi comunali essendo di fatto da anni parte integrante dell’organico dell’Ente. Nessuno ignora che il rinnovo dei contratti e la conseguente stabilizzazione avrebbe determinato l’assunzione dei relativi costi e difficoltà. Ovviamente l’attuale maggioranza del Comune di Maierato, tra assumere nove lavoratori e i relativi costi e mandare nove padri e madri di famiglia sul lastrico, ha scelto la seconda opzione non tenendo conto dei bisogni e delle difficoltà dei lavoratori e ignorando altresì la gravità sociale delle conseguenze di detta decisione! Non servono gli appelli eclatanti al Presidente della Repubblica di oggi, ma ieri sarebbe bastato attuare gli strumenti messi a disposizione da Governo e Regione così come hanno deciso di fare quasi tutti gli altri Comuni della Regione Calabria! Al Presidente Oliverio, ai Consiglieri Regionali e ai Parlamentari – concludono i consiglieri di minoranza - chiediamo di sostenere i nostri lavoratori e di impegnarsi a garantire loro un futuro dopo 20 anni di precariato al servizio dei Comuni e della gente! Amministrare vuol dire avere il coraggio di operare ed assumersi responsabilità nell’interesse della collettività non certo limitarsi a fare proclami e frivole parate perché chi è stato chiamato ad amministrare ha il dovere morale di tutelare gli interessi dell’intera comunità ed in primis delle categorie più deboli!”

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