“Valorizzare la tradizione rurale calabrese”, la proposta di Anastasi (IriC)

“Trasformare quello che la natura e la storia di questa terra ci ha consegnato in opportunità di sviluppo in chiave produttiva ed economica nel rispetto dell’identità e delle tradizioni. In quest’ottica si pone l’idea di prevedere misure specifiche per finanziare la ristrutturazione e la valorizzazione degli edifici rurali e di interesse storico nell’ambito di una rete che possa sviluppare un nuovo turismo consapevole con il rilancio delle campagne e delle coltivazioni legate alle antiche tradizioni identitarie ancora forti e salde in Calabria”.

È la proposta del capogruppo consiliare di “Io resto in Calabria” Marcello Anastasi rivolta all’assessore regionale alle Politiche agricole e sviluppo agroalimentare, Gianluca Gallo.

“Un’iniziativa che inserisca il tema della valorizzazione identitaria dentro un progetto di fruttuose partnership tra Comuni, proprietari degli immobili coinvolti e rete dell’ospitalità (alberghi, agriturismi, ristoranti), per dare vita ad un circolo virtuoso. Un progetto che, oltre a far riemergere e promuovere le ricchezze che il nostro territorio vanta, abbia positive ricadute economiche e generi ricchezza per la nostra Calabria”.

Spiega Anastasi: “L’idea nasce su impulso di tanti, soprattutto giovani, che - forti della ricchezza degli insediamenti archeologici e della bellezza della natura della nostra terra - progettano un futuro di ritorno all’agricoltura in chiave innovativa ma nel rispetto della tradizione”.

“La Calabria ha una tradizione rurale. La campagna - prosegue Anastasi - rappresenta la memoria storica dell’ossatura economica della regione, come testimoniano gli innumerevoli immobili disseminati sul territorio. Ovunque, nelle nostre campagne, sono presenti vecchi frantoi, mulini, palmenti, opifici in genere, a ricordare il passato lavorativo che caratterizzava la nostra regione. La campagna e gli antichi mestieri ad essa legati sono la nostra storia e la nostra storia è indissolubilmente intrecciata alla terra e ai suoi prodotti”.

Conclude il capogruppo di Iric: “Questi edifici storici - molti dei quali oggi dimenticati ed abbandonati, sia per incuria che per mancanza di risorse economiche dei proprietari - rappresentano tanto la storia quanto il futuro, se solo si riuscisse a recuperarli e ristrutturarli, magari rimettendoli in funzione, ed ove possibile, adeguandoli alle nuove misure europee”.

Covid, costo dei tamponi in Calabria: Anastasi (IriC) presenta un'interrogazione

Sul costo dei tamponi legati al covid-19, interviene il consigliere regionale Marcello Anastasi (“Io resto in Calabria”), con una interrogazione con richiesta di risposta immediata inoltrata al Presidente della Giunta regionale Antonino Spirlì.

“È stato segnalata da più parti nella Provincia di Reggio Calabria una significativa oscillazione del costo dei tamponi effettuati dalle cliniche private operanti sul territorio. Queste ingiustificate cifre negano ad alcune categorie, economicamente svantaggiate, la possibilità di ricorrere a questo strumento importante di tutela della propria salute, con grande svantaggio in termini di prevenzione e controllo della diffusione del virus del Covid – 19. Oltre alla devastante emergenza sanitaria – fa presente Anastasi-, la pandemia ha rappresentato nella nostra Regione anche un’emergenza economica senza precedenti, mettendo in ginocchio le poche realtà produttive esistenti. Pertanto, la situazione economica non può e non deve essere una pregiudiziale alla salvaguardia della salute”. Ricordando che “in altre Regioni, si è posto nei mesi scorsi lo stesso problema, arrivando ad un accordo con le strutture private, al fine di calmierarne i prezzi”, Anastasi solleva la “necessità che tutti i soggetti in campo, Istituzioni, Sanità pubblica e privata, facciano squadra in modo da fronteggiare nel più breve tempo possibile e, nel modo più efficace, l’emergenza sanitaria. Da questo spirito costrittivo – spiega Anastasi-, nasce la richiesta rivolta al presidente della Giunta F.F. On. Spirlì – questione estesa anche al Commissario alla Sanità della Regione Calabria Longo- se esista la possibilità e la volontà di un accordo tra Regione e cliniche private che arrivi a regolamentare i prezzi dei tamponi, contrastando così le disparità economiche segnalate dalla popolazione”. 

Rinvio elezioni regionali in Calabria, Anastasi (Iric): "Il voto in questo momento implica grandi rischi"

“Trovo pretestuoso e fuori luogo, in questo momento di ripresa dei contagi a causa delle varianti, l’atteggiamento di tanti politici davanti alla concreta possibilità di rinvio del voto per le elezioni regionali. Ovvio, quasi scontato, dire che i calabresi hanno diritto a votare il più presto possibile, ma al contempo trovo altrettanto ovvio, palese e concreto che nell’attuale condizione il voto sia, ahimè, il problema minore di cui preoccuparsi".
 
E' quanto afferma in una nota, il capogruppo di IricC in Consiglio Regionale, Marcello Anastasi, che aggunge: "inutile, quindi, fare proclami e dirsi indignati per il possibile rinvio del voto. Cosa dovrebbe fare il Governo in un momento in cui a livello nazionale le varianti del Covid 19 corrono e si ritorna a parlare prepotentemente di zone rosse e lockdown? I pediatri di Cosenza denunciano casi in aumento smisurato tra i giovanissimi tanto da essere in questi mesi superiori a quelli registrati in tutto il 2020; ci sono poi diversi comuni calabresi in zona rossa, per non parlare delle palesi difficoltà nelle vaccinazioni. Insomma, farci andare a votare implica solo grandi rischi da un lato per la salute, come dimostra l’aumento dei contagi dopo il voto in Portogallo e Catalunya, dall'altro per la democrazia, perché ovunque l’affluenza alle tornate elettorali (tranne che negli Stati Uniti grazie al voto postale) è stata inferiore e di parecchio rispetto alla media. In Calabria avremmo il concreto rischio di veder votare meno del 50% degli aventi diritto, oltre a dover fronteggiare la complessità di garantire il voto a contagiati in quarantena, ai comuni in zona rossa, ecc. salvaguardando la sicurezza di tutti (scrutatori, presidenti di seggio, Forze dell’Ordine e cittadini elettori).”
 
“Forse tutti coloro i quali si stanno sgolando urlando allo scandalo per il rinvio delle elezioni, dovrebbero riporre meglio le proprie energie e anziché agitarsi sulla data del voto, - continua Anastasi - spenderle per promuovere campagne che invitino i calabresi a vaccinarsi, sostenere le Asp, i commissari e il Dipartimento salute affinché si vaccinino più persone possibili, stimolare sindaci e amministratori dei rispettivi schieramenti affinché in ogni comune vi siano centri vaccinali funzionali e dall’altro promuovano sui territori la necessità di vaccinarsi con campagne di sensibilizzazione. Insomma, c’è tanto da fare oltre alla campagna elettorale che tutti vogliono subito, c’è da salvaguardare la salute dei calabresi e il loro diritto al voto limitando i contagi e, grazie ai vaccini, indebolendo fino alla sconfitta questo subdolo virus, che ci ha tolto tanti diritti, primo fra tutti quello all’essere comunità e quello alla salute.”

 

Viabilità nel Reggino, Anastasi (IriC) presenta una mozione

“Lo stato di insicurezza infrastrutturale e la scarsa manutenzione di gran parte delle strade con ripercussioni sulle condizioni della viabilità nell’area della Città Metropolitana, in particolar modo nella Piana di Gioia Tauro, impongono un ripensamento sull’attribuzione della gestione, anche alla luce delle reiterate e pressanti interpellanze agli uffici di competenza da parte dei Sindaci di molti Comuni, di altre figure istituzionali del territorio, nonché di Associazioni varie o semplici cittadini che hanno denunciato un notevole disagio, ormai divenuto insostenibile, da parte delle popolazioni dei vari territori”.

E’ quanto afferma il consigliere regionale Marcello Anastasi, capogruppo di ‘Io resto in Calabria’ a Palazzo Campanella che, “alla luce delle ragioni sopra enunciate”, ha presentato una mozione perché “il Consiglio regionale impegni la Giunta a porre in essere un confronto con gli organi competenti della Città Metropolitana di Reggio Calabria al fine di discutere delle difficoltà che i cittadini ed il territorio stanno affrontando vista la situazione emergenziale che ha conseguenzialmente leso il diritto di poter usufruire anche degli altri interconnessi indispensabili servizi pubblici (Sanità, Istruzione, Assistenza sociale, Lavoro, ecc.)”.

“Nello specifico - prosegue - si chiede di verificare la fattibilità di affidare la cessione all’Ente ANAS, al solo fine di assicurare e migliorare gli interventi di viabilità di tratti stradali, attualmente di competenza della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Le strade ANAS, infatti, presentano una condizione ottimale di percorribilità e anche per quel che riguarda la segnaletica, garantendo un grado decisamente più elevato di sicurezza”.

Ancora Anastasi precisa: “Se le condizioni delle vie di comunicazione, in generale, non presentano standard di viabilità elevati, in modo particolare, si rileva come molte delle strade gestite dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, versano attualmente in una condizione di grave insicurezza e impercorribilità per mancanza di asfalto, presenza di buche, rami di alberi e/o accumuli di terreno, pietre e massi dovuti a frane causate da un diffuso dissesto idrogeologico del territorio. A tutto questo si aggiunge: la carenza di segnaletica stradale, in alcuni casi completamente mancante e/o in altri da rinnovare completamente, senza dimenticare che molti tratti stradali risultano dichiarati ufficialmente chiusi al traffico ormai da anni: fra i vari, anche il tratto provinciale Melicucco-Gioia Tauro che costeggia il fiume Budello, arteria di notevole importanza per il collegamento diretto dei Comuni dell’area interna della Piana di Gioia Tauro con l’Area portuale. Peraltro, tanto in passato quanto nel presente, molti, troppi progetti finalizzati alla semplice manutenzione, al ripristino e/o all’ampliamento delle infrastrutture stradali, sono stati rallentati o addirittura bloccati da lungaggini burocratiche o dalla mancanza di fondi adeguati. Con il risultato che è stata pesantemente penalizzata la viabilità provinciale e con ricadute negative per lo sviluppo socio-culturale, economico e produttivo per gran parte degli imprenditori e delle loro aziende”. 

“Nella stessa mozione si chiede, inoltre, di intervenire per il completamento della Pedemontana, necessario per il collegamento veloce dei Comuni delle pre-Serre (Candidoni, San Pietro di Caridà, Laureana di Borrello e Galatro-Giffone) al Comune di Delianuova (attualmente isolato per la mancata realizzazione dell’ultimo tratto Lubrichi-Delianuova), nonché assicurare il collegamento dei Comuni delle pre-Serre con l’autostrada del Mediterraneo. Infine, mediante le risorse del Recovery Fund - conclude il consigliere Marcello Anastasi - si chiede di voler impegnare somme utili per la riapertura integrale delle linee Taurensi Gioia Tauro-Sinopoli e Gioia Tauro-Cinquefrondi, prevedendo l’ulteriore collegamento dei Comuni di Anoia, Maropati, Giffone, Galatro, Laureana di Borrello, Rosarno con l’Area portuale di Gioia Tauro”.

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Crisi comparto agrumicolo, Anastasi (Iric) chiede: "Interventi straordinari”

“L’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo mi ha garantito che la Regione sta seguendo da vicino, non risparmiando energie, la situazione del settore agrumicolo che sta soffrendo una gravissima crisi dovuta alle conseguenze dell’emergenza Covid, alle condizioni meteorologiche ma soprattutto alle logiche del libero mercato e della Grande distribuzione organizzata che sfiancano i lavoratori e fanno sì che i frutti restino sugli alberi o per terra a marcire”.

È quanto dichiara Marcello Anastasi, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale, che aggiunge:

“Avevo sollecitato la Regione ad intervenire in particolare a sostegno dei produttori agrumicoli della Piana di Gioia Tauro, ma Gallo ha confermato che tale situazione riguarda anche la Sibaritide, il Crotonese e altre zone della Calabria che hanno nel loro dna le produzioni agricole di qualità. Ringrazio l’assessore Gallo - prosegue Anastasi - per l’attenzione e la sensibilità dimostrate. Era senza dubbio necessario, come ha fatto la Giunta regionale nei giorni scorsi, dichiarare lo stato di crisi del settore, ora però bisogna andare avanti nell’interlocuzione con il Ministero delle Politiche agricole e spingere affinché si concretizzino interventi straordinari a sostegno degli agrumicoltori. Per questo obiettivo - conclude Anastasi - tutti i rappresentanti istituzionali calabresi, dalla Regione al Parlamento, devono fare la loro parte superando ogni possibile contrapposizione politica e pretendere che un settore fondamentale per l’economia calabrese non venga lasciato in balìa degli eventi infausti di questi mesi”.

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Emergenza viabilità nel Reggino, Anastasi (IriC) lancia l'allarme: "Intere comunità condannate all'isolamento"

“Già in estate avevo segnalato quanto, in un momento storico difficilissimo come quello attuale, le condizioni della viabilità in alcune aree del Reggino rischiassero di compromettere ulteriormente un tessuto socio-economico già devastato. La forbice sociale continua ad allargarsi e intere comunità sembrano sempre più condannate all'isolamento. È ora che la Città Metropolitana faccia sentire la sua presenza anche nelle zone della provincia che finora sono state dimenticate”.

È quanto afferma il consigliere regionale Marcello Anastasi, capogruppo di “Io resto in Calabria”, che, dopo essersi rivolto all'Anas nei mesi scorsi, annuncia di aver scritto un'istanza corredata da ampia documentazione fotografica, al dirigente del settore viabilità della Città Metropolitana di Reggio.

“Ho posto all'attenzione dell'ente intermedio – prosegue Anastasi – la gravità delle condizioni in cui versano le strade provinciali che collegano le frazioni di Drosi, Marotta, Manduca e contrada Ficarella nel Comune di Rizziconi. La situazione disastrosa del manto stradale, costellato da vere e proprie voragini e interessato anche dalla caduta di alberi, causa frequentemente incidenti stradali e impedisce il regolare traffico. Si riscontrano inoltre – osserva il consigliere regionale- notevoli criticità nel raggiungere in tempi brevi le strutture sanitarie in caso di urgenza e altre difficoltà rendono difficile la circolazione delle auto e anche di mezzi agricoli. Sono dunque necessari interventi urgenti di bitumazione per scongiurare i gravi rischi e i continui disagi che incombono quotidianamente sulle popolazioni che vivono in questi luoghi. Segnalo inoltre altre urgenti opere da eseguire nella Piana di Gioia Tauro e in tutta la provincia reggina: la rete paramassi lungo il tratto Ponte Toscano-Santa Giorgia, sulla S.P. 54 Dism.; i lavori urgenti di massima di bitumazione e la realizzazione della segnaletica orizzontale sulla S.P.29 lungo il tratto Quadrivio Amato-Ferrandina; sulla S.P.33 tratto da  Gioia Tauro (S.S.111)-Cittanova tra il Quadrivio Russo e il Quadrivio Bombino; sulla S.P.5 tra l’Innesto SS.18 (Rosarno) e l’Innesto SS106 (M.na Gioiosa Jonica) nel tratto Melicucco-Polistena; sulla S.P. 55, nel tratto Mastrologo-San Fili della S.P.43; sulla S.P.55 tra il Ponte Metramo-Innesto S.P. Mastrologo-S.Fili (Ponte Sciarapotamo); sulla S.P. 46 tra l’innesto S.P. Melicucco-Rizziconi-Crocevia Nespolano-Innesto S.S.18 Eranova nel tratto Innesto  S.P. 37-Bivio Spartimento; tra Anoia Superiore e Anoia Inferiore-Melicucco-Ponte Vacale-Innesto S.P. Rizziconi-Drosi, nel tratto interessato Melicucco-Rizziconi della S.P.37”.
“Non è ammissibile – conclude Anastasi – che i cittadini della Piana di Gioia Tauro e anche quelli della Locride siano considerati figli di un dio minore. La Città Metropolitana, per quanto di sua competenza, deve far sì che anche in questi territori si percepisca la concreta presenza di un ente che finora si è dimostrato lontano dalle esigenze dei cittadini”.

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Strutture socio-assistenziali in difficoltà, Anastasi: «Nel Reggino mancano all’appello 4 milioni di euro»

«Durante l’emergenza Covid le strutture socio-sanitarie hanno dovuto investire importanti risorse per elevare i livelli di sicurezza a tutela dei loro assistiti, ma le Aziende sanitarie non hanno ancora pagato la quota sociale per il saldo del 2019 e per l’anno in corso e ciò sta avendo ripercussioni fortemente negative per gli operatori privati accreditati che, intanto, devono corrispondere gli stipendi ai lavoratori oltre che pagare i contributi, le imposte e i fornitori. Una situazione di grave difficoltà che nasce dal mancato trasferimento dei fondi alle Asp da parte della Regione».
 
È quanto dichiara il capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale Marcello Anastasi, che fa sapere di aver sollecitato per iscritto la presidente della Giunta regionale Jole Santelli e il dirigente generale del dipartimento Tutela della Salute Francesco Bevere «chiedendo loro di farsi carico del problema che riguarda le Rsa medicalizzate, le Rsa per anziani, le Rsa per disabili, le Case protette per anziani e le Case protette per disabili».
 
«Le risorse destinate a queste strutture accreditate – prosegue il capogruppo di IRIC – sono stanziate sul “Fondo regionale per le prestazioni socio-sanitarie” di cui all’articolo 49 della L.R. n. 47/2011 senza oneri a carico del servizio sanitario regionale, ma una considerevole quota di finanziamenti non è stata ancora erogata. In particolare, per l’Asp di Reggio Calabria mancherebbero all’appello circa 356mila euro per saldare il 2019 e circa 3,8 milioni di euro per l’anno 2020. Alla luce degli sforzi sostenuti per salvaguardare i loro assistiti durante la pandemia, riconoscere queste risorse, dopo le opportune verifiche in merito alle rendicontazioni trasmesse dalle Asp, diventa ancora più importante – conclude Anastasi – ai fini delle erogazioni delle prestazioni assistenziali che queste strutture assicurano a tantissime persone».

 

Coronavirus, Anastasi (Iric) denuncia il ritardo nella lavorazione dei tamponi

«Centinaia di migliaia di cittadini che per curarsi fanno riferimento agli ospedali di Polistena e di Locri non possono essere considerati figli di un dio minore. Nei due presidi sanitari più importanti della Piana di Gioia Tauro e della Locride le attese per ricevere il responso dei tamponi per rilevare il Covid-19 sono lunghissime, molto superiori a quelle del Gom di Reggio Calabria. Eppure tale condizione di disparità sociale, che sta causando grave disagio alla popolazione, si potrebbe risolvere con l’acquisto di una strumentazione che costa poche migliaia di euro».
 
È quanto dichiara il capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale Marcello Anastasi, che fa sapere di avere incontrato i responsabili dei Laboratori analisi dei due nosocomi e di aver investito della questione la dirigenza dell’Asp di Reggio Calabria.
 
In particolare, Anastasi ha avuto un colloquio telefonico con il direttore sanitario dell’Asp reggina Antonio Bray e ha poi incontrato la dottoressa Angela Minniti, direttrice del settore Provveditorato, Economato e Gestione Logistica della stessa Azienda sanitaria.
 
«Se da un lato è vero che alcune carenze di organico pregiudicano la piena operatività degli uffici amministrativi – aggiunge Anastasi – è comunque innegabile che non si possono generare delle disparità tra territori quando si ha a che fare con il diritto alla salute di oltre 300mila persone, specie in un momento di emergenza come quello attuale in cui in un Comune come Sinopoli si valuta la “zona rossa” per l’impennata di contagi. Per questo – spiega il capogruppo di Iric – mi sono premurato di consegnare la documentazione tecnica relativa alla strumentazione necessaria a processare più velocemente i tamponi alla dottoressa Minniti, che ha acquisito il fascicolo rimarcando la necessità di verificare la fattibilità dell’acquisto. Pur comprendendo tali ragioni, ho comunque fatto presente come l’ordine vada fatto al più presto per avere l’eventuale consegna in tempi ragionevoli. Avere a disposizione una tale strumentazione permetterebbe di evitare episodi che, anche di recente, hanno causato la chiusura di reparti e la paralisi di interi ospedali per la presenza di pazienti che, in attesa dell’esito del tampone, sono stati ricoverati e poi sono risultati positivi. Gli ospedali devono spesso fronteggiare situazioni simili con ricoveri di una certa urgenza per i quali è ancor più necessario ridurre i tempi dell’esito del tampone. Non si tratta di campanilismo – conclude Anastasi – ma di riconoscere il diritto alla salute degli abitanti della Piana e della Locride».

 

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