Vibo: nasce il 14° battaglione carabinieri “Calabria”, presenti alla cerimonia i ministri Minniti e Pinotti

Nella giornata di oggi a Vibo Valentia, presso la caserma “Luigi Razza”, si è tenuta la cerimonia di istituzione del 14° Battaglione “Calabria”, alla presenza, tra gli altri, del ministro della Difesa Roberta Pinotti, del ministro dell’Interno Marco Minniti e del Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette.

Il 14° Battaglione “Calabria” è stato istituito al fine di incrementare la presenza dell'Arma nella regione. Si tratta di un nuovo reparto particolarmente addestrato e qualificato nei settori del controllo del territorio e della gestione dell' ordine pubblico che svolgerà un’essenziale ruolo nel contrasto alla criminalità comune e organizzata. 

Il 14° Battaglione “Calabria”, all’occorrenza, potrà essere impiegato nella ricerca dei latitanti, un’ attività che sarà svolta in sinergia con lo Squadrone “Cacciatori di Calabria”.

La cerimonia, che ha visto schierate la bandiera di guerra e la fanfara del 10° Reggimento Campania, due compagnie del battaglione, una compagnia dei “Cacciatori”, rappresentanze dei comandanti di Stazione, dei carabinieri forestali, delle associazioni dell'Arma in congedo, dell'Onaomac e delle specialità elicotteristi e cinofili, si è conclusa con la formula di riconoscimento di autorità al comandante, tenente colonnello Milko Verticchio, al quale il ministro dell'Interno ha consegnato lo scudetto omerale del nuovo battaglione.

Inoltre, all’evento hanno partecipato circa 300 studenti di istituti scolastici della provincia.

Il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, nel ringraziare le numerose autorità intervenute alla cerimonia, ha sottolineato l’importanza di questa giornata, che ha visto nascere un nuovo reparto dell’Arma che “andrà a rafforzare il dispositivo di controllo del territorio in una Regione così impegnativa come la Calabria, segnando un passaggio fondamentale nell’azione di prevenzione e contrasto alla criminalità comune e organizzata”.

“Il Battaglione Calabria rappresenta un Reparto di élite, – ha detto il ministro dell’Interno – un’unità moderna che integra varie capacità e funzionalità, tra cui la particolare efficacia nell’azione di controllo del territorio e di prevenzione e contrasto alle diverse manifestazioni criminali. Un ulteriore, importante passo avanti, dunque, nella lotta alla ‘ndrangheta, nel comune obiettivo non di contenerla, bensì di sconfiggerla”.

Il ministro della Difesa ha evidenziato “lo straordinario impegno dello Stato e dell’Arma nella lotta alla ‘ndrangheta”, auspicando che “il battesimo del 14° Battaglione Calabria rappresenti un nuovo inizio e dia nuova forza nel comune percorso di legalità in cui sono impegnate le Istituzioni”.

Nomina di Marco Minniti a ministro dell'Interno, la soddisfazione del Pd vibonese

"La nomina di Marco Minniti a Ministro degli Interni è per i dirigenti, i segretari di circolo, i sindaci, gli iscritti della Federazione Provinciale di Vibo Valentia, motivo di grande soddisfazione. 
Premia un grande servitore dello Stato ed un uomo politico di indiscusso rigore morale e di grande personalità. Ringraziamo altresi il Presidente del Consiglio Gentiloni per aver, per la prima volta, nominato un calabrese a questo importantissimo incarico, che vuole significare, in questo momento, la presenza ancora più forte dello Stato in Calabria,  nella lotta alle criminalità organizzate ed al malaffare. 
Gli auguriamo un buon lavoro, sicuri che per noi sarà un punto di riferimento per la soluzione dei tanti gravosi problemi che vive la nostra terra".
Così il segretario provinciale del Partito democratico di Vibo Valentia Enzo Insardà
 

"La nomina di Marco Minniti a ministro degli Interni premia l'espressione della Calabria migliore"

"La nomina di Marco Minniti a ministro degli Interni premia l'espressione della Calabria migliore.

Il Presidente del Consiglio on. Paolo Gentiloni si potrà avvalere, così, in uno dei dicasteri più importanti del suo esecutivo, della collaborazione di un ministro dotato di una indubbia competenza.

Il Ministro Minniti, oltre ad esprimere una consolidata esperienza per aver svolto egregiamente importanti funzioni nella salvaguardia della sicurezza nazionale, è anche espressione di un pensiero meridionalista moderno ed avanzato.

Sono sicura che con Minniti ministro sarà la Calabria intera ad essere valorizzata"

E' quanto ha dichiarato in una nota stampa la deputata del Partito democratico Enza Bruno Bossio.

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Il calabrese Marco Minniti, sarà il nuovo ministro dell'Interno

Il calabrese Marco Minniti sarà il nuovo ministro dell'Interno. L'ex sottosegretario reggino fa parte della lista dei ministri che il Capo del governo incaricato Paolo Gentiloni sottoporrà, domani e dopodomani, alle Camere per il voto di fiducia.

 Marco Minniti: biografia

Nato a Reggio Calabria nel 1956, si è laureato in filosofia. Vicino alle posizioni di Massimo D'Alema, Minniti, ha ricoperto la funzione di sottosegretario alla difesa nel governo Amato e con delega ai servizi segreti nei governi Letta e Renzi. Nel 1992 è diventato segretario regionale del Pds calabrese prima di lasciare l’incarico per occuparsi del dipartimento problemi del partito. Nel 1996 è diventato coordinatore del Pds, due anni dopo, invece, è stato investito del ruolo di segretario organizzativo dei Ds. Entrato, per la prima volta, in parlamento nel 2001, con i Ds è stato riconfermato nel 2006 con l'Ulivo diventando viceministro dell'Interno nel governo Prodi. In seguito alla nascita del Pd, è diventato segretario regionale della Calabria, incarico che manterrà fino al 2009. Presidente del forum nazionale sicurezza con la segreteria di Dario Franceschini, in quella di Bersani è stato responsabile nazionale del Pd per la verifica dell'attuazione del programma del governo Monti. Nel 2009 ha partecipato alla nascita della Fondazione Icsa, che si occupa di sicurezza, difesa e intelligence, di cui è stato presidente, mentre Francesco Cossiga ne era presidente onorario.

Marco Minniti entrerà, quindi, a far parte della squadra di governo che affiancherà il neo presidente del consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni.

I ministri del governo Genitloni

Questi i nomi dei ministri che comporranno il nuovo governo: Anna Finocchiaro (Rapporti col Parlamento), Marianna Madia (Pubblica amministrazione), Enrico Costa (Affari regionali), Claudio De Vincenti (Coesione territoriale), Luca Lotti (Sport), Angelino Alfano (Esteri), Marco Minniti (Interno), Roberta Pinotti (Difesa), Orlando (Giustizia), Pier Carlo Padoan (Economia), Carlo Calenda (Sviluppo economico), Maurizio Martina (Agricoltura), Gianluca Galletti (Ambiente), Delrio (Infrastrutture), Beatrice Lorenzin (Salute), Maria Elena Boschi (Sottosegretario alla Presidenza), Dario Franceschini (Beni culturali), Valeria Fedeli (Istruzione), Giuliano Poletti (Lavoro).

Referendum, Censore e Minniti "Basta un sì": "rafforzare la sfida riformista"

“Basta un sì” la manifestazione promossa dal Partito democratico per sostenere le ragioni del referendum costituzionale ha fatto tappa a Serra san Bruno dove, in un’affollata sala Chimirri, si sono dati appuntamento i big del partito renziano insieme ai politici locali. A prendere la parola per primo è stato il segretario regionale Ernesto Magorno che ha ringraziato il gruppo dirigente del circolo Pd di Serra per poi elogiare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti Marco Minniti: «Le sue iniziative in favore delle ragioni del “sì” sono un n atto d'amore con cui si sceglie di andare verso il futuro. Bisogna guardare avanti perché le ragioni del “si” sono le ragioni della speranza».

A fare gli onori di casa, Paolo Reitano, segretario del locale circolo democratico che ha ringraziato gli intervenuti. «Noi – ha detto - sosteniamo le ragioni del “sì” in un momentino importante per il nostro Paese. Siamo chiamati ad esprimere un voto che vuole rappresentare un taglio netto tra passato e futuro. L'unico vero partito italiano deve dare risposte ai cittadini e il governo Renzi lo sta facendo con un referendum che ci allineerà agli altri paesi europei. Questa riforma avvicina le istituzioni ai città e i cittadini alle istituzioni».

Il sindaco Luigi Tassone, dal canto suo, ha sostenuto come «con la riforma non verranno modificati i principi fondamentali della costituzione, noi saremo chiamati a scegliere se porre fine al passato con il bicameralismo perfetto, con il taglio dei parlamentari, abolizione delle province ed altri enti inutili con la riduzione delle poltrone. Se il “sì” non vincerà ci sarà instabilità ma soprattutto ci sarà un problema di credibilità. Noi sosteniamo il “sì”, il governo del fare ed il cambiamento». A coordinare i lavori del manifestazione il deputato del Pd, Bruno Censore, che ha lasciato ampio campo ai “giovani” «perché – ha detto – il futuro sono loro e lo stiamo dimostrando con una classe dirigente che ha preso in mano le redini del Comune e lo sta validamente amministrando».

Poi è stata la volta di Marco Minniti che ha elogiato la cittadina bruniana quale «pezzo di storia della sinistra calabrese ed italiana, sempre dalla parte del riformismo e del cambiamento. Con Censore – ha ricordato Minniti - abbiamo passato pezzi importanti della nostra vita politica. Censore ha saputo investire sui giovani per consegnare a Serra un gruppo dirigente capace di costruire, come diceva Gramsci, le condizioni affinché si affermi un nuovo gruppo dirigente».

Poi sul referendum: «In questo momento in Italia c'è una leadership giovane e riformista, Matteo Renzi, e bisogna curarla, non abbiamo bisogno di governi dei tecnici. Tra poco meno di un mese saremo chiamati ad esprimere un voto importante, si tratta di decidere se il nostro paese vuole andare avanti verso il cambiamento senza stravolgere le regole fondamentali della democrazia. Una esigenza che si sente da alcuni decenni rispetto alla quale molte forze politiche, tra cui la sinistra con Nilde Iotti, volevano un cambiamento della seconda parte della costituzione. Poi fu ripresa dall'Ulivo del 1996 col la commissione bicamerale con Massimo D'Alema con capisaldi fondamentali quali la Repubblica presidenziale».

Secondo Minniti «non ci sono più alibi, ora è il momento di guardare all’interesse dell’Italia e pensare ad un paese più moderno, un insieme di obiettivi storici che la sinistra ha sempre voluto raggiungere, mi sembra strano che c’è chi dice “non oggi ma domani”, bisogna rafforzare la sfida riformista e per fare questo bisogna votare “sì”».

 

 

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Referendum costituzionale: Marco Minniti a Serra San Bruno per sostenere le ragioni del "Si"

 

 Ci sarà anche Marco Minniti domani sera a Serra San Bruno a sostenere le ragioni del “Si” al referendum costituzionale. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, prenderà parte alla manifestazione che si svolgerà a partire dalle ore 18 nel salone di Palazzo Chimirri.

Nel corso della serata interverranno, tra gli altri, i deputati Bruno Censore ed Ernesto Magorno, il consigliere regionale Michele Mirabello ed il Sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone.

 

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Terrorismo, la preoccupazione di Marco Minniti: “Una centrale internazionale decide dove colpire”

La prospettiva è di quelle che fanno tremare. Perché secondo quanto affermato oggi dal sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega ai Servizi segreti esisterebbe un esercito multietnico nel cuore dell’Europa pronto a mietere nuove e innumerevoli vittime. “I foreign fighters – ha spiegato Marco Minniti nel corso del summit del Gruppo per il Mediterraneo e il Medioriente della Nato - sono la più straordinaria e consistente legione straniera dell'epoca moderna, giungono da cento Paesi diversi, lasciano le proprie case e vanno a combattere in Siria e in Iraq. Poi si sganciano. E diventano terroristi”. Questi soggetti si spostano dall’Europa per raggiungere le aree in guerra, dove ricevono un addestramento terroristico. Poi tornano nel mondo occidentale e sferrano gli attacchi. “Siamo a un passaggio cruciale – ha precisato l’esponente del PD - un salto di qualità che faremmo un grave errore a non vedere: ci siamo trovati di fronte a movenze, cadenze e organizzazione di un tipico attacco militare nel cuore profondo dell'Europa. Per un periodo limitato di tempo, c'è stato il tentativo di prendere il controllo militare di una capitale europea”. Ma il peggio è nelle parole successive. “La cosa più preoccupante - ha infatti confessato Minniti - è che c'è la probabilità che questi attacchi possano essere coordinati dalla centrale di Islam state, ovvero c'è la possibilità che ci sia un centro internazionale che può decidere dove e quando colpire”. Quindi ci sarebbe un’organizzazione mondiale con una testa che pensa e decide dove seminare la morte e a cui è urgente opporsi con tutte le forze. “Serve una strategia – ha rilevato al proposito il sottosegretario - che tenga insieme quattro pilastri. Primo: prevenzione e attività di intelligence. Secondo: lotta senza quartiere ai canali di finanziamento di Islam state. In questo caso pecunia olet, quei soldi puzzano orrendamente, costano il sangue dei nostri fratelli. Terzo: la campagna militare, l'iniziativa militare e tuttavia insieme a questa ci deve essere la capacità diplomatica, guai a noi tenerle separate. Queste cose si devono fare tutte e quattro insieme". Infine una scelta chiara: “la comunità internazionale deve saper dimostrare che, di fronte alla sfida del terrorismo, sa parlare al cuore dei popoli. L'Is si è rafforzato con la guerra civile in Siria. Chi l'ha causata, prima o poi se ne deve andare, e in ogni caso non può rappresentare la Siria. Mi riferisco ad Assad".

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Lsu-Lpu contrattualizzati: i rappresentanti USB hanno incontrato il sottosegretario Minniti

A margine delle cerimonie di commemorazione, che si sono svolte oggi a Locri, in memoria di Franco Fortugno, all’epoca vice presidente del consiglio regionale, un gruppo di lavoratori RSU, eletti nelle liste del sindacato USB, ha incontrato il sottosegretario di stato Marco Minniti per discutere sulla vicenda che riguarda i circa 5000 lsu-lpu della Calabria. "Purtroppo, nella legge di stabilità che nei prossimi giorni - si legge in una nota della Federazione regionale Calabria dell'USB - dovrà passare dal Parlamento sembra non siano state previste le risorse economiche che, unitamente ai fondi della regione Calabria, sono necessarie alla proroga dei contratti in scadenza il prossimo 31 dicembre". "Aurelio Monte, dirigente regionale USB, unitamente ad Antonio Trifoli, Mimmo Capogreco, Cosimo Aiello e Domenico Romeo RSU dello stesso sindacato, hanno esposto tutte le preoccupazioni riguardanti la complicata vicenda inerenti agli lsu-lpu della Calabria, che ormai sono, è il caso di ricordarlo, essenziali per l'erogazione di servizi pubblici ai cittadini, ancorché quasi invisibili per lo Stato. Le preoccupazioni non riguardano solo le risorse, ma anche i cavilli giuridici imposti da un governo miope e che devono essere - secondo i rappresentanti sindacali - assolutamente rimossi. Ci riferiamo al fatto che devono essere assolutamente estese anche agli anni 2016 e 2017, quelle deroghe previste riguardanti i vincoli previsti dal patto di stabilità contenute nell'art. 16 quater della legge 125/2015. Altra deroga essenziale da approvare in legge di stabilità, è quella sul rispetto dei tempi medi di pagamento, paradossalmente non prevista dal citato art.16 quater, ma essenziale poiché quasi nessun comune della Calabria rispetta i tempi di pagamento, con conseguenze drammatiche per i lavoratori. Il sottosegretario Minniti, ha assicurato di avere a cuore la sorte dei Lpu-Lsu della Calabria garantendo, così come ha già fatto con l'emendamento approvato all'ultimo minuto la scorsa estate, il massimo impegno affinché siano reperite le risorse economiche per la proroga dei contratti e, nel contempo, lavorando alle modifiche giuridiche per superare ogni intoppo. I lavoratori, unitamente al sindacato USB, prendono atto dell'impegno e della disponibilità espresse dal sottosegretario, pur rimanendo convinti che non ci si può permettere il lusso di abbassare la guardia se si vuole vincere questa oramai decennale battaglia". "La USB invita, quindi, tutti i lavoratori - è scritto nel documento - a partecipare numerosi alle assemblee che sta insdicendo in tutta la regione, a partire da quella che si terrà domani alle ore 16,00 a Marina di Gioiosa Jonica, consci del fatto che bisognerà restare uniti e ancora combattere per ottenere quello che oramai dovrebbe essere un diritto acquisito sul campo: un lavoro regolare! Nel giorno dunque, in cui la Calabria commemora la figura di Franco Fortugno, quale uomo dedito alla legalità, la USB rivendica il fatto che legalità è anche il diritto ad avere un lavoro vero e  non, invece, essere costretti ad un lavoro nero legalizzato dallo Stato!". 

 

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