Fratture immobilizzate con cartone all'ospedale di Reggio Calabria, Enza Bruno Bossio (Pd): "La ricostruzione ci restituisce una verità diversa da quella emersa fino ad ora"

"Sappiamo che una delle prima vittima del "populismo" è stato Gesù e che il giudizio emotivo emette spesso e volentieri sentenze esecutive e inappellabili. Chi oggi ha aperto i giornali da Bolzano a Pozzallo ha visto foto e letto la notiza delle fratture contenute con cartone presso l'ospedale di Reggio Calabria che inevitabilmente hanno indignato l'opinione pubblica."

Così interviene la deputata del Pd Enza Bruno Bossio commentando: "Tantissimi miei colleghi mi hanno mandato messaggi chiedendomi cosa stesse accadendo. Da parlamentare calabrese ho chiesto chiarimenti circa gli accadimenti. Ebbene, dalle ricostruzioni effettuate dalla direzione generale dell’ospedale, si evince in maniera chiara come il caso sia in realtà di diversa entità. Un paziente si è presentato al Pronto soccorso con un trauma ad un arto e questi era stato immobilizzato con il cartone, sul luogo dell’incidente e non in ospedale. Qui, per evitare un peggioramento delle sue condizioni, il cartone è stato levato immediatamente dopo la radiografia e prima del ricovero. Non siamo, dunque, di fronte a un ospedale da terzo mondo e la ricostruzione fatta pubblicamente ci restituisce una verità ben diversa da quella emersa fino ad ora."

Conclude la deputata dem nella nota "Non pretendo di "smontare" la comunicazione emotiva, ma ho provato a mettermi nei panni dei medici e del personale sanitario che ha prestato servizio in questi casi. Comprendo l'amarezza e quanto sia difficile fare il proprio lavoro in queste condizioni. A chi legge non voglio far cambiare idea sull'accaduto e nemmeno criticare la legittima indignazione semplicemente far sorgere un dubbio, quel dubbio che possa portare a riflettere prima di condannare. Magari quello stesso dubbio avrebbe aiutato anche chi ha contributo a condannare Gesù."

Cosenza, Damiano Covelli (PD) al sindaco Mario Occhiuto (FI): "Perché tanta apprensione?"

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa da parte di Damiano Covelli, Capogruppo PD Comune di Cosenza.

"Francamente non si capisce tanta apprensione da parte di Mario Occhiuto. A Palazzo dei Bruzi il gruppo consiliare del PD ha chiesto solo un accesso agli atti.

Non abbiamo, finora, inteso esprimere alcuna valutazione di merito sulla iniziativa "pubblico-privata" che ha promosso l'insediamento della "Residenza Ruggi d'Aragona". È auspicabile che il confronto sulla qualità e la finalità di tale iniziativa si faccia in Consiglio comunale. Ora Occhiuto disponga l'immediata consegna ai consiglieri comunali del PD della documentazione per come previsto dalla legge.

Che timore dovrebbe avere una trasparente Amministrazione a dimostrare che l'utilizzo dei locali di Palazzo Compagna per le finalità che il sig. Renato Nuzzolo ha illustrato sul sito istituzionale del Comune (http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio30_i-nostri-video_0_706_1248_4.html) è avvenuto in maniera regolare e legale, sia per quanto riguarda il rispetto delle norme sulla sicurezza sia per quanto concerne la regolarità dei rapporti tra i soggetti privati coinvolti e il Comune? È ovvio che la verifica di tali presupposti è doverosa sia dal punto di vista etico sia sotto l'aspetto della responsabilità amministrativa dal momento che proprio quei locali sono divenuti il macabro teatro di una delle vicende più drammatiche della recente storia di Cosenza.

Non sarebbe forse interesse prima di tutto del Sindaco ad accertare che le iniziative e gli interessi sottesi dalle attività avviate in quei locali dalla "Residenza Ruggì d'Aragona" d'intesa con il Comune non hanno nulla a che fare con le dinamiche che hanno generato il rogo in quel drammatico pomeriggio del 18 agosto? Perché Occhiuto insiste nel minimizzare e, di fatto, ad opporsi affinché, almeno dal punto di vista amministrativo, sia tutto chiaro e trasparente?

Nonostante l'improvvida e incomprensibile reazione odierna da parte del Sindaco riteniamo, comunque, che gli uffici amministrativi preposti, nelle prossime ore assolveranno agli obblighi imposti dalla legge 241/90 ("Nuove norme in materia si procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi".) e provvederanno ad esaudire l'accesso agli atti.

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