"Per Serra insieme" contro sindaco e maggioranza: "Arragonati e inconcludenti"

"Pensiamo sia ora di finirla con la propaganda e l’arroganza da parte di chi ne ha fatto un paravento dietro al quale nascondere la propria inefficienza ed inconcludenza amministrativa. Un argomento da utilizzare come giustificazione che ormai non regge, diventato anche stucchevole e banale rispetto alle problematiche che oggi ci troviamo a dover affrontare".

Questa la premessa di una nota, con la quale il movimento politico "Per Serra insieme" chiede al sindaco e alla sua amministrazione, "quali sono le risposte date rispetto alle diverse problematiche alle quali si erano promesse soluzioni immediate".

In particolare, gli estensori del comunicato focalizzano la loro attenzione sul tema della sanità, rispetto al quale chiedono “quali, in 2 anni, sono state le iniziative intraprese a difesa dell’ospedale e quali quelle atte a difendere il distretto sanitario e i servizi erogati attraverso lo stesso? Quali le attività intraprese di fronte alle crescenti difficoltà dei reparti sempre più in affanno date le carenze strutturali e di personale? Quali iniziative, a fronte di un pronto soccorso sempre più in difficoltà, che non sempre riesce a garantire prestazioni efficienti e sicure, né per l’utenza né tantomeno per chi ci presta servizio? Quali verso lo stato in cui versa la medicina territoriale che è deficitaria sull’intera area delle Serre?”.

“Rispetto a tutto ciò -  commenta ‘Per Serra insieme’- rileviamo solo un continuo polemizzare e un assordante, vuoto e sterile bla… Bla… Bla”.

“Oggi – prosegue la nota - dal sindaco vogliamo sapere quali sono le prospettive che lui pensa possibili per l’ospedale ‘San Bruno’ e quali rispetto alla scelta, da lui condivisa, di individuare parte dei locali dell’ospedale come sede della ‘Casa della comunità’ e degli stessi locali come nuova sede degli uffici del distretto dell’Asp di Serra. Siamo alquanto perplessi visto che solo il 21 dicembre scorso, il primo cittadino, esultava per l’individuazione della sede presso gli attuali uffici distrettuali”.

I componenti di “Per Serra insieme”, dopo aver chiesto cosa sia “cambiato? Quali valutazioni e cosa o chi è intervenuto?" se "Ci sono obiettivi diversi da sostenere?”, si rivolgono al primo cittadino per sapere “se ha valutato o quantomeno solo pensato a come e quanto potrà incidere la stessa decisione sulle scelte politico amministrative che riguarderanno il futuro dello stesso ospedale, dei servizi e delle prestazioni sanitarie che potranno essere ancora erogate”, se “si è attivato per sapere quali sono le intenzioni della dirigenza dell’Asp vibonese rispetto al futuro dell’ospedale serrese”, se “è al corrente che nelle prossime settimane dovrà essere redatto l’atto aziendale e che questo conterrà le linee guida per la futura organizzazione dell’intera rete ospedaliera territoriale, modalità di erogazione dei servizi sanitari e la distribuzione sul territorio delle risorse economiche e di personale”.

I componenti del movimento politico sottolienano, poi, la loro “positiva valutazione rispetto alla individuazione di Serra quale sede della istituenda Casa della comunità”, tuttavia contestano “la scelta d’individuarne la sede presso parte dei locali dell’ospedale ‘San Bruno’”, perché “potenzialmente compromettente per il futuro dello stesso nosocomio”.

Infine, dopo aver suggerito soluzioni alternative, gli animatori di “Per Serra insieme” evidenziano il loro desiderio di “parlare” con “spirito costruttivo” del futuro del territorio, con quanti “ne hanno veramente a cuore le sorti”.

“Infine – è la chiosa finale - chiediamo al sindaco ed alla sua maggioranza se non pensano che sia giunta l’ora di volgere lo sguardo al futuro prestando maggiore attenzione al presente, e smettere di ricercare unicamente nei giudizi sul passato (che non appartiene solo agli altri) giustificazioni per una inconcludente ed impercettibile attività politico amministrativa”.

Serra, Figliucci e Regio contro l'amministrazone comunale: "La colpa è sempre degli altri"

“Come volevasi dimostrare, la colpa è sempre degli altri”.

Inizia così una nota dei consiglieri comunali di “Per Serra insieme”, Biagio Figliucci e Vito Regio.

“Anche sull'aumento della Tari – aggiungono - qualche amministratore tenta di scaricare la colpa su qualcun'altro. Senza voler prendere le difese di nessuno, non si comprende su quali dati si afferma che la prosecuzione del progetto sui rifiuti, promosso dall'amministrazione precedente, avrebbe portato all'aumento della tassa di un ulteriore 25%”.

“ Qualcuno – proseguono Figliucci e Regio - omette di dire che la realizzazione di punti di raccolta e dell'isola ecologica, se pur a carico dei contribuenti, avrebbe prodotto un incremento percentuale della raccolta differenziata, con conseguente riduzione dei conferimenti in discarica e notevole risparmio sulla bolletta. Vorremmo sapere dagli attuali amministratori, quali sono oggi i dati della raccolta differenziata, se è aumentata o diminuita, visto che ormai non ne parlano più. Chissà perché?”.

I due consiglieri comunali di minoranza si chiedono, inoltre, “se il Comune provvede alla pesatura dei rifiuti, al momento della loro partenza verso la discarica. È vero, il costo del conferimento in discarica del rifiuto indifferenziato è aumentato, il dissesto non ha inciso direttamente  sull'aumento della Tari, ma quest'ultimo è dovuto all'incapacità dell'amministrazione di gestire al meglio il servizio di raccolta. Senza la realizzazione di un'isola ecologica e di punti di conferimento, la raccolta differenziata a Serra non aumenterà, anzi”.

Infine, con riferimento alla vicenda relativa alla ‘guerra dei carburanti’, Figliucci e Regio scrivono: “Perché invece di spendere soldi per pareri pro- veritate, lasciati poi nel cassetto, non si sono rivolti a professionisti del settore. Forse - è la chiosa finale -  perché loro sanno tutto e i risultati si vedono. Il motto rimane sempre lo stesso: la colpa è sempre degli altri”.

 

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Caos drive in a Serra, Figliucci e Regio puntano il dito contro Asp e sindaco

Dopo le prese di posizione di Forza Italia e dell’ex vicesindaco Walter Lagrotteria in merito al caos drive in registrato ieri all’ospedale ‘San Bruno’, arriva anche l’intervento dei Consiglieri comunali di ‘Per Serra insieme’, Biagio Figliucci e Vito Regio.

“Premesso che un sindaco deve essere sempre al fianco dei cittadini – scrivono in una nota gli esponenti della minoranza – è incomprensibile come l’attuale primo cittadino non abbia sentito la necessità di contribuire ad allestire un servizio finalizzato a tenere nel debito conto le esigenze delle persone più indifese e vulnerabili: i bambini”.

Figliucci e Regio si scagliano, quindi, contro quella che definiscono “la scandalosa attesa cui sono stati sottoposti interi nuclei familiari, già sfiancati dall’ansia di aver potuto contrarre il Covid”.

Gli esponenti di ‘Per Serra insieme’, rincarano: “i dieci giorni trascorsi, prima che qualcuno decidesse di effettuare lo screening dei potenziali casi a rischio, evidentemente non sono bastati a predisporre un servizio degno di un paese civile. In una situazione pandemica come quella attuale, anziché limitare il più possibile l’esposizione al contagio, si sono tenute fuori casa decine di famiglie che, per diverse ore, hanno dovuto attendere il loro turno senza che nessuno si sia preoccupato, quanto meno, di predisporre un servizio di assistenza”.

“La disorganizzazione –aggiungono Figliucci e Regio - cui abbiamo assistito, ci induce a pensare che l’Asp non abbia avuto contezza che il drive in avrebbe coinvolto oltre duecento persone, la gran parte delle quali in tenera età. L’attesa - in alcuni casi protrattasi oltre sette ore – è stata oltremodo beffarda per quanti non sono stati neppure sottoposti a screening per mancanza dei tamponi”.

Alla denuncia di quanto accaduto, Figliucci e Regio aggiungono la richiesta di “trasparenza” da parte dell’Asp che, a loro dire, deve “individuare il responsabile della pianificazione e della gestione del drive in”. “A tal fine –aggiungono - vogliamo sapere se l’Asp ha ricevuto un elenco delle persone da sottoporre a tampone e il motivo per il quale i tamponi non sono stati sufficienti a coprire tutte le richieste”.

L’atto d’accusa di Figliucci e Regio non risparmia neppure il sindaco, Alfredo Barillari il quale, a loro dire, “avrebbe dovuto vigilare e intervenite tempestivamente, al fine di prevenire e risolvere l’inverecondo caos cui sono stati sottoposti i cittadini”.

 “Un sindaco – concludono i due consiglieri comunali - meno attratto dai selfie e più ligio ai suoi dovere d’ufficio sarebbe sceso al fianco dei serresi per risparmiare a decine di bambini un disagio imbarazzante e senza precedenti”.

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“Per Serra insieme” attacca l'Amministrazione: “La città ha fatto passi indietro, la confusione sulla raccolta dei rifiuti ha provocato disagi”

“Cosa sta succedendo a Serra San Bruno? Il paese sembra aver fatto diversi passi indietro, ritrovandosi in una condizione che pensavamo ormai superata”.

Il gruppo “Per Serra insieme” nota che “nelle ultime settimane, la pulizia e la cura della nostra cittadina è notevolmente peggiorata con le zone meno centrali che sono state sostanzialmente snobbate ed abbandonate”.

“Abbiamo dovuto osservare – spiegano i componenti del gruppo - diversi quartieri con cumuli di immondizia ed erbacce, mentre il sindaco si crogiolava facendo vedere una realtà artatamente parziale ed auto attribuendosi meriti inesistenti. La scelta compiuta dall'Amministrazione comunale sulla raccolta e sulla gestione dei rifiuti ha prodotto confusione ed incertezza, producendo disagi e scompensi. Gli operai, per effetto di una organizzazione carente, non sono messi nella condizione di compiere un lavoro efficace e ciò si ripercuote sulla vivibilità della città”.

“L’Amministrazione – insiste il gruppo di minoranza – dovrebbe spiegare tutti i motivi per i quali ha deciso di non portare avanti il progetto sulla raccolta dei rifiuti preferendo rimanere in uno stato di equilibrio precario e temporaneo che, peraltro, denota improvvisazione e mancanza di idee, poiché, per come tutti hanno avuto modo di accorgersi, è stata data un'impostazione superficiale e non in grado di fornire risposte rispetto alle esigenze”.

“Per Serra insieme” non gradisce pertanto “questa deriva” e chiede alla maggioranza “che fine hanno fatto i propositi illustrati nella campagna elettorale”.

“È vero – afferma il gruppo – che siamo ancora nella prima parte del mandato, ma finora non abbiamo potuto vedere non solo la soluzione dei problemi, ma nemmeno le basi per poter costruire queste soluzioni. Piuttosto, abbiamo riscontrato da una parte immobilismo e dall’altra propaganda, mentre Serra San Bruno ha fatto un salto nel passato. È ora – conclude il gruppo – che l’Amministrazione si svegli e compia azioni concrete senza farsi distrarre dalla voglia di autoproclamarsi capace ed efficiente sui social network. Il tempo dei bei discorsi è finito, adesso deve cominciare quello degli interventi”.

Vaccinazioni, “Per Serra insieme” chiede chiarezza: “Troppe voci su presunte ingiustizie. E il sindaco faccia conoscere la reale situazione del contagio”

"Una organizzazione migliore delle procedure di prenotazione del vaccino, stimolando e coinvolgendo i medici di base che possono essere la vera arma vincente contro il diffondersi del virus, anche garantendo l’assistenza a quei malati che possono essere curati a casa, tanti dei quali persino fragili, che già versano in precarie condizioni di salute ed economiche”.

È quanto chiede il gruppo “Per Serra insieme” che vuole conoscere tutti i dettagli relativi alla gestione delle vaccinazioni a partire dal “numero di medici  di base di Serra che hanno dato la disponibilità ad assistere i contagiati a casa e, soprattutto quanti lo fanno oggi e quanti si sono resi disponibili a vaccinare a casa i loro pazienti, specie quelli non deambulanti o comunque fragili”.

In particolare, gli esponenti della minoranza domandano al sindaco “come mai nei paesi limitrofi si organizzano i tamponi rapidi domiciliari e a Serra oramai non più” e perché “tutto tace”. Considerato che “ciò rende ancor più difficoltoso un immediato tracciamento” e che “famiglie, con figli, che da oltre 1 anno non dispongono di reddito da lavoro potrebbero non avere i soldi per fare i tamponi (per un nucleo di 4 persone servono 240 euro)”, il gruppo “Per Serra insieme” vuole sapere dal primo cittadino quale sia “la reale situazione del contagio a Serra” e “cosa sta facendo per rendere più celere la ricezione degli esiti dei tamponi” visto che ci sono “persone che aspettano da settimane di sapere se siano o meno positive”.

Dunque, “servono fatti, non parole o proclami” e sono indispensabili “comportamenti caratterizzati da serietà, impegno e concretezza”.

Il gruppo chiede inoltre ai rappresentanti delle istituzioni sanitarie locali di “difendere il loro territorio” e di “pretendere maggiori attenzioni, risorse ed impegno da parte del commissario dell’Asp”. 

I rappresentanti di “Per Serra insieme” rilevano inoltre “la diffusione di voci, secondo le quali si starebbe procedendo con la vaccinazione di persone che non possono vantare alcun diritto di precedenza a discapito di ultraottantenni o malati in condizioni di particole fragilità”. 

“Se ciò fosse vero – sottolineano - ci troveremmo di fronte ad una grande ingiustizia se non ad una gestione clientelare dei vaccini da parte di pochi individui, evidentemente poco propensi al rispetto dei diritti delle persone più deboli”.

Altre richieste sono quella diretta al commissario dell’Asp Bernardi, concernente “la fornitura di personale e di attrezzature necessarie per far istituire a Serra San Bruno un servizio di vaccinazione quotidiano”, e quella rivolta al sindaco per “rendere disponibile un locale, secondo noi adatto a tale scopo, quale la palestra della scuola media che si trova peraltro adiacente anche agli ambulatori del Distretto dove ora si svolgono tali operazioni”.

“Ciò – sostengono i componenti del gruppo di opposizione - renderebbe più sicure e veloci le operazioni di vaccinazione e consentirebbe di vaccinare la popolazione serrese, e non solo, nel minor tempo possibile, anche con il prezioso e disinteressato contributo delle associazioni di volontariato”.

Rientro a scuola, “Per Serra insieme” insiste: “Basta atteggiamenti supponenti, l’Amministrazione deve rispondere”

“Al di là della conoscenza della normativa, che non è patrimonio esclusivo di nessuno anche se taluni si credono i possessori unici dell’interpretazione giuridica, è necessario sottolineare l’importanza di un sicuro rientro a scuola degli studenti nell’interesse della comunità. 
Un rientro che anche noi auspichiamo - ed in questo senso le nostre considerazioni erano facili da comprendere - se solo si avesse avuta la volontà di farlo - ma in modo organizzato e con le dovute garanzie”.
 
Il movimento “Per Serra insieme” controreplica alle affermazioni dell’Amministrazione comunale e ribadisce che “va tutelata la salute di alunni, famiglie ed operatori scolastici”.
 
“Evidentemente - sostiene il gruppo di minoranza - abbiamo toccato un nervo scoperto e l’Amministrazione comunale, anziché rispondere in maniera chiara, ha preferito divagare distogliendo l’attenzione dai punti principali. E, invece, l’attenzione va posta proprio sull’aspetto della salute, che è prioritario. Quindi poniamo all’assessore con delega all’Istruzione alcune domande che riteniamo fondamentali: 
- sono stati sanificati gli ambienti scolastici? 
- È stata effettuata o sarà effettuata prima della mattina di lunedì la pulizia degli stessi ambienti a seguito della sanificazione come da protocollo? 
- È stato predisposto un piano per il rientro con l’indicazione delle modalità ed i tempi di entrata ed uscita? 
- È stato organizzato il trasporto degli studenti da e per la scuola? 
- Perché in altri paesi del vibonese sono stati previsti i tamponi per gli studenti e tutti gli operatori scolastici e non solo per questi ultimi? 
- L’Amministrazione vuole forse insinuare che anche gli altri sindaci, che hanno optato per un rinvio, non conoscono la normativa? 
- Come verranno gestite le lezioni per garantire il ricambio dell’aria nelle aule?”.
 
Rispetto a questi interrogativi, il movimento “Per Serra insieme” pretende “risposte precise e non atteggiamenti supponenti finalizzati a sminuire la controparte senza entrare nel merito delle questioni”.

 

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Rientro a scuola, “Per Serra insieme” critica l’amministrazione: “Improvvisazione e disorganizzazione, sottovalutati aspetti fondamentali”

“Il ritorno alle lezioni in classe costituisce un elemento dalla straordinaria importanza sociale e pedagogica che presuppone una serie di attività preparatorie atte a garantire la sicurezza per la salute. L’approccio a questo tema deve essere pertanto estremamente attento e serio”.
 
Il movimento “Per Serra insieme” interviene in merito alle modalità di rientro a scuola ed opera una serie di riflessioni finalizzate al superamento di problemi di diverso ordine.
 
“Innanzitutto – premette il gruppo di minoranza – bisogna sottolineare l’essenzialità del contatto fra studenti e fra studenti ed insegnanti che, nel lungo termine, non può essere sostituito da altri sistemi data la sua valenza culturale e sociale. Né può passare in secondo piano la qualità dell’apprendimento dei ragazzi ed il contribuito che la scuola deve avere nel processo di sviluppo umano. Ed è proprio perché riteniamo fondamentale un rientro in aula che chiediamo certezze per gli alunni, il personale scolastico e le famiglie”.
 
Dopo aver precisato che non si hanno “certezze sull’evoluzione epidemiologica”, il movimento “Per Serra insieme” precisa che “è necessario eliminare i rischi di possibili contagi da Covid in ambiente scolastico” e s’interroga sulla praticabilità della via della didattica mista. 
 
“Il ritorno a scuola – spiega il gruppo – comporta un impegno organizzativo volto a superare ogni potenziale pericolo che al momento non ravvisiamo. Piuttosto, da quanto emerge, sembra esserci improvvisazione e declino di responsabilità da parte del sindaco Alfredo Barillari e dell’assessore al ramo Raffaela Ariganello che optano per la totale delega di ogni decisione agli insegnanti ed ai rappresentanti dei genitori, peraltro agendo con notevole ritardo. Mentre in diversi altri centri del comprensorio – aggiunge - è stato promosso uno screening propedeutico al rientro in classe, a Serra San Bruno si brancola ancora nell’incertezza quando ormai mancano poche ore all’ipotetico ritorno a scuola. Non è stato in sostanza predisposto un piano per il rientro: non si è pensato alla regolamentazione dell’entrata e dell’uscita, alla gestione delle lezioni, a sanificare i locali e a come aerarli, al sistema di trasporto da e verso le scuole. Tutto ciò è segno inequivocabile che chi oggi amministra non solo non ha le idee chiare, ma preferisce lavarsi le mani demandando le scelte ad altri e senza pensare troppo ai possibili effetti. Insomma, si sottovalutano nodi cruciali con estrema leggerezza. Perché - si domanda al riguardo il gruppo di opposizione – non si è provveduto prima ad impiegare le risorse utili per programmare il rientro? Perché è stato perso tanto tempo senza pensare alle idonee soluzioni?”.
 
Alla luce di queste considerazioni, il movimento “Per Serra insieme” chiede “un generale cambio di rotta dell’Amministrazione comunale che deve concentrarsi sui problemi del territorio e non farsi distrarre da questioni secondarie per la vita della comunità”.

 

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Caso "Rosarella", Per Serra insieme: "Affermare che il vivaio non è in vendita è una falsità"

“Non dobbiamo tranciare le gambe al nostro futuro, pertanto ribadiamo la richiesta, già avanzata in Consiglio comunale, di stralciare dal piano delle alienazioni il vivaio ‘Rosarella’”.

Non usa giri di parole, il consigliere comunale Biagio Figliucci durante la conferenza stampa tenuta oggi,  per rimarcare la posizione di  “assoluta contrarietà” alla vendita di un patrimonio “naturale, culturale e sociale” che appartiene a tutta la comunità serrese”.

Il capogruppo del movimento “Per Serra Insieme”, esprime inoltre forti perplessità in merito all’intera vicenda, poiché, dice: “ad oggi non è ancora chiaro cosa si voglia vendere”.

“Qualcuno – aggiunge Figliucci, con chiaro riferimento al sindaco Barillari – fa confusione tra fabbricati e terreni. In ogni caso, qualunque sia l’oggetto della vendita, dalla documentazione in nostro possesso, si evince in maniera chiara che il vivaio rischia di essere smembrato”.

“ Siamo ben consapevoli –ha poi concluso Figliucci - che Serra si trova in una situazione finanziaria difficile, ma non possiamo accettare che si metta in vendita il nostro patrimonio. Pertanto, se necessario, si abbia il coraggio di dichiarare il dissesto”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, l’intervento del consigliere comunale Vito Regio il quale, dopo aver denunciato il “comportamento  anti-istituzionale tenuto dal sindaco durante l’ultima seduta del Consiglio comunale”, ha rimarcato: “l’amministrazione continua a negare l’evidenza, forse perché c’è qualcuno che non comprende il contenuto dei documenti che approva”.

Regio ha quindi rincarato la dose: “il sindaco in Consiglio comunale ha affermato una cosa gravissima, ovvero che non è in vendita il vivaio, ma solo il lotto boschivo. Se il bando parla di vivaio – ha aggiunto l’esponente di Per Serra insieme - o c'è un errore o siamo di fronte ad un atto fraudolento, poiché il bene messo in vendita ha un valore inferiore rispetto a quello indicato nell’avviso di gara”.

Un “valore”, ha osservato Regio, che rischia di “falsare il bilancio”, dal momento che si è "sovrastimato un bene, il cui prezzo di vendita dovrebbe essere decisamente più basso".

Dopo aver rilevato il “rischio contenzioso” che può nascere per il Comune, Regio ha chiosato: “chiediamo all’amministrazione di dirci cosa è stato messo in vendita; se ci fosse un errore, ne prenderemmo atto, ma continuare ad insistere che il vivaio non è in vendita è una clamorosa falsità”.

E’ stata poi la volta di Walter Lagrotteria, per il quale: “l’amministrazione comunale è in difficoltà e si arrampica su uno specchio reso ancor più scivoloso dall’inadeguatezza e dall’impreparazione”.

L’ex candidato a consigliere comunale ha poi aggiunto: “capiamo le difficoltà di bilancio, ma chi si è candidato per amministrare era cosciente del problema”.

“In campagna elettorale – ha rincarato Lagrotteria – gli attuali amministratori dicevano di avere una soluzione per ogni problema, ora è il momento di mettere in pratica quanto promesso. Noi non possiamo fare altro che vigilare”.

Al vetriolo la stoccata conclusiva di Lagrotteria: “noi ci siamo proposti – ha detto -per amministrare, ma siamo stati bocciati, l’elettorato ha scelto l’attuale maggioranza che ora ha il dovere di trovare le soluzioni e le risposte ai problemi del Comune. Certo la vendita del vivaio ‘Rosarella’ non va nella direzione né del futuro né del bene della nostra comunità”.

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