Soverato, Sgrò: “Il Pnrr deve servire per la ripartenza del Sud, non per l'autonomia differenziata”

“Il Pnrr deve servire per la ripartenza del Sud, non per l'autonomia differenziata”. È quando afferma l'imprenditore di Soverato Giovanni Sgrò che punta l’indice sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). “Soldi che dovrebbero principalmente servire per sostenere la crescita economica e sociale del Mezzogiorno, e invece vanno ad alimentare l'autonomia differenziata delle regioni più ricche del Paese” a parere di Sgrò.

L’imprenditore, noto per il suo impegno in campo associativo e sul territorio, ha recentemente ribadito la sua posizione durante una trasmissione televisiva su Rai 2, davanti al Governatore del Veneto, Luca Zaia. “La dicotomia socio-economica tra Nord e Sud Italia è destinata a crescere anche e soprattutto a causa delle politiche attuali” il suo atto d’accusa.

“L'Europa ha stanziato quei fondi del Pnrr per riparare i danni causati dall'emergenza sanitaria da coronavirus, allo scopo di rendere le economie e le società dei Paesi membri più sostenibili e resilienti, e per soprattutto supportare la coesione sociale e territoriale - sottolinea Sgrò. - Proprio a causa della grave disuguaglianza tra Nord e Sud, tra le più elevate del continente, l'Italia è stata tra i Paesi che hanno ricevuto la dote finanziaria più alta”. In tale contesto quindi “è difficile comprendere perché quei fondi non siano stati in gran parte destinati a colmare il gap meridionale, ma vadano invece a sostenere le regioni più ricche”.

“Sono numerosi i problemi irrisolti che potrebbero essere affrontati con le risorse del Pnrr - afferma Sgrò - come il sostegno alle famiglie con bambini, agli anziani e al sistema ospedaliero al collasso, oltre ad ammodernare le infrastrutture scolastiche senza palestre e biblioteche”. L'imprenditore esprime, in conclusione, la sua “forte preoccupazione” per il futuro delle regioni meridionali anche per il previsto smantellamento del Reddito di cittadinanza che “nonostante le sue criticità, è stata comunque l'unica misura di redistribuzione certa per i cittadini del Sud”. Sgrò chiede quindi “un cambio di rotta alla politica e al governo, affinché la parte più debole del Paese non sia definitivamente abbandonata e sia invece sostenuta, con azioni incisive e concrete di ripresa economica e welfare”.

Tecnici per il Pnrr negli Enti locali, Lo Schiavo: "La Regione lavori per la stabilizzazione"

«L’approvazione della Proposta di legge regionale sulle “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell’attuazione del Pnrr e dei fondi Sie”, che prevede il ricorso a lavoratori rientranti nel bacino del precariato calabrese, riapre in materia decisa il tema mai risolto delle migliaia di lavoratori precari che da anni prestano servizio, senza certezze e garanzie, nelle amministrazioni pubbliche calabresi a tutti i livelli. Annunciando, nel corso della discussione in Consiglio regionale, il mio voto favorevole alla proposta, non ho mancato di ricordare la condizione dei tecnici arruolati negli Enti locali per l’attuazione del Pnrr attraverso i concorsi indetti dall’Agenzia di coesione, noti come “Coesione 1” e “Coesione 2”».

Lo dichiara, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, intervenendo sul tema dei lavoratori precari reclutati per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza nelle Pubbliche amministrazioni.

«Si tratta di lavoratori - spiega Lo Schiavo - altamente specializzati che rivestono un ruolo strategico e determinante in relazione all’attuazione del Pnrr, senza i quali si vedrebbe vanificata l’irripetibile occasione di sviluppo che il Piano di ripresa e resilienza rappresenta per il nostro Paese e, in particolare, per il sud Italia e per la regione Calabria. Il contributo di tali lavoratori, contrattualizzati con scadenza a 36 mesi, rischia di essere frustrato proprio da tale forma di rapporto che non offre garanzie e, anzi, funge da vero e proprio deterrente rispetto al loro coinvolgimento nel raggiungimento degli obiettivi. Si registra, non a caso (come segnalano le forze sindacali e il Comitato per la stabilizzazione), una copiosa fuga da tali posizioni lavorative in favore di altre possibilità occupazionali. Il Parlamento ha introdotto la possibilità di stabilizzare i tecnici del Pnrr, limitandola però esclusivamente al personale assegnato al ministero dell’Economia e delle finanze e ad altre amministrazioni centrali. Nulla di analogo si prevede con riferimento a chi lavora, invece, negli Enti locali con il risultato di aver creato un’inaccettabile disparità di trattamento tra lavoratori assunti con la medesima ratio e selezionati attraverso le medesime modalità. L’auspicio (come evidenziato dal Comitato dei tecnici del Sud) è che il provvedimento in questione funga da apripista per ampliare il bacino di lavoratori interessati dalla stabilizzazione, senza ingiustificate distinzioni. Anche il Consiglio regionale della Calabria - esorta Lo Schiavo - dia allora il suo contributo, riconoscendo la validità e l’importanza del lavoro svolto dal personale tecnico negli Enti locali e facendo sentire la propria voce al Governo nazionale affinché si preveda, in tempi brevi, anche negli enti periferici, la stabilizzazione di tali lavoratori, salvaguardando l’indispensabile apporto che gli stessi offrono».

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Cis Calabria, Nesci: “I Comuni calabresi hanno colto l’opportunità data dal governo”

"Finalmente il CIS Calabria ‘Svelare Bellezza’ si avvia. Con la sottoscrizione formale di questo contratto vengono finanziati per oltre 226 milioni di Euro interventi e progetti sul territorio che riguardano la cultura, il turismo, la riqualificazione ambientale. Il Governo nazionale ha voluto dare una opportunità alla Calabria che è stata colta con grande entusiasmo da parte dei Comuni calabresi. È stato un grande momento di raccordo istituzionale e devo ringraziare per questo la Ministra Mara Carfagna per il supporto e la fiducia concessa. È necessario valorizzare le ricchezze che già sono presenti in Calabria attraverso strumenti come i finanziamenti per dare cosi linfa ai territori e sostegno ai nostri Sindaci. L’occasione del Cis ‘Svelare Bellezza’ e il Pnrr daranno ulteriore spinta ed entusiasmo a questo bellissimo territorio. Il modello ha dimostrato, e ho incontrato più di 400 Sindaci, che ci sono grandi opportunità di sviluppo e che si può fare ancora tanto. Con il Cis ‘Svelare Bellezza’ saranno finanziati i primi interventi ma successivamente potranno avere spazio altri progetti."

Così Dalila Nesci, Sottosegretario per il Sud e la coesione territoriale nel corso della firma del Cis oggi a Tropea

Calabria, Nesci: "Stanziati 1,4 miliardi di euro per le infrastrutture"

“Il governo continua a dedicare un’attenzione straordinaria alla Calabria: le risorse del Pnrr e dei finanziamenti complementari per le infrastrutture della nostra regione ammontano a 1,4 miliardi di euro. Una cifra che consentirà di favorire lo sviluppo del territorio promuovendo la transizione verde, la mobilità sostenibile e l’inclusione sociale”.
 
Lo afferma il sottosegretario per il Sud e la coesione territoriale Dalila Nesci.
 
“Accanto agli interventi previsti dagli strumenti ordinari e dal Contratto Iistituzionale di sviluppo della Calabria, le risorse del Mims - aggiunge - daranno una spinta decisiva alla rivoluzione verde, alla mobilità compatibile con l’ambiente e alla coesione territoriale della nostra regione. Alla Calabria sono infatti destinati 312 milioni per il rinnovo di autobus, treni e il potenziamento della mobilità ciclistica nonché per energie rinnovabili, efficientamento degli edifici pubblici e tutela delle risorse idriche. 794 milioni di euro andranno alle infrastrutture ferroviarie, agli interventi portuali e all’upgrading tecnologico. Infine, altri 312 milioni vengono stanziati a favore della rigenerazione urbana, le Zes e la strategia per le aree interne del nostro territorio. Quasi 1 miliardo e mezzo di risorse che finanzieranno, a titolo di esempio, la riqualificazione delle stazioni ferroviarie, il rinnovo dei treni Intercity e il potenziamento della linea Rosarno - San Ferdinando, ma anche tra Cosenza  e Catanzaro, Soveria Mannelli e Catanzaro sia Lido che Germaneto, l’elettrificazione della linea ferroviaria Jonica tra Sibari, Catanzaro Lido e Reggio Calabria, l’introduzione di treni ad alimentazione elettrica e a idrogeno, l’efficientamento delle cittadelle giudiziarie e gli interventi per le aree interne della regione. Sono solo alcuni degli interventi previsti dal corposo piano di investimenti per favorire la sostenibilità ambientale e la coesione sociale del nostro territorio. Continuiamo a lavorare con il massimo impegno - conclude Nesci - per il rilancio della Calabria”.

Soriano e Chiaravalle tra i 16 ospedali di comunità finanziati con il Pnrr

“La presentazione del Piano Calabria per il Pnrr all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali è stato un primo importante passo compiuto per non perdere alcuna risorsa del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinata alla sanità. Grazie al Dipartimento regionale della Salute, all’impegno di Maurizio Bortoletti, di Iole Fantozzi e di Pasquale Gidaro, e a quello dei vertici delle Aziende ospedaliere provinciali e dei sindaci, in soli quattro giorni è stato possibile fare un lavoro che le altre Regioni hanno iniziato a maggio di quest’anno.

Gli ospedali di comunità - che avranno un ruolo sempre più strategico - finanziati con il Pnrr saranno sedici: Cariati, Lungro, Mormanno, S. Marco Argentano, Scalea e Cassano allo Ionio, nella provincia di Cosenza; Mesoraca, nella provincia di Crotone; Lamezia Terme, Soveria Mannelli, Girifalco e Chiaravalle, nella provincia di Catanzaro; Soriano, nella provincia di Vibo Valentia; Gerace, Cittanova, Oppido Mamertina e Bova Marina, nella provincia di Reggio Calabria.

Non sono tutti, non saranno gli unici interventi, e non c’è nulla di definitivo.

Alla luce del Programma operativo - che modificheremo, con l’ok del Ministero della Salute e con quello del Ministero dell’Economia e delle finanze, nelle prossime settimane - ci sarà, infatti, l’occasione per mettere a sistema in un unico documento l’idea della sanità che si vuole disegnare in Calabria di qui a cinque anni.

Gli ulteriori fondi che avremo a disposizione andranno aggiornati in base alle diverse forme di finanziamento, che verranno reperite non appena la mia struttura commissariale sarà completata, e ci consentiranno di sostenere un Programma operativo ambizioso. Gli ospedali di comunità, le case della comunità e le centrali operative territoriali, saranno i protagonisti di questa nuova stagione di investimenti.

In tema di Pnrr ci attende, quindi, fino alla fine di febbraio 2022, un lungo lavoro di organizzazione e di sintesi, lo condurremo coinvolgendo le aziende sanitarie provinciali, le aziende ospedaliere e i sindaci, ma anche altri interlocutori, dai medici di medicina generale ai pediatri di libera scelta, dalle associazioni sindacali a quelle datoriali della sanità privata.

Abbiamo una occasione storica. La nostra Regione merita di voltare definitivamente pagina”.

Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

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Calabria, Nesci (M5s): “In arrivo 17,2 mln di euro per le aree interne. Al versante Ionico-Serre destinati 5.4 mln”

“Il nostro impegno per lo sviluppo del territorio prosegue: abbiamo destinato altri 17,2 milioni di euro alla Calabria per favorire la crescita delle aree interne. Con il decreto Mims di riparto delle risorse previste dal Fondo complementare del Pnrr, la nostra regione avrà a disposizione ulteriori risorse per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza della rete viaria di accesso alle aree interne”.

Lo annuncia il sottosegretario per il Sud e la coesione territoriale Dalila Nesci, che aggiunge: “oltre 17 milioni di euro saranno quindi impiegati a favore delle aree interne, così ripartiti: 3,8 milioni all’area Grecanica, 5.4 al versante Ionico-Serre, 3,3 al Reventino-Savuto e 4,4 milioni alla Sila e Presila. Una nuova opportunità per contrastare il rischio idrogeologico, le carenze infrastrutturali e lo spopolamento. Dallo sviluppo delle aree interne passa il rilancio di tutta la Calabria”, conclude Nesci.

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Recovery fund, 'Cambiamo la Calabria' chiede “equità’ territoriale tra Nord e Sud”

"Piena solidarietà e condivisione con i sindaci del Sud, in particolare con tutti i sindaci della Calabria che a Roma manifesteranno il 21 luglio prossimo per chiedere ed ottenere l’equità’ territoriale tra Nord e Sud riguardo alle risorse del Recovery fund": lo afferma Nicolò de Bartolo, responsabile Enti Locali del coordinamento di 'Cambiamo' della provincia di Cosenza, e sindaco di Morano Calabro, in condivisione con il coordinatore regionale, senatore Franco Bevilacqua ed il coordinatore provinciale, Giovanni Antoniotti.

"Non basta – sottolinea de Bartolo – la quota certa del 40% al Sud delle risorse del Piano di ripresa e resilienza(Pnrr) che rischia di creare un’ulteriore divaricazione nei livelli di sviluppo a discapito del Sud e acuire le difficoltà socio-economiche delle aree depresse le cui condizioni si sono vieppiù deteriorate a seguito della pandemia da Covid 19".

La spesa nazionale per interventi a favore del Sud – sottolinea de Bartolo – è scesa dallo 0,47% del Pil degli anni Novanta allo 0,15% del 2015. I fondi europei hanno sostituito soltanto in minima parte le politiche di riequilibrio. Al Sud e alla Calabria che evidenzia più disparità delle altre regioni  del Sud - aggiunge  il sindaco di Morano Calabro  e 'new entry' in 'Cambiamo' – deve essere dato ciò di cui ha effettivamente bisogno: a cominciare dal personale competente necessario ad elaborare progetti di sviluppo , come richiede il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il coordinatore regionale, Francesco Bevilacqua, chiede, a questo proposito, al presidente facente funzione della Regione, Nino Spirli’ di far sentire "le buone ragioni" dei Comuni, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni. Inoltre – sottolinea Bevilacqua - la Regione dovrà operare, così come faranno i gruppi parlamentari di 'Coraggio Italia',  affinché i Comuni, come le Regioni, svolgano un ruolo non da spettatore nella 'cabina di regia' del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Circa 87 miliardi di euro, dovrebbero essere destinati a Regioni, Comuni, Province e Città metropolitane  del Sud e sicuramente i Comuni – osserva Bevilacqua – sono i maggiori investitori pubblici e dunque e’ necessario che sappiano che cosa dovranno fare, con quante risorse e quali sono le regole per amministrarle.

'Cambiamo' - preannuncia Bevilacqua- presenterà a breve il suo programma elettorale: un intero capitolo e’ dedicato alla strategia delle 'Aree interne' che rappresentano il 78% dei Comuni calabresi, oltre la metà della popolazione (58,54%) ed il 79% della superficie.

Bisogna  allargare – aggiunge Bevilacqua – la progettualità’ delle  esistenti quattro ‘’Aree interne’’: Reventino-Savuto, Grecanica, Ionico-Serre, Sila -Pollino già nella 'Strategia nazionale' , ad altre "Aree che soffrono, al pari di quelle indicate, di diseguaglianze ma che al contempo offrono grandi disponibilità di risorse ambientali(risorse idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali), e culturali( beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, artigianato).

La quasi totalità delle 'Aree interne' – conclude Bevilacqua – è 'area rurale'.

Tale caratteristica preminente porterebbe a  considerarla un 'grande incubatore' dove promuovere una rete di piccole e medie imprese identitarie che potrebbero utilizzare materie prime del territorio a rischio di estinzione e che si potrebbero servire dell’innovazione tecnologica per innovare i processi di produzione e di distribuzione".

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