Controlli in Rsa e strutture per anziani: scoperte numerose irregolarità

I carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità (Nas) e del Comando provinciale di Reggio Calabria, hanno eseguito ispezioni in residenze sanitarie assistite, case di risposo, comunità alloggio e case famiglia, ubicate sia nel centro cittadino che in provincia.

In particolare, i militari dell’Arma hanno sequestrato una casa di cura e denunciato il legale rappresentante per reati connessi a irregolarità nell’assistenza degli anziani e alla mancanza dei titoli autorizzativi.

Inoltre, hanno proposto provvedimenti di sospensione per 5 strutture sprovviste della necessaria documentazione e non censite dalle autorità amministrative e diffidato 13 analoghe attività al ripristino dei requisiti “strutturali organizzativi e funzionali ”.

Durante le verifiche, in alcuni casi, i carabinieri hanno riscontrato gravi carenze strutturali ed organizzative.

Pertanto, gli anziani ospiti, previo espletamento dei tamponi, saranno ricollocati, con l'ausilio dell'Asp di Reggio Calabria, presso altri plessi autorizzati.

 

Chiaravalle C.le. Il consigliere Emanuela Neri esprime vicinanza a tutti i chiaravallesi in questi giorni di feste pasquali

Riceviamo e pubblichiamo:

È difficile quest’anno riuscire a scrivere un pensiero di auguri. Il mondo intero sta vivendo un momento tra i più brutti che si ricordano nella storia. In tutto questo stravolgimento, fino a qualche settimana fa, tutti noi chiaravallesi stavamo ad osservare questo strano virus e tutte le sere pensavamo “qui da noi non è arrivato”. Poi però è calato il silenzio e tutte le nostre vite si sono fermate in modo drammatico. Il covid 19 si è insediato nella nostra cittadina colpendo proprio chi tra tutti era il più indifeso. Mi fermo qui con questa breve premessa, perché la storia la conosciamo tutti e qualsiasi parola oggi sarebbe inutile. Ora è solo il momento di stringerci forte e cercare, anche se ognuno nelle nostre case, di condividere almeno con il sentimento, tutti i momenti di cammino spirituale che in condizioni di normalità la festività pasquale ci avrebbe regalato.

Penso a tutti i nonni della RSA Domus Aurea che in questi giorni hanno perso la vita e a tutti i loro familiari. Penso a tutti coloro che sono stati colpiti da questo maledetto e vigliacco virus in modo diretto o indiretto. Penso a tutti i bimbi che sono quotidianamente privati della scoperta e delle meraviglie che la vita regala ogni giorno.

Questo vuole essere un messaggio di auguri per una serena Pasqua. Voglio con queste parole stringermi virtualmente ad ognuno di voi, ad ogni mio concittadino, con la speranza di ritrovarci tutti con il pensiero Domenica mattina alle 12.00 in Piazza Dante per scambiarci gli auguri e ad applaudire come ogni anno, all’incontro tra Maria e Gesù risorto.

 

Emanuela Neri

Consigliere comunale – CAPOGRUPPO PD

Coronavirus, Santelli: "Bene le ispezioni del ministero nelle Rsa calabresi"

“Alla luce di quanto accaduto nelle scorse settimane in diverse strutture che ospitano anziani, è doveroso rassicurare le famiglie e i cittadini e sincerarsi delle condizioni in cui queste persone, a volte anche particolarmente fragili, vengono accudite. Lo è ancora di più nel contesto di emergenza sanitaria che stiamo attraversando”.

Lo ha dichiarato la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli.

“Ringrazio il vice ministro Sileri per aver voluto approfondire la situazione calabrese accogliendo una richiesta che avevo personalmente caldeggiato nel corso del nostro ultimo incontro”,  ha concluso la governatrice.

Rsa, Wanda Ferro (Gruppo misto): "Aprire tavolo tecnico-istituzionale per salvaguardare un servizio di fondamentale"

Riceviamo e pubblichiamo

"Anziché annunciare improbabili incatenamenti per ottenere la nomina a Commissario alla Sanità, il governatore Oliverio si preoccupi innanzitutto di fare bene ciò che è di sua competenza in un settore importante e delicato quale quello dell’assistenza socio-sanitaria. Ha assunto ormai contorni grotteschi la vicenda dei pagamenti della quota sociale delle rette da versare alle Rsa, dopo la nota sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito che tale quota deve essere a carico delle Aziende Sanitarie. Un “falso problema”, come lo hanno definito le associazioni rappresentative delle strutture, poiché è evidente che la spesa continua a gravare sulla Regione, che deve trasferire le risorse necessarie alle aziende sanitarie. Senonché si è venuto a creare, con consueta indisponibilità all’ascolto da parte del governatore Oliverio, un cortocircuito tale per cui la Regione ha messo in moto l’avvocatura per avere restituite dagli erogatori le somme versate, mentre d’altro canto non consente alle Asp di accettare le fatture da parte degli stessi erogatori. Insomma la Regione vuole indietro i soldi versati per i servizi forniti, ma non mette in condizioni le Rsa di riottenere quanto dovuto da parte delle Aziende Sanitarie. Basterebbe soltanto sedersi attorno ad un tavolo per trovare una soluzione condivisa al problema, ma la Regione si ostina in un atteggiamento di chiusura incomprensibile, che rischia di portare al collasso tante strutture che offrono servizi di eccellenza in un settore ad alto valore sociale quale quello dell’assistenza agli anziani. Le Rsa infatti non sono in grado di restituire le somme che hanno incassato, perché quei soldi sono serviti per pagare i servizi e i costi del personale.  E in ogni caso sono somme che dovrebbero riavere indietro sempre dalla Regione attraverso le Asp. Le Rsa, che tra l’altro non ricevono il pagamento della quota sociale da 13 mesi, sono quindi costrette a rivolgersi agli istituti di credito, accollandosi inutilmente interessi e spese di cui, alla fine, chiederanno inevitabilmente il conto alla Regione. A pagare tanta inefficienza e incapacità di confronto saranno sempre i cittadini, sia per l'inutile spreco di risorse pubbliche che per il rischio di vedere compromessa la qualità dei servizi. Non si comprende perché la Regione continui a penalizzare l’assistenza territoriale, e in particolare quelle strutture che offrono una buona assistenza ad anziani e disabili, anche nei paesi dell’entroterra, spesso rappresentando una concreta alternativa ai ricoveri ospedalieri. Spero che non si tratti di questioni meramente contabili, volte ad escludere quei costi dal calderone della spesa sanitaria per migliorare le performance, e che si tenga in dovuto conto il rischio che le Rsa finiscano per gettare la spugna, cedendo magari le attività a realtà imprenditoriali con le spalle più larghe, come quelle del Nord che sembra abbiano già manifestato interesse ad impegnarsi nel campo dell’assistenza socio-sanitaria in Calabria. Poi c’è la questione dell’applicazione del Decreto commissariale 118, che ha ridotto le rette per le Rsa, e che se non sarà seguito dall’attivazione degli ulteriori servizi previsti, come l’assistenza domiciliare, rischia di far perdere centinaia di posti di lavoro a professionisti bravi e qualificati. La Regione, anche attraverso le Aziende Sanitarie, non può applicare le norme soltanto quando e nelle parti che fanno comodo. Spero che possa aprirsi a breve un tavolo tecnico-istituzionale con tutte le parti coinvolte per salvaguardare un servizio di fondamentale importanza per i calabresi". 

Wanda Ferro, Consigliere regionale della Calabria (Gruppo misto)

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