Autobus con studenti a bordo va a fuoco nel tratto vibonese dell'A2 del Mediterraneo

Solo tanta paura, per fortuna senza conseguenze, sul tratto vibonese dell'autostrada A2 del Mediterraneo, dove un autobus di linea, con a bordo molti studenti delle università di Catanzaro e della Calabria, è andato in fiamme, per cause in corso di accertamento.

Il pullman stava transitando nei pressi dello svincolo di Sant'Onofrio-Vibo Valentia, nel territorio di Pizzo Calabro, quando improvvisamente sono divampate le fiamme.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando provinciale di Vibo Valentia e gli agenti della Polizia stradale.

Nessuno problema per l'autista ed i passeggeri che sono riusciti ad abbandonare il mezzo, prima che il fuoco si propagasse.

Il traffico lungo il tratto della carreggiata sud dell'autostrada percorso dal pullman nel momento in cui é scoppiato l'incendio é stato bloccato fino a quando non sono state completate le operazioni di spegnimento delle fiamme e rimozione del mezzo.

Verso il Mediterraneo, la Salerno-Reggio Calabria raccontata in cento foto

Dal 15 dicembre 2016 al 14 febbraio 2017, l’Istituto centrale per la grafica ospita la mostra "Verso il Mediterraneo. Sezioni del paesaggio da Salerno a Reggio Calabria", a cura di Emilia Giorgi e Antonio Ottomanelli, con oltre 100 lavori realizzati da alcuni dei maggiori fotografi italiani contemporanei che hanno documentato il paesaggio attraversato dall’A3 Salerno - Reggio Calabria.

Il sottotitolo della mostra prende ispirazione dalla celebre ricerca di Gabriele Basilico e Stefano Boeri Sezioni del paesaggio italiano, pubblicata nel 1997 per un atlante eclettico sui mutamenti del territorio nazionale.

La mostra è promossa da Anas in collaborazione con l’Istituto centrale per la grafica, il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e realizzata con il supporto di Contship Italia Group, Willis Towers Watson e Planar, nell'ambito del progetto OIGO Osservatorio Internazionale sulle Grandi Opere.

Undici gli autori coinvolti, Andrea Botto, Gaia Cambiaggi, Martin Errichiello e Filippo Menichetti, Marco Introini, Allegra Martin, Maurizio Montagna, Armando Perna, Filippo Romano, Marcello Ruvidotti, Francesco Stelitano, Giulia Ticozzi, che hanno esplorato tre regioni – Campania, Basilicata e Calabria – e rintracciato un patrimonio culturale materiale e immateriale visibile in mostra come un “viaggio nel viaggio” che inizia a Salerno e termina a Reggio Calabria.

Sono narrate realtà diverse, attraverso i focus che ogni autore ha individuato con singoli percorsi, visitando le infrastrutture, osservando il paesaggio, facendo emergere attraverso l’ascolto dei linguaggi delle tre regioni, i conflitti e le contraddizioni del territorio indagato.

La documentazione va dalla dismissione delle vecchie infrastrutture alla naturalizzazione e il ripristino ambientale; dalle storie di vita di uomini e donne coinvolti direttamente o indirettamente dai lavori dell’infrastruttura alla presentazione di opere collegate all’autostrada, come il Porto di Gioia Tauro; fino alle immagini di paesaggio fisico e culturale alla scoperta di un Meridione inedito, a volte intrinsecamente legato alle origini dei singoli autori.

Ne emerge un racconto antropologico in cui la monumentalità delle grandi opere diviene veicolo per sondare da una parte la trasformazione e l’emancipazione del panorama culturale delle regioni che attraversa, dall’altra l’integrazione e la valorizzazione dell’architettura paesaggistica.

A fare da contrappunto a questo racconto sul presente è una sezione dedicata a tre maestri della fotografia italiana con opere provenienti dalla Collezione di Fotografia del MAXXI Architettura e in particolare dal progetto di committenza Atlante Italiano 03. Sono gli scatti di Gabriele Basilico e Olivo Barbieri che descrivono lo stretto di Messina, ancora oggi di estrema attualità, e quelle di Mario Cresci che centra il suo lavoro sulla SS 106 Jonica, importante collegamento tra Reggio Calabria a Taranto, illustrata anni dopo anche dal fotografo Filippo Romano.

Sono parte integrante del percorso espositivo i disegni e le immagini provenienti dall’archivio Anas, esposto per la prima volta al pubblico: progetti, planimetrie e soprattutto fotografie degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, alcune realizzate dallo Studio Fotografico Vasari, che testimoniano i lavori infrastrutturali di un’epoca e del periodo che precede la costruzione dell’A3.

La mostra "Verso il Mediterraneo. Sezioni del paesaggio da Salerno a Reggio Calabria" è accompagnata da una pubblicazione edita da Planar Books con i testi dei curatori e di Stefano Boeri e Joseph Grima.

IL PROGETTO

Partendo da un lavoro fotografico sulla regione Calabria a cura di Antonio Ottomanelli – presentato per la prima volta all’interno della sezione Monditalia della XIV Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano – la mostra è il risultato di una nuova campagna fotografica, che include anche un’attenta ricerca visiva sulla Campania e la Basilicata realizzata nel 2016, voluta dall’Osservatorio Internazionale sulle Grandi Opere, per restituire un ritratto ignoto e sensibile su una parte dell’Italia che l’immaginario corrente della cronaca giornalistica non racconta.

“La Salerno - Reggio Calabria - scrive Gianni Vittorio Armani - è un progetto unico nel suo genere, perché attraversa gli Appennini lucani e calabresi per oltre il 50% dell’intero percorso. La prevalenza lungo il tracciato di rilievi montuosi segnati dalle capillari fiumare e dalla forte instabilità idrogeologica dei suoli, che hanno sempre rappresentato un ostacolo all’infrastrutturazione, diventano un terreno di sfida per coniugare alta ingegneria e architettura al servizio del territorio. La scelta di Anas di promuovere il progetto della mostra nasce da una forte volontà di raccontare la complessa vicenda di questa Autostrada, attraverso lo sguardo di importanti fotografi che hanno restituito liberamente una visione nuova, e lontana dagli stereotipi, di questa grande opera e dei territori che attraversa”.

L’esposizione rientra nel programma delle attività legate all’apertura al traffico, da parte di Anas, dell’ultimo cantiere dell’autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria prevista per dicembre 2016.

  • Published in Cultura

Oliverio preoccupato per i tempi di ripristino del viadotto Italia

Il presidente della Regione Mario Oliverio è “seriamente preoccupato” per i tempi di ripristino del Viadotto Italia. “Con la stagione turistica ormai alle porte – ha affermato il governatore - in Calabria si profila una grave e straordinaria emergenza. L’ostruzione provocata dal crollo verificatosi sul viadotto Italia rischia di diventare un serio disincentivo ai flussi turistici orientati verso la nostra regione. Il danno di un vorticoso calo dell’economia turistica può, quindi, incidere sensibilmente sul PIL regionale, sulla media reddituale e sull’occupazione. Per questo motivo – ha concluso - ritengo necessaria ed urgente la convocazione di un tavolo nazionale, alla presenza del ministro Delrio, con il quale in queste settimane ho avuto un continuo e costante contatto su questo delicato problema, per provvedere ad una verifica dello stato dell’arte progettuale e degli interventi da eseguire per rimuovere la criticità strutturale che si è venuta a determinare nel collegamento tra la Calabria e il resto del Paese attraverso l’autostrada Sa-Rc”.

A3 Viadotto Italia, Anas: il 27 maggio al via lavori di rimozione delle macerie

È pronto il progetto di rinforzo/riparazione provvisoria della pila danneggiata per riaprire al traffico l’autostrada entro circa 40 giorni dall’autorizzazione. L’Anas comunica che la Procura di Castrovillari ha autorizzato l’esecuzione dei lavori di rimozione delle macerie della campata di accesso al Viadotto Italia dell’autostrada A3 ‘Salerno-Reggio Calabria’, crollata il 2 marzo scorso durante i lavori di predisposizione della demolizione dell’impalcato. L’avvio di tali attività è tuttavia condizionato all’esecuzione di una ulteriore serie di indagini laser-scanner, stabilite dai consulenti della Procura e programmate dagli stessi nei giorni 25 e 26 maggio. Si prevede, pertanto, che i lavori autorizzati possano essere avviati a partire dal giorno 27 maggio, e avranno una durata complessiva di circa 10 giorni. Lunedì 25 maggio Anas procederà al deposito della ulteriore documentazione progettuale inerente l’intervento di rinforzo della pila P13 del viadotto, aggiornata ed integrata nei termini indicati dai consulenti della Procura. Nel frattempo Anas ha anche elaborato un progetto per un intervento di rinforzo/riparazione provvisoria della pila, che permetterebbe di abbreviare i tempi di apertura al traffico senza compromettere la possibilità di eseguire l’intervento di riparazione definitivo. La realizzazione di tale intervento, abbinata all’esecuzione di prove di carico statiche e dinamiche sull’impalcato, consentirà la riapertura al traffico della carreggiata nord entro circa 40 giorni dall’autorizzazione della Procura. L’Anas ha anche avviato tutte le indagini interne per valutare la quantificazione di eventuali danni subiti e le responsabilità dei soggetti coinvolti nel crollo della campata. 

Renzi: "La Salerno - Reggio Calabria finita entro il prossimo anno"

Arrivano rassicurazioni direttamente da Matteo Renzi circa il completamento della A3. Nel corso della trasmissione “L’Arena”, su Rai 1, il premier ha dichiarato che “la Salerno - Reggio Calabria la finiamo. Domani – ha sottolineato - ci sarà il nuovo Cda di Anas, ed entro il 2015 tutti i cantieri avranno un'accelerazione definitiva". Si tratterebbe, qualora le parole si trasformassero in fatti, di un’ottima notizia per una parte del Paese che è rimasta indietro anche per lo stato disastroso della sua viabilità.

 

Anas condannata a risarcire Giusy Versace, le riflessioni dell’atleta reggina

Il verdetto del Tribunale di Roma non lascia alcuno spazio ad interpretazioni ambigue: l'Anas è stata condannare a risarcire Giusy Versace in seguito all'incidente stradale che le cambiò la vita il 22 agosto di dieci anni fa. Una decisione che l'atleta reggina, priva degli arti inferiori proprio a causa di quel drammatico episodio verificatosi sull'A3 Salerno-Reggio Calabria, ha oggi commentato con lucidità e realismo: "Non esiste alcun risarcimento che potrà mai restituirmi le gambe e cancellare questi ultimi 10 anni nei quali, con tanto dolore, ho cercato di reinventarmi una nuova vita, guardare avanti e superare tutte le difficoltà fisiche e psicologiche che questa nuova condizione mi ha posto. E' vero, sono diventata un simbolo di forza e coraggio, ma sono in pochi a sapere che dietro al mio sorriso si celano ferite profonde e indelebili". "Purtroppo quello che sono diventata, le vittorie che ho conquistato nell'atletica e l'atteggiamento positivo con cui mi rivolgo alla gente – ha affermato l'atleta" - mi è stato molto spesso rinfacciato da Anas in fase processuale. Come se io, dal 2005 ad oggi, avessi avuto solo il diritto di piangere e abbattermi. E invece, in questi anni ho capito che piangersi addosso non porta da nessuna parte, mentre aiutare gli altri e porsi nuovi traguardi mi ha dato la forza per rialzarmi. Oggi, posso solo ritenermi soddisfatta del fatto che finalmente è stata riconosciuta una colpa che spero possa, in futuro, evitare ad altri quello che è successo a me". La combattiva trentasettenne calabrese ha dimostrato nel corso del tempo grinta e determinazione, due caratteristiche che le hanno permesso di ottenere risultati eccellenti sulle piste d’atletica, sia a livello nazionale che internazionale. Nessuna donna italiana, prima di lei, aveva avuto, del resto, la capacità di gareggiare senza entrambe le gambe, amputatele a causa dei danni gravissimi provocati dal guard-rail che penetrò all'interno dell'autovettura a bordo della quale viaggiava. I magistrati, investiti del caso, hanno accolto l'istanza presentata da Giusy, rilevando che Anas "non poteva consentire la circolazione su un tratto di strada di cui aveva la custodia, senza adottare i presidi necessari ad eliminare i fattori di rischio". A questo si aggiunga che, il guard rail "era in pessime condizioni di manutenzione e presentava gravissime anomalie della messa in opera che rendevano la barriera estremamente pericolosa".

Subscribe to this RSS feed