Fucile e munizioni rinvenuti tra la vegetazione, indagano i carabinieri

I carabinieri della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio (Rc) e dello Squadrone eliportato Cacciatori Calabria hanno rinvenuto, in un terreno demaniale in località “Piano di Moleti” di Ciminà, un fucile calibro 12 con matricola punzonata e 20 cartucce calibro 12 spezzate.

L'arma e le munizioni erano state nascoste in un tubo in plastica che era stato interrato tra la fitta vegetazione.

Il fucile è stato sequestrato a carico di ignoti per essere poi sottoposto ai prescritti accertamenti balistici dal Ris di Messina, al fine di verificare se sia stato utilizzato per danneggiamenti o fatti di sangue.

 

Rinvenute oltre 300 piantine di canapa indiana

Dopo le oltre 6 mila piante distrutte tra il 2018 ed il 2019, i Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio e dei Cacciatori di Calabria, hanno rinvenuto in un’area demaniale di contrada Cardesi, occultata all’interno della fitta vegetazione, una piazzola adibita a coltivazione di canapa indiana, composta da oltre 300 piante, tutte già con infiorescenze e di altezza compresa tra i 90 ed i 200 centimetri.

Lo stupefacente trovato, previo campionamento, è stato distrutto.

Fucile e munizioni trovate in un rifugio scavato nella roccia

Nel corso di un servizio di controllo straordinario del territorio disposto dal Gruppo carabinieri di Locri, i militari della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio e dei Cacciatori di Vibo Valentia, hanno rinvenuto: un fucile con matricola punzonata, 250 munizioni di vario calibro e 3 palette risalenti verosimilmente agli anni Ottanta, di cui due con il simbolo della Repubblica ed una con la dicitura “Ufficio Tecnico Amministrativo Provinciale di Catanzaro”.

Il materiale è stato trovato in un rifugio ricavato in una parete di roccia, in località Petti del comune di Sant'Ilario dello Jonio.

Fucile a canne mozze rinvenuto in un terreno demaniale

 Un fucile calibro 16 a canne mozze con la matricola abrasa ed oltre 60 cartucce. È quanto hanno rivenuto i carabinieri della Stazione di Sant'Ilario dello Jonio e dello squadrone Cacciatori di Calabria, in un terreno demaniale di località “Piano dei Corvi”, a Ciminà, nel reggino.

Il tutto è stato sottoposto a sequestro e messo a disposizione della Procura di Locri per gli eventuali accertamenti del caso.

Secondo gli investigatori, il ritrovamento rappresenta la conferma che l’entroterra aspromontano, come già visto nel corso dell’anno con vari rinvenimenti, si presta particolarmente ad essere utilizzato come “deposito” di armi.

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Non consegna la posta, dipendente denunciato. Oltre 40 kg di corrispondenza rinvenuta e sequestrata

Ieri sono stati effettuati servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Gruppo Carabinieri di Locri finalizzati alla repressione dei reati in genere, con particolare attenzione a quelli di natura predatoria, nonché al contrasto di attività illecite legate allo spaccio di sostanze stupefacenti alle violazioni della normativa sul controllo delle armi.

I controlli sono stati eseguiti soprattutto nell’area ricadente tra i comuni di Locri e Sant’Ilario dello Jonio. A tal proposito, sono stati eseguiti controlli, perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di pregiudicati e sono state altresì passate al setaccio le aree più “degradate” dei maggiori centri della locride, ove è più alta la percentuale di giovani e giovanissimi che si “affacciano” alla vita criminale.

All’esito dei citati servizi Carabinieri della Stazione di Locri, unitamente ai colleghi della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio hanno denunciato un 39enne di Locri per violazione, sottrazione o soppressione di corrispondenza. L’uomo, incaricato da “Poste Italiane” per la consegna a domicilio di corrispondenza, avrebbe omesso di consegnare la posta ai destinatari. I Carabinieri, ricevute diverse segnalazioni da parte di alcuni cittadini che lamentavano il mancato recapito della corrispondenza, hanno immediatamente avviato le indagini, effettuando una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del 39enne, dove hanno rinvenuto oltre 40 Kg di corrispondenza che è stata sottoposta a sequestro.

Come si ricorderà, nel mese di Gennaio u.s.,i Carabinieri avevano già denunciato un 59enne della zona, in servizio presso un Centro Secondario di Distribuzione Postale della locride, in quanto ritenuto responsabile del medesimo reato di “sottrazione e soppressione di corrispondenza”. Lo stesso era stato sorpreso dai militari dell’Arma mentre buttava della corrispondenza in un cassonetto della spazzatura. Anche in questo caso le indagini dei Carabinieri erano state avviate a seguito di un esposto - denuncia presentato da un cittadino, il quale lamentava il mancato o irregolare recapito della sua posta.

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Armi e munizioni, arrestato un 42enne

Prosegue a pieno regime l'attività dei carabinieri del Comando gruppo di Locri, impegnati in una serie di rastrellamenti nelle aree rurali dell’entroterra della locride, alla ricerca di armi e materiale esplodente.

I militari hanno focalizzato la loro attenzione, nelle aree aspromontane ricadenti nei comuni di Ciminà, San Luca e Platì. In tale contesto sono stati ispezionate ampie zone boschive, casolari abbandonati, pozzi ed anfratti naturali.

Nel corso di un’attività condotta nella giornata di ieri, i carabinieri della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio, unitamente ai colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, Saverio Raco, 42enne di Ciminà, già noto alle forze dell’ordine, per ricettazione e detenzione abusiva di armi clandestine.

In particolare, nel corso di una perquisizione domiciliare, estesa anche ad un terreno ubicato nel comune di Ciminà, di proprietà del 42enne, i militari hanno rinvenuto:

·         un fucile cal. 12 con matricola punzonata;

·         due riduttori di calibro di fabbricazione artigianale;

·         oltre 450 munizioni di vario calibro e tipo.

Tutto il materiale, in ottimo stato di conservazione, era abilmente occultato all’interno di un tubo in plastica sotterrato.

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato associato presso la casa circondariale di Locri, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

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