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La scuola di cultura politica organizza un doppio incontro con gli Onorevoli Craxi e Bertinotti

Doppio appuntamento per il secondo modulo del corso 2016-2017 della Scuola di cultura politica organizzata dall’ISESP con la collaborazione del DiGiEc dell’Università Mediterranea. Giovedì 2 marzo si terrà la conferenza dell’On. Fausto Bertinotti e venerdì 3 marzo quella dell’On. Stefania Craxi. L’On. Bertinotti interverrà sul tema “Morale e politica”. Ha ricoperto diversi incarichi  istituzionali  ed è stato Presidente della Camera dei deputati tra il 2006 e il 2008. E' direttore della Rivista 'Alternative per il socialismo' con la quale lavora alla ricostruzione di una cultura politica della trasformazione.

L’On. Craxi  che relazionerà su “La notte di Sigonella. Sovranità nazionale e ruolo dell’Italia nel sistema internazionale”, è  presidente onorario della Fondazione Craxi di cui è stata fondatrice e  ha ricoperto l’incarico di Sottosegretario agli Esteri tra il 2008 e il 2011. 

Introdurranno le conferenze, i saluti di Francesco Manganaro, direttore del DiGiEc e di Raffaele Cananzi, presidente dell’ISESP. Moderano e concludono il presidente della Commissione Giustizia del Senato e direttore della Scuola Nico D’Ascola e Daniele Cananzi, coordinatore scientifico della Scuola. Le conferenze fanno parte delle attività della Scuola e sono aperte al pubblico. Gli incontri si terranno entrambi alle ore 15:00 presso Palazzo Sarlo, Via T. Campanella.

 

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Politica, territorio e solidarietà al centro dell'incontro tra Stefania Craxi e Anas

Anas Calabria, assieme ad una parte degli eletti Anas Italia nelle amministrazioni locali, ha preso un "caffè" con Stefania Craxi. Si è discusso di Politica nel senso nobile del termine, di territorio, di solidarietà e di come il Terzo Settore in questo periodo storico stia sopperendo all'assenza dei partiti sul territorio. Solo partendo dal basso, dal cittadino, dal sociale, la politica, secondo quanto emerso dai diversi interventi, potrà realmente rappresentare le istanze dei cittadini! Sono stati programmati per il prossimo autunno altri incontri tra l'onorevole Craxi e Anas, per fare squadra su una serie di temi attinenti i territori calabresi. Erano presenti: Pasquale Perri, vice presidente del Consorzio di bonifica Caulonia; Pasquale Zappia, vice sindaco di Platì; Domenico Alafaci; assessore comunale di Sant’Agata del Bianco; Pasquale Panetta e Rosita Italiano, consiglieri comunali di Portigliola; Roberto Marando, consigliere comunale di Ardore; il dottor Monteleone, vice sindaco di Sant’Ilario dello Ionio; in rappresentanza del sindaco Brizzi; Lea Stelitano, assessore comunale di Roghudi; Carmelo Femia, assessore comunale di Gerace. 

 

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ESCLUSIVO / Verso il referendum. Stefania Craxi: “Diciamo No alla riforma che deforma”

Con l’avvicinarsi del referendum sulle modifiche costituzionali, si intensificano le attività del “Comitato Riformisti per il No – Noi della grande Riforma” che puntano ad affermare alcuni concetti che ritengono fondamentali. Durante la sua visita in Calabria, Stefania Craxi ha, ancora una volta, fatto tappa a Serra San Bruno ed ha avuto modo di specificare la volontà di rilancio nazionale confermando quella fermezza e quella determinazione che erano caratteristiche essenziali del carattere paterno. Dalle risposte alle nostre domande emerge la sua visione sul particolare momento storico.

 

Il cambiamento è ormai avvertito dalla popolazione come un’esigenza indifferibile. In che termini va realizzato?

Il nostro Paese ha la necessità di una grande riforma che investa tutti i campi del vivere civile, politico e sociale; che metta l’Italia nelle condizioni di affrontare i grandi problemi che il mondo globalizzato pone. Ma serve una riforma di grande portata e non una riformicchia ideata da 4 amici al bar, presentata da una minoranza in Parlamento e passata con il voto di fiducia. È una riforma che deforma e non risolve uno solo dei mali italiani.

 

Ci spieghi nei dettagli i motivi dell’orientamento dei “Riformisti per i No”.

Innanzitutto occorre uscire dallo scontro ideologico tra quelli che credono che la Costituzione sia ‘la più bella del mondo’ e dunque immodificabile e quelli che pensano ‘qualsiasi riforma purché si riformi’. Noi diciamo ‘No’ non perché tutto rimanga come prima, ma perché la discussione va messa in mano ai cittadini. C’è bisogno di un’assemblea costituente eletta dal popolo e seguita da tre referendum che consentano agli italiani di decidere la forma di governo. Diciamo ‘No’ ad un Senato nominato dalle segreterie dei partiti che anziché semplificare complica l’iter legislativo e crea conflitti fra Stato e Regioni. Diciamo ‘No’ ad una riforma che non interviene sul groviglio delle Istituzioni e che continua a mantenere l’impianto delle Regioni che è all’origine dell’esplosione della spesa pubblica. Diciamo ‘No’ ad una riforma che spacca il Paese in due: accentua lo scontro fra Regioni ricche e Regioni povere, divide creando cittadini di serie A e cittadini di serie B. Diciamo ‘No’ ad una riforma che non solo non risolve lo squilibrio fra poteri dello Stato, ma non agisce nemmeno sulla situazione della Giustizia in Italia. Diciamo ‘No’ perché vogliamo una vera grande riforma nell’interesse dei cittadini e non dei poteri forti, gli unici ad aver fatto endorsement verso la riforma. Parlo di finanzieri, banchieri e grandi potenze internazionali.

 

Qual è il suo giudizio sul Governo Renzi?

Matteo Renzi è un imbonitore che deve magnificare la sua poca merce, che va cambiando linguaggio di vendita ad ogni piazza che affronta, che si è posto alla guida di un’Italietta che sul piano internazionale conta meno di niente.

E' morto Sisinio Zito: il ricordo di Stefania Craxi

"Apprendo con grande dolore la notizia della scomparsa di Sisino Zito, già parlamentare e sottosegretario di Stato. La sua militanza socialista e la sua inquieta passione politica, lo portarono a ricoprire, fin dalla giovane età, sia all’interno del partito che nella vita istituzionale della nazione, incarichi di rilievo e di grande responsabilità. I suoi cinque anni da condirettore a "MondOperaio", coincidono con pagine buie e tristi della storia repubblicana e, al contempo, segnano, a partire dal Midas, l’avvio del nuovo corso socialista al quale contribuì con una fervente attività di elaborazione politico – culturale.  Autonomista, riformista e craxiano, fu un intellettuale organico che seppe cimentarsi sulle questioni più spinose della società del suo tempo ed i temi del lavoro e del Mezzogiorno, legato a doppio filo come fu alla Calabria ed alla sua terra d’origine a cui dedicò, con encomiabile entusiasmo, tutte le sue forze fino anche dopo la falsa rivoluzione di tangentopoli. Lo ricorderemo come un pensatore vivace che amava perdersi tra le seducenti note della musica Jazz". Così, Stefania Craxi, già sottosegretario agli Esteri e presidente della Fondazione Bettino Craxi. 

 

 

Sabato ospiti di "On the News" Stefania Craxi e Domenico Dominelli

Sabato 12 marzo, "On the News", sulle frequenze di Rs98 sarà speciale cultura con un'ospite d'eccezione, Stefania Craxi. Figlia del politico Bettino Craxi, ed a sua volta politica ed imprenditrice del mondo della televisione, con lei parleremo del docufilm ispirato al libro "La notte di Sigonella". Il salotto radiofonico sarà la sede di una chiacchierata sul ruolo che politici come Craxi hanno avuto nella storia del nostro Paese. Sul peso che l'Italia aveva all'epoca nel panorama internazionale, le sarà chiesto cosa secondo lei oggi andrebbe corretto nel modo in cui i nostri politici ci rappresentano all'estero, ed in che modo questo potrebbe giovare all'economia ed alla società italiana. Nella seconda ora sarà ancora speciale Amministrative 2016. In studio ci sarà Domenico Dominelli, coordinatore della Commissione Programma del centro sinistra serrese. Con lui, politico di lungo corso e di acclarata esperienza, sarà approfondita la mission dell'area di centro sinistra. Gli saranno poste domande in merito al programma che si va stilando in questi giorni ed ovviamente si parlerà di campagna elettorale, di nomi, di scadenze e di strategie presenti e future.  L'appuntamento è sabato 12marzo dalle 10 alle 12 con "On the News" sulle frequenze di Rs98. Sarà possibile seguire la trasmissione anche in streaming all’indirizzo www.rs98.it. Per gli interventi via sms o whatsapp è disponibile il numero 324 833 1898, per quelli in diretta telefonica il numero 0963.71669.

Salerno con Stefania Craxi ad Hammamet: “Reso omaggio ad un grande statista”

Una delegazione, guidata dal consigliere regionale Nazzareno Salerno e composta dall’assessore comunale di Serra San Bruno Adriano Tassone, dall’ex commissario del Parco delle Serre Salvatore Carchidi, dal giovane Antonio Carnovale e dal già coordinatore provinciale del PdL e di FI Valerio Grillo, si è recata ad Hammamet in occasione del XVI anniversario della morte di Bettino Craxi. “Abbiamo reso omaggio ad un grande statista – ha affermato Salerno – che con la sua personalità si è ritagliato un posto da protagonista nella storia d’Italia. Craxi ha saputo interpretare al meglio il ruolo di guida, ponendosi come punto di riferimento della politica. Grazie al suo carisma, ha permesso all’Italia di essere fra i ‘grandi’ del pianeta, sedendo al tavolo delle trattative con pari dignità rispetto alle principali potenze mondiali. Probabilmente – ha aggiunto – si tratta della figura di cui  oggi, in un momento di grande incertezza, avrebbe bisogno il nostro sistema politico. Purtroppo, l’Italia non ha saputo valorizzare fino in fondo lo spirito riformatore di Craxi, commettendo nei suoi confronti ingiustizie di cui il tempo darà l’effettiva contezza. A mio avviso – ha concluso Salerno – Craxi rappresenta un modello da seguire per chi vuole contribuire alla crescita della Patria ed alla pace nel Mediterraneo”. Durante l’esperienza, la delegazione ha dovuto fare i conti con il coprifuoco imposto dal ministero dell’Interno tunisino a seguito delle proteste con cui il popolo ha rivendicato equità e giustizia sociale.

 

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Sentenza Cassazione su eredità Craxi, Salerno: “Ennesima aggressione, figli ancora senza pace”

“Sono passati 15 anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, ma per la sua famiglia non c’è ancora pace. Circostanze che si intersecano con sorprendenti cadenze temporali sembrano prendere a bersaglio coloro i quali ne hanno raccolto lo spirito, conservandone la memoria”. È il commento del consigliere regionale Nazzareno Salerno in riferimento alla sentenza della Corte di Cassazione con la quale viene autorizzata l’Agenzia delle Entrate a rivalersi su Stefania Craxi per un importo che sfiora i 700mila euro. “Sarebbe il momento – spiega il rappresentante di Forza Italia - di riconoscere la rilevanza storica di uno statista che ha fatto sì che l’Italia ottenesse il rispetto internazionale che le compete eppure, ancora oggi, si prosegue nel colpire una figura che, per effetto di ingiuste accuse, è stata costretta a vivere gli ultimi frangenti della sua vita in una terra lontana dalla sua Patria. La stagione dei veleni – afferma l’esponente azzurro - quella in cui i processi mediatici si sovrapponevano a quelli nelle aule dei Tribunali, ha ingiustamente compromesso, agli occhi delle nuove generazioni, il valore di un protagonista assoluto della politica e delle Istituzioni che, con la sua lungimiranza ed il suo alto senso dello Stato, ha guidato l’Italia portandola ad essere parte integrante delle decisioni internazionali. Una stagione che dovrebbe essere finita, anche perché Craxi ha dimostrato di aver agito con correttezza. Sarebbe l’ora di rivalutare i suoi concetti di onestà, giustizia e impegno per la comunità e, invece, si verificano situazioni che vanno nel senso opposto. Ma i fatti, probabilmente, rendono meglio l’idea delle opinioni. La Corte di Cassazione – sostiene Salerno - intenderebbe, con una sentenza resa pubblica ieri, autorizzare l’Agenzia delle Entrate a rivalersi sulla figlia di Bettino Craxi, Stefania - relativamente all’imposta di circa 670.000 euro dovuta per la registrazione della sentenza di condanna di Bettino Craxi pronunciata dalla Corte di Appello di Milano il 24 luglio 1998 sulla quale, peraltro, la Corte di Strasburgo ha acclarato la violazione dei diritti umani a sfregio di Bettino Craxi – adducendo come unica motivazione quella ‘di non aver provato l’accettazione con beneficio di inventario dell’eredità’. Tuttavia – precisa Salerno - l’atto pubblico del 17 febbraio 2000 (repertorio n. 193/63, notaio Dellisanti) testimonia proprio che all’apertura dell’eredità di Bettino Craxi, gli eredi hanno accettato con beneficio di inventario. Conseguentemente all’accettazione con beneficio di inventario gli effetti dell’apertura della successione sono stati di fatto ‘congelati’ affinché si procedesse ad inventariare il patrimonio del defunto. Nel 2011, gli eredi hanno rinunciato all’eredità e, conseguentemente, il Tribunale di Milano ha nominato un curatore perché provvedesse alla vendita dei beni inventariati della rinunciata eredità e utilizzasse il ricavato della vendita per soddisfare gli asseriti creditori di Bettino Craxi. Questi ultimi, nell’ambito di tale procedimento, sono stati invitati a rinnovare la loro pretesa creditoria per rivalersi sulla vendita dei beni della rinunciata eredità che, fra l’altro, comprendeva regali di stato e non rappresentava di certo un ‘tesoro’. Il ricavato della vendita all’asta (pari, secondo quanto riporta l’Ansa, a 271.000 euro), avvenuta lo scorso 5 novembre su espressa autorizzazione del Tribunale di Milano, verrà utilizzato dal curatore nominato dal Tribunale di Milano per soddisfare gli asseriti creditori di Bettino Craxi.  Due osservazioni meritano particolare attenzione: la prima è che l’accettazione con beneficio di inventario da parte degli eredi di Bettino Craxi è chiaramente avvenuta con atto pubblico; la seconda concerne la tempistica poiché la pronuncia della Corte di Cassazione è stata resa pubblica a meno di una settimana dalla vendita all’asta  della rinunciata eredità. Asta con la quale si è definitivamente chiusa la procedura ereditaria apertasi il 17 febbraio 2000 con l’accettazione con beneficio di inventario da parte degli eredi di Bettino Craxi. Tutto questo – è la conclusione - succede nel 2015, quando l’informatizzazione consente di conoscere in tempo reale atti e procedure”.

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Serra, Stefania Craxi: “La grande idea di mio padre per la Calabria”

Da quando, il 15 febbraio scorso, ci è giunta per presentare il libro “Io parlo, e continuerò a parlare”, Stefania Craxi non ha smesso di pensare alla cittadina della Certosa. E, nel tardo pomeriggio di ieri, ci è tornata dirigendosi prima di tutto a Santa Maria del Bosco. Qui, fra un incontro e l’altro con residenti e visitatori che hanno voluto condividere alcuni ricordi sul padre Bettino, ci ha concesso qualche riflessione. Chiamata ad una considerazione sulle poco edificanti dichiarazioni di Vittorio Sgarbi e Matteo Renzi sulla nostra regione, ha spiegato che “se la Calabria non fosse stata trattata come terra di conquista da colonizzare, se la Calabria avesse avuto strutture adeguate ad un territorio che da un punto di vista turistico non ha niente da invidiare, se la Calabria avesse potuto avvalersi davvero della sua posizione strategica sul Mediterraneo, se avesse avuto l’attenzione che merita e buoni amministratori sul territorio, oggi sarebbe un’eccellenza”. Inevitabile il confronto con le tematiche di oltre 30 anni addietro e, in particolare, con il modo di affrontare la Questione meridionale che, a suo avviso, “è la grande assente nell’agenda di governo”. All’epoca Bettino Craxi “aveva per la Calabria e la Sicilia un progetto straordinario che non era, per come è stato semplificato, il Ponte sullo Stretto, ma l’idea di creare tra Messina e Reggio una sola grande capitale denominata Mediterranea che, decretata porto franco, sarebbe stata l’Hong Kong di tutta l’area” bagnata dall’omonimo mare. Invece, “in questi anni non abbiamo visto progetti lungimiranti che avrebbero potuto cambiare il volto di questa regione”. E ciò, per come lascia intuire, sarebbe legato al modo di agire dei politici della Seconda Repubblica. “Quello di Renzi -  ha affermato quasi volendo tracciare un parallelismo capace di evidenziare le differenze – è un riformismo senza cultura riformista e senza riforme degne di questo nome e che abbiano alla base progetti organici e visioni a lungo termine che sottintendano allo sviluppo di una grande Nazione quale l’Italia deve essere. Abbiamo assistito a riformicchie a proprio uso e consumo, all’occupazione del potere per sé e per i propri amici, calpestando la sovranità nazionale e popolare. Abbiamo udito un linguaggio violento da Balilla che tende ad escludere pezzi importanti della società e dei corpi sociali dal governo del Paese. Prova ne è che è stata portata avanti una legge elettorale che consegna a una minoranza  la guida del Paese. Dopo un anno di governo – ha attaccato ancora Stefania Craxi - non c’è un indicatore economico, dall’occupazione alla crescita, dal debito pubblico alla tassazione, che sta cambiando verso all’Italia”. Quanto al centrodestra, “è ridotto in poltiglia. O ritroverà attorno a un progetto politico la sua unità e la sua capacità di fare opposizione o, se prevarranno gli egoismi, per il Paese sarà solo avventura”. Ma cosa si deve fare per riaccendere la speranza nel futuro? “Bisogna restituire questo Paese finito nelle mani delle lobbies bancarie e finanziarie, magistrali e burocratiche – sostiene con decisione Stefania Craxi – nelle mani degli italiani. Che vuol dire nelle mani degli industriali privati e pubblici, dei contadini, degli artigiani, dei commercianti e dei professionisti. E vuol dire soprattutto, senza giovanilismi, nelle mani dei giovani, dei ragazzi e delle ragazze di questo Paese che per intelligenza, fantasia, coraggio e volontà di conquista non sono secondi a nessuno”.

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