Calabria: tamponi covid, Di Natale (Iric) chiede di "Fare subito chiarezza su gravi dubbi e circostanze inquietanti"

“Quello che sta accadendo in Calabria per quanto riguarda gli esami per l’identificazione del Covid 19, ovvero per meglio dire i tamponi, è a dir poco preoccupante. Mi viene spontaneo chiedere alla Presidente della Regione, da cittadino prima e da Consigliere regionale poi, perché l’esame dei tamponi è fermo e come mai non vengono processati quelli effettuati nelle ultime settimane riguardanti i rientri”.

Esprime pubblicamente con queste parole le sue preoccupazioni il consigliere Graziano Di Natale (Iris), segretario-questore dell’Assemblea regionale, rilevando:”Per di più ho appreso da fonti certe che alcuni, se non tutti i tamponi effettuati e non processati sono tenuti in condizioni non adeguate, addirittura chiusi in magazzini, e questa circostanza mi pare davvero molto grave e inquietante”.

“E’ inutile far finta di niente – incalza Di Natale – se non si chiarisce subito questo quadro molto fosco che profila grave pregiudizio per la tutela della salute dei calabresi, si intaccano profondamente e si vanificano anche tutti gli sforzi e i sacrifici finora affrontati.  E non solo, l’accertamento delle circostanze denunciate falserebbe tutta l’analisi finora ritenuta attendibile e certa, e gli stessi dato fondati su analisi evidentemente non conformi alla realtà”.

Calabria: "False le notizie sulla non lavorazione dei tamponi"

“Con riferimento ad un audio-messaggio diffuso in data odierna, ripreso anche sui media, di un sedicente operatore del 118 che denuncia ‘…. i giochini che stanno facendo alla regione Calabria per non processare i tamponi che vengono eseguiti alle migliaia di persone che sono rientrate in questi ultimi giorni dal nord…..’,  la Regione Calabria evidenzia che si tratta di notizie false e tendenziose, manifestamente infondate e tese a denigrare l’immagine di una regione che, invece, ha risposto brillantemente all’emergenza coronavirus.

E’ quanto si legge in una nota della Regione Calabria.

“In realtà - prosegue il comunicato - ad oggi sono circa 1.500 in tutta la Regione  i tamponi in corso di lavorazione, così ripartiti:  500 circa presso il Pugliese, 500 all’ASP di Reggio Calabria e 500 presso la Centrale Operativa del 118 dell’ASP di Cosenza. Tutti i campioni risultano custoditi sulla scorta della circolare del Ministero della Salute del 22 gennaio 2020, che prevede la conservazione degli stessi fino a 5 giorni ad una temperatura di 4°.

Si evidenzia, altresì, che i laboratori di microbiologia accreditati dalla Regione stanno processando quotidianamente circa 1.300 tamponi, con una media di 10.000 a settimana. Finora risultano processati oltre 45.000 tamponi.

L’importante numero di rientri dalle altre Regioni, avvenuti nella scorsa settimana, ha comportato un impegno ulteriore dei laboratori che riusciranno a garantire, comunque, il rispetto dei tempi previsti dalla circolare ministeriale del 22.1.2020.

In ogni caso – conclude la nota - il Dipartimento 'Tutela della salute' ha già provveduto ad informare le competenti autorità giudiziarie al fine di valutare l’esistenza di eventuali ipotesi di reato, anche rispetto al procurato allarme”.

Di Natale (Iric): "I tamponi per chi rientra in Calabria non possono essere facoltativi, la Regione chiarisca"

“I tamponi non possono essere un’opzione facoltativa: è assolutamente necessario che la Regione chiarisca subito”.

Lancia un preciso allarme il consigliere Graziano Di Natale (Iric), Segretario-questore dell’Assemblea regionale, sulla gestione del rientro nei luoghi di residenza dei calabresi finora bloccati fuori regione.

L’esponente politico si dichiara “a dir poco preoccupato per quanto sta succedendo in Calabria in queste ore” rivolgendosi con una secca nota alla presidente onorevole Jole Santelli ed ai vertici dell’Esecutivo regionale.

“Potrei dire – aggiunge Di Natale – che avevo ragione a chiedere l’obbligo dei tamponi. Ma non è certo questo il momento di sterili polemiche. Chiedo l’adozione di immediate misure chiarificatrici perchè alcuni sanitari mi riferiscono che i soggetti rientranti si stanno rifiutando di sottoporsi a tampone perché lo stesso sarebbe facoltativo”. “Così – continua – si delineano nuove ombre e nuovi pericoli: una gestione di questo tipo potrebbe aumentare i rischi di ulteriori contagi trasformando un evento significativo e tanto auspicato in un incontrollato fattore di circolazione del virus”.

“E’ per questi motivi – conclude il Segretario-questore dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale – che pongo il problema della sicurezza dei rientri chiedendo  un intervento urgente della Presidente Santelli e della Giunta Regione che hanno il dovere di fare chiarezza.”

 

Rientro fuori sede in Calabria: tamponi in autostrada, stazioni ferroviarie e aeroporto

In relazione agli arrivi previsti a seguito del Dpcm e dell’ordinanza regionale sui rientri, la Regione Calabria, di concerto con le Prefetture e il coordinamento del prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino, ha predisposto un Piano di sicurezza relativo ai tamponi rino-faringei, secondo le modalità di seguito elencate.

Per coloro che raggiungeranno la propria residenza con mezzo proprio saranno allestiti dei laboratori mobili, in base alla provincia di residenza, secondo la seguente disposizione: Provincia di Cosenza/Crotone: autostrada A2 – area di servizio Frascineto Ovest Provincia di Catanzaro/Vibo Valentia: autostrada A2 - area di servizio Lamezia Ovest Provincia di Reggio Calabria: autostrada A2 - area di servizo Rosarno Ovest.

Per coloro che raggiungeranno la propria residenza attraverso l’utilizzo del treno, saranno allestiti dei laboratori mobili nelle seguenti stazioni ferroviarie: Scalea, Paola, Lamezia Terme, Vibo Pizzo, Rosarno, Gioia Tauro, Villa San Giovanni, Reggio Calabria.

Per coloro che arriveranno in Calabria in aereo, sarà allestito un laboratorio mobile presso gli arrivi dell’aeroporto di Lamezia terme.

Coloro che si sottoporranno al test, a seguito di comunicazione dell’esito negativo e valutazione da parte dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASP di appartenenza, potranno interrompere l’isolamento domiciliare previsto dal punto 3 dell’Ordinanza del Presidente delle Regione Calabria n. 38 del 30 Aprile 2020.

Coronavirus, in Calabria un tampone ogni 55 abitanti

"In riferimento a quanto riportato dall’Agi secondo cui fonti della maggioranza avrebbero fatto notare che i dati sui contagi fatti registrare in Calabria siano dovuti al ridotto numero di tamponi effettuati in rapporto a quello di altre regioni, si precisa che il numero dei casi testati in Calabria è pari a 35.975 che, in rapporto alla popolazione, evidenzia una media di un test ogni 55 abitanti. Tale risultato è tra i più alti tra le regioni del centro sud che registrano una media di 1 test ogni 60 abitanti.

Tutto ciò nonostante le difficoltà non dovute alla disponibilità dei tamponi ma al reperimento di reagenti e soprattutto delle attrezzature per l’effettuazione dei test nei 5 laboratori regionali.

Il dato dei contagiati e la relativa percentuale in rapporto alla popolazione che risulta la più bassa tra tutte le regioni italiane, non è pertanto direttamente influenzato dal numero dei casi testati".

È quanto si legge in una nota della Regione Calabria.

Coronavirus, chi rientrerà in Calabria sarà sottoposto a tampone

Tutti i calabresi che faranno rientro in Calabria a far data dal 4 maggio saranno sottoposti a tampone.

Lo rende noto l’assessore regionale al Welfare, Gianluca Gallo, rispondendo alle sollecitazioni provenienti da un gruppo di 75 sindaci del Cosentino, in campo per richiedere l’effettuazione sistematica di tamponi rinofaringei a coloro i quali facciano ritorno in Calabria.

"La nota dei primi cittadini arriva a tempo scaduto, dal momento che la Giunta regionale, pur nella colpevole indifferenza del Governo, ha già provveduto ad organizzare la rete degli interventi - dice Gallo -. All’indomani della pubblicazione del Dpcm del 26 Aprile, che incredibilmente autorizza senza filtro né tutela alcuna il massivo rientro di nostri concittadini domiciliati fuori regione, moltissimi nelle aree in cui elevata è la percentuale di diffusione di Sars Cov 2 - sottolinea l’assessore - il presidente della Regione Jole Santelli ha tempestivamente incaricato il Dipartimento Salute di predisporre ogni accorgimento opportuno a prevenire, contenere e possibilmente azzerare ogni rischio di contagio. Il Dipartimento, a sua volta, ha fornito tempestivo indirizzo alle Asl di attivarsi, per adottare le misure necessarie. Ci attendiamo migliaia di arrivi: ad oggi le prenotazioni online sono già a quota 1.500. Saggiamente, l’ordinanza adottata dal presidente Santelli il 30 Aprile impone la registrazione con 48 ore di anticipo e l’immediata messa in autoquarantena, sin dal momento dell’arrivo. Attraverso questo sistema, per come del resto già attualmente avviene, i sindaci saranno costantemente aggiornati della situazione dei rientri in riferimento ai territori di competenza, così da poter assumere ogni eventuale provvedimento utile. Contestualmente, gli operatori dell’Asl provvederanno, nei tempi tecnici strettamente necessari, all’effettuazione dei tamponi sui soggetti rientrati e postisi in isolamento domiciliare. Contiamo così di assicurare tutela agli interessati, alle loro famiglie ed alla salute pubblica. Dai sindaci - conclude l'assesore Gallo - ci attendiamo responsabilità e collaborazione. La Regione Calabria sta facendo fino in fondo la sua parte, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, pur nell’assenza e tra le mancanze di un Governo che si è scrollato di dosso ogni responsabilità, trasformando in vessillo di strumentalizzazione politica anche la sofferenza di migliaia di studenti e lavoratori rimasti separati dalle loro famiglie per mesi, in nome del senso di responsabilità e che adesso potranno far ritorno grazie all’impegno della Giunta regionale e della Regione, una volta ancora lasciati soli dal Governo eppure comunque in prima linea per fronteggiare l’emergenza e, in questo caso, accogliere i figli di Calabria".

Coronavirus, i sindaci della Locride chiedono tamponi per le persone in quarantena

Riceviamo e pubblichiamo

" Ad oggi, nonostante le ripetute sollecitazioni, non vi è adeguata gestione dell'emergenza sanitaria coronavirus nel nostro territorio.
La gestione dell'emergenza sanitaria richiede idee chiare e decisioni certe, regna, invece, confusione ed incertezza. Le notizie provenienti dall'Ospedale della Locride evidenziano una situazione di impreparazione e disorganizzazione, fatto salvo l'impegno ammirevole del personale sanitario lasciato in balia degli eventi.
Tale situazione preoccupa fortemente e non consente ai Sindaci di trasmettere fiducia ai cittadini, considerato anche il progressivo evolversi della situazione epidemiologica con pochi casi (per fortuna!) accertati di positività al coronavirus. I Sindaci, pertanto, proprio in virtù del fatto che i casi nella Locride sono ancora sporadici ritengono che dovrebbero essere attuati maggiori sforzi diagnostici per circoscrivere al massimo i focolai virali, predisponendo l'esecuzione di tamponi almeno a tutti coloro che sono in quarantena, anche asintomatici, e al personale sanitario esposto quotidianamente in una situazione di confusione e pressapochismo. Come noto, gli asintomatici, sono coloro che potenzialmente possono trasmettere il virus.
Quindi, eseguire più tamponi possibile, è la condizione necessaria senza la quale ci potremmo trovare, sopratutto noi, in una situazione disperata. Interrompiamo le catene di contagio! Sollecitiamo l'intervento del Presidente della Commissione straordinaria dell'Asp Dott. Meloni per un'immediata soluzione relativa all'Ospedale di Locri affinché crei le condizioni per una corretta ed urgente gestione dell'emergenza. L'Ospedale deve essere riferimento per la cura e non causa di ulteriori problemi. Alla Presidente della Regione Calabria chiediamo un intervento immediato, al fine di evitare una catastrofe, per l'invio di tamponi necessari nonchè, affinché gli stessi possano essere eseguiti e verificati presso strutture del territorio. È inaccettabile dover trasferire i pochi tamponi che si fanno a Reggio Calabria e attenderne l'esito per giorni. Ogni tampone rappresenta in questa condizione di precarietà 24-36 ore di panico e tragedia, sia per l'interessato e i familiari, sia per l'intera collettività. Rinnoviamo l'appello a tutti i cittadini della Locride affinché in questa emergenza storica si attengano scrupolosamente alle disposizioni e alle indicazioni stringenti relative agli spostamenti solo in casi di comprovata necessità e con le dovute precauzioni".
Presidente dell'Assemblea dei sindaci della Locride Caterina Belcastro -  Presidente del Comitato Giuseppe Campisi - Delegato alla Sanità Giovanni Calabrese

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