Truffa aggravata per ottenere finanziamenti europei: 11 imprenditori rinviati a giudizio

Undici imprenditori sono stati rinviati a giudizio a conclusione di un’attività di controllo di un’azienda del crotonese che ha percepito indebitamente finanziamenti europei.  L’attività, che si inserisce nell’alveo delle azioni tese a tutelare il settore della spesa pubblica dello Stato, è stata eseguita dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica.

L’indagine ha avuto origine nel 2015 nell’ambito di sistematici e mirati controlli eseguiti dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, su tutto il territorio calabro, tesi a verificare la corretta percezione dei fondi pubblici, erogati in quota parte dall’Unione Europea e quota parte dal rispettivo Stato Membro per sostenere, rilanciare e sviluppare le imprese.

Gli articolati e complessi accertamenti investigativi condotti dai finanzieri hanno consentito di appurare la falsità di molte delle fatture che l’azienda in rassegna, al pari di alcune altre controllate durante il 2016, ha presentato alla Regione Calabria per ottenere indebiti rimborsi stanziati a scapito di altre imprese che avrebbero potuto impiegare tale sussidio per sviluppare ed ampliare le proprie attività produttive, favorendo così l’occupazione e il rilancio dell’economia locale. Il beneficiario dei fondi, a sua volta, per simulare i pagamenti per l’approvvigionamento di beni e servizi in realtà mai fruiti, predisponeva assegni fittizi o privi di copertura, al solo scopo di ingannare l’Ente erogatore.

In ragione di ciò, è stato disposto il sequestro preventivo di denaro e beni dell’azienda fino alla concorrenza dell’importo pari all’indebito profitto conseguito, pari a circa 415.000 euro.

L’azione della Guardia di Finanza, a tutela del bilancio nazionale ed europeo, è di fondamentale importanza perché volta ad evitare che preziose risorse vadano disperse o diventino preda di truffatori, a scapito di chi tali erogazioni le avrebbe effettivamente orientate allo sviluppo, a beneficio di un incremento dei posti di lavoro e dell’economia locale.

Produzione agricola, truffa all’Unione Europea per 240mila euro: le indagini della Guardia di Finanza

Nell’ambito delle attività condotte a tutela della spesa pubblica, le Fiamme Gialle del Gruppo della Guardia di Finanza di Gioia Tauro, su direttive della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, hanno portato a termine delle indagini sul conto di un soggetto della Piana di Gioia Tauro che ha percepito, tra il 2007 ed il 2015, circa 240mila euro di contributi erogati dall’Unione Europea a sostegno della produzione agricola. Proprio per ottenere tali contributi, il predetto ha presentato una serie di documenti attestanti la conduzione di una quindicina di particelle di terreno, per un totale di 14 ettari circa. Tra tali documenti, un contratto di affitto falso, sia perché sottoscritto con una controparte che è risultata deceduta da tempo, sia perché attestante situazioni non veritiere, oltre ad una “dichiarazione sostitutiva di atto notorio” anch’essa avente contenuto falso. 

In tal modo è riuscito ad indurre in errore gli enti erogatori, ottenendo indebitamente contributi comunitari maggiori di quelli spettanti per circa 240mila euro, una parte dei quali materialmente riscossa ed una parte utilizzata per fare fronte a debiti di natura previdenziale maturati con l’Inps.

Dall’inizio dell’anno i finanzieri del Gruppo di Gioia Tauro, nel solo settore dei controlli in materia di “Politica Agricola Comune”, hanno denunziato 12 soggetti con il complessivo recupero di circa mezzo milione di euro frodati all’Unione Europea. Le ipotesi di reato rilevate vanno dal riciclaggio, all’associazione a delinquere e alla truffa. 

Si tratta di fondi, destinati ad incentivare lo sviluppo delle coltivazioni agricole, che, di fatto, sono stati distratti a beneficio di soggetti, a volte anche pregiudicati per altre vicende penali. 

Scoperta l'ennesima truffa all'Unione Europea: denunciato imprenditore agricolo

La Guardia di Finanza  ha individuato un nuovo caso di frode ai danni della Unione Europea, commesso dal titolare di un’azienda che ha indebitamente beneficiato di finanziamenti comunitari riconosciuti per il "sostegno ai redditi agricoli". In esecuzione di apposito provvedimento disposto dal GIP, la Guardia di Finanza della Compagnia di Crotone ha sottoposto a sequestro, nei confronti dell'imprenditore agricolo, conti correnti e proprietà per circa 400.000 euro. L’uomo ha incassato, negli anni compresi tra il 2011 ed il 2014, ben 230.000 euro di contributi erogati dall’ARCEA – l’Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura – in relazione alle domande uniche di pagamento presentate dall’impresa agricola. A conclusione di approfondite indagini, i finanzieri crotonesi hanno accertato la sussistenza di numerose irregolarità di gravità tale da comportare la revoca totale delle agevolazioni. Nello specifico, l’azienda agricola aveva documentato la disponibilità di superfici agricole da coltivare attraverso l’esibizione di ben 13 contratti di fitto di fondi rustici relativi a terreni ubicati nei comuni di Crotone, Isola di Capo Rizzuto e Cutro: ebbene, ad eccezione di due soli casi, peraltro relativi a contratti stipulati con familiari, gli altri proprietari dei terreni hanno disconosciuto l’effettività degli atti e delle firme apposte sugli stessi, affermando risolutamente di non conoscere il locatore. In un caso, addirittura, il contratto sarebbe stato stipulato, nell’anno 2012, con una controparte, proprietaria del terreno, deceduta nel luglio del 1997. Le Fiamme Gialle calabresi pertanto hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria il titolare dell’azienda per truffa aggravata, effettuando il sequestro citato di 400 mila euro ed inoltrato segnalazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti per i connessi profili di danno erariale.

 

Truffa all'Unione Europea: due imprenditori condannati al risarcimento

Costerà cara a due imprenditori la truffa perpetrata ai danni dell'Unione Europea. La Corte dei Conti, infatti, ha imposto loro un risarcimento pari a 531 mila euro. Una decisione adottata dopo che i magistrati contabili avevano ricevuto una segnalazione nell'ambito di un'inchiesta avviata dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza. Oggetto dell'attività investigativa che ha coinvolto i due soggetti residenti nel Crotonese, un raggiro compiuto sfruttando i finanziamenti erogati mediante la legge 488/92. Il verdetto emesso dalla Corte dei Conti è stato inoltrato agli uffici ministeriali che si occuperanno di recuperare la somma fissata in sentenza. 

Truffa all'Unione Europea: nei guai un'azienda agricola

Nell’ambito dell’attività istituzionale volta alla tutela della spesa pubblica, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone, hanno recentemente concluso un’attività operativa che ha consentito di scoprire una truffa ai danni dell’Unione Europea posta in essere da un’azienda agricola della provincia pitagorica. L’impresa in questione ha richiesto un finanziamento pubblico concesso nell’ambito del FEOGA – Sezione Garanzia – quale contributo per lo sviluppo rurale. L’analisi della documentazione relativa alla pratica di finanziamento ha però fatto emergere delle anomalie sintomatiche di possibili illeciti. In particolare, le Fiamme Gialle crotonesi, utilizzando gli elementi informativi contenuti nelle banche dati in uso al Corpo, hanno selezionato la posizione “sospetta” di due fornitori dell’impresa agricola oggetto di controllo. Nel primo caso il fornitore, già noto per emissione di fatture false, aveva presentato le dichiarazioni fiscali, ma non aveva provveduto al versamento dell’Iva dovuta per un ammontare di circa 108.000 euro. Il secondo fornitore, legato da vincoli familiari al cliente, avrebbe effettuato le prestazioni pur risultando percettore dell’indennità di disoccupazione agricola e in un arco temporale successivo alla chiusura della propria partita Iva. Gli indizi emersi hanno reso necessari specifici approfondimenti, volti prioritariamente al controllo dell’effettività delle operazioni economiche mediante l’analisi dei flussi finanziari relativi ai pagamenti delle forniture. Proprio quest’attività ha fatto risaltare, con evidente chiarezza, un flusso di ritorno di fondi dai due fornitori verso il titolare dell’impresa agricola; in taluni casi, addirittura, la restituzione delle somme è avvenuta utilizzando titoli di credito. A conclusione dell’indagine, il Reparto ha interessato la Procura della Repubblica di Crotone segnalando i tre soggetti quali responsabili, a titolo di concorso, del delitto di truffa aggravata. Uno dei fornitori sarà chiamato altresì a rispondere del reato di omesso versamento di Iva. La Guardia di Finanza pitagorica ha inoltre richiesto all’Autorità Giudiziaria l’adozione della misura del sequestro preventivo e provvederà a segnalare alla Procura Regionale della Corte dei Conti gli aspetti relativi ai profili di danno erariale.

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