Sorpresi a praticare uccellagione, denunciati

Detenzione di avifauna protetta e uccellagione. Sono i reati contestati a due persone di Castrovillari dai militari della Stazione carabinieri Parco di Morano Calabro.

I due sono stati sorpresi in località “Cerreta” di Morano Calabro, al confine con il Parco nazionale del Pollino mentre praticavano l’attività di uccellagione mediante l’ausilio di una trappola creata al momento, costituita da un cimale di una pianta alle cui punte erano stati legati dei rametti sui quali era stata versata colla per topi.

Il cosiddetto “frascone” era favorito dalla presenza di un richiamo vivo, ovvero un cardellino.

I due dopo aver posizionato il tutto si erano appostati nelle vicinanze, incuranti della presenza dei militari che li stavano monitorando da tempo.

Giunti sul posto, i militari hanno sequestrato il materiale di cattura ed il cardellino, peraltro privo dell'anellatura di riconoscimento e della documentazione che ne dimostrasse la provenienza da allevamento.

Il volatile, risultato impossibilitato al volo poiché abituato in cattività, è stato dato in custodia al Cras di Rende per le cure del caso.

Impianta una rete per catturare volatili, denunciato

Nell’ambito di un servizio di controllo del territorio, i carabinieri della Stazione Parco di Oppido Mamertina (Rc), hanno deferito all’autorità giudiziaria M.S., 47enne, del luogo.

L’uomo è stato sorpreso, in località Folari di Oppido Mamertina, zona limitrofa al perimetro del Parco nazionale d’Aspromonte, ad esercitare attività di uccellagione con una rete a maglie di filo intrecciato, abusivamente impiantata nel cuore di una lecceta.

I militari hanno sequestrato la rete, nella quale era rimasto impigliato un tordo.

  • Published in Cronaca

Antibracconaggio. Operazione “Free Wild Life”: scoperti 2000 esemplari di avifauna protetta in vecchi casali

I carabinieri del Nucleo Operativo Antibracconaggio del Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare Carabinieri e del Gruppo carabinieri Forestale di Reggio Calabria, con il supporto dei Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, hanno proceduto all’esecuzione di 9 decreti di perquisizione, disposti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 10 persone indagate per il delitto di associazione a delinquere finalizzata alla cessione di esemplari appartenenti all’avifauna selvatica protetta a terzi.

Nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti circa 2000 esemplari vivi di avifauna protetta per lo più custoditi in appartamenti e vecchi casali abbandonati. Tali esemplari, appartenenti alle specie protette e particolarmente protette dalla legislazione nazionale e internazionale di verzellino (serinus serinus), cardellino (carduelis carduelis), verdone (chloris chloris), fanello (carduelis cannabina), sono stati prontamente liberati e restituiti al loro habitat naturale perché ritenuti idonei al volo. Ulteriori 90 esemplari di passeriformi purtroppo sono stati rinvenuti morti.

Sono stati, inoltre, posti sotto sequestro numerosi mezzi proibiti (individuati dalla legge n. 157 del 1992 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma) utilizzati per la cattura, tra i quali le reti utilizzate per l’uccellagione, richiami elettromagnetici e centinaia di gabbie utilizzati per la custodia dei passeriformi. Tutto il materiale sequestrato è a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente per le determinazioni di competenza.

 

In auto con 80 cardellini, deferito un 44enne

 I carabinieri della Tenenza di Cassano all'Ionio hanno deferito, in stato di libertà, per divieto di uccellagione un 44enne residente nella provincia di Reggio Calabria. Nel corso di un controllo, nell'autovettura sulla quale viaggiava l'uomo, i militari dell'arma hanno rinevenuto una gabbia contenente 80 uccelli appartenenti alla specie protetta dei cardellini ed una rete per la cattura con annessi picchetti. Il materiale è stato posto sotto sequestro, mentre ai volatili è stata restituita la libertà

Cattura e detiene specie protette: denunciato per uccellagione

Deferimento all’Autorità giudiziaria per i reati di uccellagione e detenzione di avifauna protetta e particolarmente protetta ai sensi della vigente normativa sulla caccia. È il provvedimento riservato ad un soggetto di Castrolibero. All’accertamento dei reati in materia di protezione e tutela della fauna protetta si è giunti al seguito di un accurato controllo svolto in un’area coltivata ad uliveto in località “Marchesato” nel Comune di Castrolibero. Al suo interno il personale del Comando Stazione di Cosenza del Corpo forestale dello Stato ha rinvenuto alcune trappole per la cattura di tali specie (uccellagione), di diversa forma e sistema di funzionamento, perfettamente armate e dotate di esca. Da una successiva ispezione dei luoghi il personale ha  accertato la presenza di avifauna protetta detenuta in alcune gabbie posizionate nelle vicinanze di un’abitazione insieme ad altre trappole identiche a quelle rinvenute nell’uliveto ed un rete per uccellagione perfettamente posizionata sul terreno.  Identificato il proprietario dell’abitazione si è quindi proceduto alla perquisizione dei luoghi attraverso la quale si è accertata la detenzione di numerosi esemplari di specie di uccelli protetti ai sensi della Convenzione di Berna la cui detenzione è appunto vietata. Tra questi alcuni esemplari di avifauna particolarmente protetta quali Cardellini, Verzellini oltre a Tortore dal collare, Tortora Comune, Faggiani, Quaglie, Colombacci e Tordi. Si  è quindi proceduto al sequestro delle trappole e delle reti da uccellagione la cui detenzione e tra l’atro vietata nonché di tutta l’avifauna rinvenuta che successivamente, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, tramite il Centro Recupero Animali Selvatici di comtrada Laconi di Rende è stata reimmessa in libertà.

  • Published in Cronaca
Subscribe to this RSS feed