Chiaravalle Centrale, Casa della Salute: il sindaco Donato vince il braccio di ferro, Regione e Asp firmano la convenzione

Alla fine la notizia tanto attesa è arrivata. E' stata firmata questa sera la nuova convenzione tra la Regione Calabria e l'Asp di Catanzaro che dà il via libera alla riconversione dell'ex ospedale “San Biagio” di Chiaravalle Centrale in Casa della Salute.

L'annuncio lo ha dato, telefonicamente, il governatore Mario Oliverio direttamente al sindaco Mimmo Donato. Lo stesso primo cittadino ha subito acquisito copia della documentazione sottoscritta, convocando immediatamente una conferenza stampa per le ore 20.30 di oggi presso la struttura ospedaliera di via Mario Ceravolo.

Proprio lì, in trincea, dove Donato ha trascorso l'ultima settimana di lotta, tra sciopero della fame, occupazione, incontri e dichiarazioni pubbliche.

Una vittoria di tutti: del popolo di Chiaravalle, dei sindaci del comprensorio, dei politici di tutti gli schieramenti che si sono messi a disposizione della causa, dei cittadini, degli studenti che hanno accompagnato Mimmo Donato nella sua battaglia contro l'immobilismo della burocrazia regionale.

Una vittoria, soprattutto, di un sindaco coraggioso che non ha esitato a mettere in gioco tutto se stesso, rischiando la propria salute fisica, per conseguire un risultato che premia gli sforzi di un intero territorio in cerca di riscatto.

La notizia è stata accompagnata da scene di entusiasmo ed euforia, mentre Chiaravalle Centrale adesso prepara una grande festa.

D'ora in avanti, nessuno abbasserà mai più la guardia fino a quando la Casa della Salute non diventerà concreta realtà. Donato ha interrotto lo sciopero della fame, annunciando un controllo serrato sull'iter procedurale che condurrà alla realizzazione del progetto.

Chiaravalle Centrale, la solidarietà di Archingegno al sindaco Donato

L’associazione “@Arkingegno - Tecnici Architetti ed Ingegneri di Chiaravalle Centrale”, per voce del presidente arch. Salvatore Donato unitamente a tutti i colleghi, esprime “vicinanza e solidarietà al sindaco di Chiaravalle Centrale, Domenico Donato, per la coraggiosa battaglia intrapresa in questi giorni in difesa del diritto alla salute di tutti i cittadini di questo comprensorio”.

“Riteniamo giusto e opportuno - prosegue la nota - che la Regione Calabria e l'Asp di Catanzaro scrivano, finalmente, una parola di verità sul destino dell'ex ospedale San Biagio. Non è ammissibile che un finanziamento di oltre otto milioni di euro, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi sanitari sul territorio, vada in fumo per i capricci di qualche dirigente o, peggio ancora, per l'incompetenza di qualche ufficio; situazione grottesca ed assurda in cui ritroviamo spesso, quali attori protagonisti soccombenti, nella svolgimento della nostra professione; riusciamo benissimo a comprendere l’avvilimento che si prova difronte a questo muro di gomma”.

“Auspichiamo - sottolinea il documento - che tutte le forze politiche locali si compattino intorno ad un comune obiettivo per il bene e lo sviluppo di un territorio e se nell’intraprendere tale battaglia, vi sono stati errori di comunicazione o superficialità, probabilmente dettati dalla passione e non dalla malafede, intelligenza vuole che essi siano superati nel più alto interesse del bene comune e collettivo della cittadinanza tutta”.

“E anche alla popolazione - conclude l'associazione - diciamo di uscire dal guscio della rassegnazione e metterci la faccia, perché nessuno verrà a regalarci più niente. Dunque, al sindaco Donato l'invito a non mollare, nella convinzione che il riscatto di questo territorio, al punto di depressione ed emarginazione in cui siamo arrivati, parte ormai anche da gesti estremi e rivoluzionari”.  

Ex ospedale di Chiaravalle, sindaci compatti: "Adesso intervenga il ministro Lorenzin"

Da Soverato a Cardinale, da Torre di Ruggiero a Montepaone. E poi ancora: San Vito, Argusto, Cenadi, Olivadi, Centrache, Petrizzi, Gagliato...

Gli amministratori comunali dell'intero comprensorio si sono ritrovati in assemblea all'interno dell'ex ospedale “San Biagio” di Chiaravalle Centrale per portare un sostegno fattivo e concreto al sindaco Mimmo Donato.

Il primo cittadino sta occupando da diversi giorni il nosocomio e da venerdì è anche in sciopero della fame. Una protesta simbolica molto forte nei confronti della Regione Calabria e dell'Asp di Catanzaro per denunciare “l'immobilismo degli apparati burocratici e l'inefficacia degli interventi politici” che rischiano di far saltare un finanziamento di ben 8 milioni di euro, finalizzato alla riconversione dell'ospedale in Casa della Salute.

In forma unitaria, tutti i sindaci presenti hanno condiviso le ragioni della protesta, mettendosi a disposizione per produrre “atti e iniziative che possano raggiungere i risultati sperati”. E' emersa, tra le altre, la proposta di sottoscrivere un documento congiunto da inviare direttamente al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, “affinché intervenga con la sua autorevolezza”.

Il sindaco Donato, dal canto suo, ha rimarcato il valore “simbolico e istituzionale” della forma di contestazione prescelta per mettere in luce la problematica in maniera seria, sollevando la questione a livello mediatico “senza inutili chiassate di piazza”. “Non ho mai creduto nella politica dei trattori” ha rimarcato, ricordando “le inconcludenti manifestazioni” promosse dall'ex sindaco Pino Maida, quando l'ospedale venne chiuso e marciò con un suo manipolo di mezzi meccanici su Catanzaro, “senza ottenere alcun risultato”. “Non credo neanche nella politica dei guanti di velluto” ha sottolineato ironicamente, citando, in questo caso, l'ex sindaco Gregorio Tino che “con le sue telefonate agli amici degli amici, non solo non ha mai realizzato la Casa della Salute ma, alla fine, si è fatto chiudere anche altri importanti servizi, come il tribunale, senza mai dire una parola”. Mimmo Donato ha, invece, usato parole di apprezzamento per i recenti interventi del governatore Mario Oliverio per accelerare l'iter di realizzazione della Casa della Salute. Ma ha anche evidenziato le incongruenze “tra ciò che dice il presidente e gli atti successivi prodotti dai dirigenti, che vanno in senso diametralmente opposto”. “Addirittura - ha affermato - adesso gli uffici mettono persino in dubbio il finanziamento. E allora, di cosa abbiamo parlato in tutti questi anni?”. Uniti e compatti, sindaci e consiglieri vanno avanti.

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Ex ospedale di Chiaravalle, il sindaco non molla: voglio la convenzione firmata

Sulla Casa della Salute di Chiaravalle Centrale qualcosa si muove, ma non è ancora abbastanza. Ieri il consiglio regionale della Calabria, all'unanimità, ha approvato una mozione con cui chiede al governatore Mario Oliverio di “adottare al più presto tutti gli atti necessari per arrivare alla firma della convenzione” finalizzata all'avvio dei lavori di riconversione dell'ex ospedale “San Biagio”. Il proponente, Baldo Esposito, finita la riunione si è immediatamente recato a Chiaravalle per incontrare il sindaco, Mimmo Donato, “accampato” da giorni, in segno di protesta, nei corridoi del nosocomio.  Esposito ha chiesto al primo cittadino di interrompere lo sciopero della fame iniziato nelle ultime ore. Ma Donato è stato irremovibile. “Me ne andrò solo in due modi: o con la convenzione firmata o in barella” ha affermato, giudicando del tutto insufficienti le risposte fino ad ora arrivate sia da parte della Regione che dall'Asp. Si sente “preso in giro” il sindaco di Chiaravalle che, pure, nei mesi scorsi aveva espresso fiducia nei confronti del presidente Oliverio per il buon esito della pratica. E invece, tutto si è improvvisamente arenato negli uffici dei dipartimenti regionali e dell'Azienda sanitaria provinciale. Un film già visto da queste parti. Proprio a Chiaravalle, nel 2000, al posto del vecchio ospedale doveva sorgere un centro d'eccellenza Inail per la riabilitazione. C'erano i soldi (9 milioni di euro) e anche la volontà politica (ma solo a parole)  per realizzarlo. Nulla di fatto. Dopo 17 anni si sta ripetendo lo stesso copione. Adesso è il progetto della Casa della Salute a tenere banco. Anche in questo caso il finanziamento c'è: 8 milioni di euro già pronti per l'uso. Ma la “burocrazia malata” - come la chiama il sindaco Donato - e anche l'insipienza della politica regionale rischiano di far saltare tutto. Stavolta, però, la popolazione di Chiaravalle e la sua amministrazione non intendono mollare. 

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Casa della Salute di Chiaravalle, si mobilitano tutti i sindaci delle Preserre

Il sindaco di Chiaravalle Centrale, Domenico Donato, ha convocato per martedì mattina (26 settembre) alle ore 9.00 presso la sala consiliare comunale di via Castello una riunione di tutti i sindaci delle Preserre e del Basso Jonio.

All'ordine del giorno della seduta, “lo stallo ormai inaccettabile del progetto relativo alla riconversione dell'ex ospedale San Biagio in Casa della Salute”. Hanno già risposto positivamente all'appello alla mobilitazione i primi cittadini di tutto il comprensorio. “Questo incontro si rende necessario - ha dichiarato Mimmo Donato - perché il credito nei confronti di Regione e Asp si è ormai esaurito. Nella popolazione si è insinuata la chiara sensazione che ci sia una manovra in atto per affondare subdolamente il progetto della Casa della Salute. Noi ci auguriamo che non sia così, ma, come sindaci, siamo chiamati a dare risposte ai nostri cittadini, soprattutto sui bisogni primari come il diritto alla salute. Pertanto, scenderemo in campo in prima persona, anche con manifestazioni eclatanti di protesta, per attirare l'attenzione di tutti i media su questa vicenda e per capire cosa sta accadendo. C'è davvero la volontà politica della Regione di realizzare la Casa della Salute a Chiaravalle? C'è, davvero da parte dell'Asp provinciale, l'impegno a portare avanti tutte le procedure in atto? Sono domande che, ad oggi, non trovano riscontro nei fatti. Ma di lungaggini, equivoci, e palleggi di responsabilità adesso siamo stanchi”.

Martedì, dunque, un primo squillo di protesta cui seguiranno ulteriori iniziative.

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Chiaravalle Centrale, Casa della salute: il sindaco Donato invita l'Asp a fare chiarezza

“Sulla Casa della Salute, adesso è l'Asp di Catanzaro che deve fare chiarezza”.

È quanto afferma il sindaco di Chiaravalle Centrale, Domenico Donato, da oltre un anno impegnato sul fronte della riconversione dell'ex presidio ospedaliero “San Biagio”.

Un progetto che si è arenato, dapprima, nella “palude” della burocrazia regionale e che, adesso, sembra essersi nuovamente impantanato transitando negli uffici dell'azienda sanitaria provinciale.

“A fine luglio, dopo una serie di incontri esplicativi con la Regione Calabria, sembrava tutto indirizzato verso una celere soluzione della vicenda - spiega il sindaco. - Ci è stato detto che toccava all'Asp provinciale prendere in mano il carteggio e predisporre, in pochi giorni, tutti gli atti necessari per dare il via alla realizzazione del nuovo edificio destinato ad ospitare la Casa della Salute. E invece, siamo quasi arrivati a ottobre e tutto risulta incomprensibilmente fermo”.

Secondo Donato “è inaccettabile questo palleggio di responsabilità, questo lento stillicidio di carte e burocrazia infinita che mette a serio rischio il diritto alla salute di un territorio già martoriato da una serie di tagli ai servizi, ai trasporti, al lavoro”. “Perché le procedure adesso non vanno avanti?” è la domanda che  il sindaco di Chiaravalle rilancia, indirizzandola sia alla direzione generale dell'Asp che, per la parte di sua competenza, al presidente della giunta regionale calabrese, Mario Oliverio.

“La garanzia del diritto alla salute dei cittadini deve essere considerata prioritaria in ogni società civile che si rispetti - conclude Mimmo Donato. - Eppure qui non sembra essere così. Registriamo quotidianamente le lamentele della popolazione, di una utenza fatta di persone che soffrono e che vanno ascoltate e tutelate, e non possiamo restare muti e indifferenti di fronte a questa situazione. Esiste un finanziamento dedicato al rilancio del nostro nosocomio. Noi auspichiamo, anzi pretendiamo, che questa progettualità non si perda e che non naufraghi nei meandri dei vari uffici, come purtroppo è già accaduto in un recente passato. Vigileremo ogni giorno affinché ciò non accada e lotteremo al fianco dei cittadini per l'affermazione dei nostri diritti”.

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Chiaravalle Centrale, crisi idrica: il sindaco Donato replica alla minoranza

Secondo la minoranza consiliare, il problema idrico a Chiaravalle Centrale sarebbe sorto da un mese, circa. Ovviamente, per partito preso, le forze politiche di cui sopra addebitano la situazione all'amministrazione in carica, omettendo di ricordare due circostanze fondamentali: 1) i reportage televisivi e giornalistici degli anni 2008, 2009, 2010, eccetera che riportavano il pesante disagio delle zone rurali e periferiche di Chiaravalle sul tema acqua; 2) che ben dieci regioni italiane sono attualmente a secco, a causa di un fenomeno globale che si chiama siccità, e che le stesse regioni intendono avvalersi dello stato di calamità naturale, considerata l'eccezionalità dell'evento".
 
E' quanto scrive in un lungo incipit ad un comunicato stampa, il sindaco di Chiaravalle Centrale, Domenico Donato

"Detto questo - aggiunge il primo cittadino - non ci sottraiamo al confronto sull'argomento. Va subito precisato che uno dei primi impegni di questa maggioranza è stato quello di restituire decoro e dignità ad un servizio idrico che versa da sempre in uno stato di precarietà strutturale. I lavori realizzati in un solo anno sono stati tanti e tali che solamente una visione distorta e strumentale dei fatti può azzardare l'ipotesi che vi sia stato un disimpegno nei confronti della cittadinanza. Chiaramente - continua Donato - l'avere installato chilometri di nuove tubature, l'avere captato nuove sorgenti, l'avere sollecitato Sorical per aumentare i flussi in entrata, non cancella, in un attimo, decenni di abbandono. Gli ultimi interventi sulla rete risalivano al sindaco Nino Bruno. Prima di lui, il nulla. Dopo di lui, il nulla. Adesso c'è sicuramente da fare tanto, non solo pensando a tamponare l'emergenza, ma programmando soluzioni a lungo termine. Suona strana l'idea propalata dalla minoranza che, per aiutare i cittadini, sia ora necessario interrompere il sistema di spegnimento notturno dell'erogazione idrica. Soluzione da sempre adottata dall'ufficio tecnico comunale per consentire il ripristino dei serbatoi a garanzia di un utilizzo più costante durante il giorno. Forse - conclude il sindaco - si ricerca la polemica facile, la boutade. Ma a noi non interessa trascinare una questione così seria e importante nel solito vortice di chiacchiere inutili, alle quali rispondiamo, com'è nostro costume, con la concretezza dei fatti e l'attuazione dei programmi.
 

Chiaravalle Centrale, crisi idrica: il sindaco Donato replica alla minoranza

Secondo la minoranza consiliare, il problema idrico a Chiaravalle Centrale sarebbe sorto da un mese, circa. Ovviamente, per partito preso, le forze politiche di cui sopra addebitano la situazione all'amministrazione in carica, omettendo di ricordare due circostanze fondamentali: 1) i reportage televisivi e giornalistici degli anni 2008, 2009, 2010, eccetera che riportavano il pesante disagio delle zone rurali e periferiche di Chiaravalle sul tema acqua; 2) che ben dieci regioni italiane sono attualmente a secco, a causa di un fenomeno globale che si chiama siccità, e che le stesse regioni intendono avvalersi dello stato di calamità naturale, considerata l'eccezionalità dell'evento".
 
E' quanto scrive in un lungo incipit ad un comunicato stampa, il sindaco di Chiaravalle Centrale, Domenico Donato

"Detto questo - aggiunge il primo cittadino - non ci sottraiamo al confronto sull'argomento. Va subito precisato che uno dei primi impegni di questa maggioranza è stato quello di restituire decoro e dignità ad un servizio idrico che versa da sempre in uno stato di precarietà strutturale. I lavori realizzati in un solo anno sono stati tanti e tali che solamente una visione distorta e strumentale dei fatti può azzardare l'ipotesi che vi sia stato un disimpegno nei confronti della cittadinanza. Chiaramente - continua Donato - l'avere installato chilometri di nuove tubature, l'avere captato nuove sorgenti, l'avere sollecitato Sorical per aumentare i flussi in entrata, non cancella, in un attimo, decenni di abbandono. Gli ultimi interventi sulla rete risalivano al sindaco Nino Bruno. Prima di lui, il nulla. Dopo di lui, il nulla. Adesso c'è sicuramente da fare tanto, non solo pensando a tamponare l'emergenza, ma programmando soluzioni a lungo termine. Suona strana l'idea propalata dalla minoranza che, per aiutare i cittadini, sia ora necessario interrompere il sistema di spegnimento notturno dell'erogazione idrica. Soluzione da sempre adottata dall'ufficio tecnico comunale per consentire il ripristino dei serbatoi a garanzia di un utilizzo più costante durante il giorno. Forse - conclude il sindaco - si ricerca la polemica facile, la boutade. Ma a noi non interessa trascinare una questione così seria e importante nel solito vortice di chiacchiere inutili, alle quali rispondiamo, com'è nostro costume, con la concretezza dei fatti e l'attuazione dei programmi.
 

 

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