Tanti volti nuovi per il mondo della politica, disposti a “spendersi per il bene della comunità”, fieri di “far parte di una squadra che lavora per il rilancio di Serra”. La conferenza programmatica del movimento “In alto volare”, introdotta da Michele Ciconte che ha illustrato il “progetto civico aperto a tutte le forze sane della società”, ha messo in evidenza le linee guida di un piano di sviluppo del territorio basato sulla “collaborazione dei cittadini”. Sotto lo sguardo attento del consigliere regionale Giuseppe Mangialavori e dell’ex ministro Aristide Gunnella, Marco Primerano ha spiegato il significato del simbolo del movimento che incarna “l’evoluzione sociale e culturale” e Riccardo Melia ha posto l’accento sulla rilevanza della fiducia, sul “bisogno di coraggio e non di scuse” e sui “cento passi avanti da compiere per realizzare un progetto di qualità”. Sulla “forte indignazione” derivante dal vedere “Serra ridotta a luogo qualunque” e sulle “idee innovative dei giovani” si è soffermata Catia Tozzo, mentre Giuseppe De Raffele ha precisato l’intenzione di “completare il rinnovamento avviato nel 2011”. “Ognuno in questa squadra – ha asserito l’ex presidente del consiglio comunale – avrà compiti e responsabilità precise, di certo non cederemo mai al ricatto”. Raffaele Scrivo ha espresso la volontà di dedicarsi “al proprio paese in modo attivo” in un “gruppo forte, nuovo e pieno di amore per Serra”. Gerardo Bertucci ha rilevato alcuni “errori” della precedente amministrazione, ma anche il “successo” di aver “aggregato tanti giovani carichi di entusiasmo” che hanno riconosciuto “la coerenza politica e la legalità della nostra azione”. Passaggi netti quelli di Nazzareno Salerno che ha descritto “gli ultimi tre mesi in cui abbiamo portato a compimento un progetto ambizioso per dare la possibilità a uomini e donne libere di diventare la nuova classe dirigente di Serra San Bruno”. “È stato un rapporto leale, ricco di valori, ma abbiamo scoperto – ha sentenziato – anche tanti che si presentano come giovani, ma sono più vecchi dei vecchi, perché vecchi di spirito. Non si improvvisa un linguaggio negli ultimi 20 giorni di campagna elettorale per tentare di diventare sindaco”. Quindi un messaggio rivolto a “qualche colonnello che ha varcato il fosso”: “la truppa è qui”. Quanto all’amministrazione uscente, Salerno ha sostenuto che “si poteva fare di più, ma l’azione è stata trasparente e non ci sono stati sprechi. Abbiamo detto pubblicamente a chi aveva il ruolo di guida di avere più polso. Nessuno di noi ha usato il Comune per portare vantaggi a sè o alla propria famiglia. Abbiamo profondo rispetto – ha proseguito – per l’ideologia e l’identità altrui. Jlenia e la nostra squadra sono inattaccabili. Noi non temiamo confronti”. Bacchettate a “chi sta aspettando alla finestra”, perchè “noi abbiamo bisogno di gente che crede nel progetto”; “porte spalancate”, al contrario, per chi “crede nella crescita del nostro paese”. La candidata a sindaco Jlenia Tucci ha denunciato “l’appiattimento culturale e sociale”, specificando di voler “mettere al centro il cittadino”. Conscia del “grande impegno, delle energie e del senso di responsabilità” richiesti, ha ribadito le priorità su cui intervenire: viabilità e decoro urbano, gestione dei rifiuti, potabilità dell’acqua, Psc e riorganizzazione del personale comunale. Tucci ha inoltre asserito di voler puntare sui progetti comunitari e sulle risorse umane dotate di specifiche competenze.