Si è concluso il vax day alla Tendopoli di San Ferdinando

Si è svolta ieri presso la Tendopoli di San Ferdinando (Rc) la campagna di vaccinazione anti Covid-19.

L’attività, iniziata nel corso del  mese corrente, ha preso il via su impulso della prefettura di Reggio Calabria.

I sanitari dell’Asp di Reggio Calabria hanno somministrato 172 dosi di vaccino a coloro che hanno volontariamente deciso di aderire sottoscrivendo moduli di consenso informato debitamente tradotti.  

“La sinergia – si legge in una nota della questura reggina -  messa in campo tra forze dell’ordine, personale sanitario ed associazioni di volontariato ha fatto sì che le operazioni si svolgessero in un clima di assoluta tranquillità e senza alcuna turbativa per l’ordine e della sicurezza pubblica”.   

Anastasi (IriC): "La zona rossa non risolve l’emergenza, alla tendopoli situazione intollerabile"

“Lo Stato deve far sentire davvero la sua presenza a San Ferdinando e a Rosarno. Non è possibile limitarsi a istituire la zona rossa e poi lasciare che sia le persone che sopravvivono nelle tendopoli sia gli appartenenti alle forze dell’ordine rimangano in balia di un’emergenza che ha raggiunto livelli intollerabili per tutti”.

È quanto dichiara il capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale Marcello Anastasi, che aggiunge: “Non sono accettabili le condizioni che si stanno verificando in quei luoghi: da una parte, servitori dello Stato che devono fronteggiare episodi di violenza come quello verificatosi con la sassaiola delle scorse ore, dall’altra, braccianti sfruttati da caporali e ‘prenditori’ senza scrupoli che, ora, con il Covid-19 vivono un’ulteriore situazione di ghettizzazione. La Regione Calabria e la Prefettura di Reggio devono intervenire in maniera risolutiva per garantire da un lato, il rispetto dei diritti umani degli ospiti della tendopoli e, dall’altro, la sicurezza del personale delle forze dell’ordine. Nella Piana di Gioia Tauro - aggiunge il capogruppo di IRIC - ci sono tanti beni confiscati alle famiglie mafiose della zona che sono inutilizzati da anni e dove si potrebbe far fare la quarantena ai migranti della tendopoli, tra i quali, come ho avuto modo di constatare personalmente in queste ore, ci sono anche persone con problemi di salute che non possono certo stare in isolamento in una tenda. È bene ricordare che le leggi vanno osservate da tutti, italiani e africani, ma è altrettanto necessario che in un Paese civile l’osservanza delle regole sia affiancata dalla garanzia dei diritti. Diritti che oggi in questo territorio - conclude Anastasi - sono negati sia ai padri di famiglia che portano la divisa sia ai braccianti i quali sopravvivono nel ghetto in condizioni rese ancor più drammatiche dalla presenza del Coronavirus. La bomba sociale e sanitaria della Piana va disinnescata al più presto”.

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Furti e danneggiamenti nella tendopoli di san Ferdinando, 9 indagati

La Procura della Repubblica di Palmi (Rc) ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di 9 persone denunciate dai poliziotti del Commissariato  di Gioia Tauro per i danneggiamenti ed i furti commessi presso la Tendopoli di San Ferdinando.

In particolare, lo scorso 1 aprile, in occasione della protesta di un gruppo di migranti extracomunitari dimoranti nella tendopoli di San Ferdinando, erano stati compiuti danneggiamenti e furti negli uffici amministrativi ed operativi della stessa tendopoli.

Le indagini, condotte dagli agenti del Commissariato di Gioia Tauro, hanno consentito di individuare i presunti responsabili.

Ai 9 indagati sono contestati i reati di danneggiamento aggravato ed interruzione di pubblico servizio in concorso, nonché, a carico di un 28enne maliano, il reato di furto aggravato.

Nei confronti di tutti gli indagati sono stati già emessi dal Comune di San Ferdinando, ed eseguiti con l’assistenza dei poliziotti, i provvedimenti amministrativi di allontanamento dalla Tendopoli.

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Bazar della droga nella Tendopoli di San Ferdinando, manette per un 24enne

Un ventiquattrenne, Kujateh Musac, di nazionalità gambiana è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro (Rc), con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare, durante una serie di perquisizioni nella Tendopoli di San Ferdinando, i militari hanno rinvenuto 700 grammi di marijuana nella tenda del giovane.

Per i militari, il ventiquattrenne avrebbe gestito un vero e proprio bazar in grado di rifornire diversi assuntori ai quali avrebbe ceduto sia dosi singole che spinelli già confezionati e pronti per essere fumati.

Durante la perquisizione, infatti, gli uomini dell’Arma hanno rinvenuto 600 grammi  di marijuana già essiccata, 27 involucri sigillati della stessa sostanza e 37 spinelli già pronti per essere venduti e consumati.

Tutto il materiale è stato repertato e sequestrato, in attesa di essere inviato al Ris di Messina per essere sottoposto alle analisi tossicologiche del caso. Il giovane, invece, è stato condotto negli uffici della Compagnia di Gioia Tauro, dove è stato dichiarato in arresto e tradotto, al termine degli adempimenti di rito, nella casa circondariale di Reggio Calabria – Arghillà.

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Incendio nella nuova tendopoli di San Ferdinando, un morto

Un incendio, scoppiato la notte scorsa nella nuova tendopoli di San Ferdinando (Reggio Calabria), ha provocato la morte di una persona, di cui allo stato non sono ancora note le generalità.

Le fiamme si sarebbe sviluppate in una tenda da 6 posti, dove erano presenti alcuni cavi elettrici.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme.

La tendopoli si trova a poche centinaia di metri dalla vecchia baraccopoli, nella quale tre persone sono decedute in un anno a causa di roghi divampati nelle strutture fatiscenti. 

Rogo nella tendopoli di San Ferdinando, un morto

Un senegalese di 29 anni è morto questa notte, nell'ennesimo incendio che ha colpito la tendopoli di San Ferdinando (Rc).

A domare le fiamme, che hanno distrutto una quindicina di baracche, sono stati i vigili del fuoco.

Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri, che stanno indagando per far luce sull'origine del rogo, che dai primi accertamenti sembrerebbe essere stato innescato da uno dei tanti fuochi accesi dai migranti per riscaldarsi.

Per fare il punto sulla situazione, il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari ha convocato una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nella sede del municipio di San Ferdinando.

Rogo alla tendopoli di San Ferdinando, cittadino gambiano muore carbonizzato

Un uomo originario del Gambia è morto la notte scorsa, in un incendio sviluppatosi nella tendopoli di San Ferdinando (Rc).

La vittima è morta carbonizzata, mentre dormiva in una delle due baracche divorate dalle fiamme.

Secondo la prima ricostruzione, pare che ad innescare l'incendio sia stato il fuoco acceso da qualcuno per riscaldarsi.

Quello di questa notte non è il primo tragico rogo che devasta la tendopoli di San Ferdinando.

In un altro incendio, infatti, il 27 gennaio scorso, una donna nigeriana perse la vita ed altre due persone rimasero ferite.

Volano coltellate nella tendopoli di San Ferdinando: arrestato l’autore del tentato omicidio

Presso la tendopoli del Ministero dell’Intero di San Ferdinando, un cittadino extracomunitario di nazionalità ghanese, di 25 anni, al culmine di una lite con un connazionale, è stato attinto da un fendente all’altezza del torace destro con abbondanti perdite di sangue. Sul posto è intervenuta subito un’ambulanza del 118 che, constatata la gravità della ferita, ha trasportato in codice rosso il giovane ghanese presso l’Ospedale Civile di Polistena dove è stato ricoverato  con prognosi riservata. 

Immediatamente i carabinieri della Stazione di San Ferdinando, agli ordini dal Maresciallo Capo Francesco Vadalà, e sotto il coordinamento del Comando della Compagnia di Gioia Tauro diretta dal Tenente Gabriele Lombardo, si sono recati sul posto unitamente a militari del Nucleo Operativo ed alcuni equipaggi dell’Aliquota Radiomobile, per cercare di comprendere l’esatta dinamica dei fatti.

In poco tempo i carabinieri hanno identificato alcuni extracomunitari che vivono in una baracca adibita a bazar posta dentro la tendopoli e li hanno condotti in caserma per sentirli in qualità di possibili testimoni. Dopo qualche ora di intensa attività istruttoria, si è arrivati al nome ed al volto del presunto autore del grave ferimento: si tratta di un connazionale della vittima, di 28 anni, di cui non si hanno più notizie dalle 18.30 circa del 25 gennaio, ora dell’aggressione. È scattata così la caccia all’aggressore: i carabinieri con l’impiego di numerosi equipaggi, hanno iniziano ad identificare tutti i cittadini extracomunitari di presumibile provenienza centrafricana che gravitano intorno alle Stazioni ferroviarie di Gioia Tauro e Rosarno.

Dopo intense e serrate ricerche, nella tarda serata, i carabinieri hanno acquisito la notizia che il sospettato possa essersi rifugiato all’interno di una baracca: immediatamente sono entrati nella tendopoli, che come è noto ospita al momento circa 1800 migranti di origine centrafricana, hanno setacciato tutti i capanni abusivi fino a quando non lo hanno trovato nascosto all’interno di una baracca di piccolissime dimensioni. Il giovane, anche lui ghanese, alla vista dei militari ha alzato le mani in alto in segno di resa, dicendo di chiamarsi  Kofi Samson e confessando di essere l’autore del grave ferimento. È stato quindi ammanettato e condotto in caserma dove è stato dichiarato in stato di arresto e sottoposto ad un fermo di indiziato di delitto da parte della polizia giudiziaria.

Del fermo è stato subito notiziato il Pm di turno presso la Procura di Palmi il quale ha disposto che l’arrestato, al termine delle formalità di rito, venisse associato presso la casa circondariale di Palmi a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Il Gip del Tribunale di Palmi ha convalidato il tutto.

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