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Chiaravalle. I consiglieri di minoranza chiedono al prefetto di intervenire sulla situazione acqua

I cittadini di Chiaravalle non possono stare certamente tranquilli e utilizzare l’acqua erogata dall’ente Comune per usi civili, né sanitari. In un rimbalzo di ordinanze di divieto d’uso e di revoca di ordinanze precedenti, negli ultimi mesi, i chiaravallesi hanno capito poco e continuano a capire meno riguardo alla possibilità di poter utilizzare l’acqua pubblica per gli scopi per cui e preposta. Il sindaco Donato parla di comunicazioni dell’ASP di Catanzaro, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, inviate dopo aver effettuato le analisi dovute per legge, che il comune può solo subire, visto che, per quanto riguarda le competenze comunali, tutto è stato espletato sin dal giorno dell’insediamento. La minoranza non ci sta e accusa il sindaco di aver affrontato con leggerezza tutta la situazione, limitandosi a pubblicare sull’Albo Pretorio le varie ordinanze di non potabilità senza informare direttamente la Casa della Salute e i gestori di attìvità pubbliche che usano l’acqua per la lavorazione di prodotti che vengono consumati dalla popolazione. Secondo i consiglieri Neri, Maltese, Maida e Tino il sindaco “sfugge al confronto e respinge tutte le richieste di affrontare la problematica in termini istituzionali, ovvero, investendo della questione il consiglio comunale anche al fine di determinare una consapevolezza condivisa e lasciando spazio all’improvvisazione e alla retorica del complotto che certamente non tranquillizzano la comunità”. Per questi motivi i consiglieri di minoranza hanno deciso di inviare tutta la documentazione al Prefetto di Catanzaro chiedendo “di assumere ogni iniziativa utile per poter pervenire alla certezza della situazione che riguarda la salubrità dell’acqua nel centro abitato di Chiaravalle Centrale e ripristinare condizioni di tranquillità sociale nella comunità fortemente allarmata dal perdurare di tale situazione”.

 Oltre alla questione sulla salubrità dell’acqua i membri della minoranza si sono rivolti al Prefetto anche per chiedere il rilascio di tutti gli atti relativi alla procedura di individuazione ed affidamento del soggetto per la gestione del servizio di trasporto scolastico per gli alunni delle scuole primarie e secondaria nell’anno scolastico 2016/2017, in modo da poter esercitare adeguatamente la dovuta funzione di controllo.

Chiaravalle. Tino al vetriolo su Donato: “Scappa, mente e minaccia”

“Ci sono tanti modi per affermare le proprie ragioni, ci sono molti metodi per salvaguardare la propria posizione, c’è perfino un modo dignitoso per gestire le proprie lacune; Scappare è vile ed inoltre non è una soluzione! Mentire è squallido oltre che inefficace! Minacciare è meschino oltre che pericoloso!”. 

È la premessa di un’articolata controreplica che  Gregorio Tino rivolge al sindaco di Chiaravalle Centrale Domenico Donato puntualizzando una serie di situazioni.

L’esponente di “Oltre” argomenta e approfondisce le sue affermazioni spiegando per ognuno dei tre verbi accusativi quelle che, a suo avviso, sono le rispettive motivazioni.

  • “Scappare. Invece di affrontare nel merito le questioni poste e dare risposte ai tanti dubbi che sempre di più montano nel paese, piuttosto che venire in Consiglio e confrontarsi – sostiene l’ex primo cittadino - il sindaco fugge e attacca la minoranza accusandola di indifferenza rispetto ai problemi che riguardano i cittadini senza ammettere con onestà la propria superficialità visto che si è ridotto a portare nell’ultimo giorno utile, forse mettendo a rischio la stessa approvazione nei termini, un provvedimento che poteva essere discusso e licenziato già da due mesi, altro che urgenza!!!Dimentica che nell’ultimo Consiglio comunale ha dovuto invocare l’aiuto della minoranza per poter approvare un provvedimento che aveva posto all’ordine del giorno senza avere i numeri sufficienti; dimentica che grazie all’iniziativa dei gruppi di minoranza si è evitato di approvare una delibera di adesione all’Atem di Catanzaro-Crotone che, per come proposta dalla maggioranza, avrebbe determinato la perdita definitiva del Consorzio di Metanizzazione con tutte le inevitabili conseguenze. Questa si chiama responsabilità, altro che caos e disinformazione!”.
  • “Mentire. Non è vero – continua Tino - che durante la mia gestione non c’erano le Commissioni consiliari; prima di aprire la bocca per dare aria ai denti o meglio, prima di autorizzare la pubblicazione di testi sulla cui paternità nutriamo qualche sospetto, bastava che andasse a leggersi le delibere di Consiglio n. 23 e 24 del 2013, oppure era sufficiente chiedere conferma a qualche suo sodale che allora era componente di quelle Commissioni magari acquisendo i verbali. Così come è falso dire che durante il mio mandato è stato soffocato il dibattito quando in realtà ho sempre e solo operato per far rispettare il regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale e, certamente, non sono mai scappato dinnanzi alle richieste delle opposizioni neanche quando c’era qualche rischio di tenuta della mia stessa maggioranza ho sempre affrontato in aula i consiglieri ed ho sempre risposto alle interrogazioni. Ma questa è un’ altra storia, è questione di maturità e di stile!”.
  • “Minacciare. Ancora una volta – sentenzia Tino - come solo i mediocri quando si sentono in difficoltà sanno fare, minaccia l’ennesima conferenza stampa dove, senza contraddittorio, pensa, attraverso la propalazione di informazioni e notizie false, di screditare, di zittire di intimidire gli altri o, in ogni caso, di sfuggire al confronto con la verità dei fatti, quella che riguarda la sua azione e le sue responsabilità. Tuttavia, se proprio ci tiene a farla, visto che intende parlare di acqua, questa volta spieghi agli invitati alla conferenza come mai, durante il suo mandato di assessore nell’amministrazione guidata dal sindaco Nino Bruno, ha generato debiti nei confronti di Sorical per circa 2.000.000 di euro che in buona parte ha pagato la mia amministrazione; spieghi anche come mai ha approvato bilanci dove figuravano residui attivi inesigibili, guarda caso proprio relativi ai ruoli dell’acqua, per 1.800.000 euro che la mia amministrazione ha dovuto stralciare facendo emergere il buco lasciato da quelle gestioni; riferisca dei debiti per le parcelle degli avvocati pari ad 270.000 euro causati da quella gestione e pagati dalla amministrazione Tino; o relazioni sui debiti fuori bilancio per 1.400.000 euro generati dalla gestione Bruno/Donato & C. e relativi a lavori e forniture eseguite in buona parte da imprese di Chiaravalle e anche in questo caso pagati dalla nostra amministrazione; parli anche delle somme indebitamente corrisposte ai dipendenti per 200.000 euro accertate dal MEF nell’ispezione del 2010. Potrebbe parlare di queste cose e di tante altre che per ora intendiamo trascurare, oppure dovrebbe fare una cosa che forse riuscirebbe ancora a riabilitarlo: prendere le richieste e le interrogazioni  delle opposizioni e convocare il Consiglio comunale. Così vuole la democrazia, così impone la dignità politica!”.

“In merito poi ai necessari rapporti di collaborazione politica tra le opposizioni ed in particolare con il consigliere Maida – precisa ancora Tino - vorrei far notare al signor Donato, visto che nutre tanto interesse, che si tratta dello stesso Maida con cui festante si fece riprendere e fotografare il 16 aprile 2015 per la caduta dell’amministrazione Tino; si tratta dello stesso Maida con cui ha collaborato in seno alla Giunta Bruno dal 2006 al 2011; è sempre lo stesso Maida con cui ha lavorato fianco a fianco per tanti anni nel Partito Democratico. Credo perciò che sul valore e sulla praticabilità del consigliere Maida e soprattutto del PD, Donato, più di chiunque altro, possa testimoniare e garantire. Infine – conclude - appare esagerato scomodare i ‘giri immensi’ del Venditti per descrivere la girandola di chi ha cambiato casacca decine di volte, passando da un partito all’altro, da uno schieramento a quello opposto ed oggi vorrebbe impartire lezioni, è sufficiente forse richiamare alla memoria l’Ape Maia, più infantile, meno impegnativa e meglio aderente!”.

 

Chiaravalle, la minoranza accusa: “L’amministrazione comunale non vuole controlli”

A seguito della convocazione del Consiglio comunale, fissato per martedì 31 gennaio alle ore 10,30, si sono riuniti i gruppi di minoranza del Comune di Chiaravalle Centrale per “assumere determinazioni atte a fermare il triste declino democratico a cui la nostra città, di radicata tradizione popolare e di alta civiltà politica, è costretta ad assistere dall’atto di insediamento di questa amministrazione”.

“Per l’ennesima volta – sostengono in un documento Gregorio Tino, Giuseppe Maida, Emanuela Neri e Francesco Maltese - nonostante le sollecitazioni delle opposizioni ed in barba ai tanti proclami di una campagna elettorale in cui i termini ‘partecipazione’, ‘trasparenza’, ‘coinvolgimento’ riempivano le pagine di fantasmagorici programmi, si convoca il Consiglio comunale di mattina (alle 10,30), in un giorno infrasettimanale (martedì), quasi a voler impedire la presenza della cittadinanza. Di questo passo ci si può tranquillamente aspettare che la prossima riunione sarà convocata di notte e a porte chiuse!

Il sindaco – affermano i 4 consiglieri di minoranza - non ha inteso riunire la conferenza dei capigruppo per fissare la data e formare l’Ordine del giorno, così come prevede il Regolamento, non ha ritenuto di convocare la competente Commissione consiliare su un problema così importante e delicato che riguarda buona parte della cittadinanza. Autarchicamente ha convocato il Consiglio comunale senza tenere conto dei tempi utili per poter integrare con eventuali proposte migliorative, con il conforto della necessaria istruttoria e dei competenti pareri, il regolamento per l’applicazione  della  definizione agevolata alle ingiunzioni di pagamento, previsto da un Decreto del Governo varato per venire incontro alle difficoltà dei contribuenti”.

A ciò gli esponenti dell’opposizione aggiungono un’altra accusa: “ancora una volta, occorre registrare il maldestro tentativo di annullare le garanzie ed i diritti dei Consiglieri comunali. Infatti, dopo il grave, reiterato, rifiuto alle richieste di convocazione del Consiglio comunale su importanti questioni di pubblico interesse, come la potabilità dell’acqua e la tutela della salute dei cittadini o come la trasparenza e la legittimità di alcuni atti amministrativi, il mancato inserimento nell’attuale Ordine del giorno delle interrogazioni presentante dai consiglieri di minoranza, rafforza il sospetto che l’amministrazione in carica non intenda subire controlli, non voglia confrontarsi sulla gestione della cosa pubblica, non tolleri le azioni di tutela del pubblico interesse che intralciano il proprio agire”.

I gruppi consiliari del Partito Democratico, “Cambiamo Chiaravalle” e “Oltre con Gregorio Tino” si ritengono “pienamente impegnati ad avversare tale gravissima condotta ed impedire il preoccupante detrimento democratico che potrebbe subire la nostra comunità se dovessero perdurare, incontrastati, questi metodi di gestione della Amministrazione in carica”.

Gestione dell’emergenza neve a Chiaravalle, Tino vuole vederci chiaro: presentata un’interrogazione

Le modalità di gestione dell’emergenza neve a Chiaravalle sono state approfondite in un’interrogazione (inviata oltre che al sindaco anche al revisore dei conti, al prefetto ed alla Corte dei conti) presentata dal consigliere di minoranza Gregorio Tino che, ricostruite le diverse fasi, mira a fare chiarezza sull’intera vicenda. 

In particolare, l’esponente di “Oltre” sottolinea l’impiego di 10.000 euro per lo sgombero della coltre bianca dalle strade puntualizzando che “per poter provvedere all’acquisto di sale marino grosso da impiegare per il disgelo delle strade, il responsabile del Settore Tecnico ha provveduto a liquidare la somma di 240 euro imputandola all’intervento 1101104 del Bilancio per l’esercizio in corso e ciò potrebbe far intuire che l’impegno di spesa per l’emergenza neve precedentemente assunto sia stato attinto completamente”. A ciò Tino aggiunge che “il sindaco, in diverse circostanze, riferendosi a queste operazioni, ha parlato di interventi di Protezione civile mentre le scelte operate e le modalità seguite lasciano pensare ad un intervento di somma urgenza sebbene non vi siano atti che aiutino a capire quali procedure l’amministrazione abbia seguito”.

Date queste premesse, Tino chiede di sapere:

Chiaravalle C.le: la minoranza si rivolge al Prefetto

"Si sono riuniti stamattina i gruppi di minoranza del Comune di Chiaravalle Centrale per assumere decisioni idonee a contrastare la gravissima azione del Sindaco Donato, volta a minare violentemente le garanzie ed i diritti dei Consiglieri Comunali, che soffoca la trasparenza e tenta di sopprimere la partecipazione democratica".

E' quanto scrivono in un comunicato i consiglieri comunali Giuseppe Maida, Francesco Maltese, Gregorio Tino ed Emanuela Neri.

"Il rifiuto di convocare il Consiglio Comunale - prosegue la nota -  che si aggiunge a due precedenti episodi analoghi, a seguito di formale ed opportuna richiesta dei consiglieri di minoranza su questioni di enorme rilevanza pubblica come la potabilità dell’acqua e l’attività di controllo su atti gestionali della pubblica amministrazione, rappresenta un gravissimo atto di arroganza volto ad azzerare la dialettica democratica, ad annullare ogni attività di vigilanza politica e sociale e a mortificare l’espressione democratica di oltre 2/3 della comunità chiaravallese. La pervicace resistenza, inoltre, genera un inquietante preoccupazione che deve essere immediatamente fugata nel superiore interesse dell’istituzione municipale: cosa hanno da nascondere il sindaco e la sua maggioranza?"

"Non è il caso in questa sede di richiamare giurisprudenza, circolari ministeriali o interventi dei Prefetti di tutta Italia sulla materia e ci auguriamo che la lettera di rigetto della richiesta di convocazione del Consiglio sia stata concepita autonomamente dal Sindaco e che non ci sia stato il concorso di altri organi amministrativi dell’ Ente, tuttavia - proseguono i consiglieri - giunti a questo punto, è necessario ed indifferibile l’autorevole intervento degli Organi di controllo per ripristinare condizioni di agibilità democratica".

"I Consiglieri Comunali di minoranza, quindi, a conclusione della riunione, hanno deciso di intraprendere, sin dalle prossime ore, azioni forti e concrete che saranno portate all’attenzione e alla valutazione di S.E. il Prefetto di Catanzaro".


 

Chiaravalle, esplode il caso scrutatori. La minoranza: “Palesata l’incapacità di scelta dell’amministrazione”

"Se ci fossero tre premi da assegnare in questa vicenda allora il primo andrebbe sicuramente al sindaco Donato e alla sua maggioranza; il secondo a parte della stampa asservita alle assurde posizioni dell’amministrazione; il terzo ai ‘politicanti della domenica’ che, senza vergogna, sono sempre pronti a salire sul carro del vincitore”. È la premessa di una dura nota diffusa dai consiglieri di minoranza di Chiaravalle Centrale Gregorio Tino, Giuseppe Maida, Emanuela Neri e Francesco Maltese che criticano l’amministrazione comunale dopo la decisione di non eseguire il sorteggio per l’indicazione degli scrutatori da impiegare in occasione del referendum del 4 dicembre.

“Fa veramente sorridere – sottolineano gli esponenti dell’opposizione - che di fronte ai lavori di una commissione, i cui esiti sono certificati dai verbali ufficiali, la maggioranza provi a travisare i fatti, cercando di lavarsi la coscienza e di prendere in giro i cittadini non ammettendo di aver preso l’ennesima cantonata politica ed affidando ad un ‘utile idiota’ una disperata difesa d’ufficio.

Per il sindaco – attaccano - nonché presidente di diritto della commissione elettorale dove 3 membri su 4 sono espressioni della sua maggioranza, risulta davvero difficile spiegare il giorno dopo la figuraccia fatta: 

1. nota diramata alla stampa paventando decisioni già prese giorni prima che l’organo titolato a decidere si riunisse;

2. convocazione della Commissione a ridosso del termine ultimo in modo da non permettere il tranquillo svolgimento dei lavori; 

3. incapacità di arrivare fino in fondo con la scelta del sorteggio.

Tale metodo si che risulta strumentale; animato da un finto populismo, spinto dalla incapacità di scelta di questa debole maggioranza. Tutto – deducono i 4 consiglieri - porta a pensare che la proposta non era dettata dalle finte motivazioni tanto proclamate ma, più che altro, era funzionale a superare una concreta difficoltà interna a gestire le nomine, visto il numero consistente di sostenitori che aspettava di essere nominato... Purtroppo i posti erano solo 25. Dubbio certificato con forza dalla inquietante ed ingiustificata assenza in seno alla commissione dei due componenti effettivi che, dopo essere stati nominati per occuparsi dei lavori della commissione nel primo Consiglio comunale per come previsto dalla legge, si sono dati per dispersi abdicando in favore dei componenti supplenti. 

Purtroppo per loro, però, il maldestro tentativo di buttare fumo negli occhi dei cittadini con finti proclami rappresenta solo l’ennesimo fallimento di questa maggioranza ed in particolare del sindaco che si è trovato a soccombere alla determinazione, alla forza e alla caparbietà dell’unica componente della minoranza, dottoressa Neri che, con una proposta seria, concreta, motivata dalla responsabilità sociale che contraddistingue un vero amministratore che ha il dovere di tutelare le fasce più bisognose e deboli, costringe la maggioranza a ripiegare sul tanto vituperato metodo delle nomine dirette piuttosto che ammettere che la proposta della minoranza era la più giusta.

La nostra- spiegano - era una proposta che avrebbe dato senso alla scelta del sorteggio per altro non prevista dalla norma. Un sorteggio non applicato al solo fine di rimanere nel limbo del non decidere, ma un sorteggio fatto con senso di responsabilità. Estraendo gli scrutatori tra le persone meno abbienti, disoccupati, inoccupati, donne in difficoltà e giovani studenti si sarebbe riempito di contenuti il vuoto creato dai continui e stancanti proclami populistici del sindaco Donato. Un buon amministratore non si preoccupa di rilasciare, un giorno si e l’altro pure, farneticanti dichiarazioni alla stampa ma dimostra con i fatti e con le scelte di non essere insensibile alle necessità delle classi meno agiate ed opera con atti di sostegno, aiuto e vicinanza a chi versa in condizioni di difficoltà economica. Purtroppo però un vecchio proverbio dice: ‘u gurdu on po capiscire u dijuno’.

E ci dispiace di chi, affetto da una grave forma di schizofrenia politica, non essendo riuscito a ritagliarsi un ruolo politico e sociale nella nostra Chiaravalle perché più volte bocciato dal voto popolare, oggi si eleva a difensore ‘leccapiedi’ di chi gestisce il potere e si permette di mandare messaggi distorti ricordando i tempi di un’alleanza politica racchiusa nel nome ‘Progetto Chiaravalle’ che allo stesso – concludono Tino, Maida, Neri e Maltese - è servita per elemosinare un posto in lista, e dallo stesso, il giorno dopo dell’esito elettorale, dimenticata, visto che con una plateale ‘strisciata’ davanti alle porte del nuovo sindaco ha offerto il sostegno dell’amico deputato 5 stelle di turno”.

Chiaravalle Centrale, la minoranza invoca la convocazione del Consiglio comunale

I consiglieri di minoranza del Comune di Chiaravalle Centrale Emanuela Neri, Giuseppe Maida, Gregorio Tino e Francesco Maltese hanno “chiesto per l’ennesima volta la convocazione del Consiglio comunale”.

"La massima Assise – spiegano gli esponenti dell’opposizione - non viene convocata dal 01.08.2016 ma si ritiene che in questi mesi tanti temi di massima importanza andavano discussi. Dopo avere  inoltrato richieste di convocazione più volte non prese in considerazione dalla maggioranza, oggi chiediamo avvalendoci nuovamente dell’art. 39, comma 2 del Tuel la convocazione del Consiglio per discutere i seguenti punti all’odg: 

1. Situazione potabilità acqua servizio idrico e sorgenti pubbliche: determinazioni;

2. D.M. n. 226/2010: approvazione convenzione ATEM Catanzaro - Crotone;

3. Determinazione n. 100 del 5 ottobre 2016 Settore tecnico: valutazioni ed eventuale atto di indirizzo”.

 

 

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Querelle debiti acqua a Chiaravalle, Tino attacca Foti: “Stop a doppiezza morale”

Il caso acqua occupa la scena politica nel principale paese delle Preserre. A intervenire è l’ex sindaco Gregorio Tino che racconta la sua verità ed attacca la controparte. “La Commissione di liquidazione – specifica - certifica debiti per acqua potabile nei confronti di Regione Calabria a far data dal 1981 per un importo di 1.474.553,48 euro ma Foti, maldestramente, arriva a qualificarlo ‘importo pagato’. Certo! Ma vediamo come e da chi:

a) Con Delibera di Consiglio n. 11 del 1989 è stata proposta istanza di rateizzazione (5 rate) per il periodo 1981 – 1987 per un importo di 503.352 euro così regolarizzata: rata n° 1 di 100.670 euro nel 1990; rata n° 2 di 100.670 euro nel 1991; rata n° 3 di 100.670 euro nel 1993; la IV e V rata per un ammontare di 201.342 euro sono state pagate nel 2014.

b) L’annualità 1988 per 118.356 euro è stata pagata nel 1994 con mandato n° 797;

c) L’annualità 1989 per 133.297 euro è stata pagata nel 1995 con mandato n° 803;

d) L’annualità 1990 per 157.268 euro è stata pagata nel 1996 con mandato n° 420;

e) L’annualità 1991 per 181.282 euro è stata pagata nel 1997 con mandato n° 298.

Perché – si domanda Tino - fa finta di non sapere? Forse perché in quel periodo le amministrazioni erano infarcite di personaggi molto vicini o contigui alla sua cordata politica ed il sindaco, guarda caso, era tale Santo Sestito? Tenta, invece, di girare la frittata chiedendo che fine hanno fatto i soldi pagati dai cittadini facendo finta di ignorare o dimenticare la vicenda degli ammanchi di tesoreria, 1.400.000.000 lire, anno 1991; in questo caso si che sarebbe opportuno chiedere a lui che fine hanno fatto quei soldi spariti dalle casse comunali; noi, per la nostra parte, potremmo rispondere su come abbiamo dovuto impiegare i sacrifici dei chiaravallesi per ripianare quel disastro. Non parla – aggiunge - ovviamente, dei debiti verso Sorical generati nel periodo 2006/2010, pagati dall’amministrazione Tino e precisamente:

• 280.808,22 euro con mandato n° 985 del 05/07/2013 a saldo forniture IV semestre 2006 – I, II, III e IV trimestre 2007;

• 316.244,20 euro con mandato n° 1343 del 30/08/2013 a saldo forniture di tutto il 2008;

• 359.489,70 euro con mandato n° 1350 del 05/09/2013 a saldo forniture di tutto il 2009;

• 249.759,89 euro con mandato n° 1099 del 29/05/2014 a saldo forniture del 2010.

Nel periodo in esame – rileva ancora Tino - sindaco era tale Antonio Bruno e assessore Domenico Donato, ma su questo omette e possiamo anche capire perché. La doppiezza morale di questo personaggio sta nel fatto che l’esposizione debitoria maturata nel tempo dalle varie amministrazioni ha garantito, anche a lui, il conferimento di incarichi per centinaia di migliaia di euro ed ora, satollo, lancia accuse nei confronti di tutti e si erge a moralizzatore, e, ancora non del tutto sazio, si insinua nella massa passiva del dissesto chiedendo il pagamento degli interessi sul ritardato pagamento di una delle tante parcelle. Attenzione a correre sull’acqua ad alta velocità – è l’ironico avvertimento finale – perchè l’effetto acquaplaning potrebbe causare seri incidenti!”.

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