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Chiaravalle. Tino gela Foti: “Rifletta sulla sua doppiezza e sulle sue contraddizioni”

“Se bastasse l’arroganza, la prepotenza e la doppiezza di ‘Foti & C.’ per risolvere i problemi di Chiaravalle, non esiterei un solo istante a farmi da parte; purtroppo per il Paese così non è!”. Ad affermarlo è l’ex primo cittadino Gregorio Tino che controbatte all’avversario politico e attacca: “tutto il livore delle reazioni puerili e scomposte del sindaco (che avrà opportuno ed adeguato trattamento dai consiglieri comunali di opposizione in sede separata) e del suo guardaspalle, altro non sono che un maldestro tentativo di distogliere l’attenzione dalla recente magra figura e di evitare la doverosa assunzione di responsabilità sulle irregolarità e le illegittimità, oltre che sui danni conseguenti, per la grave omissione sulla nomina dei responsabili di Settore. A tal fine Foti – sostiene Tino - in preda ad uno stato di disperato nervosismo, seguendo la condotta che da sempre lo contraddistingue, ha preso a sputare sentenze attaccando, senza rendersene conto, le amministrazioni che lui stesso nel passato ha sostenuto politicamente e non solo, dalle quali è stato abbondantemente foraggiato e delle quali facevano parte il sindaco attuale ed il maggior ispiratore e sostenitore della sua lista. Se solo per un attimo, invece di ergersi sempre a fustigatore, guardasse alla doppiezza, alle contraddizioni, alla incoerenza della condotta politica e amministrativa posta in essere nei primi cento giorni di amministrazione, potrebbe (dovrebbe) chiedere scusa e sparire definitivamente, altro che invitare gli altri alle dimissioni!”. Tino formula poi una sorta di elenco di ciò che rimprovera a Foti e rileva: “dall’opposizione invitava con volantini ed interrogazioni l’allora amministrazione a tagliare l’indennità di carica ma, una volta giunto al governo, decide, coerentemente, di trattenersela per intero; dall’opposizione accusava l’amministrazione di utilizzare i voucher per il reclutamento di personale avventizio in maniera poco trasparente e, giunto al Governo, sempre attraverso i voucher, arruola direttamente un dipendente del Comune in pensione ed il segretario di un partito che ha sostenuto la sua lista in campagna elettorale; dall’opposizione, attraverso interrogazioni, volantini, esposti, metteva sotto la lente di ingrandimento la gestione del campo di calcetto, del campo di tennis e del chiosco di località Foresta accusando di inadempienze ed irregolarità l’allora affidatario e l’amministrazione comunale; oggi, giunto al governo, evita accuratamente ogni attività di controllo consentendo una gestione ed un utilizzo delle strutture a dir poco ‘inappropriati’ e ‘disinvolti’; dall’opposizione attaccava l’amministrazione per la nomina dei dirigenti che riteneva inadeguati, inopportuni, inefficienti, costosi e che accusava pubblicamente di falsità in atti arrivando a minacciare in campagna elettorale e anche successivamente di procedere alla loro eliminazione; l’epilogo di questo capitolo è la triste, patetica storia recente, 9 settembre 2016, della nomina (conferma) degli ‘incriminati’ dirigenti. Potremmo continuare – sottolinea Tino - ma l’umana pietà suggerisce di non aggiungere altro e di stendere un lenzuolo pietoso. Una sola, ultima, precisazione sul dissesto finanziario del Comune: non c’è nessuna necessità ora di investire organi esterni di controllo in quanto, in sede di deliberazione, ho provveduto io stesso a trasmettere tutti i documenti alla Procura della Repubblica e alla Procura generale della Corte dei Conti propiziando, oltretutto, l’insediamento di una commissione al Comune. Attendo pazientemente – è la conclusione -  l’accertamento delle reali responsabilità: sarà il trionfo della verità e della giustizia!”.

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Chiaravalle C.: la minoranza chiede la convocazione del consiglio comunale

Minoranza sul piede di guerra a Chiaravalle Centrale dove, i consiglieri comunali Giuseppe Maida, Francesco Maltese, Emanuela Neri e Gregorio Tino, hanno chiesto la convocazione del Consiglio per denunciare la mancata nomina dei Responsabili di settore. In una nota indirizzata al sindaco, al prefetto, all’Anac ed alla Corte dei Conti, i quattro rappresentanti dell'opposizione in seno al consiglio comunale hanno definito "il comportamento" del sindaco "omissivo”  e fonte di pregiudizio alla "continuità dell'azione amministrativa dell'Ente". Al fine di evitare "il perdurare" della situazione evidenziata “e per scongiurare contenziosi e danni, oltre che disagi per i cittadini”, i quattro consiglieri della minoranza hanno chiesto la convocazione di un'apposita seduta del consiglio comunale per discutere in merito al seguente punto all'ordine del giorno: "Continuità amministrativa del comune - Invito al sindaco ad emettere i decreti di nomina  dei responsabili di settore".

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Elezioni Comunali Chiaravalle. Gregorio Tino presenta simbolo e programma

Si svolgerà sabato prossimo (30 aprile) alle ore 18, presso la sala Ceravolo di via Nazionale, la conferenza programmatica della lista “Oltre con Gregorio Tino”. L’ex sindaco, insieme agli esponenti ed ai simpatizzanti del movimento civico, illustrerà gli obiettivi che, a suo avviso, dovranno essere raggiunti per il rafforzamento del processo di sviluppo di Chiaravalle Centrale. Intanto è ufficiale il simbolo: un tricolore con uno sfondo che va dal bianco all’azzurro.

Chiaravalle, Tino: “Inesattezze e falsità sul nostro operato”

Ha aspettato, ripensando a mente fredda a quello che è accaduto. Ha ripercorso idealmente il cammino amministrativo degli ultimi 4 anni, ha riflettuto sulle vicende e su ogni singolo passaggio politico. E ieri sera, nel corso della manifestazione “La ragione della verità”, Gregorio Tino ha esternato la sua versione dei fatti. Rivolto soprattutto a Santo Sestito e Sergio Garieri, che unitamente ai 5 esponenti della minoranza si sono dimessi causando lo scioglimento del consiglio comunale, ha puntato l’indice sostenendo che “si sono sostituiti ai cittadini per decidere l’interruzione della consiliatura. Ma la cosa più grave – ha aggiunto – è che hanno paventato illegittimità su atti che loro stessi avevano approvato”. Il bersaglio è il documento condiviso dai fautori della “caduta” dell’ex sindaco che contiene “inesattezze, affermazioni false e tendenziose” e che induce Tino a proporre “querela nei confronti dei firmatari”. A riprova della bontà dell’operato della sua amministrazione, l’ex capo dell’esecutivo riprende uno dei casi contestati e rimarca come il commissario prefettizio “ha mandato avanti senza indugio e così com’era l’appalto riguardante la raccolta differenziata”. Insomma, “tutte le loro argomentazioni non hanno riscontro nella realtà” e “le vere ragioni della rottura risiedono in un fatto squisitamente politico”. Tino scende nei particolari e asserisce che Sestito, che “già aveva avviato un dialogo con la minoranza in quanto aveva tentato, senza riuscirci, di traghettare i componenti dell’amministrazione verso Ncd”, ha voluto “confrontarsi alle scorse elezioni regionali, ma ha perso la leadership visto il numero di consensi accordati”. L’esponente di Forza Italia ricorda poi le azioni positive della sua gestione e cita “la riconversione dell’ex ospedale ‘San Biagio’ in Casa della Salute”, “il recupero dell’autonomia scolastica”, “gli interventi in ambito di edilizia scolastica e di arredo urbano”, “l’acquisizione del titolo di Città di Chiaravalle” e “il risanamento finanziario” intrapreso con “il pagamento di debiti per 4.498.000 euro” ed eseguito “mettendo al centro la tutela dei crediti delle imprese locali”.

Chiaravalle, prevale la confusione dopo la “caduta” di Tino

È nel caos la principale cittadina delle Preserre a seguito della brusca conclusione dell’esperienza amministrativa di “Chiaravalle futura” con la conseguente apertura di una fase commissariale che condurrà alle prossime elezioni. Dopo la dichiarazione di dissesto finanziario, avvenuta il 30 dicembre, un altro evento traumatico si è abbattuto, sconvolgendo gli scenari politici e rendendo ancora più incerto il futuro della città. Il sindaco Gregorio Tino è parso dispiaciuto, ma non profondamente turbato per quanto accaduto. Per il momento, non si sbilancia con commenti a caldo, ma medita di tornare sull’argomento e dire la sua verità. È stata un’avventura complessa quella del centrodestra, che probabilmente ha pagato a caro prezzo anche le fratture romane. Perché tutto è partito dallo scioglimento del Pdl e dalla successiva ed ulteriore differenziazione delle sensibilità politiche. Gli equilibri a Chiaravalle Centrale non hanno retto, il confronto/scontro nella maggioranza è stato continuo e troppo aspro. La concorrenza interna e le aspirazioni individuali hanno superato l’esigenza di fare squadra. Forse Gregorio Tino e Santo Sestito hanno recitato la parte dei due galli nello stesso pollaio e non c’è stato spazio sufficiente per entrambi. Ora sarà difficile riaprire un dialogo; per ricostruire servirà un’altra mentalità ed il coinvolgimento di forze fresche e non inquinate dai riti della politica. Dall’altra parte della barricata il centrosinistra si può riorganizzare sapendo di poter contare su una classe dirigente che guida la Provincia, la Regione ed il Governo centrale. L’impresa di tornare a guidare Chiaravalle per la coalizione azzurra sembra titanica, viste le recenti tribolazioni locali, ma c’è chi, a dispetto dei colpi della sorte, è pronto a rimettersi in gioco.

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Chiaravalle Centrale, giunta al capolinea l'amministrazione Tino

E’ giunta al capolinea, ad un anno dalla naturale scadenza, l’esperienza amministrativa del centrodestra a Chiaravalle Centrale. Fatale al sindaco Gregorio Tino l’ennesima crisi all’interno della maggioranza. Non sono bastate le nomine di nuovi assessori e presidente del consiglio a placare le diverse anime che per quattro anni hanno amministrato Chiaravalle Centrale senza mai sembrare davvero unite. Nel 2011, dopo due decadi in cui si sono succeduti alla carica di sindaco Giuseppe Maida e Nino Bruno entrambi esponenti di spicco del PD chiaravallese, la lista civica di centrodestra “Chiaravalle Futura” aveva vinto le elezioni al fotofinish grazie ad una manciata di voti. Vantaggio che, dopo la sentenza riguardante il ricorso presentato dalla compagine uscita sconfitta e che confermava la vittoria della civica di Tino, era diventato di 5 voti. A distanza di qualche mese Vincenzo Fabiano, primo degli eletti e assessore, e Salvatore Garito, vicesindaco, in aperto contrasto con il primo cittadino abbandonavano la giunta e la maggioranza confluendo nelle fila dell’opposizione. Tutto questo non bastò a far “cadere” l’amministrazione. La maggioranza rimase nelle mani di “Chiaravalle Futura” grazie al consigliere Nisticò, eletto nelle file del centrosinistra e che sin da subito ha sempre votato assieme alla compagine di centrodestra. Stamani la svolta. I consiglieri di minoranza Giuseppe Maida, Claudio Foti, Lorenzo Rauti e Vincenzo Fabiano hanno sottoscritto e protocollato, assieme ai consiglieri appartenenti alla maggioranza Santo Sestito, Sergio Garieri e Fernando Nisticò, un atto di sfiducia nei confronti del sindaco Gregorio Tino, che vede così svanire il favore dei numeri in consiglio e la fiducia da parte di alcuni suoi compagni di viaggio. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, molto probabilmente, l’incrinamento dei rapporti a seguito della decisione evidentemente non unanime di dichiarare il dissesto finanziario del comune. Una sconfitta per tutta la classe politica e per tutta la popolazione di Chiaravalle che, come quasi tutti i calabresi, ancora una volta si ritrova a subire decisioni che lasciano l’amaro in bocca e che hanno il sapore dell’ennesima occasione sprecata.  

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Chiaravalle, si è insediata la Commissione straordinaria di liquidazione

Si è insediata stamattina la Commissione straordinaria di Liquidazione nominata con Decreto del Presidente della Repubblica in seguito alla dichiarazione di dissesto finanziario della città di Chiaravalle Centrale. Lo comunica il sindaco Gregorio Tino che annuncia “il sostegno istituzionale dell'Ente e la leale collaborazione dell'apparato burocratico”. I componenti della Commissione sono il dottor Giuseppe Condello, la dottoressa Carmela Chiellino e l’esperta in Ragioneria Anna Antonella Sdao.

Tino: “Prima la mia comunità e poi le banche”

CHIARAVALLE CENTRALE – Il principio è elementare. I patti vanno rispettati, ma ci sono delle priorità. La parola data bisogna mantenerla principalmente con quelle famiglie che oggi subiscono gli effetti di una crisi economica e sociale senza precedenti, dopo si pensa agli altri aspetti. Gregorio Tino va avanti con questa convinzione e adotta provvedimenti che rispecchiano questi intendimenti. Alla dichiarazione di dissesto avvenuto negli sgoccioli dell’anno scorso fanno così seguito altre decisioni nette che aprono un dibattito ad ampio raggio. Il consiglio comunale ha approvato una deliberazione recante “Revoca della delegazione di pagamento conferita al tesoriere comunale con delibera di C.C. n. 8/2005 per il pagamento del prestito obbligazionario denominato B.O.C. Comune di Chiaravalle Centrale”. In pratica, per i prossimi 6 mesi non saranno effettuati pagamenti in favore dell’ex Banca Opi (ora Intesa San Paolo), la quale era stata formalmente invitata in precedenza a voler ristrutturare il B.O.C. con un allungamento  della durata dello stesso fino ad un massimo di 30 anni con la contestuale riduzione del tasso d’interesse dal 3,8% al 3,1%. Richiesta rispedita al mittente e che ha costretto l’Ente ad “accantonare la somma di 226.062,62 euro semestralmente” per “un totale annuo che ammonta a 452.354 euro”. Tale situazione ha creato “notevoli disagi non consentendo l’assolvimento dei servizi essenziali” e il Comune ha scelto di “sospendere per un tempo limitato i pagamenti delle rate in scadenza”. In cima ai pensieri del sindaco ci sono infatti “i servizi indispensabili e il pagamento degli stipendi”. Va precisato che devono essere ancora restituiti 4.078.000 euro (il prestito obbligazionario aveva un importo iniziale di 6.229.000 euro che con gli interessi è salito a circa 9.000.000)  e che al debito per l’acquisto dei B.O.C. deve aggiungersi quello derivante dall’assunzione di mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti che non è rimodulabile. “Il Comune – spiega il capo dell’esecutivo – ha sempre pagato le rate dei B.O.C. e la Banca non dovrebbe avere interesse a mandare in sofferenza l’Ente. Vogliamo pagare ma con un piano che sia sostenibile. Vi sono stati d’altronde precedenti in altri Comuni. È necessario – conclude – chiedere ed ottenere la rimodulazione del debito”. Prevedibile adesso una contromossa della Banca, ma un segnale chiaro e forte è stato mandato.

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