I mali di Forza Italia nel Reggino: “Niente meritocrazia, totale assenza del partito”

“Chi è impegnato in politica attivamente è obbligato ad un'analisi sul tanto atteso organo di governo provinciale di Forza Italia nato pochi giorni fa, specie dopo gli stimoli degli ultimi giorni provenienti da incontri e comunicati vari. La nota positiva che intravedo è il numero elevato di giovani, specie quelli che già rappresentano le amministrazioni locali". È la premessa di Gianfranco Sorbara, già dirigente provinciale del PDL e prima di AN, oggi portabandiera di FI ad Ardore, che aggiunge: "per molti di loro invece auspico che siano all'altezza del compito affidatogli; ma nel dare un giudizio complessivo a questo direttivo salta subito all'occhio, paradossalmente, la quasi totale assenza del partito! in parole povere chi è tesserato in FI, i pochi che ancora si raccolgono nei club e chi, ad esempio come il sottoscritto, organizza ancora convegni col simbolo di FI (tengo a ricordare che gli unici convegni col logo di FI promossi nella ionica nell'ultimo anno li abbiamo realizzati noi ad Ardore, uno con l'aiuto di Francesco Campisi e l'altro con Peppe Romeo) vengono puntualmente isolati e trascurati nei rari momenti in cui la meritocrazia dovrebbe prendere il sopravvento sugli interessi spiccioli di bottega; praticamente il messaggio che si manda è: ‘votate pure a singhiozzo a destra, non tesseratevi in FI, né organizzate manifestazioni esponendovi in prima persona, tanto la lealtà e la coerenza non pagano, ma invece siate bravi con sms ed aperitivi che con una buona raccomandazione sarete sicuramente ricompensati come e più degli altri’. Altro aspetto deprimente è dividere tutto e tutti in fazioni, a chi come me lavora tutti i giorni sui territori impegnandosi nel sociale e facendo fatti e, ove possibile, dando risposte, viene da ridere per la pochezza dei nostri rappresentanti. Non sono loro probabilmente persone libere e credono non lo sia nessuno. Tutti per forza devono essere o con uno o con l'altro... non puoi parlare con un esponente politico che sei subito etichettato come suo seguace senza possibilità di veduta propria, che tristezza. E infine mi sorge un interrogativo: perché un direttivo che aspettiamo da più di un anno nasce invece oggi a soli tre mesi dal congresso provinciale che dovrebbe vedere un direttivo eletto? Non bastavano i portabandiera per accompagnare i club ai congressi, come prescritto?". “Un ulteriore aspetto che demotiva - sostiene Roberto Marando, consigliere comunale di Ardore di FI - è che nessuno dei consiglieri comunali di minoranza ardoresi, probabilmente il gruppo più nutrito di consiglieri di FI della provincia, sia stato considerato in questo organo. Anche questo è demotivante: in un momento storico in cui FI è forse ad una cifra, ai pochi che ancora ci credono vengono continuamente chiuse le porte in faccia, sembra quasi che ci sia una volontà autolesionista. Non vorrei che Ardore subisse veti solo per aver in passato evidenziato semplicemente la verità”. Simili le conclusioni di Francesco Campisi di Bovalino, già vice presidente nazionale del CNSU e componente dell'opera universitaria messinese: "purtroppo nulla di nuovo all'orizzonte. La meritocrazia è morta e sepolta, chi si impegna sul territorio portando avanti il simbolo di FI (non quando essa governava dovunque, ma in un periodo in cui la sinistra governa a tutti i livelli) sembra quasi incutere timore ai maggiorenti del partito, i quali preferiscono figure anonime, che spesso non rappresentano né detengono neanche i voti dei propri familiari, ma che sono yes man e quindi funzionali. Con questo modo di intendere la politica, obsoleto e negativo, FI diventerà il partito dei pensionati e dello zero virgola, altro che forza di governo".

 

 

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