Satriano e la Trasversale, “No a progetti Anas calati dall'alto”

“No a progetti Anas calati dall'alto”. È ferma la posizione di residenti, proprietari e imprenditori di località Laganosa riuniti in un comitato spontaneo contro il nuovo tracciato della Trasversale delle Serre. Lo hanno ribadito anche di fronte al sindaco di Satriano, Massimiliano Chiaravalloti, nel corso di una partecipata assemblea pubblica convocata dallo stesso primo cittadino nella sala consiliare comunale.

“La strada creerà danni enormi all'economia e al territorio” ha sottolineato, tra i tanti, Roberto Scaramuzzino le cui attività in zona verranno pesantemente colpite dagli espropri. Ma, secondo i promotori della protesta, tutta la Laganosa verrà “tagliata fuori” dalla striscia d'asfalto (“un progetto inutile e costoso, uno spreco di denaro pubblico”) che l'Anas intende realizzare tra l'attuale sede viaria e il fiume Ancinale, con svincolo di confluenza sulla Statale 106 previsto all'altezza dell'immobile “Pago poco”. “E se muore la Laganosa, muore Satriano” è stato sottolineato a chiare note. Posizione critica su cui anche l'opposizione consiliare ha dimostrato evidenti segnali di condivisione e preoccupazione.

Pietro Curatola, di “Orizzonte 2030 per Satriano”, ha precisato che “nessuno è contro la Trasversale delle Serre, ma non ci si può sottrarre al confronto con i cittadini che sollevano un problema”.

Il sindaco ha introdotto i lavori con una lunga e dettagliata relazione che ha, sostanzialmente, “difeso” il progetto Anas, spiegando l'opportunità di veder finalmente concludere, in tempi relativamente brevi, un'opera attesa da oltre cinquant'anni. Non sono, però, mancati i “distinguo” anche all'interno della stessa maggioranza, con il vicesindaco Giuseppe Basile apparso molto più disponibile ad ascoltare le ragioni di quei “portatori d'interesse” che, negli ultimi anni, hanno investito in aziende ed edilizia commerciale e residenziale nella marina di Satriano.

Tra il pubblico, l'ex sindaco Michele Drosi è intervenuto per chiedere un tavolo di confronto urgente con tutte le forze politiche, i tecnici e i privati direttamente coinvolti, da cui far emergere una proposta unitaria da portare all'Anas “per tutelare tutti insieme gli interessi della comunità”.

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