Rifiuti, Serra si affida ad una cooperativa sociale: gli interrogativi sul fallimento del sistema

Con la pubblicazione dell’ “Avviso di manifestazione di interesse rivolta alle cooperative sociali di tipo B o dei loro consorzi per l’affidamento della gestione e del servizio rsu” sull’albo pretorio del Comune di Serra San Bruno viene sostanzialmente certificato il mancato funzionamento dell’organizzazione della raccolta dei rifiuti porta a porta servendosi di personale proprio. L’importo complessivo totale stimato del servizio (per 6 mesi) è di 195.000 euro oltre 5.000 euro per oneri di sicurezza ed oltre Iva. Le caratteristiche minime del servizio da espletarsi su tutto il territorio comunale sono le seguenti: “informazione e sensibilizzazione dell’utenza sulle modalità di raccolta dei rifiuti in forma differenziata; raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti solidi urbani (frazione secca residua; organica; carta e cartone compresi gli imballaggi; vetro compresi gli imballaggi; plastica, alluminio, acciaio compresi gli imballaggi; ingombranti e Raee, rifiuti provenienti da mercati, sagre, fiere e da qualsiasi altra manifestazione); svuotamento giornaliero dei cestini portarifiuti presenti lungo le strade del centro abitato e nelle piazze e trasporto/conferimento degli stessi e delle eventuali buste, che devono comunque essere raccolte, depositate all’esterno dei cestini; raccolta delle carogne di animali ritrovate sul suolo pubblico e relativo trasporto a destinazione autorizzata per il loro incenerimento; raccolta e trasporto in modo differenziato di rifiuti pericolosi quali pile esauste e medicinali scaduti; consegna all’utenza del materiale occorrente allo svolgimento della raccolta differenziata porta a porta”. Questa decisione corrisponde ad una bocciatura del precedente sistema che evidentemente presentava un rapporto costi/benefici non accettabile agli occhi degli inquilini del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci. Soprattutto dopo il sequestro dell’isola ecologica, la cittadina della Certosa ha dato un’immagine poco edificante di sè con cumuli di rifiuti in ogni vicolo e precarie condizioni igienico-sanitarie. Ancora una volta si cambia sistema: nè l’amministrazione attualmente in carica nè quella precedente sono riuscite a sbrogliare la matassa e ora si rischia di compromettere lo sviluppo turistico di Serra. Il loro impegno non si è dimostrato sufficiente, ma se finora le amministrazioni (al di là del colore politico) non ce l’hanno fatta a rendere efficiente il sistema qualche domanda deve essere posta anche sulla produttività  del lavoro degli operatori. L’ennesimo tentativo di riorganizzazione servirà almeno a capire se il problema era all’interno delle mura municipali o fuori.

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