'Ndrangheta: sequestrati beni per 250 mila euro

I militari della Guardia di Finanza hanno sequestrato beni mobili ed immobili per un valore che ammonta complessivamente a 250 mila euro. Ad emettere il provvedimento eseguito dalle Fiamme Gialle di Pisa sono stati i magistrati della Corte d'Appello di Reggio Calabria. Destinatario dell'ordinanza è un soggetto affiliato alla cosca Facchineri, della 'ndrangheta, condannato con sentenza passata in giudicato ed attualmente recluso in galera. L'elenco dei beni oggetto della misura giudiziaria comprende un'autovettura, immobili che si trovano nelle campagne del Pisano e quote di un appezzamento di terreno.

'Ndrangheta: funerali blindati e in forma privata per il boss Antonio Nirta

Sono stati celebrati  stamattina, in forma strettamente privata e sotto il controllo capillare e pervasivo di Carabinieri e Polizia, i funerali di Antonio Nirta, il boss della 'ndrangheta, conosciuto con il soprannome "Il diplomatico", deceduto all'età di 96 anni nella sua casa di Benestare, in provincia di Reggio Calabria. Era stato il questore Grassi a disporre lo svolgimento blindato della cerimonia funebre. Con i fratelli, rappresentava una delle figure apicali del clan "La Maggiore", da sempre ritenuta una delle cosche appartenenti al gotha della  'ndrangheta. Le sue caratteristiche di mediatore, secondo quanto ricostruito nel tempo dagli inquirenti, erano state utilizzate anche all'epoca della sanguinosa guerra di mafia tra le famiglie del capoluogo. 

Collabora con la giustizia: affiliato alla 'ndrangheta pestato in cella

Un detenuto di 35 anni, che sostiene di essere appartenente alla 'ndrangheta, ha rivelato di aver subito una violenta aggressione da parte di altri soggetti reclusi in seguito alla sua decisione di avviare una collaborazione con la giustizia. Dell'episodio, verificatosi due mesi fa all'interno di una cella della casa di reclusione di Marassi, a Genova, si è venuti a conoscenza adesso grazie all'interrogatorio cui il 35enne è stato sottoposto da Giulia Pantano, sostituto procuratore della Repubblica di Reggio Calabria. La vittima ha riferito di essere disposta a svelare parecchie circostanze verificatesi in Calabria e Liguria. Il contenuto delle conversazioni con il pubblico ministero è stato trasmesso agli uffici della Procura di Reggio Calabria. 

Arrestato il principale fornitore di droga di un clan calabrese

Agenti di Polizia in servizio presso il Commissariato Romanina hanno catturato un uomo di 35 anni sospettato di fornire ingenti quantitativi di cocaina alla cosca della 'ndrangheta Molè, la cui base originaria è a Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. Di origini albanesi e considerato appartenente al clan calabrese, pendeva su di lui un mandato d'arresto firmato dal Tribunale di Reggio Calabria lo scorso anno nell'ambito di vicende giudiziarie relative al commercio di droga. Nel 2012 era stato emesso nei suoi confronti un provvedimento adottato per estradarlo nel suo Paese. I poliziotti lo hanno individuato a Roma mentre stavano compiendo un'attività tesa a smantellare le attività criminali messe in piedi dagli spacciatori. Perquisendo il suo domicilio, gli uomini in divisa hanno trovato sette scatole contenenti complessivamente quattordici chili di marijuana, un chilo di hashish suddiviso in bustine. Le manette ai polsi sono scattate anche per un secondo albanese, l'ipotesi di reato contestata, sia per l'uno che per l'altro dei due soggetti, è quella di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

'Ndrangheta, sequestrati ad imprenditore beni per 80 milioni di euro

Personale della Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ha sequestrato un vasto patrimonio la cui titolarità, sulla scorta di quanto emerso nel corso dell'attività investigativa, sarebbe riconducibile ad Antonino Castagna, imprenditore di Vibo Valentia considerato vicino ai Mancuso, potente clan della 'ndrangheta di Limbadi. L'importo complessivo dei beni oggetto del provvedimento, disposto dal Tribunale di Vibo Valentia su input del direttore della DIA, è pari a 80 milioni di euro. 

'Ndrangheta, 5 ergastoli nell'Appello del processo "Cosa Mia"

Sono cinque gli ergastoli inflitti al termine del processo "Cosa Mia" celebrato presso la Corte d'Assise d'Appello di Reggio Calabria. L'inchiesta aveva smantellato i clan della 'ndrangheta Gallico, con sede a Palmi,  e Bruzzise,  della frazione Barritteri di Seminara. I due gruppi criminali in conflitto tra loro diedero vita, nel periodo  compreso fra il 1980 ed il 1988, ad una spaventosa guerra che lasciò sul "campo di battaglia" 52 vittime.  Sul banco degli imputati 43 persone ai quali sono stati comminati complessivamente oltre tre secoli di carcere.  Alle quattro condanne all'ergastolo decise all'epilogo del processo di primo grado svoltosi a Palmi, se ne è aggiunto un altro deciso dal Collegio d'Appello. L'indagine aveva permesso di appurare gli interessi della cosca Gallico in relazione alle opere di ammodernamento dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Alle aziende che si erano aggiudicate le gare d'appalto su una porzione dell'infrastruttura era stato imposto di pagare una quota pari al 3% dell'importo incassato.  

'Ndrangheta: condannati i 40 imputati del processo "Rinnovamento"

Il Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Milano ha condannato i quaranta imputati che sette mesi fa erano stati tratti in arresto nel contesto delle indagini sfociate nell'operazione "Rinnovamento". Un'inchiesta che aveva messo nel mirino gli interessi criminali dei clan della 'ndrangheta nella città meneghina. Le pene comminate dal magistrato sono arrivate a toccare i 20 anni di carcere. La punizione più elevata è stata disposta a carico di Giulio Martino, considerato il boss del clan legato al gruppo delinquenziale di Reggio Calabria De Stefano-Libri-Tegano. Cristiano Sala, imprenditore interessato al catering allestito in occasione dei match disputati dal Milan allo stadio San Siro, dovrà scontare 4 anni e 4 mesi di reclusione. Corruzione, estorsione, traffico di droga ed infiltrazioni nelle gare d'appalto sono stati i comportamenti illeciti contestati dagli inquirenti. Associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico internazionale illecito di sostanze stupefacenti, corruzione di pubblico ufficiale, estorsione, traffico di armi, i reati, a vario titolo, di cui sono stati riconosciuti colpevoli i soggetti finiti a processo. 

'Ndrangheta, confiscata l'abitazione a Michele Lo Bianco

Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, su disposizione del Tribunale di Vibo Valentia, hanno confiscato un'abitazione il cui valore si avvicina ai 100 mila euro. Destinatario del decreto giudiziario un fruttivendolo di 67 anni, Michele Lo Bianco, condannato con sentenza passata in giudicato a 4 anni e 8, mesi perché ritenuto colpevole del reato di associazione mafiosa.  Fratello di Carmelo Lo Bianco, considerato il personaggio al vertice dell'omonima cosca, fu catturato otto anni addietro nel contesto dell'inchiesta denominata "Nuova Alba". 

Subscribe to this RSS feed