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Serra San Bruno, presentanto l'inserto "Truffe alle persone anziane"

E' stato presentato, ieri sera, nella chiesa Matrice di Serra San Bruno, l'inserto "Truffe a persone della terza età", realizzato dal Comando generale dell'Arma dei Carabinieri.

L'iniziativa è stata curata dal Comando Stazione dell'Arma che, grazie all'intervento del Luogotenente Giuseppe Grillo, ha sottolienato l'attenzione del  Corpo per la tutela delle fasce più deboli della popolazione ed in modo particolare, delle persone anziane

Il Comandate della Stazione serrese ha, quindi, illustrato il contenuto dell'inserto, con il quale il Comando generale dell’Arma, ha voluto sottolineare l’evolversi dei reati di truffa agli anziani, perpetrati spesso per la mancanza di valori ed in particolar modo del “rispetto”, in uno epoca ove, il principale obiettivo è “fare soldi facili”. 

 

 

 

 

Truffe agli anziani, come prevenirle. Incontro al Cas di Vibo Valentia

Raggiri, imbrogli, truffe. Si tratta di alcuni dei reati più comuni commessi ai danni delle persone anziane. Il fenomeno è così diffuso, da indurre l'Arma dei carabinieri a redigere una rivista monografica nella quale sono state illustrate le modalità utilizzate dai malfattori.

L’argomento sarà al centro di un incontro dibattito che si svolgerà a partire dalle 16 di domani (1 febbraio), nella sala convegni del Cas (Centro di Aggregazione Sociale), in via Enrico Gagliardi a Vibo Valentia.

L’argomento sarà sviluppato dal Comandante della Compagnia dei carabinieri di Vibo Valentia, capitano Piermarco Borettaz e dal vice parroco del duomo di San Leoluca, don Maurizio Macrì. Moderatore della serata, sarà il presidente del Centro, Michele La Rocca.

“Abbiamo voluto organizzare questo momento di confronto – spiega La Rocca – per aiutare e dare consigli alle persone anziane che subiscono la violenza subdola dell'inganno criminoso. Ringraziamo il capitano Borettaz e don Maurizio per l'occasione che ci hanno dato di parlare di un argomento di così rilevante valenza sociale”.

Furti e truffe, sgominata la banda che prendeva di mira gli anziani

Nella mattinata odierna, a conclusione di un’indagine durata 4 mesi,  sono state tratte in arresto due persone (un uomo ed una donna) dedite ai furti e truffe nei confronti degli anziani. Gli arresti sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile su esecuzione di una misura cautelare (arresti domiciliari), richiesta dalla Procura della Repubblica di Cosenza. 

Non escludendo che gli arrestati possano essersi resi autori di altri reati nei confronti di persone anziane, il procuratore della Repubblica di Cosenza ha chiesto la diffusione dei video e delle foto raffiguranti gli stessi al fine di eventuali  riconoscimenti da parte di altre parti offese.

Il metodo è stato messo in atto dai due arrestati con maestria e dovizia di particolari, essendo state “studiati” precedentemente i movimenti e le abitudini delle vittime. Infatti i due approfittavano della loro condizione di “solitudine” (in  due circostanze nelle abitazioni non vi erano altri congiunti), di disabilità fisica (in un  caso la vittima viveva  con il marito colpito da grave disabilità fisica) e di problemi di memoria.

Con questi presupposti i due agivano, entrando nelle abitazioni e una volta all’interno, approfittando della gentilezza  degli anziani padroni di casa ( che probabilmente in quel momento, sono anche contenti di aver ricevuto una visita) rubavano soldi ed oggetti in oro.

In altre circostanze fermavano le vittime per strada e presentandosi come appartenenti alle Forze dell’ordine offrivano la loro disponibilità ad accompagnarli a casa e nel tragitto rubavano catenine d’oro o portafogli. 

 

Vittima: T.A. di  76 anni

In data 5 settembre Antonella Salerni (48 anni, pregiudicata) si è introdotta all’interno dell’abitazione di T. A. Si è presentata come la moglie di un questore  e si è offerta di accompagnarla a casa, in modo da carpirne la fiducia. La vittima ha consentito l’ingresso nella sua abitazione offrendole ospitalità. In seguito, dopo aver indotto la anziana signora a togliersi dal collo una catenina in oro ed averle sfilato un paio di orecchini, rappresentandole che non era prudente indossare oggetti di oro e rassicurandola che avrebbe riposto tali gioielli nella stanza da letto. In realtà si è impossessata dei gioielli e di una somma di denaro custodita all’interno della borsa.

 

Vittima: P.A. di 81 anni

Lo scorso 15 settembre si è presentata negli Uffici della Squadra Mobile la signora P.A. per denunciare un furto all’interno della sua abitazione, avvenuto due giorni prima.

La donna ha precisato che, mentre si trovava all’interno della sua abitazione, insieme al marito, reduce da un delicato intervento chirurgico, ha ricevuto la visita di due persone (un uomo ed una donna) che appena entrate nell’appartamento si sono appropriate, con mezzi fraudolenti, di diversi gioielli preziosi. Precisamente Salerni ha giustificato la presenza con l’intenzione di effettuare una visita di cortesia, in tal modo ha carpito la fiducia della vittima, che ha consentito l’ingresso nella sua abitazione offrendo loro ospitalità. Nei momenti successivi, Salerni si è intrattenuta con l’anziana signora, Armando Mosciaro (39 anni pregiudicato) - rappresentando la necessità di andare in bagno – si è recato nella stanza da letto e si è impossessatodi un orologio di valore, tre bracciali in oro massiccio, quattro paia di orecchini, due spille in oro, un girocollo in oro, una fede nuziale, sottraendoli da un cassetto del comò. 

 

Vittima: B.A. di anni 84

In data 20 agosto Salerni si è avvicinata ad un’altra donna anziana B. A., presentandosi come appartenente all’Arma dei carabinieri. Nella circostanza, prospettando alla vittima la presenza di persone sospette, le ha offerto la disponibilità ad accompagnarla ad effettuare acquisti all’interno di un minimarket. In questo modo ne ha carpito la fiducia e la vittima ha consentito alla Salerni di sfilare le due catenine che aveva al collo, riponendole nella borsetta, prospettando la sussistenza di ragioni di sicurezza che sconsigliavano di indossare preziosi. Successivamente la donna anziana si è accorta che le due catenine non si trovavano nel borsellino, a questo punto è intervenuto MoscIaro (che fino a quel momento aveva svolto le funzioni di “palo”) il quale ha riferito alla vittima che l’avrebbe aiutata nella ricerca delle catenine, simulando di avvisare i suoi parenti al fine di tranquillizzarla. Infine Salerni ha invitato la vittima a cercare le catenine all’interno della busta della spesa, e, dopo averla rassicurata circa il ritrovamento dei preziosi, ha chiuso la busta con un gesto fulmineo ed ha accompagnato la persona offesa presso la sua abitazione, allontanandosi dopo essersi impossessata delle due catenine. 

 

Vittima: T.A. di  83 anni

In data 24 agosto Mosciaro e Salerni, simulando una pregressa conoscenza con anziano, D. F., al fine di carpine la fiducia, hanno offerto la disponibilità ad accompagnarlo presso un esercizio commerciale con la loro autovettura. Allorquando la vittima ha preso posto sul sedile posteriore del veicolo, Mosciato si è impossessato con destrezza del portafoglio custodito all’interno del borsello, che la vittima aveva riposto sul sedile. 

 

Serra. Decisa la chiusura dell’Inps, Di Bella: “Effetti devastanti, soprattutto per gli anziani”

L’Inps, nell’ambito del Piano di riassetto territoriale di alcune Direzioni provinciali, e tra queste quella di Vibo Valentia, ha disposto, con determina n. 122 del 15 settembre 2016, la chiusura dell’Agenzia di  Serra San Bruno trasformandola in Punto Inps. La decorrenza è 1 gennaio 2017. 

La notizia, trapelata già nei mesi scorsi, ha destato profonda delusione soprattutto in chi sperava che il programma dell’Inps potesse conoscere un cambio di rotta considerato che in fase di diffusione di questo tipo di scelta non era mancata una prima  vibrata forma di protesta da parte delle popolazioni dei 19 comuni che insistono nell’hinterland serrese. 

Oggi la conferma ufficiale che nessun fatto nuovo è intervenuto sulla determina firmata dal presidente Tito Boeri che mette sostanzialmente all’angolo le legittime aspirazioni sopratutto delle fasce più deboli di quel territorio.  

Nino Di Bella, vicesindaco di Dinami e responsabile regionale del patronato Encal Cisal, ha dichiarato che verrà dichiarata guerra alla “irresponsabile decisione dell’Inps”, non mancando di sottolineare che “è  inverosimile quanto sta per accadere. La politica ha confermato la sua più totale indifferenza ed apatia verso il grave problema – ha spiegato -  per cui chi sperava che dopo l’annuncio in tanti si sarebbero fatti carico della assurda decisione dell’Inps sui possibili  effetti devastanti del provvedimento è rimasto letteralmente deluso.

Sono certo che i 19 Comuni dell’hinterland serrese avvieranno una comune battaglia per impedire l’attuazione della cervellotica scelta dell’Inps che suona come una severa condanna nei confronti di un territorio che vive il disagio più tremendo se si pensa che soprattutto nel corso della stagione invernale sono tante le difficoltà nei servizi di trasporto”. Per Di Bella “il pretesto del risparmio dei costi non regge”.

“Il Comune di Serra San Bruno, attraverso la sensibilità del commissario prefettizio Sergio Raimondi – ha affermato ancora Di Bella - aveva già provveduto ad assicurare idonei locali alla sede dell’Agenzia di Serra San Bruno contribuendo così ad ottenere un forte risparmio sulla spesa. Evidentemente l’Inps ha trovato nell’Agenzia terreno fertile da zappettare per cui è riuscito nell’intento di annullarne la funzione. 

Così, a partire dal 1 gennaio prossimo, soprattutto i nostri anziani si vedranno costretti a raggiungere Vibo Valentia per i servizi più importanti offerti dall’Istituto di prevenzione.

Ma non staremo con le mani nelle mani -  ha concluso Di Bella – ed è giusto che in prima linea in questo tentativo ci siamo proprio noi, gli amministratori della cosa pubblica”. 

Sorpresa Asp Vibo: 100% di appropriatezza dei ricoveri di anziani. Barillari: “Nonostante il PD”

Per una volta, l’Asp di Vibo ottiene un risultato lusinghiero. Il dato è riferito all’appropriatezza dei ricoveri valutato dall’Unità di valutazione multidimensionale per la residenzalità anziani ed è cristallizzato nel documento concernente la Rete territoriale pubblicato dal Dipartimento Tutela della Salute e Politiche sanitarie.

"Dei 2.228 anziani valutati – viene sottolineato - il 41% sono utenti con profilo sanitario da struttura Residenza sanitaria Assistita e medicalizzata (Rsa e Rsam), il 49% con profilo socio sanitario da struttura con più bassa tutela sanitaria (Cp) e il 10% sono utenti con profilo da struttura Socio assistenziale.

Tali evidenze, seppur rappresentative di un periodo temporale limitato e condizionate dalla breve esperienza nell’utilizzo dello strumento di valutazione standardizzato, permettono una visione macro dell’attuale realtà e la rilevazione delle attuali criticità di governo della presa in carico da parte delle Asp”. Di particolare interesse sono i dati relativi all’appropriatezza per singola Asp:

- Asp di Cosenza - utenti rivalutati 856: ricoveri appropriati pari al 70%; inappropriati pari al 30%;

- Asp di Crotone - utenti rivalutati 348: ricoveri appropriati pari al 84%; inappropriati pari al 16%;

- Asp di Catanzaro - utenti rivalutati 664: ricoveri appropriati pari al 67%; inappropriati pari al 33%;

- Asp di Vibo Valentia- utenti rivalutati 57: ricoveri appropriati pari al 100%;

- Asp di Reggio Calabria -pazienti rivalutati 303: ricoveri appropriati pari al 58%; inappropriati pari al 42%; Totale pazienti rivalutati- 2.228: Ricoveri appropriati: 70 %; Ricoveri non appropriati 30%.

L’inappropriatezza rilevata  - viene specificato - è da intendersi come non aderenza dell’offerta assistenziale della struttura al livello di gravità della persona. Ad esempio: pazienti con necessità assistenziali “da Rsa” (classificazione della prestazione R2) sono risultati ricoverati in Cp (classificazione della prestazione R3) e viceversa”.

Soddisfazione per questo risultato è stata espressa dal consigliere comunale di Serra San Bruno Alfredo Barillari che ha colto l’occasione per congratularsi con “chi presiede la commissione che, fra patenti, vaccini e quant'altro, si fa letteralmente in quattro (viaggiando fra Serra e Vibo su strade a dir poco impervie) per servire una sanità calabrese totalmente allo sbando e carente di organico. Sanità – ha aggiunto l’esponente di ‘Liberamente’ - ancora oggi commissariata dal PD nazionale perché il PD regionale non è reputato in grado di sovrintendere i relativi servizi”.

 

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Truffe agli anziani, parte la campagna della Polizia “Non siete soli #chiamatecisempre”

Prosegue senza sosta l’impegno della Polizia di Stato contro il fenomeno delle truffe agli anziani attraverso la campagna “Non siete soli #chiamatecisempre”.

L’iniziativa si concretizza in due spot ideati da Gianni Ippoliti, con la collaborazione degli attori Fabiana Latini e Giovanni Platania.

Questa mattina il primo dei due spot è stato lanciato attraverso il profilo Facebook della Polizia di Stato. Nei trailers vengono mostrate le truffe più ricorrenti come, ad esempio, quelle tra le mura domestiche in cui i malfattori si spacciano per appartenenti alle forze dell’ordine o per tecnici del gas.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare i cittadini ad essere cauti quando alla porta si presenta uno sconosciuto. Il messaggio che viene lanciato è semplice e preciso: abbiate maggiore prudenza e chiamate la Polizia.  

Sono purtroppo tanti gli episodi in cui i cittadini “over 65” vengono avvicinati e raggirati. I casi registrati, infatti, a livello nazionale, mostrano un aumento del 19% nel primo semestre del 2016 rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente.

Questo anche grazie alle campagne di sensibilizzazione portate avanti dalla Polizia che hanno prodotto due effetti positivi: il primo che gli anziani adesso sono sempre più informati riguardo ai raggiri di cui possono rimanere vittime e, sempre più spesso, riescono loro stessi a sventare le truffe; il secondo consiste in un’accresciuta consapevolezza del fenomeno da parte dei cittadini che adesso hanno una maggiore capacità di reazione e denunciano questi reati, riducendo il sommerso e rendendo possibili le azioni repressive.

In tutti questi casi, come dice Gianni Ippoliti “Non siete soli…#chiamatecisempre”.

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