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Arrestato l'esecutore materiale dell'esplosione di due locali

I carabinieri dell’Aliquota operativa della Compagnia di Cosenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di N.A., di 29 anni.

I reati contestati sono l’incendio doloso ed il danneggiamento fraudolento di beni assicurati in concorso con l’organizzatore ed istigatore, G.P., già raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere il 14 Giugno scorso.

La misura scaturisce da un’articolata attività d’indagine condotta dagli uomini dell'Arma che ha portato, a poco più di un mese dall’arresto del presunto mandante dei due incendi, a scoprire l’identità dell’esecutore.

Per gli investigatori N.A. avrebbe appiccato i due incendi in cambio di un compenso di 200 euro.

I gravi indizi di colpevolezza acquisiti hanno permesso ai militari di risalire a N.A., quale esecutore materiale dei reati.

Durante le attività investigative i carabinieri hanno scoperto che, dal giorno degli incendi, il 29 enne si era allontanato dalla sua abitazione e non si era più presentato a lavoro, per nascondersi a casa di un conoscente, dove avrebbe curato le gravi ferite riportate nell’esplosione.

Infine, N.A. ha deciso di ammettere le proprie responsabilità, presentandosi spontaneamente  presso la Compagnia carabinieri di Cosenza.

Una volta arrestato, l'uomo è stato posto ai domiciliari, a disposizione della Procura bruzia.

 

 

Esplosione attività commerciali, arrestato il proprietario dei locali

I Carabinieri dell’Aliquota operativa della Compagnia di Cosenza hanno dato esecuzione all’ordinanza che dispone la misura cautelare della detenzione carceraria nei confronti di P.G., 62enne cosentino, proprietario dei due locali danneggiati da altrettanti incendi la notte del 19 maggio scorso.

I reati contestati sono incendio e truffa assicurativa in concorso con persona allo stato non ancora identificata.

La misura scaturisce da una articolata attività investigativa avviata dai militari nell’immediatezza degli eventi, con l'acquisizione di elementi particolarmente significativi che avrebbero consentito una prima ricostruzione dell’accaduto.

In particolare, dalle indagini sarebbe emerso che quella notte non sarebbe stato inserito il sistema d'allarme e che il titolare dei locali avrebbe da poco stipulato un contratto assicurativo.

Dalla escussione dei residenti e dei commercianti del luogo, sarebbe emerso, inoltre, lo scarso afflusso di avventori fin dalla data di apertura del locale, nonché altri particolari, come il trasloco di gran parte degli arredi proprio il pomeriggio antecedente l’esplosione.

Infine, in uno dei locali, i carabinieri avrebbero rinvenuto alcune bottiglie piene di benzina, utilizzate come propellente per gli incendi e, abbandonato a terra in una strada prossima ad uno degli esercizi commerciali, un giubbino, quasi interamente bruciato, con degli accendini dello stesso tipo di quelli in vendita nei locali incendiati.

Dalla visione dei sistemi di videosorveglianza, sarebbe emerso che, il giubbino, era indossato dall’esecutore il quale, colto di sorpresa, sarebbe stato investito dall’esplosione mentre si trovava sulla porta dell’esercizio commerciale, verosimilmente per verificare l’avvenuta accensione dell’innesco.

In base agli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Cosenza ha quindi richiesto al Gip del locale tribunale, la misura cautelare in carcere per il titolare degli esercizi commerciali.

Le indagini sono ancora in corso e stanno per concludersi nei confronti del presunto esecutore materiale dell’incendio, tenuto conto di tutta una serie di elementi già sottoposti alle relative analisi tecniche da parte del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Messina.

L’imprenditore è stato quindi tratto in arresto nella propria abitazione ed è stato associato presso il carcere di Cosenza a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Evadono dai domiciliari, due persone in manette

I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno tratto in arresto due persone, accusate d’evasione.

In particolare, durante i consueti controlli eseguiti a carico di detenuti ai domiciliari, gli uomini della Tenenza di Cassano allo Ionio hanno arrestato un cittadino pachistano, M.K., di 41 anni.

Pur essendo sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per reati in materia di stupefacenti, il 41enne è stato sorpreso mentre si aggirava per le vie del paese, senza alcuna autorizzazione.

Stessa sorte è toccata a D.C.D., cassanese di 30 anni, con diversi precedenti per reati contro la persona, il patrimonio ed in materia di stupefacenti, sorpreso a parlare davanti casa con alcune persone, in violazione degli obblighi derivanti dalla detenzione domiciliare cui era sottoposto.

Espletate le formalità di rito, i due uomini sono stati giudicati con rito direttissimo dal Tribunale di Castrovillari, che na ha nuovamente disposto la detenzione ai domiciliari.

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Si scaglia contro i poliziotti e ne ferisce uno, arrestato ghanese 37enne

Durante un servizio di controllo presso la Tendopoli di San Ferdinando, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Gioia Tauro hanno arrestato un 37enne ghanese, responsabile dei reati di lesioni e minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e rifiuto di fornire le generalità.

L'uomo, dapprima, si è scagliato contro l’auto di servizio dei poliziotti danneggiandola e successivamente ha aggredito gli agenti, ferendone uno

Condotto in commissariato è stato identificato in Amakye Allaji.

Il 37enne senza fissa dimora, con un permesso di soggiorno rilasciato per motivi umanitari, in passato era gia stato arrestato per lo stesso reato.

Dopo l'arresto ed il giudizio per direttissima, per il cittadino ghanese si sono aperte le porte del carcere.

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'Ndrangheta, latitante arrestato all'aeroporto di Fiumicino

Gli uomini della Polizia di Stato hanno arrestato il latitante di Tito Figliomeni, 49 anni. Ritenuto elemento di spicco del gruppo Rumbo-Galea-Figliomeni confederato alla cosca Commisso di Siderno, nel 2010 era sfuggito all'operazione "Bene Comune" nella quale è accusato di associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni.

Bloccato il 10 marzo scorso a Toronto, per violazione della normativa migratori, ieri è arrivato all'aeroporto di Fiumicino dove è stato preso in consegna dai poliziotti.

Dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sarebbe emerso che, a causa di divergenze sull'apertura di esercizi pubblici con slot-machine in Canada, erano sorti contrasti nella 'ndrina che avevano richiesto l'intervento pacificatore dei Commisso.

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Aereoporto di Reggio: Iraniano denunciato per ricettazione di diamanti

Ennesimo colpo messo a segno dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza: la Polaria ed i finanzieri hanno denunciato per ricettazione K.R.R., 52enne iraniano residente a Milano.

L’uomo stava per imbarcarsi con destinazione Milano ed è stato notato dal personale operante per il fare insofferente al momento dei controlli di rito: in seguito ad una più accurata perquisizione, sono stati rinvenuti in suo possesso dei diamanti, per un totale di circa 60 carati, custoditi nel bagaglio a mano e senza alcuna  documentazione che ne comprovi la lecita provenienza.

Il cittadino iraniano è stato denunciato in stato in stato di libertà per il reato di ricettazione ed i diamanti sono stati posti sotto sequestro, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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A Tropea in arresto un titolare di una sala giochi: nascondeva la droga in un sacco di cibo per cani

Durante un servizio di controllo, i carabinieri di Tropea sono entrati in una sala giochi  di Piazza Vittorio Veneto, dove hanno notato l'insolita presenza di un sacco di cibo per cani.

Avviata la perquisizione, i militari hanno scoperto al suo interno, 4 grammi di cocaina e 10 di marjuana, divise in dosi e pronte per lo spaccio. Durante il controllo, gli uomini dell'Arma hanno rinvenuto, anche, due bilancini di precisione.

Il materiale è stato posto sotto sequestro, mentre il titolare, A.Z. 46enne di Tropea è stato dichiarato in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Dopo le formalità di rito, l'uomo è stato posto ai domiciliari, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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Arrestato in Svizzera esponente della cosca Chindamo-Ferrentino

Localizzato ed arrestato a Zurigo Josè Signorello,  31enne pregiudicato originario di Laureana di Borrello,  elemento di spicco della cosca ‘ndranghetista “Chindamo-Ferrentino”.

La cattura è avvenuta il 4 dicembre scorso , ma la notizia è stata diffusa solamente oggi, ad opera della Polizia Cantonale assieme ai collaboratori Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro.

Josè Signorello,latitante dal novembre 2016, era ricercato nell’ambito dell’operazione di polizia  “Lex” contro le famiglie dei “Lamari” e “Chindamo-Ferrentino” ed è ritenuto uno degli esponenti principali della ‘ndrina “Chindamo–Ferrentino” , col ruolo di partecipe, consigliere del capo ‘ndrina Marco Ferrentino, attualmente sotto il regime del  41 bis, coinvolto nel traffico internazionale di armi tra la Svizzera e l’Italia con compiti operativi, altresì, nel settore delle estorsioni.

Localizzazione e cattura sono avvenute, quindi, dopo un’intensa attività investigativa condotta dai militari della Compagnia di Gioia Tauro nel corso della quale è stato verificato che l’indagato ,sebbene latitante, aveva avviato una sala scommesse presso Winterthun, Cantone Svizzero di Zurigo, da dove avrebbe continuato a mantenere contatti con i propri familiari.

La Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha quindi richiesto l’emissione di un mandato di arresto europeo

Dopo le formalità rituali, Signorello è stato posto a disposizione dell’Autorità giudiziaria Svizzera che ha convalidato l’arresto ed è in attesa di decidere sulle procedure di estradizione in Italia.

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