Un dibattito elettorale inutile nel quale non c'è traccia dei problemi reali

Simboli, liste, alleanze, ideologie e massimi sistemi. Di tutto si sta parlando in questa campagna elettorale, tranne che di problemi reali.

La realtà "questa sconosciuta" per una classe politica che continua a evitare il confronto su quattro questioni chiave come: l'ancòra irrisolto caro energia, l'occupazione giovanile che non decolla, il Sud che si spopola e la promessa (mai attuata) della detassazione del lavoro. Proprio il lavoro, per dirla tutta, è in assoluto il tema dal quale i partiti si tengono più prudentemente alla larga. Al massimo c'è qualche richiamo agli ammortizzatori sociali, vecchi e nuovi, come il Reddito di cittadinanza. Ma che ne sarà dell'impresa in questo nostro Paese? E del commercio? Dell'agricoltura? Dell'innovazione?

Per non dire della scuola... se non per accenni a futuri, cervellotici concorsi, Cfu e aumenti di stipendio selettivi solo per presunto merito (ma chi lo valuterà e come?). Insomma, zero capitoli nei programmi dei vari schieramenti, tutti impegnati a comporre gli scacchieri dei vari collegi in modalità "salva poltrona". Ovviamente, a fine giostra, ci si lamenterà della disaffezione degli elettori e dell'astensionismo record. Poi tutto tornerà come prima. Anzi, no. Perché per l'autunno si preannuncia una recessione che qualcuno dovrà pure affrontare. Magari un nuovo premier "nominato" e non eletto. Quindi, forse, avranno avuto ragione proprio quelli che alla necessità di andare voto già non ci credevano più.

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Elezioni in Calabria, Spirlì: "Governo codardo, ha abbandonato i calabresi"

«Per l’ennesima, vergognosa, volta, il Governo 5s-Pd-Leu-Iv decide di non decidere sulla pelle dei calabresi».

È quanto afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, dopo aver appreso telefonicamente dal sottosegretario Fraccaro che il Consiglio dei ministri di ieri non ha inserito all’ordine del giorno, e quindi non ha discusso, il punto relativo alle prossime elezioni regionali in Calabria.

«Dopo la ridicola mazurca di inutilizzabili commissari ad acta; dopo le mancate dimissioni da parte del presidente grillino della commissione Antimafia, che offende gli eroici caduti; dopo la finta disponibilità nei confronti di questa regione, che sta dimostrando di riuscire non solo a sopravvivere, ma a guadagnarsi le prime posizioni in Italia, in Europa e nel mondo per capacità organizzativa; nonostante la Calabria sia orfana di Stato; il Governo – continua Spirlì – smentisce se stesso e cancella il parere del Cts nazionale, confermando come buona la forbice temporale decisa a novembre per le prossime elezioni regionali calabresi».

«Chi decide di non decidere, codardamente decide: il 14 di febbraio è, dunque – osserva il presidente della Regione –, una data che, anche per il Governo nazionale, non farà correre pericoli a chi dovrà esercitare il proprio diritto di voto. Dopo aver costantemente bussato alla porta del presidente della Regione Calabria, con presunto spirito collaborativo, e dopo aver caricato a pallettoni la stampa di regime – che attaccava me e la maggioranza di governo in Calabria, additandoci come sterminatori di calabresi – i ministri targati Pd, M5s, Leu e Iv hanno deciso che in Calabria l’aria è buona, il virus è morto e a San Valentino si apriranno scatole di cioccolatini e urne elettorali».

«Adesso – conclude Spirlì –, si dovranno giustificare agli occhi dei propri elettori e sostenitori, dato che la maggioranza alla quale appartengo sapeva già con chi aveva a che fare. Si sono stanati e cacciati da soli. Da oggi in poi, non consentiremo a nessuno di dare lezioni di politica e buon senso».

 

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Regione Calabria, il centrodestra spinge per le lezioni il 14 febbraio

“In queste ore il centrosinistra, anche a causa di un’oggettiva difficoltà politica, sta tentando con manovre poco limpide di sponsorizzare un possibile posticipo delle elezioni regionali.”

E’ quanto sostengono i Capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale, che aggiungono: “Leu-Articolo Uno sta lavorando ad una mozione per chiedere al presidente Spirlì di confrontarsi con il Comitato Tecnico Scientifico per capire se esistono le condizioni per poter andare al voto nella data del 14 febbraio.

A nostro avviso i cittadini calabresi, anche in ragione del periodo particolarmente delicato che stiamo vivendo, hanno il diritto di scegliere da chi essere governati, e di farlo al più presto.

La prematura e tragica scomparsa di Jole Santelli ha lasciato la Calabria senza una guida, occorre un passaggio nelle urne per dare alla Regione una guida politica forte e legittimata dal popolo sovrano.”

Concludono i Capigruppo di centrodestra: “Per questo motivo il Consiglio regionale si è già espresso, indicando come data delle prossime elezioni regionali il 14 febbraio. Il centrodestra unito è convinto che non ci debbano essere deroghe a quella dead line e che l’appuntamento con gli elettori debba essere assolutamente rispettato.

Rispediamo al mittente la strampalata iniziativa di Leu-Articolo Uno e riteniamo che, in assenza di particolari pericoli legati alla pandemia, i cittadini calabresi debbano essere messi, entro poche settimane, nella condizione di votare per il nuovo governatore”.

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Elezioni regionali in Calabria, la maggioranza chiede al governo di poter andare alle urne entro il 7 febbraio

Di seguito il testo integrale della lettera che il presidente della Regione Calabria F.F. Antonino Spirlì, il presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini, gli assessori regionali Domenica Catalfamo, Sergio De Caprio, Gianluca Gallo, Fausto Orsomarso, Sandra Savaglio, Francesco Talarico e i consiglieri regionali della maggioranza Giovanni Arruzzolo, Pierluigi Caputo, Giacomo Pietro Crinò, Antonio De Caprio, Sinibaldo Esposito, Domenico Giannetta, Giuseppe Graziano, Filippo Mancuso, Clotilde Minasi, Pietro Santo Molinaro, Luca Morrone, Giuseppe Neri, Nicola Paris, Filippo Maria Pietropaolo, Vito Pitaro, Pietro Raso e Raffaele Saninato hanno inviato al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ed al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese:

“Onorevole Presidente, Onorevoli Ministri, l’improvvisa scomparsa del Presidente on. Jole Santelli ha fatto piombare la Calabria in una situazione drammatica in coincidenza con l’arrivo della seconda ondata del Covid-19. L’impossibilità per l’amministrazione e per il Consiglio regionale, in carica solo per l’ordinaria amministrazione, di adottare provvedimenti all’altezza della sfida che abbiamo davanti, sarà certamente un ostacolo enorme per la gestione di questa fase delicata che vede la Calabria impegnata ad uscire al più presto dalla Zona Rossa. Domani, 10 novembre, si terrà l’ultima seduta del Consiglio regionale, chiamato a prendere atto della morte del Presidente Santelli e chiudere la Legislatura con il congedo di tutti i Consiglieri, nel rispetto della Costituzione e delle Leggi nazionali e regionali vigenti, in ossequio alla volontà dei calabresi di tornare alle urne per eleggere un Presidente e un Consiglio pienamente legittimati. Un allungamento del vuoto istituzionale sarebbe devastante per la nostra Regione. Riteniamo che anche il Governo abbia interesse ad avere un interlocutore pienamente legittimato all’interno della Regione Calabria Conferenza Stato - Regioni, in modo da esaltare la leale collaborazione tra potere centrale ed autonomie locali. Pertanto indichiamo quali possibili opzioni di voto, le date del 17, del 24, del 31 gennaio, o, come ultima ipotesi, del 7 febbraio. Siamo sicuri che il Governo non asseconderà strategie di parte, finalizzate a condizionare pesantemente le elezioni in Calabria, acuendo lo stato di incertezza e confusione istituzionale che rischia di provocare danni irreversibili al tessuto sociale ed economico della nostra Regione”.

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Tallini: "La Calabria presto al voto"

“La Calabria non può aspettare. Le emergenze causate dalla pandemia, sia di ordine sanitario sia di ordine economico, necessitano di scelte straordinarie che non possono essere assunte in un regime ordinario di prorogatio. C’è bisogno al più presto di un governo regionale legittimato dal voto popolare che possa riannodare il filo delle azioni messe in campo dal presidente Santelli e che la sua tragica scomparsa ha spezzato”.

E’ quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, per il quale c’è bisogno di reggere un confronto serrato e forte con il governo centrale e all’interno della Conferenza Stato-Regioni sui provvedimenti più idonei ad arginare la nuova ondata di contagi. Non si tratta evidentemente di sottovalutare l’autorevolezza e la competenza dell’attuale giunta - che sono fuori discussione - ma piuttosto la necessità vitale di dotare la Calabria di una guida che possa legittimamente assumere tutte le determinazioni necessarie – rileva Tallini- per fronteggiare la doppia crisi sanitaria ed economica”.

Aggiunge il presidente del Consiglio regionale: “Alla luce di queste considerazioni, ritengo che la Calabria debba andare al voto al più presto, senza indugi, anche per evitare il rischio che l’opinione pubblica possa pensare a tattiche dilatorie per allungare i tempi di una legislatura già conclusa. La presidenza del Consiglio Regionale farà la sua parte, rispettando alla lettera gli adempimenti e la tempistica previsti dalla legge. Ritengo che ci siano tutte le condizioni perché le elezioni regionali siano convocate al più presto, restituendo la parola agli elettori a cui spetta il compito di indicare la futura guida della Regione”.

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“Uniti per Serra” incontra i cittadini e consegna una lettera informativa: “Questa è la verità, scegliete chi è presente e responsabile”

Il gruppo “Uniti per Serra”, guidato dal candidato a sindaco Antonio Procopio, ha incontrato questa mattina i cittadini recandosi direttamente presso le loro abitazioni e consegnando una lettera informativa. Questa attività, in continuità con la costante presenza tra la gente, proseguirà nei prossimi giorni.
 
Di seguito, il testo completo della lettera:
 
"Cara cittadina, caro cittadino,
  
con queste righe sottoponiamo alla tua attenzione una riflessione invitandoti, al tempo stesso, a condividere le tue opinioni e le tue proposte.
 
I prossimi anni saranno decisivi per la nostra Città. L’emergenza Covid-19 ha aggravato la crisi economica a tutti i livelli. Ma ha anche inciso profondamente sulla società stessa obbligando a ripensare il modo di vivere la quotidianità. Di fronte a questi cambiamenti dobbiamo essere pronti. Adesso Serra San Bruno non può farsi trovare impreparata o in balia di improvvidi urlatori che considerano la carica di sindaco uno strumento occupazionale!
 
Per affrontare la situazione occorre, invece, che ci sia una classe dirigente competente e responsabile, seria e matura, lungimirante e coraggiosa. In questo momento delicato, non
 
possiamo affidare le sorti della nostra comunità a chi considera Serra San Bruno uno “scalo” occasionale o il luogo dove trascorrere le vacanze per poi ripartire.
 
 Chi oggi si erge a paladino, quando ha rivestito il ruolo di opposizione, ha dato prova di assenza e distrazione, persino in fasi salienti per la nostra Città come l’approvazione del bilancio. Nonostante tutto, abbiamo ascoltato le dure reprimende di candidati “sobillatori” che, scagliandosi pesantemente contro la politica, hanno apostrofato chi lavorava nelle strutture regionali. Hanno parlato con disprezzo di “portaborse” e di “stipendi”. Tuttavia, oggi, alcune persone appartenenti alla lista denominata “Liberamente” sono impiegate nelle strutture regionali ed il disprezzo precedente si è trasformato in una incoerente e tacita accettazione. E finanche il loro capopopolo Alfredo Barillari, dopo le ultime elezioni regionali, è stato sul punto di accettare un incarico presso una struttura regionale, salvo poi essere bloccato dalla parte dirigente del gruppo che – temendo di perdere anche uno dei tanti ritornelli della campagna elettorale – lo ha obbligato, quantomeno, a rinviare il tutto a dopo le elezioni. È noto a Serra, infatti, che per questo motivo il gruppo è stato sul punto di disintegrarsi e, con il passare dei mesi, ha perso pezzi importanti. Forse perché l’immagine patinata che si proietta sui social è assai diversa da quella reale!
 
La nostra squadra vuole aiutare e non penalizzare chi si impegna per portare avanti onestamente una famiglia, perché sappiamo bene che il rispetto personale viene prima di tutto. Siamo consapevoli che tanti giovani, con grande generosità e spirito di sacrificio, stanno costruendo qui la propria famiglia: a loro ed a chi, pur lontano, vorrebbe tornare perché qui ha davvero le proprie radici va il nostro pensiero; è anche per loro che vinceremo questa sfida. Il confronto politico, anche acceso, è una cosa, l’azione di screditare l’uomo o la donna è un’altra e va respinta con forza!
 
“Uniti per Serra” rappresenta un gruppo di persone in grado di lavorare in sinergia per il bene di tutti, oltre a costituire un interlocutore affidabile, capace di rappresentare bene i cittadini nelle sedi che contano e di dialogare correttamente con le Istituzioni. Esso è, infatti, espressione di un consenso autentico e radicato sul territorio. Realizzare lo sviluppo di Serra San Bruno è un’operazione che richiede costanza e dedizione, non una chiacchiera da pub.
 
 “Uniti per Serra” nasce dalla volontà di guardare avanti, valorizzando quanto fino ad ora è stato prodotto. Presupposto di questo progetto è la capacità di riconoscere con obiettività la situazione: solo così si possono rafforzare i punti d’eccellenza e intervenire sulle criticità. Chi ha i paraocchi guarda solo in una direzione, senza prestare attenzione e senza capire ciò che gli succede attorno. Questo è un atteggiamento pericoloso che porta solo danni.
 
Chi agita incoerentemente la bandiera del cambiamento pur essendo il figlio della più vecchia e logora politica non è credibile. A Serra San Bruno servono entusiasmo, esperienza, competenza politica ed amministrativa.
 
 L’improvvisazione, il cui frutto sono le candidature raccattate all’ultimo minuto, fa sì che si stia insieme solo spinti dalla politica dell’invidia, dell’odio e del rancore. Ma questo è un tipo di colla che si scioglie con le prime piogge!
  
“Uniti per Serra” riunisce amministratori con esperienza e giovani brillanti e intraprendenti in grado di essere dei riferimenti politici e territoriali: non è un assembramento indiscriminato di personaggi in cerca d’autore.
 
Noi lavoriamo “per” Serra, non “contro” qualcuno!
  
Noi siamo e saremo sempre presenti, pronti ad ascoltare, a valutare con spirito costruttivo, ad amministrare con diligenza!
  
Noi vogliamo costruire, non distruggere!
 
Noi vogliamo concretizzare un progetto, non abbattere quello degli altri!
 
 Noi proteggiamo la società serrese, non cerchiamo di screditarla all'esterno pur di ottenere vantaggi politici!
 
 Noi vogliamo far compiere nuovi passi a Serra San Bruno. Ma in avanti, non indietro!
  
Siamo sicuri che questo sia lo spirito giusto per crescere insieme e mettere in pratica, con serenità, un progetto di sviluppo stabile. Un ideale abbraccio affettuoso.
 
 Andiamo avanti insieme, Uniti per Serra, ce la faremo!".

Elezioni comunali, “Per Serra Insieme” ufficializza simbolo e candidati: «Siamo la lista dell’orgoglio serrese»

Sono stati ufficializzati ieri pomeriggio dal candidato alla carica di sindaco Biagio Figliucci la composizione della lista e il simbolo di “Per Serra Insieme”, presente al nastro di partenza alle Amministrative che si svolgeranno il 20 e 21 settembre prossimi a Serra San Bruno.

L’aspirante primo cittadino - il quale ha partecipato, insieme ad alcuni candidati, alla trasmissione “Noi che”, su RS98 - rispondendo alle domande della conduttrice Daniela Maiolo, ha svelato i nominativi di coloro i quali lo affiancheranno nella scalata allo scranno più alto di palazzo Carmelo Tucci.

Eccoli in ordine alfabetico: Maria Elisabetta Campese, Bruna Capone, Giuseppe Ferragina, Valeria Giancotti, Walter Lagrotteria, Vito Regio, Maria Spatula, Franca Turano, Carlo Valente, Fiorella Liberata Vellone, Domenico Zaffino e Vincenzo Bruno Zaffino.

«Questa - ha detto Figliucci - è la lista dell’orgoglio serrese, perché siamo tutti giovani, con tanto entusiasmo addosso. Volti nuovi, affiancati da due figure esperte e navigate come Walter Lagrotteria e Valeria Giancotti che, vista la loro esperienza amministrativa, riusciranno a fornire un contributo importante a tutta la squadra».

Il candidato a sindaco, nel corso del suo intervento, ha descritto inoltre le caratteristiche del simbolo, «composto da due semicerchi: in quello superiore vi è il nome della lista “Per Serra Insieme”, che sormonta la stilizzazione di un abbraccio, al cui interno c’è la scalinata del Santuario regionale di Santa Maria del Bosco; nel semicerchio inferiore vi è il tricolore, con il nome del candidato a sindaco scritto in bianco e bordatura nera.

«Da qui - ha aggiunto Figliucci - da questa immagine vogliamo ripartire per rilanciare tutto. È inutile fare finta di niente: la situazione a Serra non è delle migliori. È impensabile che, nel 2020, ancora si parli del problema dell’acqua, di sicurezza stradale, della pulizia del paese, del Psc (Piano strutturale comunale) o di una Ztl curata a dovere».

Sulle ragioni che hanno portato alla sua candidatura, Figliucci ha spiegato che «c’era un gruppo che stava lavorando a questo progetto e qualcuno ha avuto l’idea di scegliere me come candidato a sindaco. Non nego che all’inizio, da parte mia, c’è stata una riflessione ponderata, soprattutto per la responsabilità che sentivo addosso. Alla fine, però, ritengo di aver percorso la strada giusta. Ho accettato con entusiasmo; ho chiesto l’appoggio di mia moglie e mia madre, due veri pilastri della mia vita e, ottenuto questo sostegno, mi sono catapultato in quello che io stesso considero un lavoro. Mi candido per svolgere un servizio nei confronti della comunità, come del resto faccio tutti i giorni e, insieme a tutti i candidati a consigliere, faremo del nostro meglio per ridare credibilità a Serra San Bruno».

Oltre all’aspirante primo cittadino, in studio erano presenti anche altri componenti della lista, tra cui Valeria Giancotti: «Nell’amministrazione guidata dall’ex sindaco, Luigi Tassone - ha affermato la candidata alla carica di consigliere comunale - insieme a Walter Lagrotteria e Brunella Albano, colleghi e compagni di viaggio in quell’esecutivo, abbiamo svolto un lavoro assiduo, di presenza, portando avanti dei progetti importanti che non vediamo l’ora di rimettere in piedi. Anche per questo motivo ho deciso di scendere nuovamente in campo. Perché con Biagio Figliucci? Intanto perché è un candidato nuovo, un grande professionista, un docente di Matematica e Fisica che ogni giorno si rapporta con i giovani. Il nostro obiettivo - ha concluso Giancotti - è quello di combattere affinché il nostro territorio, fortemente depauperato e sprovvisto di tanti servizi, possa tornare a essere vivo».

A giudizio della giovane candidata, bisogna «rimettere in piedi quei tanti servizi che, ormai, non ci sono più; quelle tante funzionalità che si sono perse e, quindi, occorre rispolverare quei progetti a cui noi abbiamo tenuto fortemente».

Successivamente è stata la volta di Fiorella Liberata Vellone e Giuseppe Ferragina. Nel porre l’accento sulla «grinta» che contraddistingue il gruppo guidato da Biagio Figliucci, Vellone ha avvertito la necessità di «attuare qualcosa di pratico. La gente è stanca delle solite promesse. Dalla politica si aspetta concretezza ed è ciò che faremo nel momento in cui ci insedieremo alla guida del palazzo municipale».

Lo stesso concetto è stato espresso da Ferragina, secondo cui Serra, nel corso degli ultimi 20 anni, «piuttosto che fare passi avanti, è andata indietro. È questo il principale motivo che mi ha spinto a metterci la faccia e a candidarmi. Il mio intento è cercare di dare ai miei figli e alle future generazioni un paese vivibile. Quindi, se devono andare via, lo dovranno fare per una scelta di natura personale, non per dovere».

A chiudere gli interventi sono state altre due candidate, Maria Spatula e Franca Turano, anche loro alla prima esperienza politica.

«La professione di ostetrica - ha affermato Turano - mi porta a confrontarmi giornalmente con le problematiche della gente. Nel corso degli anni sono stata una spettatrice inerme del depauperamento di tutto ciò che, volutamente, è stato portato via dalla nostra comunità. Basti pensare alla fine che ha fatto il nostro ospedale. Ho notato nella gente un senso di sfiducia, di malessere, di abbandono. Ho deciso di accettare questa sfida per impegnarmi principalmente nel mio campo, quello socio-sanitario, nel quale ho acquisito nel tempo le giuste conoscenze. Cercherò di mettere in pratica tutta questa energia, avrò l’effetto di uno tsunami».

Maria Spatula si è soffermata, invece, sui «disservizi», collegandosi a tal proposito alle «tante strutture soppresse» nel corso degli anni.

«L’ospedale “San Bruno” - ha asserito - è un po’ come un corpo senz’anima: se una persona dovesse avvertire un malore, rischia addirittura di non trovare un’ambulanza. Ci sono tante cose da rivedere e migliorare, ma da serrese non posso minimamente pensare che i miei figli, un domani, non avranno la facoltà di scegliere se vivere o no a Serra. Questo vorrei non accadesse».

Elezioni comunali, “Per Serra Insieme” ufficializza simbolo e candidati: «Siamo la lista dell’orgoglio serrese»

Sono stati ufficializzati ieri pomeriggio dal candidato alla carica di sindaco Biagio Figliucci la composizione della lista e il simbolo di “Per Serra Insieme”, presente al nastro di partenza alle Amministrative che si svolgeranno il 20 e 21 settembre prossimi a Serra San Bruno.

L’aspirante primo cittadino - il quale ha partecipato, insieme ad alcuni candidati, alla trasmissione “Noi che”, su RS98 - rispondendo alle domande della conduttrice Daniela Maiolo, ha svelato i nominativi di coloro i quali lo affiancheranno nella scalata allo scranno più alto di palazzo Carmelo Tucci.

Eccoli in ordine alfabetico: Maria Elisabetta Campese, Bruna Capone, Giuseppe Ferragina, Valeria Giancotti, Walter Lagrotteria, Vito Regio, Maria Spatula, Franca Turano, Carlo Valente, Fiorella Liberata Vellone, Domenico Zaffino e Vincenzo Bruno Zaffino.

«Questa - ha detto Figliucci - è la lista dell’orgoglio serrese, perché siamo tutti giovani, con tanto entusiasmo addosso. Volti nuovi, affiancati da due figure esperte e navigate come Walter Lagrotteria e Valeria Giancotti che, vista la loro esperienza amministrativa, riusciranno a fornire un contributo importante a tutta la squadra».

Il candidato a sindaco, nel corso del suo intervento, ha descritto inoltre le caratteristiche del simbolo, «composto da due semicerchi: in quello superiore vi è il nome della lista “Per Serra Insieme”, che sormonta la stilizzazione di un abbraccio, al cui interno c’è la scalinata del Santuario regionale di Santa Maria del Bosco; nel semicerchio inferiore vi è il tricolore, con il nome del candidato a sindaco scritto in bianco e bordatura nera.

«Da qui - ha aggiunto Figliucci - da questa immagine vogliamo ripartire per rilanciare tutto. È inutile fare finta di niente: la situazione a Serra non è delle migliori. È impensabile che, nel 2020, ancora si parli del problema dell’acqua, di sicurezza stradale, della pulizia del paese, del Psc (Piano strutturale comunale) o di una Ztl curata a dovere».

Sulle ragioni che hanno portato alla sua candidatura, Figliucci ha spiegato che «c’era un gruppo che stava lavorando a questo progetto e qualcuno ha avuto l’idea di scegliere me come candidato a sindaco. Non nego che all’inizio, da parte mia, c’è stata una riflessione ponderata, soprattutto per la responsabilità che sentivo addosso. Alla fine, però, ritengo di aver percorso la strada giusta. Ho accettato con entusiasmo; ho chiesto l’appoggio di mia moglie e mia madre, due veri pilastri della mia vita e, ottenuto questo sostegno, mi sono catapultato in quello che io stesso considero un lavoro. Mi candido per svolgere un servizio nei confronti della comunità, come del resto faccio tutti i giorni e, insieme a tutti i candidati a consigliere, faremo del nostro meglio per ridare credibilità a Serra San Bruno».

Oltre all’aspirante primo cittadino, in studio erano presenti anche altri componenti della lista, tra cui Valeria Giancotti: «Nell’amministrazione guidata dall’ex sindaco, Luigi Tassone - ha affermato la candidata alla carica di consigliere comunale - insieme a Walter Lagrotteria e Brunella Albano, colleghi e compagni di viaggio in quell’esecutivo, abbiamo svolto un lavoro assiduo, di presenza, portando avanti dei progetti importanti che non vediamo l’ora di rimettere in piedi. Anche per questo motivo ho deciso di scendere nuovamente in campo. Perché con Biagio Figliucci? Intanto perché è un candidato nuovo, un grande professionista, un docente di Matematica e Fisica che ogni giorno si rapporta con i giovani. Il nostro obiettivo - ha concluso Giancotti - è quello di combattere affinché il nostro territorio, fortemente depauperato e sprovvisto di tanti servizi, possa tornare a essere vivo».

A giudizio della giovane candidata, bisogna «rimettere in piedi quei tanti servizi che, ormai, non ci sono più; quelle tante funzionalità che si sono perse e, quindi, occorre rispolverare quei progetti a cui noi abbiamo tenuto fortemente».

Successivamente è stata la volta di Fiorella Liberata Vellone e Giuseppe Ferragina. Nel porre l’accento sulla «grinta» che contraddistingue il gruppo guidato da Biagio Figliucci, Vellone ha avvertito la necessità di «attuare qualcosa di pratico. La gente è stanca delle solite promesse. Dalla politica si aspetta concretezza ed è ciò che faremo nel momento in cui ci insedieremo alla guida del palazzo municipale».

Lo stesso concetto è stato espresso da Ferragina, secondo cui Serra, nel corso degli ultimi 20 anni, «piuttosto che fare passi avanti, è andata indietro. È questo il principale motivo che mi ha spinto a metterci la faccia e a candidarmi. Il mio intento è cercare di dare ai miei figli e alle future generazioni un paese vivibile. Quindi, se devono andare via, lo dovranno fare per una scelta di natura personale, non per dovere».

A chiudere gli interventi sono state altre due candidate, Maria Spatula e Franca Turano, anche loro alla prima esperienza politica.

«La professione di ostetrica - ha affermato Turano - mi porta a confrontarmi giornalmente con le problematiche della gente. Nel corso degli anni sono stata una spettatrice inerme del depauperamento di tutto ciò che, volutamente, è stato portato via dalla nostra comunità. Basti pensare alla fine che ha fatto il nostro ospedale. Ho notato nella gente un senso di sfiducia, di malessere, di abbandono. Ho deciso di accettare questa sfida per impegnarmi principalmente nel mio campo, quello socio-sanitario, nel quale ho acquisito nel tempo le giuste conoscenze. Cercherò di mettere in pratica tutta questa energia, avrò l’effetto di uno tsunami».

Maria Spatula si è soffermata, invece, sui «disservizi», collegandosi a tal proposito alle «tante strutture soppresse» nel corso degli anni.

«L’ospedale “San Bruno” - ha asserito - è un po’ come un corpo senz’anima: se una persona dovesse avvertire un malore, rischia addirittura di non trovare un’ambulanza. Ci sono tante cose da rivedere e migliorare, ma da serrese non posso minimamente pensare che i miei figli, un domani, non avranno la facoltà di scegliere se vivere o no a Serra. Questo vorrei non accadesse».

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