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Lavoratori Idrorhegion licenziati. "Le carte inchiodano pesantemente la Giunta Falcomatà"

"Il sindaco Falcomatà e la sua Giunta dimostrano, ogni giorno che passa, la loro assoluta inadeguatezza e incapacità amministrativa con la pesante aggravante costituita dal becero, quanto inutile e puerile, tentativo di prendere letteralmente in giro i cittadini reggini". E' un infinito, e francamente stucchevole quanto inoppugnabile, stillicidio di accuse, contestazioni fondate e critiche giustificate, quello che segna il percorso segnato da una buccia di banana dietro l'altra su cui scivola ad ogni passo l'Amministrazione guidata da Giuseppe Falcomatà. Su di essa piovono quotidianamente strali da destra e da sinistra: un fuoco di fila che farà fatica ad arrestarsi senza un significativo cambio di marcia, nei metodi e nei "protagonisti". "L’ultimo tentativo in questione -rilevano Ivan Tripodi e Lorenzo Fascì, rispettivamente Segretario cittadino e Segretario provinciale del PCdI - è stato portato avanti dall’assessore comunale al Bilancio Armando Neri, fedelissimo sodale di Falcomatà, il quale, evidentemente, pensando di parlare agli stupidi e agli stolti ha provato ad allontanare dall’Amministrazione comunale qualsiasi responsabilità nella vicenda del drammatico licenziamento in tronco, dopo appena qualche giorno di lavoro, subito da ben 43 lavoratori assunti  dall’Idrorhegion per un misero contratto di soli 15 giorni lavorativi finalizzato a svolgere la lettura straordinaria dei contatori idrici delle utenze cittadine. Purtroppo, come è ovvio, le bugie hanno le gambe corte, anzi cortissime. Al di là della naturale indignazione e della profonda solidarietà che esprimiamo ai 43 lavoratori e alle loro famiglie, anche in questa circostanza - rivelano i due esponenti comunisti, forti della documentazione acquisita - siamo in possesso delle carte e dei documenti che, in maniera chiara e incontrovertibile, smentiscono clamorosamente l’assessore Neri e inchiodano pesantemente l’Amministrazione Falcomatà alla cinica, precisa e inspiegabile responsabilità di avere, nei fatti, deciso il brusco licenziamento dei suddetti incolpevoli lavoratori dell’Idrorhegion. Infatti, il contratto di assunzione firmato dai lavoratori, datato 4 marzo 2016, nella parte relativa alla durata del rapporto di lavoro recita, udite udite, testualmente: 'Tempo determinato, finalizzato alla lettura straordinaria dei contatori idrici come da richiesta del Comune di Reggio Calabria cristallizzato nell’accordo sindacale del 02.03.2016…'.  Anche se queste frasi, scritte in un atto formale, sono abbondantemente sufficienti per sbugiardare l’assessore Neri e smentire la fallimentare Giunta Falcomatà, non ci fermiamo solo a questo. Dobbiamo, ancora, aggiungere e riportare quanto la società Idrorhegion ha formalmente comunicato ai lavoratori nella giornata odierna. Infatti, quest’oggi i singoli 43 lavoratori hanno ricevuto una  raccomandata a mano, avente per oggetto 'Licenziamento per motivo oggettivo', nella quale la società Idrorhegion testualmente scrive: 'Con la presente, Le comunichiamo la decisione dell’Azienda di procedere alla risoluzione del rapporto di lavoro per ragioni di carattere oggettivo. Il Comune di Reggio Calabria, dopo avere inizialmente richiesto alla società Idrorhegion di procedere alla lettura straordinaria dei contatori dei consumi idrici installati presso le singole utenze, ha imprevedibilmente interrotto tale affidamento rendendo impossibile la prosecuzione di ogni attività. Di conseguenza, siamo costretti, nostro malgrado, a risolvere il rapporto di lavoro con Lei in atto, per giustificato motivo oggettivo'. Insomma, vi è ben poco da aggiungere! Certamente, un pesante interrogativo è sorto nella testa dei lavoratori: è possibile che qualcuno pretendeva di indicare in maniera clientelare l’elenco dei lavoratori da assumere e, non ottenendo questa vergognosa facoltà, si è vendicato revocando l’incarico alla Idrorhegion?  Si tratta di un interrogativo serio e concreto poiché, oggettivamente, non abbiamo visto la stessa attenzione dell’Amministrazione Falcomatà riguardo, per esempio, le misteriose assunzioni che, alla faccia del bando scaduto e dimenticato da quasi un anno, vengono effettuate dall’AVR, sulle quali, da mesi, chiediamo inutilmente notizie a nome di migliaia e miglia di reggini illusi e presi in giro. Ma, ormai, i fatti parlano chiaro e i reggini lo affermano unanimemente: altro che Svolta e discontinuità; il sindaco Falcomatà e la sua Giunta sono - è il giudizio che sta diventando tristemente unanime - assolutamente inadeguati e hanno tragicamente fallito per manifesta incapacità amministrativa!"  

"Incredibile che ancora i medici siano senza ricettari e i cittadini prive di medicine"

"E poi qualcuno si meraviglia perché la provincia di Reggio Calabria è la maglia nera d’Italia essendo all’ultimo posto di tutte le rilevazioni riguardanti la qualità della vita". Usano il sarcasmo Michelangelo Tripodi e Lorenzo Fascì, rispettivamente Segretario regionale e provinciale di Reggio Calabria del PCdI, per commentare il caso della mancanza di ricettari. "Basti guardare - incalzano, infatti, i due esponenti comunisti - alla grottesca  vicenda riguardante i ricettari medici. Nonostante l'impegno assunto dai Commissari Straordinari, i medici di base recatisi oggi presso la sede dell'ASP hanno dovuto prendere atto che i ricettari non sono ancora arrivati.  Quindi prosegue per loro la impossibilità di poter prescrivere medicine, cure, accertamenti sanitari ai loro assistiti. Una situazione davvero incredibile, incresciosa, inaccettabile.  Non è possibile, in una società civile, lasciare i cittadini, soprattutto le fasce deboli quali pensionati, disoccupati, lavoratori in mobilità, senza la possibilità di potersi curare".  "Già avevamo alzato la voce - rammentano i due rappresentanti del PCdI - per segnalare agli Organi responsabili questa grave lacuna gestionale e amministrativa qualche giorno fa; adesso, considerato che anche i Commissari non hanno risolto il problema, chiediamo pubblicamente al presidente della Giunta Regionale, quale organo istituzionale sovraordinato, di assumere immediatamente i provvedimenti che il caso richiede.  Chiediamo anche ai consiglieri regionali - i quali domani saranno impegnati nella seduta di Consiglio - di approvare un Ordine del Giorno volto a chiedere ai vertici dell’ASP le ragioni; i motivi della denunciata carenza. Ci domandiamo: ma a che serve avere un Commissario nella sanità calabrese se rimane sordo davanti a problemi di così grave natura? Pensiamo che di fronte a questo scempio - è la conclusione di Michelangelo Tripodi e Lorenzo Fascì - è giunta l’ora che i cittadini unitariamente scendano in piazza per far sentire la loto voce e per far rispettare  i loro diritti".

 

"Medici senza ricettari, malati privi di cure: vogliamo subito i responsabili"

"Da giorni chi abita a Reggio Calabria – e provincia – ed ha bisogno di curarsi non può. Perché mai? Perché i medici di base - ricordano in una nota Michelangelo Tripodi e Lorenzo Fascì, rispettivamente Segretario regionale e Segretario provinciale del PCdI - sono rimasti senza ricettari, in quanto l’ASP non li rifornisce! La competenza infatti di fornire i medici di base dei ricettari è dell’ASP. La carenza maggiore si registra nel centro  e nel nord della città di Reggio Calabria. Orbene, sembra incredibile ma è pur vero. A chi è capitato di recarsi dal suo medico di famiglia per farsi prescrivere medicinali, prestazioni sanitarie, esami clinici, ecc. ha ascoltato il medico sconsolato rispondere: 'mi dispiace ma non ho ricettari e non posso quindi fare alcuna prescrizione'. Immaginiamo per un momento quante persone anziane, quanti ammalati cronici si sono trovati in questi giorni ad aver bisogno di medicine e\o di accertamenti sanitari. Sì, purtroppo è vero, non ci sono ricettari. Ora, in un Paese normale, in un Paese civile è possibile che accada un fatto del genere? Tutto ciò è inammissibile. Giovedì mattina i medici di base stanchi di tale gravissima disfunzione protesteranno davanti la sede dell’ASP in via Diana. Noi diamo la nostra piena e convinta adesione a tale forma di protesta e apprezziamo l’impegno e la sensibilità dimostrati dei medici di medicina generale". "Chiediamo con forza - è l'istanza formulata dai due esponenti comunisti - che la direzione dell’ASP – formata peraltro da tre commissari straordinari provenienti dalla Prefettura – chiarisca pubblicamente come sia potuto accadere una tale omissione; vogliamo sapere chi sono i responsabili, quale provvedimento  i commissari intendono adottare per accertare le responsabilità dell’interruzione di un pubblico servizio e cosa intendono fare per risolvere immediatamente il problema. La stessa domanda rivolgiamo al Commissario Scura che impegnato com'è a tentare di chiudere gli ospedali che funzionano non si occupa affatto delle gravissime emergenze sanitarie che scoppiano sul territorio". "Sembra un paradosso - argomentano Tripodi e Fascì - che in una terra in cui oltre agli organi ordinari si registra la presenza di commissari che dovrebbero garantire e rafforzare l’efficienza, invece, la quotidianità è lastricata da inefficienze da guinness dei primati (si fa per dire). Come fa il Mezzogiorno a risalire la china, a mettersi al pari con altri Paesi civili se non si riesce a dare alla burocrazia una adeguata qualificazione ed una altrettanto capacità gestionale? Per questo, auspichiamo che arrivino subito risposte e provvedimenti risolutivi delle inefficienze da parte di tutti i soggetti coinvolti e responsabili e cioè Regione Calabria, Commissario Scura e Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria".

 

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