Discariche abusive con rifiuti speciali pericolosi scoperte nel Lametino

I finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme e i militari della guardia costiera di Vibo Marina, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, hanno sottoposto a controllo due aziende specializzate nel commercio e recupero per il riciclaggio di cascami e rottami metallici operanti nell’hinterland lametino e un’officina specializzata nelle riparazioni di mezzi ed attrezzature agricole.

Durante le verifiche, eseguite con l’ausilio del personale tecnico dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente della Regione Calabria, sarebbe stata riscontrata un’illecita gestione di rifiuti pericolosi creata ad hoc per incrementare i profitti attraverso il fraudolento contenimento dei costi di smaltimento, realizzando  vere proprie discariche abusive a cielo aperto, nelle quali sarebbero state abbandonate enormi quantità di rifiuti speciali pericolosi. I militari hanno quindi accertato la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico degli amministratori delle società, per plurimi reati in materia ambientale e per violazioni alla normativa urbanistica.

Pertanto, sono stati sottoposti a sequestro due fabbricati, un autocarro e due discariche abusive della superficie complessiva di oltre settemila mq.

Danno alle fiamme rifiuti pericolosi, arrestati

Non accenna a diminuire la pericolosa abitudine di smaltire i rifiuti incendiandoli.

I militari della stazione carabinieri forestale di Reggio Calabria hanno infatti scoperto ed arrestato in flagranza di reato, due persone, che, in un'area di circa 2000 mq totalmente recintata, adibita illecitamente a discarica, “smaltivano” incendiandolo, ogni tipo di rifiuto, anche pericoloso.

Il tutto in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico, in località San Cristoforo di Reggio Calabria, nei pressi del Torrente Calopinace.

È stato proprio il fumo ad attirare l’attenzione dei militari, i quali, giunti sul posto, hanno trovato un’area recintata adibita a grande discarica di inerti, soprattutto edili, eternit e rifiuti di vario genere.

All’interno una persona, O.M. di 51 anni, intenta a smaltire, mediante combustione, qualsiasi cosa fosse in grado di bruciare, anche materiali plastici fortemente inquinanti, come ad esempio le guaine bituminose impermeabilizzanti.

Sul posto è stato sorpreso anche il gestore dell’area, F.A., 79 anni, di Reggio Calabria.

I due colti in flagranza di reato, i cui arresti sono stati convalidati, dovranno rispondere di svariati reati ambientali, quali la gestione e la combustione illecita di rifiuti ed il getto pericoloso di cose su aree soggetta a vincolo paesaggistico.

Ben più gravi sono le conseguenze della combustione dei materiali che avranno i loro effetti sull’ambiente circostante negli anni a venire.

Capistrano, sequestrata discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi

Un’area adibita a discarica abusiva di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, è stata sequestrata, in località “Driale” del comune di Capistrano (VV), dai carabinieri forestali della Stazione di Vallelonga. 

In particolare, la discarica, di circa duemila metri quadrati, è stata individuata dai militari, insieme ai carabinieri della Stazione di Monterosso Calabro, in un bosco con piante di sughera.

Sull'area erano stati depositati diversi cumuli di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, di natura eterogenea, provenienti da veicoli fuori uso in evidente stato di abbandono e privi di parti essenziali, quali pneumatici, batterie non sottoposte alla rimozione dei liquidi, ricambi e attrezzi di varia natura, componenti meccaniche, metalliche e non metalliche, materiale plastico ecc.

Contestualmente è stato identificato il proprietario del terreno, S. B., residente a Capistrano, che è stato deferito in stato di libertà.

L’area, che ricade in zona sottoposta a vincolo paesaggistico - ambientale, è stata sottoposta a sequestro. 

  • Published in Cronaca
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