Comune calabrese sciolto per infiltrazione mafiosa

Su proposta del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il Consiglio dei ministri ha approvato lo scioglimento di due consigli comunali nei quali sono state accertate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte di infiltrazioni criminali. La deliberazione ha interessato i comuni di Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria e di Palazzo Adriano, in provincia di Palermo. Ha partecipato all’esame dello scioglimento di quest’ultimo l’assessore alle attività produttive nella Regione Siciliana Maria Lo Bello, delegata dal Presidente della Regione Rosario Crocetta, invitato a norma dello Statuto siciliano.

“Calabria non equivale a ‘ndrangheta, il presidente della Regione siciliana chieda scusa”

“L’intenzione del presidente della Regione siciliana, Crocetta, di bloccare l’accorpamento del porto di Messina nella costituente Port Authority con sede a Gioia Tauro suona come un’offesa sterile per il contenuto delle motivazioni”. Lo afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo di Forza Italia, Alessandro Nicolò. “La silloge ‘Gioia Tauro = ‘ndrangheta’ sostenuta da Crocetta – sottolinea Nicolò – dimostra la superficialità con la quale è stato trattato un argomento di portata storica, volano di sviluppo e di ripresa per il Mediterraneo, garantendo con le economie di scala un servizio di qualità a costi competitivi. Crocetta è certamente un personaggio sui generis e, in questo caso, si è rivelato qualunquista etichettando senza distinzione l’intera popolazione calabrese, incurante dei molti che da anni lottano e hanno pagato a caro prezzo, sulla propria pelle, la scelta di avere ‘fatto impresa’ al Sud. Noi, pertanto, non accettiamo di subire inermi simili luoghi comuni né sentiamo addosso il peso di epiteti illogici e privi di fondamento. Il presidente Crocetta dovrebbe fare ammenda delle offese perpetrate e chiedere scusa a tutti i calabresi e con spirito collaborativo e propositivo farebbe bene ad instaurare una solida partnership infraregionale per garantire la difesa congiunta dei diritti e delle specificità del Sud Italia”, conclude Alessandro Nicolò.

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