Auto della polizia locale data alle fiamme, arrestato il presunto autore

E’ stato fermato ad Aosta, dai carabinieri del Nucleo investigativo del capoluogo valdostano e del Gruppo di Gioia Tauro, il presunto incendiario che, nella notte fra il 21 e il 22 aprile scorsi, si è introdotto nel cortile antistante gli uffici comunali di San Giorgio Morgeto, in provincia di Reggio Calabria, per dare alle fiamme l’auto dell polizia locale. Malgrado il tempestivo intervento dei vigili del fuoco e dei militari dell’Arma, il veicolo, peraltro l’unico in uso alla polizia municipale, è stato completamente distrutto dalle fiamme che, nella circostanza, hanno danneggiato anche il cortile e i muri della sede del Comune.

Nei confronti dell’indiziato di delitto, un pregiudicato 31enne originario di San Giorgio Morgeto che da anni vive fra Calabria e Val d’Aosta, il gip del Tribunale di Palmi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza raccolti dai carabinieri.

Nello specifico, l’attività d’indagine, condotta dai militari della Stazione di San Giorgio Morgeto, anche attraverso l’analisi dell’impianto di videosorveglianza del Comune, ha permesso di ricostruire l’accaduto. Inoltre, nel corso dell’attività investigativa, è emerso che la mattina precedente all’evento incendiario, l’arrestato si sarebbe recato presso l’ufficio tecnico del Comune di San Giorgio Morgeto, pretendendo 70 mila euro, quale “giusta indennità” per l’esproprio di un appezzamento di terreno di proprietà della sua famiglia.

Finti medici dello sport rilasciavo certificati ad atleti, tre denunce

I carabinieri della Stazione di San Giorgio Morgeto (Rc), al termine di approfonditi accertamenti, hanno denunciato tre persone, per i reati di truffa, falsità materiale in atto pubblico commesse dal privato, contraffazione di marchi ed esercizio abusivo della professione sanitaria.

Nello specifico, le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi e  condotte dai militari dell’Arma, hanno permesso di ipotizzare che, nel periodo da febbraio a marzo 2021, due degli odierni indagati, entrambi pregiudicati di origini campane, si siano finti medici dello sport ed abbiano effettuato abusivamente visite finalizzate al rilascio dei certificati di idoneità all’attività sportiva. Il tutto con la complicità del terzo indagato, all’epoca dei fatti responsabile di una scuola calcio di Polistena ed oggi assessore allo Sport di quel Comune, che si sarebbe adoperato per procacciare clienti ai finti medici.

Almeno 160 i certificati falsi realizzati dai presunti truffatori che avrebbero intascato 25 euro a visita e che, per non destare alcun sospetto, avrebbero falsificato il logo della Federazione medico sportiva italiana e lo avrebbero usato per timbrare le carte consegnate agli ignari atleti.

A tradire i tre indagati sono state alcune irregolarità riscontrate dai carabinieri di San Giorgio Morgeto nel corso di un controllo anti-covid19. Passando dal campo di calcio del paese, i militari avevano infatti notato uno strano assembramento di ragazzi in attesa di essere visitati. Al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni contro il coronavirus, i militari erano quindi entrati negli spogliatoi e, dopo aver verificato che tutti fossero a debita distanza l’uno dall’altro e indossassero i dispositivi di protezione individuale, procedevano ad identificare gli operatori sanitari in quel momento intenti a rilevare il ritmo cardiaco di un giovane atleta. Rientrati in sede, i carabinieri effettuavano approfonditi accertamenti sui “sanitari” identificati, riscontrando che i due, un allenatore sportivo ed un impiegato dell’Usl Napoli, non erano assolutamente abilitati ad effettuare visite medico sportive.

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Ispezioni sui cantieri: denunce e sequestri

I carabinieri di Taurianova (Rc), del Nucleo ispettorato del lavoro di Reggio Calabria e della Stazione forestale di Cittanova, hanno effettuato una serie di controlli volti a verificare il rispetto delle normative in tema di rischio per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

In particolare, a Taurianova, sono stati denunciati i titolari di tre imprese edili e il gestore di un’officina meccanica che, sulla base delle attuali risultanze, non avrebbero adempiuto agli obblighi di sorveglianza sanitaria spettanti al datore di lavoro, esponendo in tal modo i dipendenti a rischi per la loro sicurezza, non rendendo edotti gli operai in materia di prevenzione rischi.

A San Giorgio Morgeto e Cittanova, invece, gli uomini dell’Arma hanno denunciato i proprietari di due manufatti che, dagli accertamenti finora esperiti, risulterebbero abusivi e, pertanto sottoposti a sequestro penale.

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Finge di essere un fedele per rubare le offerte in chiesa, arrestato

Un 46enne di Siderno è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di furto. Particolare la dinamica di quanto accaduto: l’uomo dopo essere entrato nella chiesa Matrice di San Giorgio Morgeto, percorsa la navata centrale, si è seduto fra i primi banchi, per dedicarsi al suo momento di preghiera, almeno apparentemente. I suoi propositi infatti, si sono rivelati ben altri, di certo non quelli che appartengono a un comune fedele, in quanto, dopo essersi assicurato di essere rimasto solo nel luogo di culto, si è diretto verso l’iconostasi che separa il presbiterio dalla navata, dove, ai piedi dell’imponente statua di San Giorgio che trafigge il drago, era custodita la bussola per le offerte, per procedere poi con azione fulminea quanto empia, a sradicare la cassetta dai perni e avviarsi verso l’uscita.

A tradirlo, sono state però le immagini del sistema di videosorveglianza attivo nella chiesa, che associati all’indagine avviata dai Carabinieri hanno permesso d'identificarlo.

Durante la perquisizione a casa dell’uomo, i militari hanno rinvenuto, nascosta fra gli utensili da cucina, la bussola delle offerte che è stata riconsegnata al parroco.

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San Giorgio Morgeto dedica una via al carabiniere Pasquale Camarda

Questa mattina, a San Giorgio Morgeto (Rc), si è svolta la cerimonia di intitolazione di una strada e un largo cittadino in ricordo del Car. Sc. M.A.V.M. alla memoria Pasquale Camarda, trucidato a soli 33 anni il 3 gennaio 1960, mentre era in servizio nel piccolo paese alle appendici dell'Aspromonte. La cerimonia, fortemente voluta dalla Commissione straordinaria del Comune e dall’Arma dei Carabinieri, ha consentito di commemorare il giovane militare che ha donato la vita nell'adempimento del proprio dovere. Un ricordo indelebile nella mente dei Sangiorgesi che hanno partecipato commossi alle fasi di scoprimento della targa e alla deposizione di una corona d'alloro in onore ai caduti. Alla cerimonia erano presenti le Autorità provinciali, tra i quali sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani e il Comandante Provinciale dei Carabinieri che, insieme alla Triade Commissariale, alla moglie e alla figlia del compianto militare, hanno espresso commosse parole in ricordo degli eventi, dell’uomo e dell’importanza di difendere la sicurezza. Un esempio di rettitudine e amore per il prossimo, ricordato anche da una cittadina di San Giorgio, Brigida Berlingeri, che ha letto con palpabile trasporto un passo del libro da lei scritto “dentro i tuoi occhi", nel quale ha anche raccontato di come Pasquale Camarda - un Angelo che le ha salvato la vita - l'avesse protetta da bambina durante una sparatoria.

Tutta la cerimonia è stata accompagnata dalla dalla Banda musicale di San Giorgio Morgeto “F. Florimo”.

Le Autorità e i famigliari hanno poi visitato vari monumenti ed edifici storici del paese per poi inaugurare la scuola materna Villotta, premiando i bambini per il concorso di disegno “ai tempi del Covid “.

 Il fatto storico

Nella serata del 3 gennaio del 1960, il Car. Sc. Pasquale Camarda, effettivo alla Stazione di San Giorgio Morgeto, mentre perlustrava il territorio insieme al Brigadiere Comandante interinale della Stazione, notava all’interno di un bar tre pregiudicati del luogo in compagnia di due forestieri, decidendo di identificarli. I due però rispondevano con un netto rifiuto e, all’invito di seguirli in caserma, estraevano le pistole puntandole contro il sottufficiale. Il carabiniere Camarda interveniva prontamente in difesa del collega, ingaggiando un conflitto a fuoco con i pregiudicati e, benché ferito gravemente, riusciva a colpire mortalmente uno dei due, dando modo al superiore di sottrarsi alla minaccia. Al termine della sparatoria, il secondo aggressore si arrendeva disarmato e veniva arrestato dai militari della Stazione, nel frattempo sopraggiunti in soccorso. Pasquale Camarda, durante il trasporto all’Ospedale di Polistena, decedeva a causa delle gravi ferite subite. 

Nell’ottobre del 1971, la Corte di Appello di Catanzaro condannava il pregiudicato alla pena dell’ergastolo, in quanto ritenuto definitivamente responsabile dell’ omicidio del carabiniere. 

Pasquale Camarda venne insignito dal Presidente della Repubblica della Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria” con la seguente motivazione: “Reduce da servizio esterno con il proprio Comandante interinale di Stazione, notata la presenza in pubblico esercizio di tre pregiudicati del luogo in compagnia di due forestieri vi accedeva con il superiore che intendeva identificarne uno non conosciuto. Visto che quest’ultimo, spalleggiato da un compagno, minacciava il sottufficiale puntandogli una pistola al fianco, interveniva prontamente e decisamente e, sebbene colpito a morte, rispondeva al fuoco ferendo uno dei due aggressori, dando così modo al superiore di sottrarsi all’incombente minaccia e di ristabilire l’imperio della legge. Superbo esempio di senso del dovere, di ardimento e di sprezzo del pericolo”.

Condannato per detenzione e spaccio di droga, manette per un 44enne

San Giorgio Morgeto - Un 44enne, L.F., di San Giorgio Morgeto (Rc) è stato arrestato dai Carabinieri in seguito ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d’appello di Reggio Calabria per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente.

L’uomo, infatti, dovrà scontare una pena definitiva residua di 2 anni e 2 mesi di reclusione.

Dopo le formalità di rito, L.F. è stato recluso nel carcere di Palmi.

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Violazione delle norme anti Covid: chiuso un bar, multati 12 giovani

Dodici persone multate ed un bar chiuso per cinque giorni.

Questo l’esito di un controllo effettuato dai carabinieri a San Giorgio Morgeto (Rc).

In particolare, durante un servizio finalizzato alla verifica del rispetto delle norme anti Covid, i militari hanno notato un gruppo di persone intente a bere alcolici.

Da un controllo più approfondito è emerso che si trattava di 12 giovani che si erano radunati in un bar – al cui interno è imposto il limite massimo di due persone - senza rispettare la regola del distanziamento sociale.

A dispetto della normativa vigente che consente il solo asporto di alimenti e bevande da esercizi pubblici, gli avventori, tutti in età compresa tra i 20 e i 38 anni, si sono giustificati, dicendo di essersi ritrovati per festeggiare il compleanno di uno di loro.

Dopo avere sanzionato gli avventori, i carabinieri hanno imposto al titolare del locale la chiusura dell’esercizio per 5 giorni.

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Sorpresi a tagliare alberi in un'area protetta, denunciati

Durante un servizio di controllo del territorio, i carabinieri della Stazione Parco di San Giorgio Morgeto hanno denunciato in stato di libertà G.G. e G.M.,  di 34 e 75 anni, entrambi di Bovalino (Rc), perché sorpresi a tagliare alberi di faggio nella riserva integrale nel Parco nazionale d’Aspromonte in località “Passo di Cancelo”, nel comune di Molochio.

Una volta sequestrate la motosega e la legna già tagliata, i militari hanno sanzionato i due uomini per la violazione delle misure anti Covid.

Infine, a G.G. e G.M  è stato contestato il reato di danneggiamento di piante ed introduzione di mezzi non consentiti dalla legge quadro sulle aree naturali protette.

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