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Spadola, è Sabrina Sorace il nuovo revisore dei conti

Si è svolto presso la prefettura di Vibo Valentia, alla presenza del sindaco di Spadola Giuseppe Barbara e dei testimoni, il sorteggio per procedere alla nomina del revisore per il relativo Comune delle Serre. Il primo nominativo estratto è stato quello di Sabrina Sorace (Corrado Del Genio prima riserva, Maria Aversa seconda riserva).

Spadola, seduta urgente del consiglio comunale per la rinegoziazione dei mutui della Cdp

Il sindaco del piccolo centro delle Serre Giuseppe Barbara ha convocato – in seduta pubblica, sessione straordinaria-urgente – il consiglio comunale per domani alle ore 12 (seconda convocazione giovedì alle ore 16) per procedere alla discussione ed all’approvazione della rinegoziazione dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti. Il punto sarà preceduto dalla lettura e dall’approvazione dei verbali della seduta precedente.

 

I cafoni sulla strada dei rifiuti

C’è uno stuolo di minus habentes che, evidentemente, abbandonato dal buon senso e dalle regole fondamentali della convivenza civile ha deciso di attingere alla favola di Pollicino. Il personaggio della fiaba, lasciato nel bosco dai genitori, riusciva a ritrovare la strada di casa grazie ai sassolini che faceva cadere lungo il sentiero. Non disponendo, forse, di una quantità sufficiente di pietruzze, gli epigoni della figura creata da Perrault, si servono di ciò che nella società dei consumi non manca mai. Così, i novelli Pollicino, segnano il loro inutile cammino con qualcosa di estremamente visibile ed appariscente, i sacchi dell’immondizia. La storia che raccontiamo, non è una fiaba per bambini, ma non dovrebbe essere neppure una storia per adulti. In un Paese mediamente normale, certe cose non dovrebbero accadere neanche nella fantasia di una testa priva di neuroni. Ci sono contesti, però, in cui la realtà supera di gran lunga la fantasia. Capita, quindi, d’imbattersi in scene alle quali si stenta a credere. Ci si stropiccia gli occhi, una, due, tre volte; ci si dà un pizzicotto per essere sicuri di non trovarsi in una stravagante dimensione onirica ma, alla fine, ci si rende conto che è tutto vero. Così, in un caldo pomeriggio di settembre, si sale a bordo della propria automobile e si decide di percorrere la strada che da Serra conduce a Spadola. Giunti all’altezza della località la “Stella”, anziché procedere dritti sulla Provinciale, si svolta a destra per seguire la stradina interpoderale che, dopo un brevissimo tratto in discesa, sbuca alla “Fontanella”. Avendo familiarità con il percorso, non sorprende certo la vegetazione che invade la carreggiata, quel che però lascia senza parole e` la lunga sequenza di sacchetti dell'immondizia lasciati nel bel mezzo della strada. Man mano che si va avanti, la sorpresa cede il posto all’incredulità. E’ una scena surreale, la spazzatura abbandonata è così tanta che, da un momento all’altro, ci si aspetta che sbuchi qualcuno con un cartello tra le mani con su scritto “siete su scherzi a parte”. Ma non è uno scherzo, è tutto vero, vero come l’inciviltà di gente che non meriterebbe di vivere nel consesso civile. Per superare lo smarrimento è necessario alzare gli occhi ed ammirare il verde dei boschi che si stagliano all’orizzonte. Ed è, proprio, in quel momento che si ha la dimensione di quanto avesse ragione Benedetto Croce nel definire certi posti "paradisi abitati da diavoli".

 

 

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Brognaturo, il programma della festa della Consolazione. Sabato il concerto di Povia

Appuntamento in piazza del Popolo, a Brognaturo, dove questa sera, a partire dalle 20, prenderà il via la “Sagra popolare”. L’evento, organizzato dall’associazione culturale “Brognaturo nel cuore”, sarà accompagnato dai ritmi della musica tradizionale dei “ Tarantelle no stop” . Nel corso della serata, inoltre, verranno premiati i vincitori dell’estemporanea di pittura svoltasi domenica scorsa. Si procederà, quindi, alla vendita delle opere realizzate dai numerosi artisti che hanno partecipato alla manifestazione che, per la prima volta, ha interessato anche i comuni di Spadola e Simbario. L’iniziativa rientra nell’ambito dei festeggiamenti in onore della Madonna della Consolazione iniziati giovedì scorso con i tradizionali “focari”. Domani, invece, a partire dalle 21,30 è prevista l’esibizione degli “Amakorà”. Il gruppo di musica popolare calabrese porterà sul palco le sonorità del “Notti d’estati” tour. Per quanto riguarda, invece, il programma religioso, domattina ci sarà la “visita agli ammalati”, mentre alle 17 verranno celebrati i “Vespri”. Al termine della celebrazione si svolgerà la processione al monumento ai Caduti”. Sabato, la “vigilia della solennità” sarà scandita da manifestazioni liturgiche che saranno celebrate alle 5,30, alle 8, alle 11, alle 18 ed alle 24. Il programma civile della serata di sabato, a partire dalle21,30, prevede il concerto di Povia, cui seguirà un ricco spettacolo pirotecnico. Nella giornata conclusiva di domenica, le celebrazioni delle 8 e delle 18 saranno inframmezzate, alle 11, dalla messa solenne con panegirico. Al termine della liturgia, i fedeli accompagneranno in processione la statua della Madonna per le vie del paese.  Il programma civile si concluderà alle 22 con la “Serata di musica etnica”. Infine, lunedì alle 9,30 sarà celebrata la tradizionale messa di ringraziamento.

Spadola, entra nel vivo la festa dell'Addolorata

Entrano nel vivo i festeggiamenti in onore di Maria SS dei Sette dolori. La celebrazione, organizzata dall’omonima confraternita, dopo la sagra e lo spettacolo musicale di ieri, andrà avanti, a partire dalle 21,30 di questa sera, con l’esibizione dei “Mercanti dei sogni”. Al termine del concerto, seguiranno i fuochi d’artificio realizzati dalla ditta De Rosa di Stalettì. Domani, invece, a partire dalle 16, spazio ai giochi popolari organizzati dall’associazione “Spadola’s friends”, mentre alle 21,30 la chiesa Matrice ospiterà  il “Gran galà della lirica”. Nel corso dello spettacolo, il tenore Raffaele Tassone sarà accompagnato al pianoforte da Rosangela Longo. Per quanto riguarda il programma religioso, questa sera alle 18,30, i fedeli potranno prendere parte alla “Svelazione della Madonna” ed ai vespri solenni. Domani alle 8, la giornata si aprirà con le Santa messa ed andrà avanti, alle 10, con la celebrazione liturgica e la processione per le vie del paese. Infine, lunedì, alle 8,30 sarà celebrata la “Messa di ringraziamento”.

Stasera la dodicesima sagra Spadolese

Tutto pronto o quasi per la dodicesima edizione della “Sagra spadolese” che si svolgerà, a partire dalle 20,30, di stasera nella centralissima piazza Ionadi. Organizzata dalla confraternita dei Sette Dolori di Maria Vergine, la sagra propone la degustazione di un menù a base di prodotti tipici. Con soli cinque euro, i partecipanti potranno assaporare un piatto di pasta e fagioli, salsicce grigliate, peperoni fritti ed una zeppola. Il menù potrà essere, inoltre, arricchito con il tartufo di Pizzo e bibite varie. La serata, che rientra nel programma dei festeggiamenti in onore della Madonna dei Sette Dolori, sarà allietata grazie all’esibizione dei Mutraka, un gruppo di musica popolare calabrese. Nel pomeriggio, invece, a partire dalle 18,30 Valentino Santagati, Francesco Tassone, Giuseppe Donato, Bruno Citino , saranno i protagonisti di una tavola rotonda nel corso della quale si parlerà della: “ Terra del rimorso: musica tradizionale, costruzioni identitarie e problemi territoriali nella Calabria contemporanea”.

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Spadola ed i misteri del fuoco sacro di "Puricinedha"

Come da tradizione inizierà domani, con il rito di “Puricinedha”, la novena in onore di San Nicola, santo patrono di Spadola. All’imbrunire, il borgo della Minerva sarà avvolto dal fumo acre prodotto dalle fiamme che divoreranno i fantocci realizzati con la paglia. In un’atmosfera carica di suggestioni la serata, dominata da un icastico apparato sincretico, sarà, dunque, illuminata dal fuoco sacro di “Puricinedha”. Si tratta di una misteriosa ricorrenza in cui al sentimento cristiano si combina una rappresentazione liturgica che affaccia lo sguardo su culti di chiara derivazione pagana. Ogni rione, ricorrendo all’uso della paglia, allestirà fantasiose rappresentazioni che al crepuscolo verranno date alle fiamme. Il fuoco, quindi, elemento catartico e liberatore, sarà il protagonista indiscusso di un’usanza che riunisce un’intera comunità. Quanto il cerimoniale sia antico lo testimoniano le decine di indizi che lasciano ipotizzare una stretta filiazione con i riti in onore di Demetra, la versione greca di Proserpina, divinità romana della terra e del raccolto. Nei culti e nei sacrifici dedicati a Demetra un posto centrale era, infatti, riservato al fuoco. Quanto la vicinanza simbolica si avvicini al mito di Demetra lo testimoniano numerosi indizi, non da ultimo la carne di maiale, metafora della fertilità e protagonista indiscussa del desco allestito per l’occasione. Un mito, quello di Demetra, dal quale derivano anche i misteri di Eleusi, dal nome della città greca dove ogni anno, per nove giorni, venivano celebrati "i grandi misteri" descritti, tra gli altri, da Schurè ne “I grandi iniziati”. Singolarmente anche a Spadola i festeggiamenti che separano “Puricinedha” dalla festa in onore di San Nicola, durano nove giorni. Una manifestazione, quindi, di chiara derivazione pagana legata ai cicli agricoli ed alla divinità della terra. In tutta la cerimonia rivive quello che alcuni antropologi hanno definito lo “ spirito del grano”, liberato grazie all’impeto del fuoco. Un tempo, infatti, quando la paglia aveva un valore fondamentale era uso realizzare i vari personaggi con gli scarti della mietitura. Si tratta di una tradizione che ha forti richiami con quanto accade in alcune regioni agricole del nord Europa dove lo spirito, trasposizione della divinità, viene rappresentato da un animale, solitamente un gallo. Secondo alcune tradizioni descritte dall’antropologo James George Franzer, nei tempi remoti, il mietitore che falciava le ultime spighe nelle quali era custodita l'essenza dello spirito del grano, veniva sacrificato al fine di propiziare la rinascita del ciclo agricolo. All’apice del momento sacrificale era posto, infine, lo spargimento al suolo delle ceneri. Successivamente, all’ultimo mietitore, è stato sostituito un volatile che solitamente usa nascondersi nei campi. “In Transilvania – scrive Franzer, ne” Il ramo d’oro” - si lega un gallo vivo nell’ultimo covone e lo si uccide con uno spiedo; poi lo si spenna, si butta via la carne e si conserva la pelle e le penne fino all’anno dopo; a primavera si mescola il grano dell’ultimo covone alle penne del gallo e lo si sparge sul campo che dev’essere lavorato”. Un altro uso, parallelo a quello del sacrificio dello spirito, prevedeva che con le ultime spighe si facessero delle bambole di paglia che, a scopo propiziatorio, venivano tenute in casa. Una tradizione, quindi, che pur lontana dal suo significato originario, nell’epoca dell’informatica e delle grandi tecnologie, continua, ancora, a far rivivere le arcane suggestioni di un rito senza tempo.

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Fusione, Barbara: “Spadola non si farà fagocitare da Serra”

Si fanno strada nuove sensazioni circa l’idea di costituire un unico comune nelle Serre. Prende corpo una sorta di “fronte del no” che non si oppone tanto al progetto quanto ad un partecipante in particolare: la cittadina della Certosa. E dopo Ovidio Romano, è Giuseppe Barbara a dire la sua mettendo ordine sul da farsi. “In linea generale – sostiene il sindaco del paese della Minerva – sono favorevole. Spadola, Brognaturo e Simbario sono già associati e stanno cercando di darsi un’organizzazione condivisa degli uffici. Meno opportuno è il coinvolgimento di Serra San Bruno. Di solito, il pesce grande mangia il pesce piccolo”. Emergono, dunque, delle perplessità dovute al pericolo di essere semplicemente “accorpati”. Per il primo cittadino dell’antico centro montano “c’è il rischio di essere trascurati, di essere considerati delle frazioni. E noi non abbiamo voglia di essere fagocitati”. Ad influenzare il giudizio è anche il “precedente relativo al dimensionamento scolastico” che ha lasciato scottato Barbara, il quale non vuole soccombere daccapo al cospetto delle azioni serresi. “E’ realistico – spiega il capo dell’esecutivo spadolese – pensare ad una perdita di servizi perché in un Comune con quasi 10 mila abitanti il buon funzionamento e la vicinanza al cittadino possono essere intaccati. Preferisco una realtà a dimensione più umana”. Anche la possibilità di intervenire sui problemi sarebbe, a suo avviso, in qualche modo compromessa e su questo aspetto Barbara cita l’esempio del distacco da Sorical che, nell’ipotesi di un grande Comune, sarebbe stata un’operazione “più complessa”. “Oggi – afferma con orgoglio a tal proposito – Spadola usufruisce di acqua cristallina e i disagi sono minimi. Qualche lieve difficoltà si riscontra solo nel periodo estivo quando la siccità si fa sentire”. Parole con le quali lascia intendere che questa mossa, come altre, non sarebbe stata realizzabile se fosse intervenuta una qualche rinuncia all’autonomia. Il vero nodo sembra essere questo: va fatta valere “la nostra dignità di paese” e va salvaguardata “la nostra identità”. È un alt perentorio che non concede spazio ad alcuna trattativa.

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