Sorpresi ad appiccare incendi boschivi, denunciati

I carabinieri della stazione di Stilo hanno individuato i presunti responsabili di incendi boschivi, uno dei quali ha provocato ingenti danni anche alla rete di telecomunicazione, con conseguenti disagi per la zona, rimasta isolata per alcuni giorni.

In particolare, i militari hanno denunciato un 40enne, immortalato dalle telecamere della sua stessa proprietà mentre innescava un incendio a ridosso di una strada provinciale.

Altre due persone, invece, sono state denunciate per aver colposamente provocato due distinti roghi che hanno incenerito complessivamente circa otto ettari di macchia mediterranea in aree sottoposte a vincolo paesaggistico e a ridosso del centro abitato. Dalla ricostruzione degli inquirenti, in entrambi gli eventi i presunti responsabili erano intenti a bruciare sterpaglie nei loro terreni, ma avrebbero perso il controllo del fuoco, provocando l’incendio di tutta l’area circostante.

Le persone denunciate si aggiungono a coloro che già durante l’estate dello scorso anno erano stati sorpresi ad appiccare incendi boschivi. A Bivongi, infatti, era finito in manette un cittadino romano per aver dato alle fiamme con un accendino delle sterpaglie nei pressi di un parco pubblico frequentato prevalentemente da bambini.

In un’altra occasione, un cittadino di Stilo era stato denunciato perché sorpreso ad appiccare un fuoco sul monte Consolino; le fiamme avevano interessato circa tre ettari di vegetazione, mettendo in serio pericolo l’area in cui sorge la famosa “Cattolica”, la piccola chiesa bizantina icona di Stilo in tutto il mondo.

"Potenziare la copertura telefonica nell'area del Parco delle Serre", l'appello di Grillo

 "Abbiamo la fortuna di vivere in luoghi fantastici che ammaliano e conquistano quanti qui arrivano. Noi lo sappiamo e come Parco delle Serre siamo impegnati in questa opera di promozione turistica, ma deve essere un impegno comune, da attuarsi in tutti i settori. Non possiamo immaginare che i turisti che provengono da territori tecnologicamente attrezzati, si accorgano che vi sono zone senza copertura. E non è una questione di mera immagine, ma un fattore essenziale di sicurezza come ci ricordano i più recenti fatti di cronaca”.

È una denuncia forte e convinta quella del commissario del Parco naturale regionale delle Serre Alfonso Grillo, che fa riferimento a quanto accaduto pochi giorni fa: “…quando i carabinieri di Stilo, i vigili del fuoco di Monasterace e volontari sono riusciti a ritrovare l’uomo di Stilo che si era spinto in montagna a cercare funghi e non era rientrato. Solo la professionalità delle forze dell’ordine ha consentito il lieto fine malgrado la lacuna della mancanza dei segnali telefonici cellulari che avrebbero aiutato le ricerche”.

Grillo si rivolge, quindi, ai gestori della telefonia con un invito perentorio affinché si prodighino a colmare questa grave mancanza; “e i gestori della telefonia presenti con i loro apparati nel sito di Montestella di Pazzano che spazia su tutto il territorio devono installare nuove celle o almeno indirizzare qualcuna già esistente verso la montagna. Perché al momento, il problema è che nessuna cella, di quelle esistenti, “guarda” la montagna di Ferdinandea”

Il commissario del Parco naturale regionale delle Serre, dopo essersi consultato con esperti del settore, lancia una proposta concreta: “il problema potrebbe essere risolto installando sul Montestella di Pazzano, dove si irradiano i segnali telefonici per tutta la vallata dello Stilaro, una nuova cello telefonica; oppure girando una tra quelle esistenti verso la montagna”.

“Ci aspettiamo – conclude Alfonso Grillo – un intervento dei gestori telefonici. Abbiamo il dovere di garantire tranquillità a chi vuole visitare la montagna”.

Operazione antimafia a Stilo, 9 arresti

La scorsa notte i carabinieri del Gruppo di Locri (Rc) hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 9 persone (di cui 7 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), indagate a vario titolo per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, produzione, traffico e detenzione illeciti di stupefacenti in concorso.

Il provvedimento è il risultato di un’indagine condotta dai militari della Compagnia di Roccella Jonica, con il coordinamento dalla Dda reggina che, avvalendosi di risultanze investigative inerenti personaggi legati a vario titolo alla criminalità organizzata di Stilo e dei comuni limitrofi, acquisite fin dal 2014, nonché delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia e traendo elementi dalle emergenze probatorie raccolte nell'ambito di separati procedimenti penali diretti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, aventi ad oggetto alcuni fatti delittuosi che nel passato avevano insanguinato l'area dello Stilaro – tra cui spiccano gli omicidi di Marcello Gerocitano nel 2005 e Giuseppe Gerace nel 20212 – ha consentito di disarticolare l’operatività di un presunto gruppo criminale di tipo mafioso.

Il condizionamento mafioso è stato ritenuto particolarmente pregnante da parte del giudice, il quale ha ritenuto le cosche – nella fase dell’esame cautelare – “interessate a garantirsi il controllo del territorio con la solita metodologia delle imposizioni e dei condizionamenti violenti anche all'attività amministrativa pubblica, da tempo ormai si sono rese artefici della condizione di grave depressione che governa quelle aree calabresi, in tutto asservite alla prepotenza mafiosa che impone le proprie regole e opprime la popolazione con la violenza”.    

In particolare, sarebbero stati accertati ruoli e gradi dei relativi appartenenti, per lo più membri di una stessa famiglia, in seno a quella che può essere definita una nuova “locale di ‘ndrangheta”, attiva nel comune di Stilo e confederata alla cosca dei Taverniti di Gerocarne, nel Vibonese, tanto che un affiliato avrebbe ricevuto la “doppia dote” di “sgarrista” da entrambe le locali. Danneggiamenti, estorsioni, e pascoli abusivi sono i reati che avrebbero consentito alla consorteria di esercitare un capillare e opprimente controllo sul territorio di propria “competenza”, ingenerando, grazie anche alla disponibilità di armi, nella popolazione un diffuso timore e senso di omertà.

Tra i vari indagati per associazione di tipo mafioso vi è anche un appartenente alla cosca “Ruga - Gallace - Leuzzi”, storica organizzazione mafiosa presente nell’alto Jonio reggino, basso catanzarese e zone limitrofe, che nel tempo avrebbe messo a disposizione degli associati i propri immobili per lo svolgimento dei riti di affiliazione alla ‘ndrangheta e rivestito, per conto della predetta consorteria criminale, il ruolo di referente territoriale nel comune di Stilo con la dote di “vangelo”. Tale circostanza si sarebbe dimostrata evidente in occasione dei gravi eventi avvenuti a febbraio e a giugno del 2018 nei confronti di rappresentanti del Comune di Stilo, consistenti rispettivamente nel danneggiamento con colpi d’arma da fuoco dell’auto di un consigliere di minoranza e nell’incendio della casa rurale del sindaco, allorquando, proprio in virtù del ruolo ricoperto, l’indagato  sarebbe stato interessato da alcuni soggetti legati alla criminalità organizzata di San Luca al fine di addivenire alla conoscenza degli autori degli episodi anzidetti.

Quanto all’amministrazione del comune di Stilo, sottoposta dal 2018 a Commissione di indagine anche a seguito dei citati episodi delittuosi, nell’ambito dell’attività investigativa sono emersi elementi indiziari circa un abituale e arbitrario esercizio del pascolo abusivo sulla “pineta del Monte Consolino” e su un antico “castello medioevale”, area sottoposta a vincolo paesaggistico e considerata principale attrazione turistica del centro storico di Stilo, da parte dei membri della predetta consorteria mafiosa.

Infine, durante la conduzione dell’inchiesta sono stati raccolti elementi indizianti circa l’esistenza di un’associazione dedita alla detenzione e cessione di  cocaina e marijuana, attiva nei comuni di Placanica, Stignano, Pazzano e Caulonia, nonché la responsabilità, in capo ai relativi organizzatori, della realizzazione, nel luglio 2018, in località Tizzana del comune di Pazzano, di una piantagione composta da 120 arbusti di cannabis indica, sequestrata e distrutta dai Carabinieri.

Ventenne morta in un incidente stradale a Stilo, indagati 5 tra tecnici e dirigenti della Città Metropolitana di Reggio Calabria

Era il pomeriggio del 14 maggio 2019, quando in un drammatico incidente stradale, perse la vita una ventenne di Stilo.

La vittima, Maria Giovanna Scrivo, alla guida della sua Ford Fiesta, percorrendo il tratto della Sp 9 che dal centro di Pazzano conduce a Stilo, probabilmente a causa del manto stradale bagnato, perse il controllo della sua utilitaria, uscendo fuori strada e precipitando per una decina di metri nella scarpata sottostante.

Oggi, per quell’incidente, cinque, tra dirigenti e tecnici del Settore viabilità della Città Metropolitana di Reggio Calabria, sono accusati di omicidio stradale colposo.

Le indagini, condotte dai carabinieri della Stazione di Stilo, hanno accertato l’inidoneità e la mancata manutenzione del guardrail posto a protezione del tratto stradale, divelto nonostante la bassissima velocità che l’autovettura aveva al momento dell’impatto, circa 22 km/h, secondo quanto emerso dal dispositivo Gps installato sull’auto.

I rilievi e le perizie tecniche eseguite sul luogo della tragedia e le numerose persone sentite dai militari, hanno fatto emergere presunte responsabilità in capo a cinque persone tra dirigenti, responsabili e tecnici del Settore viabilità della Città Metropolitana di Reggio Calabria i quali, pur a conoscenza delle condizioni precarie del guardrail, non avrebbero provveduto alla manutenzione ed alla messa in sicurezza del tratto di strada in cui si verificò il tragico incidente.   

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Cocaina nascosta nei jeans, arrestato

I carabinieri della Stazione di Stilo hanno arrestato P. C., 30 anni, di Placanica, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

L'uomo, che era già stato arrestato a giugno scorso per detenzione di arma clandestina e ad ottobre del 2019 per detenzione di un ingente quantitavo di sostanza stupefacente, è stato trovato in possesso di 3 dosi di cocaina, nascosti nei jeans che indossava.

L’arrestato, attualmente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla pg, è stato posto ai domiciliari.

Scoperta una piantagione con oltre 100 arbusti di canapa indiana

I carabinieri della Stazione di Stilo (Rc) hanno rinvenuto una piantagione composta da oltre 100 arbusti di canapa indiana.

La coltivazione si trovava in un terreno particolarmente impervio ed era alimentata da un impianto di irrigazione a pioggia munito di temporizzatore.

Le piante, di altezza compresa tra i 50 e i 70 centimetri, erano in piano stato vegetativo.

Una volta sequestrati gli arbusti i militari hanno avviato gli accertamenti finalizzati ad accertare la proprietà del terreno sul quale è stata rinvenuta la coltivazione.

 

Scarti di macelleria gettati in un terreno, denunciato un 39enne

I carabinieri della Stazione di Stilo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Locri un trentanovenne di Bivongi, per gestione illecita e abbandono di rifiuti.

La denuncia è scattata in seguito al rinvenimento, da parte dei militari, di una vera e propria discarica abusiva in contrada Colaciuri, nel comune di Bivongi.

In particolare, tra la vegetazione, gli uomini dell'Arma hanno trovato un cumulo di scarti animali, alcuni dei quali in avanzato stato di decomposizione.

Le successive indagini hanno permesso di raccogliere elementi grazie ai quali è stato possibile risalire al presunto responsabile dell'abbandono, ovvero S.I., titolare di una macelleria ubicata nel comune di Stilo.

Il commerciante dovrà ora rispondere di gestione e abbandono illecito di rifiuti.

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Sorpreso in casa con 1 Kg di marijuana, 29enne finisce in manette a Stilo

I carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica hanno arrestato Cosimo Panetta, 29 anni, di Stilo, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

In particolare, i militari sono entrati in azione dopo aver notato un noto tossicodipendente della zona uscire dall’appartamento del 29enne con in tasca una dose di cocaina.

Una volta fatta irruzione, nell'abitazione di Panetta gli uomini dell'Arma hanno rinvenuto oltre 1 chilo di marijuana suddivisa in tre buste di cellophane, 3 involucri di cocaina, una bilancia elettronica di precisione, materiale per il confezionamento dello stupefacente e una macchina per il sottovuoto.

La perquisizione ha permesso di rinvenire anche 100 munizioni per fucile da caccia calibro 12 e banconote per un valore di 3 mila euro, verosimilmente provento dell’attività di spaccio.

Panetta già noto alle forze dell’ordine per reati in materia di stupefacenti è stato tradotto presso il carcere di Locri su disposizione dell’autorità giudiziaria.

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