A Vibo la mostra "Andrea Camilleri, l'inventore di mondi"

“Andrea Camilleri, l’inventore di mondi”. È il titolo della mostra bibliografica e documentaria che si terrà a Vibo Valentia, a Palazzo Santa Chiara, dal 12 al 23 dicembre prossimi. L’evento, curato da Brunello Montagnese con la collaborazione artistica di Gilberto Floriani, Carlo Romeo e Katia Rosi, è patrocinato dal Fondo Psmsad dell’Inps e vede la partecipazione attiva del Fondo Andrea Camilleri e del Sistema bibliotecario vibonese (che ospiterà la mostra e gli eventi ad essa collegati) oltre che il patrocinio gratuito del Comune di Vibo Valentia.

La mostra proporrà uno spazio espositivo dedicato esclusivamente a riproduzioni di testi di grandissimo interesse provenienti dal “Fondo Camilleri”, gestito dalla famiglia dello scrittore siciliano. Un altro filone espositivo verrà dedicato alla collezione
dei libri di Camilleri, forniti dalla casa editrice Sellerio, a testimonianza della sterminata produzione che Camilleri ha portato avanti nella sua lunga carriera di narratore. L’esposizione verrà accompagnata da una pubblicazione che conterrà il ricordo di personalità che hanno conosciuto da vicino il grande scrittore, un approfondimento sul materiale esposto e la
trascrizione di una delle ultime interviste rilasciate da Camilleri. L’ingresso alla mostra,  visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 19, è gratuito.

Nell’ambito dell’evento espositivo, sono inoltre previsti tre appuntamenti utili ad approfondire l’opera del grande autore empedoclino. All’evento inaugurale, in programma lunedì 12 dicembre alle ore 18 - al quale prenderanno parte il presidente del Sbv, Corrado L’Andolina, il direttore artistico del Festival Leggere&Scrivere, Gilberto Floriani, il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo e l’assessore comunale alla Cultura Antonella Tripodi -, seguirà l’intervento di Carlo Romeo, giornalista e manager Rai, che dialogherà con il curatore della mostra Brunello Montagnese su “La scrittura di Andrea”.

Martedì 13 dicembre, alle ore 18, Carlo Romeo dialogherà con il questore di Vibo Valentia Cristiano Tatarelli sul tema “Indagini. La realtà e i romanzi”. Successivamente verrà proiettata una delle ultime interviste rilasciate da Andrea Camilleri proprio a Carlo Romeo, dall’emblematico titolo “Il conto torna”.


Infine, mercoledì 14 dicembre alle 18, sarà la volta del noto attore e regista Maurizio Marchetti che leggerà i racconti “Capodanno” e “Il vecchio ladro”. A seguire, alle 19, Marchetti parlerà del suo lungo e proficuo sodalizio artistico con lo scrittore dialogando con il giornalista Stefano Mandarano sul tema “Camilleri ed io, il teatro e la Tv”.

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Vibo, Pietro Comito confermato presidente della Commissione Controllo e garanzia

Katia Franzè, capogruppo di Coraggio Italia in seno al Consiglio comunale di Vibo Valentia, esprime soddisfazione per la conferma del consigliere e commissario Pietro Comito a presidente della V Commissione consiliare Controllo e garanzia.

«Pietro Comito – sottolinea la Franzè -  è sempre stato apprezzato non solo dal nostro gruppo (Giuseppe Russo ed Elisa Fatelli gli altri componenti), a cui appartiene ed a cui ha sempre fornito un fondamentale apporto, ma anche dai più della massima assise cittadina, che ne hanno riconosciuto senza se e senza ma impegno, responsabilità e abnegazione».

Franzè, inoltre, si dice certa che la sua dedizione «si  trasformerà in concreta attività politico - amministrativa per il bene comune» e gli augura «una buona e proficua prosecuzione di lavoro».

Lo scorso 2 dicembre si sono svolte le consultazioni per eleggere il nuovo presidente della V Commissione consiliare. Nel corso della prima votazione, 7 sono stati i consensi attribuiti al commissario Silvio Pisani (5 Stelle), 2 quelli riportati da Marco Miceli (Vibo Democratica), 7 i consensi ottenuti da Pietro Comito. L’ex equo ha imposto una nuova votazione. Comito, con 9 voti contro i 7 di Pisani, ha ottenuto la conferma della presidenza. 

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Reddito di cittadinanza: 111 indagati nel Vibonese, sequestrati 900 mila euro

La guardia di finanza di Vibo Valentia ha individuato e segnalando all’autorità giudiziaria 111 persone, perlopiù di nazionalità straniera, accusate di aver indebitamente percepito il Reddito di cittadinanza.

In particolare, le fiamme gialle avrebbero riscontrato una serie di false attestazioni nelle Dichiarazioni sostitutive uniche presentate dai denunciati, i quali, pur non avendo maturato il periodo di residenza richiesto dalla norma, hanno comunicato all’Inps di esserne, comunque, in possesso.

Emblematica, in tal senso, è risultata la posizione di un cittadino extracomunitario che avrebbe percepito il sussidio nonostante fosse residente in un centro di accoglienza. L’importo complessivo delle somme indebitamente conseguite e segnalate all’autorità giudiziaria per l’adozione di provvedimenti cautelari, ammonta a circa 900 mila euro.

Oltre ad essere stati denunciati, i percettori del sussidio sono stati segnalati all'Inps per l’irrogazione delle sanzioni amministrative di revoca e/o decadenza del beneficio e il recupero dell’indebito.

Su richiesta della locale Procura della Repubblica, il gip del Tribunale di Vibo Valentia ha emesso un provvedimento di sequestro delle somme indebitamente percepite.

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Smaltimento illecito di rifiuti, 16 indagati a Vibo Valentia

I carabinieri del Gruppo forestale di Vibo Valentia, con il supporto dell’Arma territoriale, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della locale  Procura della Repubblica, ad una azienda attiva nel settore dello smaltimento e riciclo dei rifiuti anche industriali oltre a 10 autocarri, non tutti riconducibili alla citata realtà imprenditoriale, utilizzati per il trasporto e conferimento dei rifiuti nell’impianto di smaltimento, alcuni dei quali, in uso a ditte terze, risultati privi dell’iscrizione all’albo nazionale dei gestori ambientali.

In totale sono sedici gli indagati, fra cui i vertici dell’azienda sequestrata, per i quali a vario titolo sono state ipotizzate le violazioni relative al trasporto e allo smaltimento illecito, anche mediante combustione, nonché deposito/abbandono incontrollato al suolo di rifiuti pericolosi e non. Contestata anche la presunta compromissione e deterioramento delle matrici ambientali (aria, acqua, suolo).

L’indagine, che ha coperto uno spazio temporale compreso fra febbraio e aprile scorsi, ha avuto origine dalla segnalazione fatta dai carabinieri forestali alla Procura circa l’individuazione, durante un servizio di controllo del territorio, di un rogo di materiale plastico riconducibile ad un impianto di smaltimento rifiuti. I successivi servizi di osservazione e controllo hanno consentito di scoprire che l'azienda, il cui scopo sarebbe quello di smaltire e riciclare rifiuti industriali nel rispetto delle normative nazionali ed internazionali, avvalendosi di tecnologie e metodiche all'avanguardia, in realtà avrebbe usato metodi più sbrigativi per sbarazzarsi del materiale conferito non diversamente utilizzabile.

In sostanza i rifiuti una volta privati delle parti riciclabili, quindi con valore economico, venivano abbandonati in una scarpata adiacente ad uno dei capannoni utilizzati per lo stoccaggio o bruciati immettendo pericolosi fumi nell’atmosfera.

Inoltre, nel corso dell’attività è stato accertato anche come venissero conferiti rifiuti provenienti da ditte non autorizzate al trasporto, poiché non in regola con la normativa vigente inerente all’albo nazionale dei gestori ambientali.

Armi e munizioni in casa, un arresto a Vibo Valentia

Continua l’attività investigativa della Polizia, tesa al contrasto al traffico delle sostanze stupefacenti in tutta la provincia vibonese.

Da giorni gli agenti della Squadra mobile e della Squadra di pg del Commissariato di Serra San Bruno avevano notato movimenti sospetti in una area residenziale situata nel centro cittadino di Vibo Valentia. Pertanto, dopo prolungati servizi d'osservazione, hanno deciso di effettuare una perquisizione presso l’abitazione di un uomo.

Nel corso dell’ispezione sono stati rinvenuti: due chili di marijuana, materiale per il confezionamento dello stupefacente, un bilancino di precisione e munizioni calibro 7.65 illegalmente detenute.

Al termine dell’attività, l’uomo è stato arrestato e posto ai domiciliari.

Un albero per l’ambiente a Vibo Valentia in memoria di Giovanni Falcone

Nella giornata di martedì 8 novembre, a partire dalle ore 10, ci sarà la piantumazione nell’ambito del progetto “L’Albero di Falcone – Un albero per il futuro” presso la fattoria didattica e sociale “Junceum”, sede dell’associazione “La Goccia”. Saranno presenti gli scolari del Vibonese, le autorità civili e militari.

Giovanni Falcone fu un magistrato che fece della lotta alla mafia una missione: il suo obiettivo, insieme al collega Paolo Borsellino, anch’egli ucciso in un attentato, era quello di sconfiggere la criminalità organizzata in Sicilia e, di conseguenza, nel resto d’Italia. Ciò gli costò la vita, ed il 23 maggio del 1992 fu ucciso da cosa nostra insieme alla moglie Francesca Morvillo e ai tre uomini della propria scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

Non è stato dimenticato, tant’è che grazie ad un progetto nazionale denominato “L’Albero di Falcone - Un albero per il futuro”, la sua memoria è stata omaggiata in centinaia di istituti scolastici e luoghi di aggregazione sociale. L’iniziativa, in collaborazione con il Reparto biodiversità dei carabinieri, ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema ambientale nel segno di chi ha fatto della legalità e della giustizia il suo modus vivendi.

Per tali motivi nella giornata di martedì 8 novembre 2022, a partire dalle ore 10, verrà messo a dimora “L’Albero di Falcone” presso la fattoria didattica e sociale “Junceum”, la “casa” dell’associazione di volontariato “La Goccia” sita in via Bellini, località Cancello Rosso, a Vibo Valentia. Saranno presenti le autorità civili e militari, che assisteranno alla piantumazione che avverrà in collaborazione con l’Istituto comprensivo di Sant’Onofrio e con le Scuole primaria e secondaria di I° grado di Filogaso. Saranno presenti i carabinieri del Reparto di biodiversità di Mongiana.

 

‘Ndrangheta tra Emilia-Romagna e Calabria: 23 misure cautelari, sequestrato un patrimonio da 30 milioni di euro

Un centinaio di militari del Comando Provinciale di Bologna, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza e con l’ausilio di personale dei Comandi Provinciali di Milano, Forlì-Cesena, Reggio-Calabria, Vibo Valentia e Chieti, hanno eseguito misure cautelari personali a carico di 23 persone - ritenute affiliate alle ‘ndrine dei “Piromalli” di Gioia Tauro e dei “Mancuso” di Limbadi - e sequestrato conti correnti, beni immobili e quote societarie per 30 milioni di euro circa tra le province di Roma, Milano, Brescia, Bologna, Monza, Modena, Piacenza, Forlì-Cesena, Reggio Emilia, Vibo Valentia e Reggio-Calabria.

I provvedimenti sono stati emessi dal gip presso il Tribunale di Bologna, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Le indagini, eseguite dagli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bologna con il supporto dello Scico, rientrano nell’operazione “Radici”, che ha preso le mosse dal monitoraggio di cospicui investimenti immobiliari e societari riconducibili a soggetti di origine calabrese. È stata così fatta luce su infiltrazioni nel tessuto socio-economico dell’Emilia Romagna di organizzazioni criminali di stampo mafioso radicate in Calabria.

Gli investimenti illeciti, molti dei quali avvenuti in piena emergenza Covid-19, hanno riguardato, nel tempo, esercizi commerciali ubicati principalmente lungo il litorale romagnolo e operanti in variegati settori economici, tra cui l’edilizia, la ristorazione e l’industria dolciaria. Dopo mesi di complesse investigazioni è emersa la presenza nel territorio regionale di piccoli gruppi di matrice ‘ndranghetista, ognuno dei quali guidato da personalità di spicco, con propri interessi economici e, soprattutto, provvisto di legami con diverse famiglie e mandamenti della “casa madre” in Calabria, spesso menzionati nelle varie conversazioni captate.

Grazie al ricorso a indagini tecniche, telefoniche e ambientali, oltreché all’esame di oltre un centinaio di rapporti bancari, è stato documentato un vorticoso giro di aperture e chiusure di società che, formalmente intestate a prestanome, sarebbero state utilizzate come “mezzo” per riciclare denaro ovvero per consentire l’arricchimento dei reali dominus, il tutto mediante sistematiche evasioni fiscali perpetrate per lo più attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture false, sovente preordinate al trasferimento di ingenti somme di denaro e al compimento di vere e proprie distrazioni patrimoniali, con palese noncuranza delle possibili conseguenze in termini di procedure fallimentari.

Gli illeciti sarebbero stati consumati in un contesto criminale connotato da ripetuti episodi di intimidazione e minacce, oltreché, in alcuni casi, di vere e proprie violenze ai danni degli imprenditori che si sarebbero rifiutati - o avrebbero tentato di farlo - di aderire alle richieste dei sodali.

'Ndrangheta nel Vibonese, 5 arresti per estorsioni a imprese

All’alba di oggi, a Vibo Valentia, Novara, Teramo e Benevento i carabinieri del Nucleo investigativo vibonese, supportati dai colleghi competenti per territorio, hanno eseguito una misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, a carico di cinque persone nei cui confronti sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in relazione ad alcuni episodi estorsivi, aggravati dal metodo mafioso, commessi a Vibo Valentia fra il 2009 e il 2022. Nel medesimo contesto, altri sette soggetti sono indagati in stato di libertà. La misura scaturisce da autonome attività d’indagine condotte dai carabinieri e dal Gruppo della guardia di finanza di Vibo Valentia.

Tra gli indagati figura anche una persona coinvolta in Rinascita-Scott, che una volta rimessa in libertà avrebbe ripreso l'attività di estorsione fino al nuovo arresto avvenuto quest'anno, dopo la condanna con il rito abbreviato nel processo alle cosche del vibonese.

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