Vibo, ospedali e medicina territoriale sfidano Roberto Occhiuto

“Ali di Vibonesità “lancia un appello alle responsabilità ed invita forze politiche, istituzioni, associazioni, sindacati e cittadini di ogni articolazione sociale a fare rete attorno all’avvilente sacca dei bisogni dell’ammalato calabrese ancora oggi impegnato in una strenua lotta perché non gli viene riconosciuto, adeguatamente e legittimamente, il rispetto al più pieno e garantito diritto alla salute.

Un'idea figlia di quattordici anni di cattiva gestione commissariale della sanità calabrese che non sono serviti a nulla se è vero che la Calabria continua ad essere travolta dalla morsa della incapacità organizzativa e gestionale.

Chi chiede la costituzione di Comitati di sorveglianza civica nella gestione della politica sanitaria sa di dover interpretare la legittima aspirazione di tutti quei cittadini che continuano, in una fase così avvilente, ad affidarsi alla Divina Provvidenza per superare i sempre più emergenti momenti di bisogno anche perché la strada dell’emigrazione dell’ammalato non accenna a rallentare i ritmi di sempre.

Per cui risulta evidente che di fronte alla esasperata conta dei disagi e delle difficoltà di tutti i giorni corre l’obbligo di chiamare tutti attorno ad un confronto per avviare la discussione attorno verso la condivisione di un patto di stabilità e governabilità sui grandi temi della medicina territoriale e ospedaliera.

Non sarà facile. Ma Vibo Valentia ed il suo territorio ci provano.

Se ne fa carico “Ali di Vibonesità” che con rinnovata determinazione chiama in campo la popolazione. Ed i primi a rispondere sono stati proprio loro i promotori della cultura “Io difendo l’ospedale”.

Vibo Valentia, Tropea, Nicotera, Serra San Bruno, Soriano, Pizzo sono da tempo sul fronte della sfida ed hanno deciso di fare quadrato sul leit motiv ideato, ovvero discutere su uno scottante ed attuale interrogativo per capire se “la sanità, in Calabria, è un peso o una risorsa?”.

Alla Biblioteca Comunale di Vibo Valentia, sabato 11 marzo, alle ore 10, Soccorso Capomolla, direttore del medical center don Mottola di Drapia aprirà i lavori, moderati da Giuseppe Sarlo, Portavoce di Ali di Vibonesità,  ponendo all’attenzione dei cittadini i dati della sofferenza sanitaria in Calabria con particolare riferimento al territorio vibonese. Chiamerà in causa la Regione Calabria ed il dipartimento della salute e rivelerà il cattivo stato di salute di Aziende Ospedaliere e Aziende provinciali ma punterà i fari anche contro la irresponsabilità della Conferenza dei sindaci, organo programmatorio della sanità territoriale.

Nell’ultima seduta il 50 per cento dei sindaci ha disertato, assurdamente, i lavori.

Il perché non è dato sapere. Ma all’appuntamento hanno preannunciato la loro presenza e partecipazione l’Ordine dei Medici, i Comitati pro Ospedale di Tropea, Nicotera, Serra San Bruno, Soriano e Pizzo, la medicina territoriale, le Associazioni e la stessa Croce Rossa Italiana  che superata la cultura della denuncia della pietosa condizione dei  nosocomi, del mancato rispetto degli impegni assunti negli anni passati e della sempre più carente e grave erogazione di ogni tipo di servizio,  vorranno capire se nel progetto di Roberto Occhiuto c’è un filo di speranza per superare gli atavici problemi di una sanità vibonese sempre più alla deriva.

Toccherà, infine, a Rubens Curia, già dirigente del dipartimento della salute, dell’Asp di Vibo Valentia e attuale portavoce di Comunità Competente trarre le conclusioni dell’atteso dibattito e proporre, per l’approvazione, un documento che rappresenti un inderogabile punto di svolta per spianare il percorso ad una sanità che freni le criticità e dia, una volta per sempre, nuove speranze al cittadino. Sarà una proposta volta a misurare la reale capacità della gestione di Roberto Occhiuto che tenta la sua ultima carta con Azienda Zero.

Vibo, nominato il comitato di sorveglianza civica “Io difendo l’ospedale”.

Le criticità del presidio sanitario ospedaliero “ G.Jazzolino” di Vibo Valentia restano al centro dell’attenzione dell’Associazione “Ali di Vibonesità” che ha esteso la propria iniziativa anche sullo stato di salute delle altre risorse sanitarie presenti sul territorio, ad iniziare dal Centro San Giuseppe Moscati la cui intensa e qualificata attività di assistenza e cura non trova spesso la più adeguata interpretazione dall’Azienda sanitaria provinciale.

Nella sua ultima riunione, il sodalizio ha formalizzato la nomina del Comitato di sorveglianza civica sanitaria del Movimento “Io difendo l’ospedale” .

Ne fanno parte: Tony Bilotta, Nino Potenza, Peppe Sarlo, Soccorso Capomolla, Giusi Borello, Gerardo D’Urzo, Domenico Teti, Marianna Rodolico, Francesca Guzzo, Daniela Primerano, Cinzia Ieracitano, Antonio Barbato, Nicolino La Gamba, Salvatore Rossi, Mimmo Pafumi.

Il Comitato intende porsi come concreto momento interlocutore con le pubbliche istituzioni ed in particolare con chi esercita competenze specifiche nel campo della programmazione e gestione della sanità territoriale nel tentativo di aiutarle a meglio garantire il diritto alla salute del cittadino.

La Conferenza dei sindaci diventa un prioritario riferimento per discutere sullo stato di salute della sanità territoriale.

Venerdì prossimo il Comitato nominerà il coordinatore e discuterà sulle più immediate iniziative che prevedono, tra l’altro, anche un più incisivo coinvolgimento dei cittadini attraverso incontri nei quartieri e nelle frazioni.

La partecipazione diretta del cittadino alle spinte del Comitato è momento centrale dell’attività programmatica che verrà realizzata. 

Vibo, Ali di vibonesità ricorda Michele Aiello

Domani, lunedì 12 settembre, la sala delle riunioni della Parrocchia di Santa Maria La Nova di Vibo Valentia, con inizio alle ore 18, ospiterà l’incontro sul tema: “ Michele Aiello nella storia della città di Vibo Valentia”. Sarà il racconto su uno dei più autorevoli e prestigiosi personaggi della Vibo Valentia di ieri e rientra nell’ambito del programma legato all’attuazione dell’agenda storico culturale che l’associazione Ali di Vibonesità ha iniziato ricordando la più autorevole e rappresentativa figura della storia contemporanea di Vibo Valentia, Antonino Murmura, attraverso la attenta e incisiva presentazione della figlia Anna Murmura.

Percorso che prosegue con Michele Aiello anch’egli uno dei personaggi più amati della Calabria del tempo e che è stato uno dei più strenui difensori dei diritti dei cittadini.

Nato a Potenza il 27 giugno 1920, docente di lettere nel ginnasio e di lettere italiane e latine nel liceo classico “Michele Morelli” di Vibo Valentia dal 1954 al 1976, è stato, tra l’altro, fondatore e socio   della Civitas, l’associazione per la tutela e lo sviluppo del patrimonio artistico e culturale di Vibo Valentia creata dal dott. Vincenzo Nusdeo ed autore di numerose pubblicazioni.

Michele Aiello è stato anche consigliere comunale per più consiliature: dal 1952 al 1984 nelle file del Psi, Psiup e Pci e consigliere regionale della Calabria durante la seconda legislatura del 1975.

A delinearne il profilo storico, politico e culturale sarà lo scrittore di Dinami, Michele Furci, autore di numerose pubblicazioni ma soprattutto apprezzato conoscitore della elevata statura intellettuale dell’esponente della sinistra calabrese.

Con Michele Furci sono stati chiamati a discutere anche il collega Domenico Mobilio che ha seguito l’illustre vibonese nelle sue più svariate attività e la prof.ssa Barbara Citton, tra l’altro ex assessore provinciale alle politiche scolastiche, che è stata una delle più attente osservatrici del cammino politico dell’illustre vibonese.

Previste anche testimonianze di ex alunni di Michele Aiello.

 

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Vibo, nasce l’associazione “Ali di vibonesità”

Una idea per la città, un nuovo e diretto impegno dei cittadini per la rinascita di un territorio che dia speranza ai giovani e conservi saldamente il prestigio di un patrimonio culturale che ha reso grande la storia di Vibo Valentia.

Nasce su queste fondamenta l’Associazione storico culturale “Ali di Vibonesità”, apolitica e apartitica, con sede provvisoria presso la sala riunioni della Parrocchia di Santa Maria La Nova e grazie alla piena disponibilità di Mons. Vincenzo Varone, vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro.

L’appuntamento è per le ore 18 di venerdì 24 giugno. In quella sede verrà ufficialmente approvato lo statuto che ne disciplinerà l’attività.

Lo firmeranno, quanti, tra i soci fondatori, sottoscriveranno un progetto condiviso e aperto al contributo di quanti avvertono la più forte emozione nel ricordare i grandi momenti della Vibo Valentia di ieri.

Non una officina delle nostalgie ma un contenitore delle idee che hanno la pretesa di non dimenticare e quindi ricordare ed esaltare la storia ed i suoi più illustri protagonisti, elevando gli esempi di quanti hanno inventato scritto e donato accurate opere socio culturali, urbanistiche, archeologiche, d’arte e ambientali che hanno reso eccelso e competitivo in Calabria il territorio di Vibo Valentia e dintorni.

Molte le idee in cantiere: in primo piano il coinvolgimento dei giovani cui va consegnato il testimone della storia invitandoli a riappropriarsi dello studio, cura e rinascita della città e dintorni;

Poi la necessità di ridare smalto ad un ambiente che era stato invidiabile tempio dell’accoglienza e della buona cultura e arte; la voglia di risentirsi e ritrovarsi in un clima di forte solidarietà comunitaria; la inderogabile volontà di aiutare con qualche buona idea chi è preposto ad amministrare il territorio per tentare di farlo uscire dalla avvilente morsa del degrado e della invivibilità cittadina e ambientale.

“Ali di Vibonesità” ha avviato da qualche tempo l’attività perseguendo il canovaccio della cultura dei piccoli passi, grazie al cuore pulsante dei cittadini vibonesi che in questa direzione  ne avvertono una forte esigenza.

L’attività associativa stimola e guarda al concorso qualitativo dell’impegno di tutti quei cittadini che avvertono forte il desiderio di donare esempi di amore, di solidarietà, di vicinanza, di ritorno al mai dimenticato passato per promuovere il futuro.

Al progetto, cui hanno aderito come soci fondatori numerose figure di primo piano e di importante riferimento storico culturale, saranno coinvolti cittadini che hanno amato e continuano ad amare questo territorio e che oggi, attraverso l’Associazione desiderano concorrere a realizzare una nuova idea per restituire la migliore immagine e la più adeguata cultura dell’accoglienza ad una Vibo Valentia e dintorni che continua a stupire per i suoi non più nascosti tesori culturali, artistici e ambientali.

 

“Il rapporto del senatore Murmura con Vibo Valentia e il suo hinterland”, se ne parlerà giovedì in un incontro

Quale è stato il rapporto del sen. Tony Murmura con la città di Vibo Valentia ed il suo hinterland ?

In che modo ha espresso la sua passione civile e politica ?

Quanto questo territorio ricorda del Tony Murmura sindaco, consigliere provinciale, parlamentare, esponente di governo, uomo delle istituzioni ?  

Nasce da questi ed altri interrogativi l’idea di raccontare "Il sen.Tony Murmura nella storia di Vibo Valentia".

Quest’ultimo il tema di un evento, organizzato dalla costituenda Associazione culturale "Alì di Vibonesià ", ideata da un gruppo di cittadini interessati al ricordo della storia della città in questa prima pagina in programma per le ore 18 di giovedì 5 maggio, nella sala dei convegni adiacente la chiesa di Santa Maria La Nova.

La relazione è affidata ad Anna Murmura, figlia dell'ex parlamentare che ha accolto di buon grado l'idea di riflettere sull’impegno e la dedizione del padre verso questo territorio.

Anna Murmura inaugura un ciclo di eventi sulla storia di Vibo Valentia ed il suo territorio.

È nei progetti di "Alì di Vibonesita' " coinvolgere tutti quei cittadini che hanno segnato lo sviluppo di questa città in ogni circostanza della propria vita e che la amano per le radici.

Il racconto della Vibo contemporanea parte con Tony Murmura che con Luigi Razza e tanti altri illustri cittadini hanno reso grande e competitivo il bel romanzo di Vibo Valentia nella sua storia.

I successivi eventi proseguiranno con il ricordo delle opere che hanno elevato la dignità socio culturale e artistica dei tanti vibonesi che si sono distinti nelle più variegate articolazioni della vita pubblica e privata.

Prevista anche la narrazione della splendida storia dei beni culturali e ambientali che ha portato in primo piano, tra gli altri, la figura di un illustre concittadino, Vincenzo Nusdeo.

È un percorso che si prefigge il più pieno coinvolgimento dei giovani a cui si vuole consegnare il testimone della storia.

“Ali di Vibonesità” intende, infine, ripassare la storia e tentare di dare un aiuto di natura soprattutto culturale ad un territorio che dovrà trovare in questo excursus l’idea per una Comunità che vuole e può uscire dal degrado che vive.

Tra le frasi più ricorrenti della nostalgica passione per questa città di Tony Murmura ricordiamo “Vibo Valentia è la più bella città d’Italia, dopo Napoli” .

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