Ambulanze non medicalizzate a Nicotera, Filadelfia e Vibo Marina, Tassone: “Dubbi su tempistica e cifre, c’è bisogno di servizi all’altezza, programmazione e trasparenza”

“La logica adottata dall’Asp di Vibo Valentia non sembra rispondere ai criteri della seria programmazione e della trasparenza, anzi le azioni poste in essere in questo particolare momento meritano di essere chiarite ed approfondite”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone punta a fare luce “sull’attivazione di postazioni di 118, o meglio sull’arrivo di autoambulanze non medicalizzate e dotate del solo autista, a Filadelfia, Nicotera e Vibo Marina, centri nei quali ci deve essere un servizio completo e di qualità, e non di parvenze che quasi offendono la dignità della comunità e del territorio”.

“Nascono dei dubbi – sostiene Tassone - su un intervento teoricamente posto in essere per fornire un servizio sanitario in una fase in cui la popolazione cresce a dismisura per motivi turistici, ma che nei fatti dimostra di andare in tutt’altra direzione e si trasforma in una scelta fortemente discutibile. Innanzitutto - rileva – queste autoambulanze sono sprovviste della necessaria equipe e non sono medicalizzate, quindi non adeguate a rispondere efficacemente rispetto all’esigenza di intervenire con tempestività e competenza. Inoltre, il servizio parte dopo Ferragosto, quando ormai l’estate sta tramontando e il periodo critico è stato sostanzialmente superato”.

“Va poi precisato- aggiunge Tassone – che la spesa per i mesi di agosto e settembre ammonterebbe a circa 200mila euro, un importo che pare sproporzionato se rapportato alla durata ed al tipo di servizio offerto. Non si può che concordare con le riflessioni del consigliere Marco Miceli che ha sottolineato lo sfondo propagandistico dell’operazione. A mio avviso – prosegue – il territorio vibonese avrebbe bisogno di un’attenzione reale e non di facciata, di una valida assistenza territoriale, oggi praticamente inesistente, e di un impianto programmatorio non raffazzonato. Invito pertanto - conclude – la commissaria dell’Asp Maria Bernardi e tutto il management a spiegare il perché di decisioni almeno opinabili ed il commissario per la sanità Guido Longo a vigilare su situazioni che sembrano dettate da altri tipi di scadenze”.

Asp Catanzaro: 6 nuove ambulanze consegnate al Suem 118

L’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha consegnato questa mattina sei delle 14 ambulanze acquistate per rinnovare il parco mezzi del Suem 118 e potenziare così il servizio di emergenza-urgenza. Come annunciato nei giorni scorsi, infatti, la direzione strategica dell’Asp ha provveduto a predisporre da tempo ogni atto idoneo a rinnovare le ambulanze aziendali, acquistandone 14. Oggi la consegna delle prime sei, mentre le ulteriori 7 – di cui due 4X4 – saranno consegnate nelle prossime settimane. L’operazione consentirà di portare a termine il completo rinnovo del parco mezzi dedicato all’emergenza.

La consegna è avvenuta oggi, dopo il collaudo avvenuto alla presenza del dottor Francesco Conca, responsabile del coordinamento Suem 118 di Catanzaro, il dottore Giuseppe Romano, direttore dell’unità operativa complessa e il dottore Domenico Schirripa, responsabile infermieristico Sue 118.

Le ambulanze sono dotate di tutti i sistemi tecnologici e innovati salvavita, con anche il portellone pressurizzato per evitare possibili eventuali diffusioni di contagi. I mezzi sono spaziosi e permettono anche l’utilizzo della barella bariatrica per il trasposto dei pazienti obesi.

I nuovi mezzi rispondono a tutte le ultime normative nazionali ed europee sulla sicurezza e consentiranno di offrire un servizio di alto livello per l’assistenza medica, grazie agli alti standard tecnologici.

"Sanità calabrese allo sfascio: ambulanze ferme perché senza benzina e tagliando"

"Sembra un paradosso che cinque nuove ambulanze del 118 rimangano ferme per assenza di carburante. Eppure - commenta Alessandro Nicolò, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale - accade anche questo in Calabria dove la sanità regionale e quella reggina sono allo sfascio.  Non parliamo di episodi isolati, ma di un regime di perenne emergenza. L’ultima grave denuncia giunge da un noto sindacato secondo il quale l’Asp di Reggio Calabria non avrebbe stanziato le somme per il tagliando. Per alcuni dei mezzi in forza all’Azienda sanitaria, vetusti e senza freni, sarebbe stato disposto il fermo. Sarebbe veramente incomprensibile che l’Asp non abbia reperito poche centinaia di euro per rimettere in strada le ambulanze per garantire il Servizio di Emergenza Urgenza territoriale. Ci si troverebbe dinanzi ad un’ipotesi di interruzione di servizio pubblico, per la quale si chiedono spiegazioni urgenti da chi ne ha responsabilità per competenze e territorio. Restiamo ancora in attesa di risposte ai quesiti che ho posto in un’interrogazione presentata nel luglio scorso, ma rispetto a cui non abbiamo avuto alcun riscontro". "E’ assurdo - incalza l'esponente 'azzurro' - che si adottino decisioni incongruenti e contraddittorie. Da un lato, si lamenta l’assenza di risorse finanziarie per poi riscontrare ovunque sprechi che pesano sulle casse della sanità e della Regione. Manca la programmazione e non si adottano atti necessari per evitare l’interruzione di servizi pubblici essenziali, ricorrendo a soluzioni tampone. Si naviga a vista e si affrontano i problemi giorno per giorno, nell’assoluta assenza di una pianificazione razionale.  Invece, di stabilire tagli con raziocinio, si opta per soluzioni che non sono in grado di governare l’ordinario e di garantire i servizi di base sanitari e di assistenza. Si dovrebbe al contrario favorire il processo di rimodulazione della rete ospedaliera senza lasciare scoperte da assistenza le popolazioni residenti nelle aree periferiche non solo per le situazioni di emergenza ma anche per le cosiddette urgenze 'minori', incrementando le postazioni PET (postazioni di emergenza territoriale). La piena applicazione di specifici protocolli da parte del servizio ‘118’ potrebbe permettere, inoltre, di risolvere in ambito extra ospedaliero (domicilio del paziente, luogo dell’evento o presso la sede della postazione territoriale), situazioni cliniche urgenti suscettibili di risoluzione in loco, senza necessariamente dover ricorrere al trasporto o al ricovero in ospedale. Per questa via, si contribuirebbe alla riduzione dei cosiddetti 'accessi impropri' al Pronto Soccorso, andando a rafforzare di fatto quell’indispensabile elemento di congiunzione tra medicina territoriale e medicina ospedaliera. Tutto questo permetterebbe di superare la disomogeneità del sistema a livello nazionale per assicurare ad ogni cittadino che si trovi in situazione di emergenza, un intervento di primo soccorso quanto più qualificato possibile in ogni area del Paese.  Dinanzi ad una situazione ormai al collasso rivendichiamo il diritto dei cittadini a fruire di tutti i servizi necessari per tutelare e salvaguardare la loro salute su cui non possono gravare inadeguatezze e disservizi". Chiediamo - conclude Nicolò - tempi certi di risoluzione  rispetto a problematiche non più rinviabili e una programmazione precisa che non lasci nulla al caso". 

 

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