Sorpresi a cacciare uccelli protetti, denunciati

I carabinieri della Stazione di Caccuri, congiuntamente alle guardie ecozoofile del Wwf, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Crotone un 63enne ed un 56enne per uccellaggione e maltrattamenti di animali, in concorso.

I due sono stati sorpresi, in località Acherentia, mentre erano intenti ad installare trappole per la cattura di uccelli appartenenti a specie protetta.

Nel corso della successiva perquisizione effettuata sull'auto in uso ai due uomini, i militari hanno rinvenuto sette gabbie con 4 cardellini, un verdone, un verzellino e un fanello.

Le gabbie sono state sequestrate, mentre i volatili sono stati rimessi in libertà. 

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Gerocarne, cacciatore sorpreso con un fucile alterato durante una battuta al cinghiale

Durante un'attività di controllo effettuata nel territorio del comune di Gerocarne (Vv), i carabinieri forestale della Stazione di Serra San Bruno hanno sanzionato le violazioni compiute da alcuni cacciatori provenienti da fuori provincia.

In particolare, nel corso di una battuta al cinghiale in località “Tuccio”, i militari hanno sequestrato, a  C.F.G., un fucile calibro 12 privo di riduttore.

Un altro cacciatore ha invece subito una multa da 591 euro, per non aver annotato la giornata di caccia sull’apposito tesserino venatorio e per l’omessa iscrizione di un cane da caccia all’anagrafe canina.

 

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A caccia con richiami vietati, denunciati

Tre persone sono state denunciate dai carabinieri forestale di Corigliano per aver esercitato attività venatoria con mezzi vietati.

I tre, due cacciatori, uno del Bresciano e l’altro di Trento, accompagnati da una “guida” locale, sono stati sorpresi nel comune di Villapiana, mentre abbattevano selvaggina usando, oltre ai richiami vivi, anche due richiami acustici, vietati per l’attività venatoria.

Gli uomini dell'Arma sono quindi entrati in azione, contestando ai tre l’attività venatoria illegale.

Ai due cacciatori, denunciati per violazione della legge sulla caccia, sono stati sequestrati le armi, le munizioni, i due richiami acustici e sei allodole.

L’accompagnatore, invece, è stato denunciato in concorso, poichè avrebbe fornito assistenza recuperando i capi abbattuti.

 

A caccia senza licenza, 63enne finisce nei guai

Un uomo di 63 anni è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Cittanova, con l'accusa di porto abusivo d'arma comune da sparo in luogo pubblico.

In particolare, l'arresto è scattato quando i militari hanno trovato il 63enne, a caccia in contrada San Leone di Cittanova.

L'uomo, seppur sprovvisto della licenza di caccia, è stato sorpreso a sparare con un fucile calibro 12, regolarmente detenuto.

Per tale ragione è stato tratto in arresto in flagranza di reato 

 

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In Calabria per cacciare specie protette, denunciati

Quindici cacciatori, provenienti dal Nord Italia, sono stati denunciati, nell'ambito di un'operazione antibracconaggio condotta nella Sibaritide, dai carabinieri forestali.

Durante l'attività, i militari hanno sottoposto a sequestro: fucili, munizioni e diversi capi di selvaggina abbattuta.

L'operazione ha preso il via, quando gli uomini dell'Arma hanno intuito che i cacciatori, molti dei quali provenienti dalla Toscana, si facevano aiutare da "guide" reclutate tra residenti nella zona per praticare la caccia illegale a specie protette.

Sono scattate, quindi, una serie di perquisizioni che hanno portato al rinvenimento di centinaia di capi di fringuello, cardellino, verdone, pettirosso ed altri esemplari la cui caccia è vietata.

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A caccia in area protetta, denunciato 54enne

Nell’ambito di un servizio di controllo straordinario del territorio, coordinato dal Reparto carabinieri Parco nazionale d’Aspromonte di Reggio Calabria e finalizzato alla repressione dei reati ambientali, i militari della Stazione di Oppido Mamertina hanno deferito in stato di libertà P.C., 54enne originario di Molochio e residente a Varapodio, poiché sorpreso, in località "Santissimo Salvatore" di Varapodio, nell’esercizio abusivo dell’attività venatoria.

In particolare, l’uomo è stato trovato nel territorio del Parco con un fucile calibro 12 ed il richiamo regolarmente funzionante posto ai piedi di un albero di ulivo.

Il materiale rinvenuto è stato sequestrato.

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Caccia al cinghiale con munizioni vietate, denunciato

I carabinieri forestale della Stazione di Cerchiara di Calabria hanno posto sotto sequestro un fucile calibro 12 ed il relativo munizionamento ad un cacciatore di Villapiana Lido, fermato per un controllo in località “Zagaria Piano Caroccia” nel Comune di Plataci, in un'area limitrofa al Parco nazionale del Pollino.

Durante il controllo, i militari hanno accertato che l’uomo era impegnato in una battuta di caccia al cinghiale, con un munizionamento non consentito.

Il cacciatore, infatti, è stato trovato in possesso di munizioni spezzate.

Gli uomini dell'Arma, oltre a sequestrare il fucile e le munizioni, hanno denunciato l’uomo per violazione alla legge sulla caccia.

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Calabria, il Codacons propone di vietare la caccia per almeno 5 anni

“Terminata la stagione venatoria, ci troviamo davanti un quadro sconfortante. Dati allarmanti e tali da imporre immediati provvedimenti”.

E’ quanto si legge in una nota del Codacons.

Per l’associazione dei consumatori: “occorre disporre il divieto assoluto di caccia in Calabria per gli anni a venire. Le ragioni della proposta vanno ricercate nell’aumento degli incidenti e delle vittime, nell’incremento del bracconaggio, fino ai safari organizzati per cacciare specie protette. Il tutto – prosegue la nota - avviene in un territorio martoriato dagli incendi e dalla siccità. Condizioni che finiscono per aggravare, ancor di più, la situazione ambientale ed influiscono negativamente sulla sopravvivenza della fauna selvatica. Solo la scorsa estate oltre 30mila ettari sono stati devastati dagli incendi mentre la siccità mina le capacità di sopravvivenza del patrimonio faunistico calabrese. Consentire la caccia in queste condizioni appare davvero folle, anche perché in Calabria ai criminali nostrani si aggiungono quelli d’importazione che dalle regioni del nord, approfittando della stagione venatoria, invadono i nostri boschi per uccidere specie protette. È di pochi giorni addietro la notizia di frotte di ‘cacciatori’ in trasferta che si sono riversati in Calabria per fare incetta di uccelli. Parliamo di oltre tremila animali uccisi solo in un finesettimana. Fauna protetta e non cacciabile, da portare sulle tavole del nord per condire la polenta. Non possiamo assistere al progressivo impoverimento del territorio - incalza il Codacons - bisogna assumere decisioni drastiche, prima che finiscano completamente arse le nostre montagne e prima della progressiva scomparsa di tutti gli animali, già messi a dura prova dalle condizioni climatiche oltre che dalla barbarie umana. Il Codacons chiede al Presidente Oliverio di annullare le stagioni venatorie per i prossimi cinque anni. Si tratta di un gesto di responsabilità e di buon senso – sostiene il vicepresidente nazionale Francesco Di Lieto – alla luce di una situazione ambientale che evoca un disastro di proporzioni bibliche e non può che indurre il governatore ad un immediato intervento. Del resto - conclude il Codacons - la legge 157/92 consente alla Regione di ‘vietare o ridurre la caccia per sopravvenute particolari condizioni ambientali’”.

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