Calabria, le associazioni venatorie chiedono di riaprire la caccia

Riceviamo e pubblichiamo

"Con una lettera inviata questa mattina al presidente f.f. della Regione Calabria e alle altre Istituzioni regionali, Federcaccia e le altre Associazioni venatorie del Coordinamento regionale (Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, ANUUmigratoristi e Italcaccia) hanno avanzato una formale e circostanziata richiesta di intervento presso il Governo Nazionale per la rideterminazione dell’attività venatoria in Zona Rossa, attraverso una specifica sessione della conferenza Stato-Regioni, nonché lo svolgimento di una serie di adempimenti propri della Regione Calabria per la rimodulazione del Calendario Venatorio per questa stagione e riduzione della tassa regionale per la stagione venatoria 2021/2022.

Nella piena coscienza del particolare, difficile momento che tutto il Paese sta vivendo – e al cui sforzo per superare la pandemia il mondo venatorio ha partecipato e partecipa con ingenti donazioni per la ricerca e la sanità oltre che con l’impegno di migliaia di cacciatori impegnati nei diversi settori del volontariato – le associazioni del Coordinamento hanno espresso con puntualità e fermezza il loro giudizio sull’immotivato impedimento dell’esercizio della caccia, tenuto conto che l’attività venatoria è condotta all’aperto, in aree rurali, in montagna, nei boschi... e quindi fuori da aree popolate o densamente frequentate, con rischio di contagio notevolmente più basso o nullo rispetto al novero di tante altre attività che di fatto vengono consentite o è possibile svolgere in zona rossa, in particolare fra gli sport amatoriali e dilettantistici.

“Riteniamo a tal fine di pubblica necessità – scrivono le Associazioni in un passaggio della missiva - la prioritaria valutazione delle conseguenze della sospensione della caccia, con riguardo fra l’altro ad una serie di questioni cogenti alla gestione faunistico-venatoria della fauna problematica, specie cinghiale in primis, soprattutto per l’entità dei danni cagionati all’agricoltura ed ai rischi per l’incolumità pubblica data la frequenza di incidenti stradali. A tal proposito la stessa Ispra, con nota del dirigente Dott, Piero Genovesi pubblicata pochi giorni fa, ha ammesso che l’unica strada efficace al contenimento dei cinghiali resta quella del prelievo venatorio. Ed altrettanto evidente come per la morfologia del territorio calabrese, l’efficacia resta quella della caccia in braccata”.

Dopo aver ricordato che questo ultimo provvedimento si somma alla sospensione a seguito di Ordinanza Cautelare del Tar Calabria che già dal 24 settembre ha inibito la caccia in larghe parti del territorio calabrese, il Coordinamento chiede in particolare alla Regione un intervento in sede di Governo al fine di rivalutare le condizioni di esercizio dell’attività venatoria e consentirne la regolare ripresa; la riduzione del 50% della tassa regionale per la stagione 2021/2022, data la crisi economico-sociale acuitasi per gli effetti della pandemia, che ha colpito in special modo la comunità calabrese; l’avvio di alcuni adempimenti al fine di modificare il Calendario venatorio recuperando al 10 febbraio la chiusura alle specie Colombaccio, Gazza, Ghiandaia e Cornacchia grigia e prolungando la stagione di caccia al cinghiale al 31 gennaio al fine di recuperare sempre nel rispetto dell’arco temporale previsto, i periodi di sospensione; di valutare al fine della ripresa della caccia al cinghiale in battuta, alcune specifiche deroghe sugli spostamenti, peraltro in parte già approvate e messe in atto già da altre Regioni".

Federazione Italiana della Caccia

Associazione Nazionale Libera Caccia

Anuu Migratoristi

Arcicaccia

Enalcaccia

Italcaccia

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A caccia con un richiamo vietato, denunciati

Tre cacciatori sono stati denunciati dai carabinieri forestale della Stazione di Corigliano durante un controllo sull’attività venatoria nel comune di Cassano Jonio.

I tre, provenienti dalla Toscana, sono stati sopresi in località “Casone”, mentre cacciavano con l’ausilio di un richiamo meccanico a funzionamento elettromagnetico, non consentito per la caccia.

Il richiamo era stato posizionato su un appostamento temporaneo realizzato sulla spiaggia.

I militari di Corigliano, con la collaborazione dei colleghi delle Stazioni di Rossano, Oriolo e Castrovillari hanno sequestrato ai cacciatori in questione, i fucili, le munizioni e la selvaggina abbattuta.

Inoltre, durante l'attività è stato sequestrato, a carico d'ignoti, un altro richiamo elettromagnetico trovato nella vegetazione.

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A caccia senza permesso e con un richiamo vietato, denunciato

I carabinieri forestale della Stazione di Aprigliano (Cs) hanno denunciato un cacciatore del luogo ritenuto responsabile d'esercizio di attività venatoria mediante l’utilizzo di un richiamo elettroacustico.

In particolare, i militari, durante un controllo, hanno rinvenuto in località “Ceci”, ben nascosto tra la vegetazione, un richiamo elettroacustico composto da un riproduttore audiocassette ed altoparlanti.

Dopo aver individuato il richiamo, vietato dalla normativa che disciplina la caccia, gli uomini dell'Arma sono riusciti ad identificare la persona che usava il dispositivo.

Come se non bastasse, il cacciatore in questione è stato trovato in possesso di un fucile, nonostante fosse privo di qualsiasi licenza di porto d’armi.

Inevitabile quindi, la denuncia per l’utilizzo di richiami vietati e per porto abusivo d'arma.

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Uccide un cinghiale a colpi di fucile, denunciato

Una persona è stata denunciata per aver cacciato una specie animale in un periodo non consentito.

E’ successo in località “Cardavao”, in una zona limitrofa al Parco nazionale del Pollino, nel Comune di Lungro (Cs), dove i carabinieri forestale della Stazione di San Sosti (Cs), in collaborazione con i colleghi di San Donato Ninea, hanno rinvenuto un cinghiale appena abbattuto, nonostante la caccia agli ungulati sia attualmente chiusa.

In seguito al ritrovamento, i militari hanno avviato le indagini per individuare il responsabile dell’abbattimento.

Le ricerche si sono concluse con l’identificazione di un cacciatore di Firmo, cui, oltre alla denuncia, sono stati sequestrati un fucile calibro 12 le relative munizioni.

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Calabria, domani prenderà il via la nuova stagione venatoria

Prenderà il via domani, mercoledì 2 Settembre, in preapertura, la stagione della caccia in Calabria. Lo prevede il calendario venatorio 2020/2021, approvato agli inizi di agosto dalla giunta regionale presieduta da Jole Santelli.

 Con il provvedimento adottato, in particolare, si definiscono le specie cacciabili, i limiti di carniere, le modalità di caccia, i periodi di addestramento ed allenamento cani. Inoltre, si fissano le date di apertura e chiusura al prelievo venatorio: sarà possibile cacciare nelle giornate del 2, 6 e 13 settembre prossimi in preapertura ed a seguire, dal 20 settembre al 31 gennaio successivo, in regime di apertura generale. Infine, dal primo al 10 febbraio 2021, sarà consentita esclusivamente la caccia ai nocivi.

 “Il calendario – precisa l’Assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Gianluca Gallo – è scaturito da una concertazione ampia e proficua. Il positivo parere dell’Ispra e l’osservanza dei principi fissati nelle direttive 2009/147/CE e 92/43/CEE consentono inoltre coerenza rispetto agli indirizzi del piano faunistico venatorio regionale vigente ed il rispetto delle stringenti norme dettate dal Ministero dell’Ambiente per l’esercizio venatorio nelle aree Sic e Zps”.

Domani, per l’appunto, la prima delle tre giornate di preapertura, limitata alla caccia di specie predeterminate. Nel frattempo, si sottolinea dall’Assessorato, su altro versante proseguirà il lavoro dei selettori impegnati ad arginare l’emergenza legata agli ungulati, che rappresentano una seria minaccia non solo per le attività agricole e zootecniche, ma anche per la stessa incolumità dei calabresi.

A caccia con il fucile dell'amico, due persone in manette

Una giornata di caccia che ricorderanno a lungo e che causerà diversi problemi giudiziari a due amici di Grotteria (Rc).

I due, Rocco Panetta e Christian Albanese, di 76 e 35 anni, sono stati arrestati dai carabinieri della Stazione di Giffone, con l'accusa in concorso di porto in luogo pubblico e cessione illegale di armi comuni da sparo e munizionamento.

In particolare, durante un servizio di controllo, i militari hanno notato un’auto con due uomini a bordo avvicinarsi alle zone di caccia e, una volta sottoposti a controllo, hanno scoperto che solo il più anziano dei due era in possesso del porto d’armi.

Insospettiti dalla circostanza, gli uomini della Benemerita hanno seguito i due, sorprendendoli mentre il 76enne cedeva il fucile e le munizioni all'amico, il quale ha iniziato a sparare in direzione dei volatiti, nonostante dal 2011 fosse destinatario del divieto di detenzione e porto d’armi.

I carabinieri sono quindi intervenuti per disarmare l'uomo.

Dopo aver sequestrato il fucile e le munizioni, i militari hanno arrestato Panetta e Albanese, i quali, al termine delle formalità di rito, sono stati posti ai domiciliari, in attesa dell'udienza convalida.

 

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Tragico incidente di caccia nel Vibonese, morto un finanziere

Tragico incidente di caccia a Maierato, nel Vibonese, dove un maresciallo della guardia di finanza, L. P., di 29 anni, è morto in seguito alle ferite riportate nel corso di una battuta.

Dopo essere stato raggiunto da un proiettile esploso accidentalmente da un compagno, l'uomo è precipitato in un dirupo.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco che hanno recuperato il corpo del giovane ed i medici del 118 che non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

La salma è stata trasferita nella la camera mortuaria dell’ospedale di Vibo Valentia.

Violazioni alla legge sulla caccia, denunciati tre cacciatori

I carabinieri forestale della Stazione di Corigliano (Rc) hanno denunciato tre cacciatori per violazione della legge sulla caccia.

In particolare, due uomini, originari del napoletano, sono stati fermati in località “Casone” nel comune di Cassano Jonio mentre esercitavano l’attività venatoria con l’ausilio di un richiamo meccanico a funzionamento elettromagnetico, di cui è vietato l'utilizzo.

I cacciatori sono stati trovati in un appostamento temporaneo realizzato sulla spiaggia ed a nulla è valso, all’arrivo degli uomini dell'Arma, il tentativo di occultare il richiamo sotto la sabbia.

I militari di Corigliano, in collaborazione con i colleghi del Soarda (Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno degli animali) e del Reparto carabinieri Parco di Cerchiara, li hanno colti in flagranza di reato e sequestrato loro armi e munizioni.

Un altro cacciatore, sempre del napoletano fermato per un controllo nella zona, è stato denunciato invece perché esercitava l’attività venatoria con un fucile sprovvisto di riduttore, ospitando nel serbatoio un numero maggiore di cartucce consentite, azione che ha alterato le caratteristiche dell’arma da fuoco.

Oltre alla denuncia è stato posto sotto sequestro il fucile calibro 12.

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